Quando si deve disubbidire all’autorità

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Ora vediamo in quali casi dobbiamo disubbidire all’autorità stabilita da Dio per piacere a Dio.

Se l’autorità ci comanda di fare delle cose che noi credenti non dobbiamo fare, allora non dobbiamo osservare quell’ordine, anche se questo significherà essere perseguitati dalle stesse autorità; noi non dobbiamo disubbidire a Dio, per ubbidire a dei decreti iniqui. A questo proposito, nelle Scritture sono narrati alcuni episodi che ci mostrano chiaramente come chi teme Dio si deve comportare dinnanzi ad un decreto ingiusto dell’autorità.

– Ecco cosa avvenne in Egitto, quando Israele era ancora schiavo degli Egiziani; “Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici degli Ebrei, delle quali l’una si chiamava Scifra e l’altra Pua. E disse: ‘Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, e le vedrete sulla seggiola, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere’. Ma le levatrici temettero Iddio, e non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro; lasciarono vivere i maschi”;1 come potete vedere quelle levatrici disubbidirono a Faraone per ubbidire a Dio, e per avere agito così, Dio le benedì, infatti è scritto che “Dio fece del bene a quelle levatrici”.2

– Al tempo del re di Babilonia, chiamato Nebucadnetsar, avvenne questo fatto; “il re Nebucadnetsar fece una statua d’oro, alta sessanta, e larga sei cubiti, e la eresse nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. E il re Nebucadnetsar mandò a radunare i satrapi, i prefetti, i governatori, i giudici, i tesorieri, i giureconsulti, i presidenti e tutte le autorità delle province, perché venissero alla inaugurazione della statua che il re Nebucadnetsar aveva eretta”;3 ora, quando tutti costoro si radunarono davanti alla statua, venne intimato a tutti loro da un araldo di prostrarsi davanti alla statua e di adorarla. Tutti si prostrarono e adorarono la statua, tranne Shadrac, Meshac e Abed-Nego che erano Giudei, e questa cosa fu riferita al re, il quale s’indignò e li fece chiamare alla sua presenza e disse loro che se non avessero adorato la statua, sarebbero stati gettati in mezzo ad una fornace di fuoco ardente. I tre giovani Ebrei rispo­sero al re: “Ecco, il nostro Dio che noi serviamo, è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente, e dalla tua mano, o re. Se no, sappi o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto”.4 A queste parole, il re fu ripieno di furore, ordinò che la fornace fosse riscaldata sette volte di più e che vi fossero gettati Shadrac, Meshac e Abed-Nego. Essi vi furono gettati, ma Dio li liberò dalla fornace del fuoco e quando uscirono da essa, tutti videro che il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo. In seguito a questa potente liberazione che Dio operò in verso i suoi servi, il re Nebucadnetsar prese a dire: “Benedetto sia l’Iddio di Shadrac, di Meshac e di Abed-Nego, il quale ha mandato il suo angelo, e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l’ordine del re, e hanno esposto i loro corpi per non servire e non adorare altro dio che il loro! Per­ciò, io faccio questo decreto: che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male dell’Iddio di Shadrac, Meshac e Abed-Nego, sia fatto a pezzi, e la sua casa sia ridotta in un immondezzaio; perché non v’è alcun altro dio che possa salvare a questo modo. Allora il re fece prosperare Shadrac, Meshac e Abed-Nego nella provincia di Babilonia”.5 Fratelli, il nome di Dio fu glorificato mediante questo prodigio e tutto questo avvenne in seguito alla trasgressione dell’ordine del re da parte di Shadrac, Meshac e Abed-Nego, i quali, per non adorare la statua che il re aveva fatto, si attirarono la sua ira, ma Dio trasse gloria da tutto questo; Egli trasse gloria e lode pure dal furore di un re che adorava gli idoli.

– Quando Pietro e Giovanni comparsero dinnanzi al sommo sacerdo­te, ai capi sacerdoti e agli anziani, quest’ultimi “ingiunsero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni, rispondendo, dissero loro: Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anzi che a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiam vedute e udite”.6

Qualche tempo dopo, Pietro e gli altri apostoli comparsero davan­ti al Sinedrio; “e il sommo sacerdote li interrogò, dicendo: Noi vi abbiamo del tutto vietato di insegnare in codesto nome; ed ecco, avete riempita Gerusalemme della vostra dottrina…Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbi­dire a Dio anzichè agli uomini…”.7

Ora, Gesù Cristo, prima di essere assunto in cielo, aveva dato questo ordine agli apostoli: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli…”,8 ma il Sinedrio aveva loro dato un ordine che si opponeva a quello di Cristo, perché vietò loro con minacce di insegnare la Parola di Dio e gli apostoli preferirono ubbidire a Dio anzichè agli uomini, anche se questo significò essere perse­guitati ed avere il Sinedrio contro. Così ci dobbiamo comportare quando l’autorità ci ordina di fare qualcosa che è contraria alla volontà del Signore.


1 Es. 1:15-17

2 Es. 1:20

3 Dan. 3:1,2

4 Dan. 3:17,18

5 Dan. 3:28-30

6 Atti 4:18-20

7 Atti 5:28,29

8 Matt. 28:19