Verona (PA) – Le autorità vietnamite della provincia di Kontum utilizzano dei simboli di crudeltà per perseguitare i cristiani. Quando A En, pastore di una chiesa evangelica, è stato convocato dalla polizia locale, gli agenti l’hanno obbligato a rimanere con la braccia aperte (come se fosse in croce) e in piedi su una sola gamba per tre ore. Lo hanno umiliato e picchiato ogni volta che si muoveva.
Quando finalmente lo hanno rilasciato, ha dovuto essere accompagnato a casa da uno dei suoi stretti collaboratori. Subito dopo la sua chiesa, composta di 70 membri, è stata costretta a chiudere. Nello stesso periodo, due evangelisti, che tornavano dopo aver frequentato un corso biblico, sono stati convocati dalla polizia dei loro comuni. Ad uno di loro, picchiato più volte al viso, è stato ordinato di non lasciare la sua abitazione per propagare il Vangelo. L’altro, dopo essere stato colpito alla testa, ha perso conoscenza per qualche minuto. Ad ambedue è stato proibito di frequentare la chiesa, ma continuano coraggiosamente a condividere gli insegnamenti biblici nelle loro case. Un vietnamita che è riuscito a evitare la censura ci ha inviato il seguente appello: “Vi mando le foto dei cristiani montani* violentemente perseguitati dalle autorità comuniste vietnamite. Sono numerosi i cristiani che sono stati arrestati e picchiati. Altri credenti, terrorizzati, sono stati obbligati ad abbandonare le loro case. Il loro solo crimine è quello di credere in Dio e di lodarlo insieme ai fratelli”.
* Per cristiani montani intendiamo i cristiani appartenenti alle minoranze etniche che vivono sulle montagne vietnamite.
Fonte: Porte Aperte Italia – 24 ottobre 2003