L’uomo, esile, è accusato di aver aggredito 5 poliziotti e di avere guidato funzioni religiose illegali, ma i fedeli negano l’aggressione. Il suo gruppo da 13 anni chiede il riconoscimento. Esperti: l’autorità usa il rifiuto dell’autorizzazione per discriminare gruppi religiosi non graditi.
Baku – E’ fissato per il 20 luglio il processo contro il pastore battista Zaur Balaev, detenuto dal 20 maggio con l’accusa di avere percosso cinque poliziotti e danneggiato la loro auto, di “avere guidato riunioni illegali mascherate da attività religiose senza la registrazione statale”, di “avere attirato giovani a questi incontri” e persino di “avere cantato ad alta voce e suonato speciali strumenti musicali che violano le regole sulla convivenza sociale e recano disturbo ai vicini”. Intanto è stata respinta la richiesta di arresti domiciliari.