Una parola d’esortazione alle donne

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Una parola d’esortazione alle donne > Come la donna deve vestire e comportarsi

Sorelle, voi pure un giorno, per la grazia di Dio, avete creduto nel nostro Signore, ottenendo così la remissione dei vostri peccati. Dio vi chiama sue figliuole, perché voi pure avete ricevuto Cristo e siete uscite di mezzo ai figli di questo secolo e siete state accolte da Dio in Cristo Gesù; quindi pure voi siete membri della famiglia di Dio e assieme formiamo il corpo di Cristo. Qui, “non c’è né maschio né femmina”,1 poiché siamo uno in Cristo Gesù. Il fatto però che in Cristo non c’è né maschio e né femmina non significa che voi potete comportarvi nella casa di Dio come vi pare e piace, ma solo che, il fatto che voi siete donne non costituisce un muro divisorio in mezzo a noi che siamo credenti. Voi dovete sapere che Dio non ha mai mostrato e non mostra tutt’ora nessun riguardo personale in verso nessuno, quindi non vi mettete a pensare che Dio vi sprezzi perché Eva, la prima donna, si lasciò sedurre dal serpente e cadde in trasgres­sione, perché questo non è vero. Non è vero neppure che voi nella casa di Dio non servite a nulla e non potete contribuire al progresso del Vangelo in niuno modo, perché la Scrittura attesta esattamente l’opposto, quindi non vi mettete in testa quei pen­sieri nocivi e vani che il serpente antico cerca, con la sua astuzia, di farvi pensare per fare nascere in voi un’invidia amara e farvi diventare altezzose e vanagloriose.

Dopo avere fatto questa premessa, voglio innanzi tutto dirvi come vi dovete vestire, poi di cosa non vi dovete ornare e di cosa invece vi dovete ornare affinché la dottrina di Dio sia onorata per mezzo di voi.

Paolo ha scritto a Timoteo: “Similmente (io voglio) che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose, ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà”.2

Sorelle, voi dovete indossare degli abiti adatti a voi che siete state santificate in Cristo; le vesti che s’addicono a voi sono quelle modeste e non quelle sfarzose che tanto piacciono alle donne corrotte che fanno sfoggio di tanta alterigia, quindi non abbiate l’animo a tutti quegli abiti femminili stravaganti e costosi che servono solo a distrarre gli uomini che vi vedono ed a farvi spendere danaro inutilmente. La moda femminile di questo presente secolo malvagio fa insuperbire le donne che gli vanno dietro e le fa camminare col collo teso e fa loro guardare le donne di basso stato dall’alto in basso; questa è una cosa che è sotto gli occhi di tutti, perciò non vi lasciate trascinare dietro di essa; siate umili e non fate posto a quello che le donne altezzose chiamano ‘l’orgoglio di essere donna’.

Oltre che ad essere modeste, le vostre vesti devono essere vere­conde, cioè decenti; esse devono coprire pure le vostre gambe, le vostre braccia, e la parte sottostante il vostro collo; proprio quelle parti che le vesti indecenti non coprono. Questo significa che voi dovete rinunziare alle minigonne, ma anche a quelle gonne che arrivano giusto al ginocchio o poco sotto il ginocchio; io v’esorto a mettervi delle gonne lunghe senza spacchi, non aderen­ti e senza quegli strani disegni che vi stampano sopra i modelli­sti per attirare lo sguardo dell’ uomo su coloro che le indossa­no.

Per ciò che riguarda le vostre camicie, non siano né trasparenti e né aderenti e neppure scollate. A proposito dei colori, evitate di mettervi addosso vesti di colori troppo vivi e sgargianti, e questo per evitare che gli uomini, quando vi vedono, siano indo­tti a posare lo sguardo su voi.

Per quanto riguarda le scarpe da indossare, vi dico di mettervi delle scarpe modeste e di non mettervi quelle scarpette con i tacchi a spillo e così strette che non fanno respirare bene i vostri piedi e vi provocano dei dolori ai piedi; ma non solo, esse vi costringono a camminare in una maniera anormale, vergo­gnosa e con tante più difficoltà. Non vi mettete addosso neppure quelle scarpe dorate o argentate, per evitare che i vostri piedi diventino oggetto degli sguardi maschili.

Per ciò che concerne le calze, voi, come si conviene a delle sante donne, mettetevi quelle modeste e non quelle a rete o di altro genere inventato per rendere la donna seducente e per provocare lo sguardo dell’uomo.

Quando vi recate presso un negozio per comprare una gonna o una camicia o delle scarpe o del tessuto per farvi le cose da voi stesse, tenete davanti agli occhi vostri la Scrittura che dice: “Non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili”.3

“Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno l’usa legittimamen­te, riconoscendo che la legge è fatta non per il giusto, ma per gl’iniqui e i ribelli….e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina”,4 dice Paolo; e tra le cose contrarie alla sana dottrina v’è quella, per la donna, di mettersi i pantaloni, perché è scritto: “La donna non si vestirà da uomo, né l’uomo si vestirà da donna; poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio”.5 Badate che i cosiddetti pantaloni da donna sono sempre dei pantaloni che non s’addicono a voi donne in Cristo. Coloro a cui piace contendere e soffocare la verità con la menzogna, fanno ogni sorta di ragionamento per annullare ciò che è scritto così chiaramente. Essi dicono: ‘Ma questo ordine di Dio si riferisce solamente a quelle donne che hanno lasciato l’uso naturale dell’uomo e a quegli uomini che hanno lasciato l’uso naturale della donna ed agli effeminati!’ Fermo restando che Dio aborrisce quelli che si travestono, siano essi donne che uomini, ma ditemi: ‘Non viviamo forse in mezzo ad una generazione storta e perversa, senza affezione naturale, che muta le tenebre in luce e la luce in tenebre? Ma non pensate che queste parole di Dio si oppongono alle tendenze della moda di questo secolo? Oggi, più che mai, è necessario prendere questa parola e sbandierarla, per manifestare il nostro dissenso e il nostro disgusto in verso la moda maschile e quella femminile che tendono a effeminare l’uomo ed a maschilizzare la donna. Fratelli, viviamo in mezzo a città e a paesi che abbondano di sodomiti e di donne che hanno lasciato l’uso naturale dell’uomo,i quali vengono incoraggiati a fare il male in ogni maniera; oggi, in questa nazione il malco­stume è chiamato tradizione culturale, i perversi vengono chiama­ti persone perbene, e sapete che cosa ha portato tutto questo in casa di molti credenti? Tolleranza e rispetto verso i gusti e i cattivi costumi di questa generazione peccatrice, e tanta vergo­gna per le parole degli apostoli, considerate antiquate e sorpas­sate, e non adeguate ai nostri tempi. Se oggi, alcune volte, è difficile distinguere da lontano una ragazza da un ragazzo, è perché le ragazze si vestono come i ragazzi. Esse cominciano ad essere pervertite sin dalla loro giovinezza. La moda femminile che vuole far sembrare la donna più forte e più sicura è il frutto di quella voglia che esiste nella donna di non voler apparire diversa dall’uomo anche nel vestire. Sorelle; voi che avete sempre pronta sulle vostre labbra una parola per contraddi­re la sana dottrina, vi siete adeguate così bene ai gusti di questa generazione, che persino delle donne fra quelle di fuori, quali le suore, vi possono ammaestrare dandovi l’esempio su come vi dovete vestire. Vi dico questo, perché ho visto di persona che esse, (triste a dirlo e a constatarlo) vestono molto meglio di voi. Sì, certo voi potete dire loro che pregare Maria, pregare per i morti, e farsi delle statue ed adorarle, sono tutte cose che sono in abominio a Dio; ma loro dal canto loro possono dirvi che nel vestire non mostrate affatto né verecondia e né modestia. Non ci sarebbe dunque da meravigliarsi un gran che, se venissimo a sentire che alcune di voi, vestite alla moda, siete state ammaestrate attorno al vestire da delle incredule!

Ma che aspettate? Di incontrare delle donne del mondo vestite meglio di voi, per udire dalla loro bocca che dovete vestirvi con verecondia e modestia? O delle donne del mondo vestite malamente come voi che nel sentirvi dire che siete la luce del mondo, vi rispondano: ‘Ma dov’è questa luce in voi, perché io non la vedo, difatti vestite come noi?’

Sorelle, voi dovete contraddistinguervi anche nel vestire, in mezzo alle donne di questo mondo, e non solo nel parlare; perciò esaminate attentamente il vostro guardaroba e sbarazzatevi dei vostri pantaloni e di tutte quelle gonne e camicie indecenti che avete indossato fino ad ora.

La parola di Dio dice anche che voi non vi dovete né intrecciare i capelli e né mettervi addosso dei gioielli d’oro.

Alcune fra voi si fanno delle trecce coi loro capelli perché sanno che questo modo di acconciarsi il capo le rende più at­traenti e provocanti; sorelle, non persistete in questo.

Altre si mettono addosso ogni sorta di gioielli d’oro; i pendenti alle orecchie, le collane di perle al collo, e i braccialetti ai polsi e gli anelli nelle dita delle mani; vi esorto a non persi­stere in questa cosa cattiva, ma andate a buttare tutti i vostri gioielli. Voi direte: ‘Ma che male facciamo nel metterci addosso un pò d’oro? E perché dici di buttarlo via?’ Il male c’è, solo che non lo vedete con i vostri occhi perché essi sono stati accecati dalle tenebre; ungetevi gli occhi con il collirio che dà il Signore e allora ci vedrete bene. Perché buttarlo? perché sta scritto: “Getta l’oro nella polvere e l’oro d’Ophir tra i ciotto­li del fiume, e l’Onnipotente sarà il tuo oro, egli ti sarà come l’argento acquistato con fatica”.6

Alcune di voi dicono: ‘Ma pure gli Israeliti, quando uscirono dall’Egitto erano adorni d’oro agli orecchi!’ Sì è vero, ma dopo che Israele fece il vitello d’oro e che Mosè lo distrusse, è scritto che “l’Eterno aveva detto a Mosè: ‘Dì ai figliuoli d’Israele: Voi siete un popolo di collo duro; s’io salissi per un momento solo in mezzo a te, ti consumerei! Or dunque, togliti i tuoi ornamenti, e vedrò com’io ti debba trattare’.E i figliuoli d’Israele si spogliarono dei loro ornamenti, dalla partenza dal monte Horeb in poi”.7 Sorella, se tu ancori porti gioielli addos­so, sappi che Dio dice pure a te: ‘Togliti i tuoi ornamenti’, perciò farai bene a toglierteli, per continuare a camminare nella via santa in modo degno di Dio.

‘Ma l’oro lo ha fatto il nostro Dio’, voi dite. Sì è vero che Dio ha fatto l’oro, ma è anche vero che non è Lui che ha fabbricato i gioielli d’oro che vi mettete addosso, ma bensì gli uomini. Anche l’argento lo ha creato Dio, però i tempietti di Diana in argento, in Efeso, li faceva Demetrio che era orefice e non Dio. Non cercate di giustificare la vostra ribellione con vani ragionamen­ti, perché “non c’è sapienza, non intelligenza, non consiglio che valga contro l’Eterno”.8 Svestitevi delle vostre opere morte che vi portate addosso; non siate contenziose.

Voglio che sappiate che pure l’apostolo Pietro ha confermato ciò che ha detto Paolo a Timoteo, dicendovi: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose”;9 quindi, sia l’apostolo dei Gentili (che non era ammo­gliato) che l’apostolo della circoncisione (che era sposato) esortavano le donne a non mettersi addosso gioielli d’oro, né vesti sontuose, e a non intrecciarsi i capelli.

Ecco di che cosa invece vi dovete ornare, sorelle. Paolo dice che le donne si devono ornare “di opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà”;10 ora Gesù disse (queste parole sono rivolte sia ai figliuoli di Dio che alle figliuole di Dio): “Voi siete la luce del mondo..risplenda la vostra luce nel co­spetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”.11 La luce che è in voi e che deve risplendere in questo mondo di tenebre sono le vostre buone opere, perché è scritto che “il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità”;12 quindi, come la Chiesa di Dio che è la sposa dell’Agnello si riveste di opere giuste (secondo che è scritto: “La sua sposa s’è preparata; e le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro: poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi”)13 così pure voi dovete rivestirvi di ogni opera buona, affinché il nome di Dio sia glorificato in voi; sì perché allora il nome di Dio sarà glorificato per mezzo di voi, perché la gente vedrà che non siete corrotte e neppure altezzose, ma buone, pietose e umili. Tabita era una discepola di Cristo, ed “abbondava in buone opere (faceva tuniche e vestiti) e faceva molte elemosine”;14 imitatela.

Ma se pure voi vi vestite e vi adornate come le donne che non temono Dio come potranno vedere gli altri la luce in voi? Come potrà essere glorificato il nome di Dio? Non verrà forse biasima­to e profanato il nome di Dio, se vi lasciate ingannare dal principe di questo mondo? Ma che pensate? Che il principe di questo mondo voglia che il nome di Dio sia glorificato in voi?

Non vi lasciate sedurre da vani ragionamenti, che oggi, purtrop­po, sono in bocca ad alcuni dei nostri, quali: ‘Ma un pò di vanità non guasta!’ Ma non avete mai letto la Scrittura che dice: “Un pò di lievito fa lievitare tutta la pasta”?15 Non sapete voi che “un pò di follia guasta il pregio della sapienza e della gloria”?16 Non sapete voi che “le mosche morte fanno puzzare e imputridire l’olio del profumiere”?17 La Scrittura non può essere annullata perché è ispirata da Dio, e questo pò di vanità, che alcuni dicono che non guasta, non fa altro che guastare voi e la chiesa di Dio.

Vi esorto, quando sentirete dire a certi uomini corrotti di mente che sono nel vostro mezzo: ‘Sorelle, voi non dovete vestirvi come delle bigotte (chiamano bigotte le donne che si vestono in manie­ra vereconda e con modestia), perché altrimenti le persone del mondo non si sentiranno attratte a venire nel locale di culto e ad accettare Cristo’, a non dare loro retta, ma a guardarvi da loro come vi guardereste da dei serpenti velenosi. Non acconsen­tite a quello che vi diranno, perché essi vogliono usarsi di voi come di esche, per attrarre gli uomini con le concupiscenze carnali. Oggi, alcuni predicatori privi di sapienza divina e di potenza, per attirare le anime alle loro riunioni, sono disposti pure a calpestare la sana dottrina e ad indurre le credenti a battere vie tortuose. Vi dicono: ‘Potete truccarvi un pò, potete vestirvi alla moda, non siate ‘troppo’ austere (usano il ‘trop­po’, per farvi pensare che esagerate) nel vestire per non essere d’intoppo agli infedeli!’ Sappiate che voi non sarete né di scandalo e né d’intoppo a nessuno se ubbidite a quello che gli apostoli hanno scritto, ma sappiate pure che se fate come vi dicono questi cianciatori sarete sia di scandalo che d’intoppo per molti. È scritto: “È bene non mangiare carne, né bere vino, né fare cosa alcuna che possa essere d’intoppo al fratello”,18 ed ancora: “Non siate d’intoppo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio”;19 perciò, sorelle, compiacete al vostro prossimo nel bene, e non nel male come vorrebbero invece questi ribelli.

Qualcuna fra voi dice pure: ‘Ma io voglio piacere a mio marito!’ Ascoltami: Prima di tutto, se tuo marito ti ama e teme Dio, non vorrà assolutamente che tu ti vesti come una meretrice. Hai mai letto come apparve vestita Babilonia, la madre delle meretrici, a Giovanni? Giovanni dice che “la donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle”;20 certo, essa era vestita in modo molto attraente, ma “sulla fronte aveva scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra”.21 Non sai tu che tale è la madre e tale è la figlia? Non vedi come le meretrici vanno vestite e adorne attorno per le strade e le piazze, per adescare gli uomini? Non hai notato che ancora oggi esse fanno largo uso di vesti di porpora e di color scarlatto e si mettono attorno gioielli d’oro, pietre preziose e perle?

Voi siete ora figliuole di Sara, “se fate il bene e non vi la­sciate turbare da spavento alcuno”,22 quindi dovete imitare Sara, vostra madre. Pietro, nella sua prima epistola, dice che il vostro ornamento non deve essere l’esteriore, ma “l’essere occul­to del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo”,23 e che così “si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti, come Sara che ubbidiva ad Abramo, chiamandolo signore”.24 Sorelle, vi è un ornamento incorruttibile del quale il vostro cuore deve essere decorato, ed esso è lo spirito benigno e pacifico, il che significa che voi dovete essere buone e pacifiche, e non cattive e rissose. Questo è l’ornamento che ha un grande valore agli occhi di Dio, del quale si adornarono una volta le sante donne speranti in Dio, tra le quali Sara vostra madre.

Sara era una donna bella, ma anche buona e pacifica ed era moglie del patriarca Abramo, ed ella non passava il tempo ad intrecciar­si i capelli, e neppure si metteva gioielli d’oro addosso, o vesti sontuose, perché ella era una santa donna che ubbidiva ad Abramo.

Abramo era un uomo molto ricco che possedeva pure dell’oro e dell’argento (Eliezer, suo servo disse un giorno a Labano e a Bethuel: “L’Eterno ha benedetto abbondantemente il mio signore, ch’è divenuto grande; gli ha dato pecore e buoi, argento e oro, servi e serve, cammelli e asini”)25 ma Sara sua moglie non ne prese per adornarsi. Qualcuno dirà: ‘Ma Abramo non aveva gioielli d’oro!’ Non hai mai letto che quando Eliezer partì per andare a prendere una moglie per Isacco, “partì, avendo a sua disposizione tutti i beni del suo signore”,26 e che tra questi beni d’Abramo che si portò, vi erano pure “un anello d’oro del peso di mezzo siclo, e due braccialetti del peso di dieci sicli d’oro”27 che egli diede poi a Rebecca?

Quindi Abramo, tra i suoi beni aveva pure dei gioielli d’oro, ma Sara non se li mise addosso.

E poi, vi dico che nel caso vostro marito non sia credente, non è vestendovi in maniera provocante e lussuosa che lo guadagnerete a Cristo, perché Pietro dice: “Parimente voi, mogli, siate soggette ai vostri mariti, affinché, se anche ve ne sono che non ubbidi­scono alla Parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quand’avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa”.28 Alcune fra voi cercate di guadagnare a Cristo i vostri mariti solo con le parole, non curandovi della vostra condotta che è da riprovare perché non degna di una donna che fa professione di pietà, e poi venite a pregare Dio e a piangere nel suo cospetto affinché Egli salvi il vostro coniuge! Ma ditemi: ‘Non è ora che buttate via tutti quei gioielli d’oro che indossate? Non è ora che non vi vestite più in maniera sedu­cente e che smettete di usare autorità sul vostro marito?

Sorelle, oltre a questo, vi esorto ad avere un portamento che si conviene a delle sante donne, perciò, quando vi sedete non vi mettete con le gambe accavallate e neppure con le gambe divarica­te. Voi non dovete provocare l’uomo né coll’ornamento esteriore sconveniente e neppure assumendo posizioni che non vi si addico­no.

Alcune di voi vi mettete la gomma in bocca durante il culto e vi mettete a masticarla, cominciando così a muovere la vostra bocca in maniera vergognosa; smettete di tenere questa condotta.

Siate avvedute, non vi strappate parte delle vostre sopracciglia; non vi imbellettate, come fece Izebel, la moglie di Achab, la quale praticava la stregoneria, secondo che è scritto: “Si diede il belletto agli occhi”;29 non alterate il colore del vostro viso e né quello delle vostre labbra, impiastrandoci sopra quei cosmeti­ci dannosi che vendono; non dipingetevi con lo smalto né le unghie delle mani e né quelle dei piedi; conservatevi pure.

Non vi mettete addosso neppure tutti quei profumi così forti e provocanti che distraggono chi vi sta vicino e lasciano una scia dovunque mettete piede; vi assicuro che questi profumi vengono fabbricati per farvi diventare seducenti e attrarre gli uomini, e questo si capisce anche vedendo la maniera in cui vengono pubbli­cizzati e dal nome seducente che alcuni di essi portano, come ‘malizia’, ‘tentazione’, ecc..

Inoltre, vi esorto a non acconciarvi il vostro capo con quelle stravaganti pettinature moderne che vanno di moda oggi, come per esempio ‘la permanente’; vi esorto pure a non tingervi i vostri capelli; perché volete dare un’altro colore ai vostri capelli? perché non siete più contente di come li ha fatti Dio?

Ora voglio dire qualcosa a voi donne che non siete più giovani e cercate di ringiovanire tingendovi i capelli bianchi che appaiono sul vostro capo: ‘Ma perché vi vergognate di essere invecchiate, e cercate in tutti i modi (inutilmente poi) di ringiovanirvi, spendendo così tanto danaro per cose che non giovano a nulla? Non avete mai letto la Scrittura che dice: “La bellezza dei vecchi (sta) nella loro canizie”?30 E quella che dice che “i capel­li bianchi sono una corona d’onore”?31

“La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana”,32 dice la sapien­za; e questo perché sono cose che col passare degli anni vengono meno, perciò non cercate di abbellire ciò che si disfa di giorno in giorno sotto i vostri occhi. A colei che persiste nella durez­za del suo cuore Dio dice: “Hai un bel vestirti di scarlatto, un bel metterti i tuoi ornamenti d’oro, un bell’ingrandirti gli occhi col belletto! Invano t’abbellisci”.33

Voi, donne attempate, abbiate un portamento convenevole a santi­tà, non siate maldicenti e neppure curiose andando ad ingerirvi nei fatti altrui e parlando di cose delle quali non si deve parlare; non siate dedite a molto vino, perché inebriandovi perdereste il senno e comincereste a dire e a fare cose perverse; siate maestre di ciò che è buono per insegnare alle giovani ad amare i loro mariti, i loro figli, ad essere assennate, caste, date ai lavori domestici, buone e soggette ai loro mariti.


1 Gal. 3:28

2 1 Tim. 2:9,10

3 Rom. 12:16

4 1 Tim. 1:8-10

5 Deut. 22:5

6 Giob. 22:24,25

7 Es. 33:5,6

8 Prov. 21:30

9 1 Piet. 3:3

10 1 Tim. 2:10

11 Matt. 5:14,16

12 Ef. 5:9

13 Ap. 19:7,8

14 Atti 9:36

15 1 Cor. 5:6

16 Ecc. 10:1

17 Ecc. 10:1

18 Rom. 14:21

19 1 Cor. 10:32

20 Ap. 17:4

21 Ap. 17:5

22 1 Piet. 3:6

23 1 Piet. 3:4

24 1 Piet. 3:5,6

25 Gen. 24:35

26 Gen. 24:10

27 Gen. 24:22

28 1 Piet. 3:1,2

29 2 Re 9:30

30 Prov. 20:29

31 Prov. 16:31

32 Prov. 31:30

33 Ger. 4:30