Canada: In mostra a Toronto per la prima volta 17 Rotoli del Mar Morto

rotoli-mar-mortoI Rotoli del Mar Morto sono giunti in Canada. L’esposizione di questi ritrovamenti del XX secolo è stata ufficialmente inaugurata, nei giorni scorsi, al Royal Ontario Museum di Toronto da Dalton McGuinty, premier della provincia dell’Ontario. La mostra “I Rotoli del Mar Morto: le parole che hanno cambiato il mondo” riunisce 17 autentiche pergamene di Qumran contenenti alcuni dei più famosi testi nella storia e i più antichi scritti a noi noti della Bibbia ebraica, quattro dei quali vengono mostrati al pubblico per la prima volta. I 17 manoscritti includono frammenti dei libri della Genesi, del Deuteronomio e dei Salmi, e alcune tra le più antiche versioni dei Dieci Comandamenti. Scoperti 60 anni fa da un giovane pastore beduino, i Rotoli del Mar Morto sono considerati la più antica testimonianza dei patriarchi e profeti biblici conosciuti all’ebraismo, al cristianesimo e all’islam. Per 2000 anni, i Rotoli del Mar Morto sono rimasti sepolti nelle grotte di Qumran. Dopo decenni di scavi, sono stati riportati alla luce 900 manoscritti in ebraico, aramaico e greco. Seppure sbiadite con il passare del tempo queste pergamene conservano intatto tutt’oggi il loro valore storico.

Studiosi della Bibbia e relatori internazionali da tutto il mondo visiteranno la mostra per una serie di conferenze sull’importanza di questi manoscritti per il dialogo interreligioso. Oltre ai 17 frammenti di pergamena, l’esposizione permette di ammirare 200 artefatti rinvenuti insieme ai manoscritti del Mar Morto. A marzo, l’Autorità palestinese ha protestato per l’invio dei rotoli in Canada, sostenendo che erano stati trasportati via, senza autorizzazione, dal loro territorio dopo il 1967. La mostra sui Rotoli del Mar Morto rimarrà aperta al pubblico fino al 3 gennaio del 2010.

Fonte: Agenzia SIR – Lunedì 27 luglio 2009

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Un frammento di Neemia fra i rotoli di Qumran

Frammento di Nehemia
Frammento di Nehemia

Il frammento contiene il testo di Neemia 3,14-15 ed è datato tra la fine primo secolo a.C. e il primo decennio del primo secolo d.C.

Il tipo testuale è Proto-masoretico e ha una lezione (“e i suoi figli”= ובניו) conservata nei Settanta (Lxx).

Chi ha posseduto il frammento dagli anni Sessanta riferisce che proviene dalla quarta grotta di Qumran. La scrittura del frammento di Neemia è simile a quella del 4Q117, la copia di Esdra, ma numerosi dettagli indicano che non è lo stesso rotolo. Il frammento non è scritto in caratteri minuscoli ed è di alcuni decenni posteriore rispetto al 4QEsdra.

Se questo testo proviene da Qumran, costituisce la sola copia di Neemia trovata nelle grotte del sito. Gli studiosi ritengono che una copia di Esdra proveniente dalle grotte di Qumran testimonia anche l’esistenza di Neemia, dal momento che Esdra e Neemia di solito appaiono su un solo rotolo.

La traduzione del testo è la seguente (le differenze rispetto al testo ebraico sono in corsivo):

3,14 “[Malchijah, figlio di Rechab, capo della metà del distretto di Beth-haccherem, restaurò la Porta del letame]. E (ricevette l’aiuto dei) suoi figli; ed innalzò le sue porte, [i suoi] catenacci, [le sue sbarre.

3,15 E la Porta della Fontana] Shallum, figlio di Colhozeh, capo di mezzo distretto di Mizpah, ripristinò. Egli la ricostruì e la riparò, ed eresse] le sue porte, i suoi catenacci, [le sue sbarre, così come le mura della piscina di Shelah per il giardino del re fino] ai gradini [che scendono dalla città di Davide”.

Quel che più conta è che questo testo ebraico regge le supposizioni di alcuni critici del testo che sostengono che alcune parole sono andate perdute durante la trascrizione degli scribi. Una delle lezioni è sostenuta dalla traduzione greca.

Adattamento: R.P.
James H. Charlesworth, The Institute for Judaism and Christian Origins

Fonte: SBF Taccuino

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I Rotoli del Mar Morto saranno su Internet in versione digitale

GERUSALEMME (Reuters) – Alcuni scienziati in Israele stanno scattando fotografie digitali dei Rotoli del Mar Morto, con l’obiettivo di rendere disponibili i documenti, che hanno 2.000 anni, su Internet al pubblico e ai ricercatori.

L’autorità israeliana per i reperti antichi, custode delle pergamene che hanno gettato luce sulla vita degli ebrei e dei primi cristiani ai tempi di Gesù, ha detto oggi che ci vorranno più di due anni per completare il progetto.

Per molti anni dopo la scoperta, da parte di alcuni pastori beduini, delle pergamene in delle caverne vicino al Mar Morto nel 1947, solo un ridotto numero di studiosi ha avuto accesso ai frammenti.

Da allora molti studiosi hanno potuto consultarli e i manoscritti sono stati pubblicati per intero sette anni fa.

Grazie all’utilizzo di potenti macchine fotografiche e di luci che non emettono calore o raggi ultravioletti che potrebbero danneggiare le opere, gli scienziati in Israele hanno potuto decifrare le sezioni e le lettere nelle pergamene invisibili a occhio nudo.

I rotoli, la maggior parte dei quali sono di pergamena, sono le copie più vecchie della Bibbia ebraica e comprendono testi laici che vanno dal terzo secolo avanti Cristo al primo secolo dopo Cristo.

Una squadra di specialisti ha scattato 4.000 fotografie dei 9.000 frammenti che costituiscono i rotoli, che in tutto sono 900. Alcuni frammenti sono in esposizione permanente al Museo di Israele.

“Possiamo vedere i rotoli ad un livello di dettaglio mai visto prima”, ha detto Simon Tanner, esperto digitale del King’s College a Londra, che è incaricato di raccogliere dati.

Gli scienziati sperano inoltre che la tecnologia avanzata per le immagini li aiuterà a preservare le pergamene riuscendo a identificare il deterioramento causato da umidità e calore.

Fonte: Yahoo! Italia Notizie

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