Pregare in ginocchio

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La Parola di Dio ci ammaestra pure attorno alla posizione da tenere quando si prega.

In base all’esempio che ci hanno lasciato Gesù, gli apostoli e i profeti antichi, la posizione migliore da assumere quando si prega e si cerca Dio è quella in ginocchio.

Ora, vi elencherò alcuni passi della Scrittura che dicono in che posizione pregarono i profeti antichi, Gesù Cristo il nostro Signore, gli apostoli ed i discepoli antichi.

– Luca scrisse che Gesù, mentre era nel Getsemani, “postosi in ginocchio pregava”.1 Marco, sulla stessa circostanza, dice che Gesù “si gettò a terra e pregava…”,2 e Matteo che “si gettò con la faccia a terra, pregando…”.3

– Il profeta Elia, quando “pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto”,4 pregò in ginocchio, infatti è scritto: “Elia salì in vetta al Carmel; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia…”.5

– Il profeta Daniele pregava Dio in ginocchio perché è scritto: “Tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio”.6

– L’apostolo Pietro, prima di risuscitare Tabita, pregò in ginoc­chio, secondo che è scritto: “Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò…”.7

– L’apostolo Paolo pregava per i santi in ginocchio, infatti scrisse ai santi di Efeso: “Io piego le ginocchia dinnanzi al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, perch’Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, d’essere potentemente fortificati mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore…”;8 a Mileto, dopo che egli parlò agli anziani della chiesa di Efeso, “si pose in ginocchio e pregò con tutti loro”;9 a Tiro, prima di partire per continuare il viaggio assieme ai suoi collaboratori, lui e tutti coloro che erano con lui si posero in ginocchio e pregarono, infatti è scritto: “Partimmo per continuare il viaggio, accompagnati da tutti loro, con le mogli e i figliuoli, fin fuori della città; e postici in ginocchio sul lido, facemmo orazione e ci dicemmo addio…”.10

Come potete constatare da voi stessi, Dio ha voluto che fosse scritto pure in che posizione pregarono gli antichi. Io so che “tutto quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento”,11 e che “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia”,12 quindi pure i passi della Scrittura riguardanti la posizione che tennero gli antichi quando pregavano sono utili alla nostra crescita spirituale. Potete forse dire il contrario? Io, non ardisco dirlo.

Alcuni, non volendosi mettere in ginocchio per pregare quando la chiesa è radunata, perché lo considerano inutile e umiliante per loro stessi, con parole finte e seducenti coprono e difendono la loro superbia. Quali sono queste parole? Queste: ‘Ma noi dobbiamo piegare le ginocchia del cuore e non quelle delle gambe’, e: ‘Ma Dio ci ascolta pure se rimaniamo in piedi o seduti!’. Per quanto riguarda la prima espressione, vi dico che se costoro piegassero ‘le ginocchia del loro cuore’ (come le chiamano loro) pieghereb­bero pure le ginocchia delle loro gambe, ma siccome che non le piegano, di conseguenza non piegano neppure quelle delle gambe. Io ritengo che chi è umile di cuore non abbia difficoltà a piega­re le sue ginocchia davanti a Dio. Io, per me ho visto che alcu­ni, siccome non vogliono umiliarsi davanti a Dio, mettendosi in ginocchio, prendono quella parola che Dio rivelò a Samuele, che dice: “L’Eterno non guarda a quello a cui guarda l’uomo: l’uomo riguarda all’apparenza, ma l’Eterno riguarda al cuore”.13 Ma pensa­te che Gesù e gli apostoli non la conoscessero questa Scrittura? Certo che essi la conoscevano, ma essi non la interpretarono a loro piacimento, come invece fanno alcuni oggi. Questa Scrittura non significa che a Dio non importa nulla se noi non vogliamo pregare in ginocchio, perché altrimenti lo Spirito Santo non avrebbe detto: “Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti”.14

Ma considerate questo, per un momento; il Figlio di Dio che avanti la fondazione del mondo era in cielo presso il Padre suo, quando venne in questo mondo, pregò il Padre suo in ginocchio. Giovanni il Battista, parlando del Cristo, disse: “Colui che viene dal cielo è sopra tutti”;15 ora, se colui che è sopra tutti pregò in ginocchio, chi siamo noi, che veniamo dalla terra e siamo sotto di lui, per non metterci in ginocchio? Io sono giunto alla conclusione che Dio per palesare la superbia che c’è nel cuore di alcuni che ostentano una falsa umiltà, ha voluto che fossero scritte diverse cose (che apparentemente non sembrano avere molta importanza), tra le quali appunto quella del pregare in ginocchio. Oggi, in molte chiese se dici che ti piace avere una villa con la piscina e una particolare macchina fuori serie, e che stai pregando Dio affinché te le provveda (questo è doman­dare male, per spendere nei propri piaceri), sei considerato umile, pieno di fede in Dio, santo e giusto, e vieni pure rispet­tato; se invece dici che ti piace pregare in ginocchio e che è buona cosa farlo quando la chiesa si raduna, allora vieni con­traddetto e contristato con ogni sorta di vani e finti ragiona­menti, guardato male e considerato uno che provoca divisioni nella chiesa. Ah! mi si spezza il cuore nel sentire i superbi che dai pulpiti parlano in modo da far capire che pregare in ginoc­chio è cosa che s’addice solo ai credenti ‘bigotti’ (così loro chiamano i credenti che temono Dio e tremano dinanzi alla sua parola). I superbi in cuore loro si manifestano prima o poi; non riescono a tenere nascosta la loro superbia in cuore loro, difat­ti quando arriva il momento opportuno la tirano fuori. I loro vani discorsi sono applauditi da folle di credenti che hanno perso il discernimento e che non vogliono neppure loro umiliarsi. Della ‘presa’ che riescono ad avere questi cianciatori sulle folle non c’è da meravigliarsi, perché, oggi, quelli che non vogliono più piegare le ginocchia dinnanzi a Dio sono un grandis­simo numero (la maggior parte).

Vi voglio dire però, che molti di quelli che non vogliono piegare le ginocchia davanti a Dio, hanno piegato ‘le ginocchia del loro cuore’ (come le chiamano loro) davanti a Mammona e davanti a quell’idolo, chiamato ‘televisione’ che si sono messi in casa loro.

Certo, Dio ci ascolta anche quando preghiamo in piedi e seduti (noi lo abbiamo sperimentato e lo sperimentiamo tutt’ora perché in alcune circostanze preghiamo in piedi e seduti) e non possiamo dire il contrario; ma fino a quando me lo dice uno a cui mancano le gambe ed i piedi che Dio lo ascolta anche seduto quando ci raduniamo per pregare io lo capisco; ma quando me lo dice un superbo che ha due gambe forti e robuste, ma non vuole piegare le sue ginocchia davanti a Dio nel cospetto dei fedeli allora mi rattristo a motivo del suo orgoglio.

Vi dico anche questo: Ci sono quelli che non conoscono Dio che non si vergognano di mettersi in ginocchio dinnanzi ad una statua e di supplicarla, mentre ci sono alcuni che conoscono Dio e si vergognano di piegare le loro ginocchia davanti all’Iddio vivente e vero.

A quelli che non vogliono piegare le ginocchia quando pregano, io ricordo che sta scritto: “Com’io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me…”,16 e che “sotto di Lui si curvano i campioni della superbia”,17 quindi non vi illudete, perché viene il giorno che Dio ve le farà piegare le vostre ginocchia davanti al suo cospetto.

Fratelli, umiliamoci sotto la potente mano di Dio, anche assumen­do questa posizione davanti a Lui; Egli ne è degno.


1 Luca 22:41

2 Mar. 14:35

3 Matt. 26:39

4 Giac. 5:18

5 1 Re 18:42

6 Dan. 6:10

7 Atti 9:40

8 Ef. 3:14-16

9 Atti 20:36

10 Atti 21:5

11 Rom. 15:4

12 2 Tim. 3:16

13 1 Sam. 16:7

14 Sal. 95:6

15 Giov. 3:31

16 Rom. 14:11; Is. 45:23

17 Giob. 9:13