Algeria: L’autorità ordina la chiusura di sette luoghi di culto di Chiese cristiane

Il wali (governatore) della provincia di Bejaia, in Cabilia, ha ordinato la chiusura definitiva di sette luoghi di culto di Chiese Protestanti presenti sul territorio.

La decisione è stata notificata alla Chiesa Protestante d’Algeria lunedì 23 Maggio.

La misura fa riferimento alla legge del 2006 che disciplina i culti non musulmani.

via rfr.fr

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Cabilia: La polizia vuole la chiusura di un luogo di culto cristiano

“La polizia ha ordinato al pastore della chiesa di Makouda di firmare dei documenti relativi alla chiusura del luogo di culto entro 48 ore”, lo riferisce l’agenzia Siwel avendolo appreso dalla comunità cristiana di Makouda.

Secondo il racconto di uno dei fedeli, è stato “Sabato, 23 Aprile 2011, intorno alle 13.30, subito dopo la fine del culto, che tre poliziotti in borghese si sono presentati nella chiesa di Makouda per chiedere al pastore Nourredine B. di firmare dei documenti riguardanti l’ordine di chiudere i locali della chiesa entro 48 ore.”

Il giovane cristiano ha aggiunto che “ciò è avvenuto dopo aver convocato due volte A. L., il proprietario del terreno dove è stato costruito il luogo di culto in questione”.

“La prima convocazione gli è stata rivolta l’11 aprile 2011, la seconda, tre giorni dopo, il 14 aprile”, ha detto ancora.

Il proprietario del terreno ha “dovuto subire intimidazioni da parte del commissario di polizia della regione”, dicono i cristiani di Makouda.

In terzo luogo, informa ancora il giovane cristiano, “il pastore Nourredine è stato invitato (verbalmente) a recarsi al commissariato per giustificare l’autorizzazione dell’apertura del luogo di culto”.

“I documenti presentati, un’affiliazione ufficiale alla Chiesa Protestante d’Algeria (EPA), anche se largamente sufficienti, sono stati riconosciuti come illegali da parte del commissario”, riferisce un altro credente contattato dalla Siwel.

I membri della comunità cristiana di Makouda hanno sottolineato che il luogo di culto è aperto da 10 anni “senza avere avuto questo tipo di problemi con le autorità.”
Infine, essi dicono che “il rischio è reale, il luogo di culto può essere chiuso.”

via collectifalgerie

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Algeria: quattro cristiani condannati con la condizionale

Algeria: condannati 4 cristiani convertiti

Quattro algerini convertiti al cristianesimo sono stati condannati oggi in Algeria a pene tra i due e tre mesi di carcere con la condizionale per l’apertura di “un luogo di culto non autorizzato”.

Il Tribunale di Larbaa Nath irathen, in Cabilia, 100 km ad est di Algeria, riferisce El Watan online, ha condannato Abdenour Raid, Nacer Mokrani et Idir Haoudj, tutti originari della regione berbera, a due mesi di carcere con la condizionale per aver costruito un tempio protestante senza l’autorizzazione della Commissione nazionale dei culti non musulmani. Tre mesi invece sono stati inflitti a Yahou Mahmoud accusato anche di aver di aver ospitato illegalmente uno straniero, un pastore protestante francese.

Secondo la legge algerina, entrata in vigore nel 2006, chi “pratica una religione diversa dall’Islam deve costituire un’associazione a carattere religioso” e chiedere permessi per “la celebrazione delle cerimonie, che devono tenersi in luoghi autorizzati”.

Rischia invece dai due ai cinque anni di prigione e multe fino a 10 mila euro chiunque ‘tenti di convertire un musulmano ad un’altra religione, costringendolo o usando mezzi di seduzione”.
ATS

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Algeria: quattro algerini convertiti al Cristianesimo accusati di apertura di luogo di culto

Algeria: quattro cristiani accusati di apertura di luogo di culto – Nel Mondo

Si apre domani in Cabilia, nell’Algeria orientale, il processo a quattro algerini convertiti al cristianesimo per “apertura illegale di un luogo di culto”. Lo ha annunciato uno dei legali dei quattro imputati. Mohamed Ben Belkacem ha precisato che i quattro, tutti tra i 35 e i 45 anni, “sono accusati di aver aperto un tempio protestante senza aver ottenuto un’autorizzazione preventiva dalle autorità”. Uno di loro è accusato anche di aver ospitato illegalmente uno straniero, un pastore francese giunto in Algeria per tenere una conferenza. Inizialmente previsto per il 10 ottobre e rinviato su richiesta del presidente della corte che ha chiesto la presenza di testimoni, il processo si svolgerà davanti al tribunale di Larbaa Nath Irathen.

Aggiornamento – 29.11.2010
Il verdetto del processo ai quattro cristiani, che si è tenuto Domenica 28 novembre nel tribunale di Larbaa Irathen Nath, wilaya di Tizi Ouzou, è stato fissato per il 12 dicembre. Il pubblico ministero ha chiesto un anno di carcere per ciascuno dei quattro imputati, ossia la pena minima prevista dall’articolo 13 della legge 03-06 febbraio 2006 sull’esercizio dei culti.

via collectifalgerie.free.fr

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Algeria: l’islam radicale avanza


>7 ottobre 2010 – Algeria La situazione per i cristiani in Algeria peggiora progressivamente, un lento declino in certe zone che preoccupa tutti noi. Dal 2006 in poi registriamo l’approvazione di leggi visibilmente discriminatorie, frutto di malsani accordi tra le autorità e le ali più estremiste dell’islam.
Durante lo scorso ramadan è stata eseguita una serie di arresti mirati nei confronti della comunità cristiana. In particolare vogliamo riportarvi la notizia dell’arresto di due cristiani algerini: Salem Fellak e Hocine Hocini, due lavoratori nel settore edile, sono stati arrestati dalle autorità locali per il semplice fatto che nella loro pausa pranzo stavano mangiando durante il periodo di ramadan. Alcuni poliziotti li hanno visti mentre serenamente stavano consumando il loro pranzo all’interno di un’abitazione privata e inizialmente li hanno redarguiti verbalmente per il fatto di non rispettare il digiuno imposto dal ramadan; accortisi poi che si trattava di cristiani, li hanno genericamente accusati di insultare l’islam, arrestati e interrogati per ore ammonendoli e minacciandoli in vari modi. – (continua)

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