Paragone fotografico tra la Città di Davide del 1915 e quella del 2005

Paragone fotografico di come la Città di Davide appariva nel 1915 e nel 2005. Dal sito BiblePlaces.com

Foto da: Jerusalem volume of the American Colony and Eric Matson Collection/Library of Congress, Prints & Photographs Division, LC-DIG-matpc-05424.

Vista da sud-ovest, 1915 ca.

Vista da sud-ovest, 23 agosto 2005

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Portato alla luce, nella città di Davide a Gerusalemme, un tunnel del periodo del Primo Tempio

gerusalemme-tunnelNella città di Davide, è stato rinvenuto un acquedotto, risalente al decimo secolo a.C., che potrebbe essere il sinnor menzionato nel racconto della conquista di Gerusalemme da parte del re Davide (2Sam 5,8).

L’apertura del tunnel, scoperto nel corso degli scavi al sito all’inizio di quest’anno, è abbastanza ampia da permettere il passaggio di una persona, ma, a causa dei detriti, che devono essere ancora rimossi del tutto, sono accessibili solamente i primi 50 metri. Le pareti sono composte in parte da pietre non lavorate e in parte da roccia fresca.

Il tunnel è stato scoperto sotto un’ampia struttura in pietra, precedentemente identificata, dall’archeologa Dr. Eilat Mazar, come il palazzo di re Davide (2Sam 5,11). Il tunnel, già esistente, fu inserito nella costruzione e venne probabilmente impiegato per convogliare l’acqua alla cisterna situata nell’ala sud-est del palazzo. Verso la fine del periodo del Primo Tempio, l’uso del tunnel fu convertito a passaggio di emergenza e forse fu usato in questo modo per la fuga del re Sedecia durante l’assedio babilonese (2Re 25,4).

In questa fase furono costruite pareti aggiuntive per impedire che qualcuno potesse entrare dal pendio della collina e per evitare il passaggio di detriti. Sul pavimento sono state trovate lucerne a olio integre, tipiche della fine del periodo del Primo Tempio, che testimoniano quest’ultimo uso del tunnel. Per Mazar, le caratteristiche, la datazione e la posizione dimostrano, con grande probabilità, che nel racconto della conquista di Gerusalemme si fa riferimento all’acquedotto col nome di sinnor.
lucerne-olioGli scavi sono stati condotti, per il quarto anno consecutivo, da Eilat Mazar per conto dello Shalem Center e della Ir David Foundation, con il patrocinio dell’Institute of Archaeology della Hebrew University di Gerusalemme.

La città di Davide è la cima della collina originaria che il re Davide destinò per l’antica Gerusalemme come sua capitale 3.000 anni fa. Nel suo sottosuolo la città di Davide sta svelando straordinari ritrovamenti archeologici, mentre in superficie è diventata un centro molto attivo, con un centro per i visitatori, un’esposizione tridimensionale e visite guidate agli scavi che comprendono anche il Pozzo di Warren, antichi sistemi idrici, come il tunnel di Ezechia, e la piscina di Siloe del periodo del Secondo Tempio.

Adattamento : R.P.
Fonte : SBF Taccuino / Ministry of Foreign Affairs – Israel ( 11 novembre 2008 )

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Sigilli dell’ottavo secolo a.C. rinvenuti nella Città di Davide presentano una particolarità

Gli scavi condotti nella Città di Davide, a Gerusalemme, hanno permesso di rilevare un fenomeno particolare che segna uno sviluppo nel costume degli antichi abitanti della città. Precedenti reperti, del nono secolo a.C., comprendevano sigilli decorati solo con immagini (di una barca o di animali: pesci, lucertole e uccelli), ma a partire dal secolo successivo si osserva che commercianti e pubblici ufficiali cominciarono ad apporre sui sigilli i loro nomi.

Nello scavo in corso nei pressi della sorgente del Gihon, nella Città di Davide, gli archeologi hanno trovato ceramiche risalenti al Secondo Periodo del Ferro (ottavo secolo a.C.) insieme con frammenti di tre bullae (tondelli di argilla usati per sigillare lettere e merci) e due sigilli di pietra, che si utilizzavano per produrre tali impronte. Tutti hanno nomi scritti in ebraico. Uno dei sigilli (vedi foto) mostra di essere stato proprietà di un abitante della città chiamato “Rephaihu (figlio di) Shalem”.
I direttori dello scavo sono il professor Ronny Reich dell’Università di Haifa ed Eli Shukron del Dipartimento delle Antichità di Israele.

A cura di R.P.

Fonte: SBF Taccuino – giovedì 28 febbraio 2008 a 13h35

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