Il sigillo di Agab
Il 30 ottobre scorso è stato ritrovato un raro sigillo ebraico risalente all’ultima parte del periodo del Primo Tempio. La scoperta è avvenuta nel corso degli scavi che l’Israel Antiquities Authority sta conducendo per conto della Western Wall Heritage Foundation nella zona nord-ovest della piazza del Muro Occidentale a Gerusalemme. Il sigillo è stato rinvenuto in un edificio che dovrà essere portato alla luce, la cui struttura è riconducibile al settimo secolo a.C., al tempo dei re Manasse e Giosia.
Il sigillo è stato esibito il 30 ottobre durante un giornata di studio dedicata al tema “Innovazioni nell’archeologia di Gerusalemme e dintorni”, organizzata dalla Regione di Gerusalemme dell’Israel Antiquities Authority e dall’Istituto di Archeologia della Hebrew University di Gerusalemme. Per il direttore dello scavo, l’archeologa Shlomit Wexler-Bdolah dell’IAA, il sigillo appartenne ad un privato, è di pietra nera, ha forma ellittica e misura 1,2 x 1,4 cm. E’ decorato con un’incisione che riproduce un arciere menre tira con l’arco una freccia. Il nome dell’arciere è inciso con caratteri dell’ebraico antico, e vicino alla figura si può leggere LHGB che sta per Agab. Il nome Agab è menzionato nella Bibbia nel libro di Esdra 2,46, così come nelle lettere di Lachish, anch’esse datate al periodo del Primo Tempio.
Il sigillo è stato inviato per un una verifica al Professor Benjamin Sass della Tel Aviv University e al Dr. Tali Ornan della Hebrew University di Gerusalemme. Secondo il loro esame, l’immagine dell’arciere ha subito l’influsso dei rilievi parietali assiri in cui gli arcieri sono ritratti mentre tirano con l’arco. Il medesimo richiamo si ritrova nel rilievo di Lachish.
L’immagine dell’arciere appare di profilo, in posizione di tiro con il piede destro avanzato rispetto al sinistro. Il viso è ritratto in modo schematico ma il corpo, l’abbigliamento e soprattutto i muscoli delle braccia e delle gambe sono messi in risalto.
L’arciere appare scalzo. La sua livrea comprende una fascia per la testa, una falda che avvolge i suoi fianchi e una faretra che pende dalla schiena, i cui cinturini sono disegnati come se fossero stretti intorno al suo torace. Sostiene un arco e una freccia. La sua mano destra è tesa in avanti mentre mantiene l’arco, la sua mano sinistra spinge indietro la freccia impugnandola. Il sigillo è unico, infatti è la prima volta che viene scoperto un sigillo di un privato con l’iscrizione di un nome ebraico e con decorazione in stile assiro. Il reperto è la prova della forte influenza che gli assiri esercitarono su Gerusalemme nel settimo secolo a.C.
Si pensa che il proprietario del sigillo sia stato un personaggio che deteneva una posizione di governo. Si suppone che Agab, il possessore del sigillo, che scelse di ritrarre se stesso come un arciere in stile assiro, prestasse servizio come militare di grado superiore nel regno di Giuda. Nell’edificio dove è stato scoperto il sigillo di Agab, l’archeologa Wexler-Bdolah aveva trovato in precedenza diversi sigilli di personaggi che avevano ricoperto incarichi pubblici, ed anche dieci impugnature di orci per olio e vino marchiati con segni regali.
Secondo l’archeologa l’edificio fu costruito ai piedi della Città Alta, alla distanza di circa cento metri dal Muro Occidentale e si affacciava sul Monte del Tempio. Le mura della struttura si sono conservate fino alla sorprendente altezza di circa cinque metri. L’alta qualità della costruzione e dei manufatti rinvenuti all’interno indicano che l’edificio e, naturalmente, i suoi abitanti, alla fine del periodo del Primo Tempio, erano di alto stato sociale a Gerusalemme.
Adattamento R.P.
Israel Antiquities Authority – Comunicato stampa
Fonte: SBF Taccuino
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