Perché vengono odiati e perseguitati quelli che predicano la verità e riprovano le opere infruttuose delle tenebre

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Vi sono molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti che non sopportano e non vogliono insegnare le cose che insegnava Paolo e che lui ha ordinato di insegnare > Perché vengono odiati e perseguitati quelli che predicano la verità e riprovano le opere infruttuose delle tenebre

Ora, vi mostrerò, prendendo l’esempio di Gesù, di Giovanni Batti­sta, di Stefano, dell’apostolo Paolo e dei profeti, perché vengo­no perseguitati gli uomini di Dio che dicono la verità ed alzano la loro voce a guisa di tromba per fare conoscere ai ribelli le loro opere malvage e le loro menzogne allo scopo di farli tornare al Signore.

Voi dovete sempre tenere presente che chi dice la verità e predi­ca la giustizia dà fastidio a qualcuno. La luce dà fastidio alle tenebre, e difatti coloro che camminano nella luce e nello stesso tempo predicano il frutto della luce (che consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità) non sono graditi per nulla a coloro che camminano nelle tenebre, e questo perché essi nei loro discorsi riprovano le opere infruttuose delle tenebre. Gesù ha detto: “Chiunque fa cose malvage odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere non siano riprovate”;1 non è forse quello che succede tutt’ora?

– Il mondo odiò Gesù Cristo, e lo odiò senza ragione affinché fosse adempiuta la parola scritta nella legge dei Giudei che dice: “Mi hanno odiato senza cagione”.2 Voglio che riflettiate su questo: Gesù, Colui che non ha conosciuto peccato, “perché non aveva commesso violenze né v’era stata frode nella sua bocca”3 fu odiato dalla sua generazione senza nessun motivo. E che motivo c’era di odiare un uomo che andò attorno facendo del bene e guarendo tutti coloro che erano sotto il dominio del diavolo? Che motivo c’era di odiare un uomo che non cercò mai il suo proprio utile ma bensì quello degli altri affinché fossero salvati? Che motivo c’era di odiarlo? Nessuno; eppure noi sappiamo che gli fu reso male per bene e odio per il suo amore.

Ora vediamo la ragione per cui Gesù fu odiato e messo a morte da quella generazione incredula e peccatrice.

Un giorno Gesù disse ai suoi fratelli: “Il mondo non può odiar voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvage”.4 Gesù, con queste parole ha fatto capire chiaramen­te perché fu odiato a morte dal mondo. Egli, nella sua generazio­ne, testimoniò del mondo che le sue opere erano malvage; egli riprovò le opere infruttuose delle tenebre senza mezzi termini, e questo non piacque a coloro che camminavano nelle tenebre e amavano le tenebre, i quali lo odiarono.

È scritto in Giovanni che i Giudei “perseguitavano Gesù e cerca­vano d’ucciderlo perché faceva quelle cose (miracoli e guarigio­ni) di sabato”,5 ed ancora che “i Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio”.6

Ora, i Giudei odiarono Gesù perché in giorno di sabato guarì chi aveva bisogno di guarigione; ma che male c’era in tutto ciò? Nessuno, perché, come disse Gesù, è “lecito di far del bene in giorno di sabato”.7 Gesù difese il suo operare guarigioni in giorno di sabato in diverse occasioni; in una di queste disse ai Giudei: “Chi è colui fra voi che, avendo una pecora, s’ella cade in giorno di sabato in una fossa non la prenda e la tragga fuori? Or quant’è un uomo da più d’una pecora”.8 Dinnanzi a queste parole i Giudei non poterono replicare e i Farisei dopo averle sentite “tennero consiglio contro di lui, col fine di farlo morire”;9 essi non riuscirono mai a dimostrare che Gesù trasgredì il coman­damento sul sabato e che egli diceva il falso; e come avrebbero potuto farlo? Con le Scritture forse? Neppure con esse, perché esse attestavano che era lecito di fare del bene in giorno di sabato.

Un giorno di sabato i Farisei videro i discepoli di Gesù svellere delle spighe e mangiare, e gli dissero che essi facevano quello che non era lecito di fare in giorno di sabato. Quando Gesù li sentì parlare così gli rispose con le Scritture dicendogli: “Non avete voi letto quel che fece Davide, quando ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? Come egli entrò nella casa di Dio, e come mangiarono i pani di presentazione i quali non era lecito di mangiare né a lui, né a quelli ch’erano con lui, ma ai soli sacerdoti? Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei giorni di sabato, i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne sono colpevoli?”10 Gesù dimostrò così ai Farisei che quello che avevano detto era falso; egli glielo dimostrò con gli Scritti sacri. Piacque ai Farisei questa riprensione di Gesù? Affatto, anzi essi continuarono ad odiarlo più che mai. I Farisei con i loro scribi insegnavano che in giorno di sabato non era lecito né guarire gli infermi e neppure svellere delle spighe per mangiarle quando si aveva fame; essi avevano inteso il comandamento relativo al sabato in una maniera errata e Gesù questo glielo dimostrò. Coloro che non tagliavano rettamente la parola di verità contra­starono e odiarono colui che la tagliava rettamente, ma non ebbero la meglio perché rimasero confusi dinnanzi al Signore; Egli turò loro la bocca e si adempì la Scrittura che dice: “Ogni iniquità ha la bocca chiusa”.11

Un altra ragione per cui i Giudei odiarono Gesù fu perché Egli chiamava Dio suo Padre. In un’occasione, i Giudei, dopo aver sentito dire a Gesù: “Io ed il Padre siamo uno”,12 presero delle pietre per lapidarlo. Eppure Gesù disse il vero quando chiamò Dio suo Padre perché egli era il Figlio di Dio, l’Unigenito che era presso il Padre avanti la fondazione del mondo. Disse la verità ma non fu creduto, anzi fu odiato, perseguitato e infine messo a morte. Ma da chi fu odiato? Non dai suoi discepoli che avevano creduto in Lui, ma dal mondo, dalla progenie del diavolo, che amò la menzogna più che la verità.

Anche quando i Giudei accusarono Gesù di bestemmiare perché chiamava Dio suo Padre, Gesù gli dimostrò con le Scritture che quello che diceva era verità e non menzogna. Egli disse loro: “Non è egli scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi? Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: Son Figliuol di Dio?”13 Piacquero queste parole ai Giudei? Affatto, anzi essi cercarono di pigliar­lo; ma egli sfuggì loro dalle mani.

Gesù fu odiato dagli scribi e dai Farisei anche perché egli li riprese a motivo della loro ipocrisia e malvagità: di ciò, abbia­mo una prova nel seguente racconto fatto da Luca: “Or mentr’egli parlava, un Fariseo lo invitò a desinare da lui. Ed egli, entra­to, si mise a tavola. E il Fariseo, veduto questo, si meravigliò che non si fosse prima lavato, avanti il desinare. E il Signore gli disse: Voialtri Farisei nettate il di fuori della coppa e del piatto, ma l’interno vostro è pieno di rapina e di malvagità. Stolti, Colui che ha fatto il di fuori, non ha anche fatto il di dentro? Date piuttosto in elemosina quel ch’è dentro al piatto; ed ecco, ogni cosa sarà netta per voi. Ma guai a voi, Farisei, poiché pagate la decima della menta, della ruta e d’ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amore di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Guai a voi, Farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente. Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: Maestro, parlando così, fai ingiuria anche a noi. Ed egli disse: Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate le genti di pesi difficili a portare, e voi non toccate quei pesi neppure con un dito! Guai a voi, perché edificate i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li uccisero. Voi dunque testimoniate delle opere dei vostri padri e le approvate; perché essi li uccisero, e voi edificate loro dei sepolcri. E per questo la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro dei profeti e degli apostoli; e ne uccideranno alcuni, e ne perseguiteranno altri, affinché il sangue di tutti i profeti sparso dalla fondazione del mondo sia ridomandato a questa gene­razione; dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria che fu ucciso fra l’altare ed il tempio; sì, vi dico, sarà ridomandato a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, perché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano. E quando fu uscito di là, gli scribi e i Farisei cominciarono a incalzarlo fieramente ed a trargli di bocca risposte a molte cose; tendendogli dei lacci, per cogliere qualche parola che gli uscisse di bocca”.14

In quest’occasione gli scribi ed i Farisei, dopo essere stati ammoniti severamente da Gesù, cercarono di coglierlo nelle sue parole tendendogli dei lacci; questa è una chiara dimostrazione dell’odio che essi nutrivano verso la luce perché essa metteva allo scoperto le loro opere malvage riprovandole.

Come potete vedere Gesù fu odiato da molti del popolo giudaico per avere detto la verità, e dagli scribi e dai Farisei perché ebbe il coraggio di riprenderli a motivo delle loro opere malva­ge.

– Giovanni il Battista era un uomo ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, e di cui Gesù, che discese dal cielo, rese questa testimonianza: “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista”.15

Giovanni fu mandato da Dio per rendere testimonianza alla luce, e benché egli non era la luce, egli fu un luminare in quel mondo di tenebre; un uomo santo e giusto che andò dinnanzi al Cristo per preparargli la via, esortando il popolo a ravvedersi e a credere in Colui che veniva dopo di lui, cioè in Gesù. Fu forse amato Giovanni il Battista dal mondo d’allora? Affatto, perché Gesù disse: “È venuto Giovanni non mangiando né bevendo, e dicono: Ha un demonio!”.16

Ora vi mostrerò come Giovanni fu odiato per avere detto la verità ed avere riprovato il male.

Luca dice a proposito di Giovanni: “Con molte e varie esortazio­ni, evangelizzava il popolo; ma Erode, il tetrarca, essendo da lui ripreso riguardo ad Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità ch’esso Erode aveva commesse, aggiunse a tutte le altre anche questa, di rinchiudere Giovanni in prigione”.17 Giovanni il Battista riprese Erode a motivo di Erodiada dicendo­gli: “Non t’è lecito di tenere la moglie di tuo fratello”,18 ed anche a motivo di tutte le sue malvagità. Piacque questa ripren­sione ad Erode? Per nulla, infatti questo re si sentì così di­sturbato ed indignato che fece arrestare Giovanni e lo mise in prigione. Erode faceva del male e viveva nell’adulterio, ma Giovanni, il messaggero di Dio, non fece finta di niente, non si tacque, ma alzò la sua voce a guisa di tromba per fare conoscere a Erode le sue malvagità. Marco dice che “Erodiada gli serbava rancore e bramava farlo morire”,19 quindi non solo ad Erode non piacquero le parole di Giovanni, ma anche ad Erodiada. Venne il giorno poi che Giovanni perse la testa di sul suo collo per avere detto la verità…ma non l’anima sua perché egli, secondo le parole di Gesù, è nel regno dei cieli.

– Stefano era un uomo ripieno di Spirito Santo, di grazia e di potenza e “faceva gran prodigi e segni fra il popolo”,20 e siccome che i Giudei “non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava”,21 essi si levarono contro di lui e afferra­tolo, lo menarono davanti al Sinedrio dove presentarono pure dei falsi testimoni per accusarlo. Davanti al Sinedrio Stefano tenne un discorso con il quale ricordò a tutti i suoi uditori come i loro padri si erano ribellati a Dio sia in Egitto che nel deser­to dove disubbidirono a Mosè e si dettero all’idolatria. Prima di terminare il suo discorso, egli rivolse questo severo ammonimento ai Giudei che lo ascoltavano: “Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi. Qual dei profeti non perseguitarono i padri vostri? E uccisero quelli che prean­nunziavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori; voi, che avete ricevuto la legge pro­mulgata dagli angeli, e non l’avete osservata”.22 Queste parole fecero infuriare i Giudei (secondo che è scritto: “Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia nei loro cuori e digrignavano i denti contro di lui”)23 che “gettando di gran gridi si turarono gli orecchi, e tutti insieme si avventarono sopra lui; e cacciatolo fuori della città, si diedero a lapidarlo”.24 Questo di Stefano è un altro esempio che mostra come chi dice la verità ai figli della disubbidienza e li riprende si attira il loro odio.

– L’apostolo Paolo fu odiato e perseguitato sia dai Giudei che dai Gentili. Dai Giudei fu perseguitato perché lui testimoniava loro che Gesù era il Cristo; essi lo contrastavano e bestemmiava­no quando lo udivano parlare attorno alla morte del Signore Gesù ed alla sua risurrezione. A Damasco, siccome che Paolo gli dimo­strava che Gesù era il Cristo, essi “si misero d’accordo per ucciderlo; ma il loro complotto venne a notizia di Saulo”,25 il quale scampò dalle loro mani perché i discepoli “presolo di notte, lo calarono a basso giù dal muro in una cesta”.26 A Gerusa­lemme, gli Ellenisti, con i quali lui discuteva, “cercavano d’uc­ciderlo, e i fratelli, avendolo saputo, lo condussero a Cesarea, e di là lo mandarono a Tarso”.27 Anche in molte altre città, come Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra, Tessalonica, e Berea l’apo­stolo Paolo fu perseguitato dai Giudei disubbidienti e tutto ciò a motivo del Vangelo che lui annunziava. Lui desiderava il bene dei Giudei perché desiderava che essi fossero salvati, mentre loro procacciarono il suo male perché non sopportavano la Parola della grazia che lui predicava.

Paolo fu perseguitato pure dai Gentili; ad Efeso per esempio nacque un tumulto proprio a motivo della sua predicazione contro gli idoli. La Scrittura dice: “Or in quel tempo nacque non piccol tumulto a proposito della nuova Via. Poiché un tale, chiamato Demetrio, orefice, che faceva dei tempietti di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani. Raunati questi e gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene la nostra prosperità. E voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non sono dèi. E non solo v’è perico­lo che questo ramo della nostra arte cada in discredito, ma che anche il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla, e che sia perfino spogliata della sua maestà colei, che tutta l’Asia e il mondo adorano. Ed essi, udite queste cose, accesi di sdegno, si misero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini! E tutta la città fu ripiena di confusione…”.28 Come potete vedere le parole di Paolo non piacquero agli artigiani che traevano guadagno dalla costruzione dei tempietti di Diana perché esse fecero calare le vendite dei tempietti di Diana; ma oltre a ciò le sue parole non piacquero perché molte persone, avendo compreso che quelli fatti con mano d’uomo non erano dèi e che Dio non abitava in templi fatti d’opera di mano, avevano smesso di andare nel tempio di Diana ad offrirle il loro culto, e questo signifi­cava per molti spogliare la dea Diana della sua maestà.

– Amos era uno dei pastori di Tekoa che Dio prese e mandò al suo popolo per riprenderlo e scongiurarlo a tornare a Lui. Egli riprovò le ingiustizie che gli Israeliti commettevano in quel tempo; tra le cose che disse ci sono queste: “Io conosco come sono numerose le vostre trasgressioni, come sono gravi i vostri peccati; voi sopprimete il giusto, accettate regali, e fate torto ai poveri alla porta..Voi avete dato da bere del vino ai nazirei e avete ordinato ai profeti di non profetare!”.29 Egli fece cono­scere agli Israeliti le loro trasgressioni e li riprese esortan­doli a ravvedersi, infatti disse loro: “Cercate il bene e non il male, onde viviate,..Odiate il male, amate il bene, e, alle porte, stabilite saldamente il diritto”.30 Piacquero queste parole di Amos ai ribelli? Per nulla, infatti essi lo odiarono a motivo delle sue riprensioni perché Amos disse: “Essi odiano colui che li riprende alla porta, e hanno in orrore chi parla con integri­tà”.31 Inoltre Amatsia, sacerdote di Bethel, mandò a dire a Gero­boamo, re d’Israele: “Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d’Israele; il paese non può sopportare tutte le sue parole. Amos, infatti, ha detto: – Geroboamo morrà di spada e Israele sarà menato in cattività lungi dal suo paese”.32 Amos cercava il bene del re e di tutto il popolo d’Israele, ma fu accusato di congiurare contro il re, ma non solo, gli fu ordinato pure dallo stesso sacerdote Amatsia di non profetare, infatti costui gli disse: “Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda; mangia colà il tuo pane, e là profetizza; ma a Bethel non profetar più, perché è un santuario del re e una residenza reale”.33 Come potete vedere Amos fu odiato e perseguitato per avere parlato da parte di Dio ad un popolo che odiava la giustizia ma amava l’iniquità.

– Il profeta Hanani fu perseguitato per avere ripreso il re Asa a motivo di una cosa che questo re fece, la quale egli non avreb­be dovuto fare. Ora, il re Asa quando Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda, prese dell’argento e dell’oro dalla casa dell’Eter­no e li mandò a Ben – Hadad, re di Siria, chiedendogli di allear­si con lui e di rompere la sua alleanza con il re d’Israele affinché il re d’Israele si ritirasse così da lui. Il re di Siria gli dette ascolto e così Baasa si ritirò. Asa, invece di appog­giarsi sul suo Dio, come aveva fatto nel passato, si appoggiò sul re di Siria, ma questa sua condotta non piacque a Dio che gli mandò Hanani per riprenderlo. “Hanani, il veggente, si recò da Asa, re di Giuda, e gli disse: ‘poiché tu ti sei appoggiato sul re di Siria invece d’appoggiarti sull’Eterno, ch’è il tuo Dio, l’esercito del re di Siria è scampato dalle tue mani. Gli Etiopi e i Libi non formavano essi un grande esercito con una moltitudi­ne immensa di carri e di cavalieri? Eppure l’Eterno, perché tu t’eri appoggiato su lui, li diede nelle tue mani. Poiché l’Eterno scorre collo sguardo tutta la terra per spiegare la sua forza a pro di quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da insensato; poiché, da ora innanzi, avrai delle guerre”.34 Quale fu la reazione del re a questa riprensione del profeta? Questa; “Asa s’indignò contro il veggente, e lo fece mettere in prigione, tanto questa cosa lo aveva irritato contro di lui”.35 Ancora una volta vediamo come chi parla da parte di Dio viene perseguitato ingiustamente.

– Zaccaria, figliuolo del sacerdote Jehoiada fu messo a morte dai Giudei ai giorni del re Joas; vediamo la ragione.

Dopo la morte del sacerdote Jehoiada, il re Joas diede ascolto ai capi di Giuda ed assieme abbandonarono la casa di Dio e si volse­ro agli idoli delle nazioni circonvicine. Questo non piacque a Dio che mandò loro dei profeti che protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. Tra coloro che in quel tempo parlarono al popolo ribelle da parte di Dio ci fu appunto anche Zaccaria, il figlio di Jehoiada, il quale un giorno fu investito dallo Spirito di Dio e disse al popolo: “Così dice Iddio: – perché trasgredite voi i comandamenti dell’Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l’Eterno, anch’Egli vi abbandonerà”.36 Quale fu la reazione di quelli che lo udirono parlare in quella maniera? Questa; “Fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa dell’Eterno”.37 Zaccaria fu un’altro di quegli uomini che fu odiato per avere detto la verità ed avere ripreso degli uomini ribelli che non volevano ascoltare la legge di Dio.

– Geremia fu costituito da Dio profeta nella sua giovinezza, e mandato da Dio al popolo di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme per fare loro conoscere le loro trasgressioni e per farli tornare a Lui.

Egli riprese i Giudei a motivo dei loro adulteri, delle loro menzogne, della loro idolatria, delle loro ruberie e di tutte le loro ingiustizie. Fu amato per questo? Affatto; eppure cercò il bene del popolo, perché gli parlò da parte di Dio, dicendogli la verità e non lusingandolo come invece facevano i falsi profeti. I ribelli congiurarono di ucciderlo infatti egli disse a tale proposito: “L’Eterno me l’ha fatto sapere, ed io l’ho saputo; allora tu m’hai mostrato le loro azioni. Io ero come un docile agnello che si mena al macello; io non sapevo che ordissero macchinazioni contro di me dicendo: – Distruggiamo l’albero col suo frutto e sterminiamolo dalla terra dei viventi; affinché il suo nome non sia più ricordato”.38 Quelli di Anatoth che cercavano la sua vita gli ordinarono di non profetare infatti gli dissero: “Non profetare nel nome dell’Eterno, se non vuoi morire per le nostre mani”;39 il popolo ribelle lo maledisse infatti lui disse:”Io non do né prendo in imprestito, e nondimeno tutti mi maledicono”,40 e tra coloro che maledissero questo profeta ci furono anche i capi dei Giudei che dissero al re Sedekia queste parole sul conto di Geremia: “Deh, sia quest’uomo messo a morte! poich’egli rende fiacche le mani degli uomini di guerra che rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro cotali discorsi; quest’uomo non cerca il bene ma il male di questo popolo”.41 Il profeta Geremia disse al popolo la verità, si presentò davanti a Dio per parlare in favore del popolo e per stornare l’ira sua da sopra di esso, eppure fu accusato di non cercare il bene del popolo ma il male; anche lui, come gli altri profeti, fu calunniato e maledetto; anche a lui fu reso odio per il suo amore, e male per il suo bene. Il motivo? perché il popolo e i suoi capi non sopportarono le sue parole.

Fratelli, sappiate che come i profeti antichi furono odiati dai Giudei ribelli perché parlarono da parte del Signore, così chi dice la verità a questo mondo di tenebre, si attira inevitabil­mente il suo odio. Ora vi spiegherò la ragione per cui avviene questo.

Noi figliuoli di Dio siamo, per la grazia di Dio, in Dio Padre e nel Signor Gesù Cristo, infatti Paolo scrivendo ai Tessalonicesi disse loro: “Alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signor Gesù Cristo”;42 pure Giovanni conferma che noi siamo nella verità quando dice che “noi siamo in Colui che è il vero Dio, nel suo Figliuolo Gesù Cristo”.43 Se noi che siamo stati chiamati dalle tenebre alla meravigliosa luce di Dio siamo nella verità e la verità è in noi, quelli che ancora sono sotto la potestà delle tenebre in che cosa dimorano? Essi giacciono nel maligno secondo che è scritto: “Tutto il mondo giace nel maligno”.44 Ora, sapendo che il diavolo “è bugiardo e padre della menzogna”45 e che egli “non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui”,46 di conseguenza anche tutti quelli che giac­ciono in lui sono nella menzogna e la verità non è in loro.

Ora, voi dovete sapere che il diavolo odia la verità e coloro che proclamano la verità, e che egli è riuscito a trasmettere al mondo (che è sotto la sua potestà) questo odio verso la verità e verso quelli che proclamano la verità. Per questo non ci dobbia­mo meravigliare se il mondo ci odia, secondo che è scritto: “Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia”,47 appunto perché il mondo giace in colui che odia la verità ed ama la menzogna.

Perché i Giudei disubbidienti odiarono Gesù e lo perseguitarono ed infine lo uccisero? perché essi erano sotto la potestà di Satana infatti Gesù disse loro: “Voi siete progenie del diavolo, ch’è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro”;48 perché essi non poterono dare ascolto alle sue parole? perché essi non erano da Dio, ma dal diavolo, infatti Gesù disse loro: “Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio”.49

Perché i falsi profeti che negano Gesù Cristo essere venuto in carne, che negano che egli è Dio e che negano che egli è il Cristo ed il Figlio di Dio sono ascoltati dal mondo? perché essi sono “del mondo; perciò parlano come chi è del mondo, e il mondo li ascolta”.50 Non ci dobbiamo quindi meravigliare se coloro che giacciono nel diavolo ascoltano chi dice le menzogne e non ascol­tano chi dice loro la verità; non ci dobbiamo meravigliare neppu­re del fatto che quelli del mondo dicono bene di questi falsi profeti che predicano la menzogna, mentre, mentendo, dicono ogni sorta di male contro di noi che diciamo la verità.

Giovanni dice: “Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta”;51 ecco come si riconoscono coloro che sono dei nostri e coloro che non sono dei nostri; ecco come si riconoscono coloro che sono nella verità e coloro che sono nell’errore. Non vi potete sbagliare seguendo la parola di Dio; se essa dice che chi conosce Dio ci ascolta mentre chi non cono­sce Dio non ci ascolta, siate sicuri che è così.

Noi veniamo odiati e perseguitati dai cattolici romani; perché avviene questo? perché diciamo loro che la salvezza non si ottie­ne per mezzo delle opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù; che Maria, la madre di Gesù, pur essendo ora in cielo, non ha per nulla il potere di fare da mediatrice tra Dio e gli uomini, e non ha neppure il potere di fare nulla in favore degli uomini che la invocano sulla terra, perciò è inutile pregarla; che chi prega ed adora Maria è un idolatra e non un cristiano, che deve ravvedersi e credere in Gesù Cristo per essere salvato dai suoi peccati; che il purgatorio è un luogo che non esiste; che colui che essi chiamano ‘papa’ e ‘padre santo’, non è il vicario di Cristo, ma soltanto un uomo lontano da Dio che deve riconciliarsi con Dio per essere salvato dall’ira a venire; che i preti non hanno il potere di rimettere i peccati a nessuno; che le statue che essi fabbricano ed adorano sono degli idoli che essi devono abbandonare perché sono in abominio a Dio; che la tradizione cattolica romana nel corso dei secoli non ha fatto altro che annullare la Parola di Dio e condurre milioni e milioni di persone all’inferno. Noi diciamo loro la verità dimo­strando loro le cose che diciamo per le Scritture, ma loro non vogliono ascoltare e ci accusano di essere i distruttori del cristianesimo, la piaga che ha rovinato ‘il mondo cristiano’. I credenti che sono usciti dall’organizzazione cattolica romana sono per loro delle pecore che si sono smarrite perché hanno lasciato l’ovile (secondo loro l’ovile è quella che loro chiamano ‘la unica e vera chiesa di Dio’), e secondo loro dovrebbero tornare all’ovile. Ma essi non hanno lasciato l’ovile del Signo­re, ma bensì un carcere nel quale erano prigionieri di Satana e dal quale il Padre della gloria li ha fatti uscire per farli entrare nel regno del suo amato Figliuolo, nel quale noi tutti abbiamo la redenzione e la remissione dei peccati; no, essi non torneranno al vomito; no, i santi non vogliono tornare a volto­larsi nel fango della tradizione dei cattolici romani; noi conti­nueremo a dire ai cattolici romani con cui parliamo: “Ravvedetevi e credete all’Evangelo”,52 e: “Uscite di mezzo a loro e separateve­ne, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’acco­glierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente”.53

Lo ripeto: Non vi meravigliate se coloro che giacciono nell’erro­re vi odiano perché dite loro la verità.

I falsi testimoni (quelli che si sono auto definiti senza nessun diritto di farlo: Testimoni di Geova) ci odiano; sì, anche se ci sorridono e si mostrano gentili quando ci incontrano, loro ci odiano e dicono ogni sorta di male contro di noi; perché avviene questo? perché noi siamo nella verità e diciamo la verità a loro che sono nell’errore, dimostrando per le Scritture che le dottri­ne che professano sono false perché non sono fondate sulle sacre Scritture, ma su vani ragionamenti umani e sulle loro arbitrarie interpretazioni delle Scritture. Ma neppure di questo loro odio verso noi figliuoli di Dio ci meravigliamo perché sappiamo che nel corso dei secoli, tutti coloro che hanno predicato loro stessi e le loro imposture hanno sempre odiato coloro che hanno predicato Cristo e le sue fedeli parole.

I Mussulmani ci odiano anche loro; e perché ci odiano? Per lo stesso motivo per cui ci odiano tutti gli altri; perché noi diciamo loro la verità. Come i Giudei perseguitarono Gesù perché chiamava Dio suo Padre, così i Mussulmani perseguitano noi perché predichiamo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio disceso dal cielo per salvare il mondo, e che Egli (non un altro uomo al suo posto) morì sulla croce per i nostri peccati e risuscitò il terzo gior­no.

Lo stesso discorso vale per i Buddisti, gli Induisti, i seguaci di Confucio, i Satanisti, tutti gli aderenti alle tante e tante sette che esistono sulla faccia della terra, in altre parole per tutti quelli che sono di fuori. Il fatto che portino dei nomi diversi e che tra loro si differenziano per alcune pratiche e dottrine non ci deve trarre in inganno, perché essi fanno tutti capo a Satana. D’altronde Satana, nel corso dei secoli, ha detto molte menzogne per bocca dei suoi ministri, quindi era inevitabi­le che sorgessero tante sette, che anche se si distinguono fra loro nell’apparenza (nel vestire, nelle loro dottrine e nelle loro usanze), nella sostanza hanno in comune questo: Sono fi­gliuoli dello stesso padre, cioè di Satana, perché mentono e si gloriano contro la verità, non operano la giustizia e ci odiano.

Il mondo non ci odia solo perché gli predichiamo la parola di verità e confutiamo tutte le sue false dottrine, ma anche perché testimoniamo di lui che le sue opere sono malvage (secondo che è scritto: “Chiunque fa cose malvage odia la luce”,54 ed ancora: “Colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi”);55 ma perché i peccatori odiano i giusti? perché i giusti sono nella luce e luce, mentre i peccatori sono nelle tenebre e tenebre. La luce del giorno non è gradita né ai ladri, né agli adulteri, né ai sodomiti, e né a tutti quelli che prendono piacere a fare cose malvage nel buio, infatti essi aspettano con ansia il tramontare del sole, per mettere in atto i loro disegni iniqui. Sì, sulla faccia della terra vi sono moltitudini di uomini che aspettano che calano le tenebre per mettersi a fare quello che la luce del giorno impedisce loro di fare durante il giorno. La luce è per loro un impedimento, per questo essi amano le tenebre più che la luce, perché nelle tenebre essi si riescono a muovere con molta più libertà; essi si sentono a loro agio durante la notte ma non durante il giorno. Giobbe sapeva questo e lo disse in questi termini: “Ve ne sono di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri. L’assassino si leva sul far del giorno, e ammazza il meschino e il povero; la notte fa il ladro. L’occhio dell’adultero spia il crepuscolo, dicendo: ‘Nessuno mi vedrà!’ e si copre d’un velo la faccia. I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce. Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio”.56 Quindi i malvagi odiano la luce (noi siamo la luce del mondo) perché non vogliono che quello che fanno venga ripreso dalla luce.

Le persone del mondo che sono sotto la potestà delle tenebre quando ci sentono parlare contro i loro divertimenti, contro i piaceri della vita, contro le loro ingiustizie, contro la vanità, e contro l’oscenità si arrabbiano e cominciano a farsi beffe di noi; perché avviene questo? Ci deve pure essere una ragione. Ebbene, la ragione è perché noi che siamo luce nel Signore, parliamo contro quello che essi amano e a cui non vogliono rinun­ziare perché è ‘la loro vita’, quello che di meglio hanno (dicono loro) e gli dimostriamo con la Parola di Dio, e non con le nostre parole, che quello che fanno e dicono è vano, nocivo, e in abomi­nio a Dio. Dite alla gente del mondo che fanno bene ad andare a ballare, a fumare, a dire parolacce, a raccontare facezie scurri­li, a commettere adulteri, a rubare, a mentire per coprire le loro male azioni, ad avere l’animo alle cose alte, a guardare la televisione, a giocare la schedina, ai cavalli, al lotto, ad andare a mettersi seminudi sulle spiagge del mare per abbronzar­si, ad impedire il concepimento e a fare tante e tante altre cose sconvenienti e avrete tutti per amici, vi telefoneranno, vi inviteranno ad andarli a visitare, ad andare a passare le vacanze con loro, prenderanno piacere insomma a stare con voi e a parlar­vi. Ma dite loro che tutte queste cose sono vane, dannose e non gradite affatto a Dio che è santo e giusto, e allora diventeranno vostri nemici; quelli che prima vi stimavano vi sprezzeranno; quelli che prima amavano la vostra compagnia detesteranno stare con voi. Non vi illudete; ricordatevi che il mondo odiò Cristo, la Parola di Dio che è stata fatta carne; e questo odio verso la Parola di Dio (che è una lampada splendente in questo mondo di tenebre), il mondo continua ad averlo in sè ed a manifestarlo in svariate maniere. Il mondo non ama né noi e neppure la Parola di Dio, perché non ha conosciuto Dio che è amore; se solo una parte del mondo amasse noi, figliuoli di luce, e il nostro riprovare le opere infruttuose delle tenebre, ciò significherebbe che il diavolo è diviso contro se stesso; ma il suo regno è unito (è un dato di fatto), per questo tutto il mondo ci odia.

Ma chi predica la verità e la giustizia viene perseguitato anche da quei credenti che amano il mondo. Ora, giudicate da voi stessi quello che dico: ‘Ma se uno ama il mondo che è immerso nel diavo­lo (che è nemico di Dio), ed ama le cose che sono nel mondo, cioè la concupiscenza della carne, quella degli occhi e la superbia della vita, come potrà amare coloro che camminano nella luce e predicano la giustizia? Come possono prendere piacere nella verità e nella giustizia quegli uomini e quelle donne che dopo aver creduto hanno cominciato di nuovo ad amare il mondo? Non possono, perché Giovanni dice: “Se uno ama il mondo, l’amor del Padre non è in lui”;57 queste parole sono forti, ma nello stesso tempo vere, perché è manifesto che coloro che amano il mondo non nutrono amore né verso i fratelli, né verso la parola di Dio. Senza l’amore di Dio in noi non possiamo amare né Dio e né coloro che sono stati generati da lui; perciò non vi illudete, se fate posto all’amore per il mondo nei vostri cuori, l’amore del Padre in voi verrà a mancare, e vi troverete ad amare ciò che adesso odiate e ad odiare ciò che adesso amate.

Coloro che amano vestirsi alla moda, parlare con facezie scurri­li, andare a divertirsi come la gente del mondo andando ai con­certi dei cantanti del mondo o al cinema, al teatro, allo stadio per vedere la partita, che amano guardare la televisione, andare a mettersi seminudi sulle spiagge del mare, dei laghi e dei fiumi, che hanno l’animo alle cose alte perché amano la superbia della vita, costoro, secondo la Scrittura, non hanno l’amore di Dio compiuto in loro, e perciò quando sentono il pastore od anche un credente che non è pastore parlare contro queste cose vane che portano lontano dal Signore, si infuriano, cominciano a strugger­si e a digrignare i denti contro di lui e a dire ogni sorta di menzogne contro di lui. Non è forse quello che accade?

A voi che ancora non volete rinunciare alle concupiscenze monda­ne: voi dite: ‘Ma questo non lo dobbiamo fare, quest’altro neppu­re; ma non possiamo mica sempre pregare, cantare, leggere la Bibbia, parlare del Signore!’, e: ‘Ma se ci priviamo di tutte queste cose come vivremo?’ Certamente molto meglio, e non peggio, perché comincerete a dedicare il tempo che ora spendete al servi­zio della vanità, al servizio di Dio e Dio vi benedirà grandemen­te. E poi vi domando: Ma che c’è di meglio di fare la volontà di Dio? Avete trovato forse qualche passatempo che vi fa passare il tempo meglio di quanto faccia la preghiera, la lettura della Parola di Dio, il cantare a Dio, il parlare del Signore ai perdu­ti, il parlare delle cose relative al regno di Dio con i fratel­li, la comunione fraterna, il fare opere buone? Io non credo affatto che lo avete trovato o che lo troverete, perché non c’è; quindi vi esorto a rientrare in voi stessi e ad abbandonare le vostre amate vanità che non fanno altro che contaminarvi e rubar­vi del tempo prezioso e del danaro. È ora che vi svegliate dal sonno, voi che amate il mondo!

“Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?”,58 questo vi domando.

Ma quand’anche fossi diventato vostro nemico per avervi detto la verità, non mi pentirò di avervi detto queste cose. Noi continue­remo a dirvi la verità, noi continueremo a suonare la tromba in Sion, perché vi amiamo; vi parleremo con ogni franchezza senza lusingarvi perché non vogliamo rovinarvi od ingannarvi; continue­remo a riprendervi perché l’amore di Cristo che è in noi ci costringe a farlo.

Oggi, in seno alla chiesa di Dio c’è bisogno che molti più pasto­ri, prima diano loro stessi l’esempio al gregge col non amare il mondo, e poi esortino la fratellanza a non amare il mondo, come faceva Giovanni, uno dei figli del tuono (così furono soprannomi­nati da Gesù lui e suo fratello Giacomo), che diceva: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo”;59 certo, sono molte le afflizioni che un ministro di Dio che si santifica e vuole che la fratellanza si santifichi nel timore di Dio patisce; spesso è triste e piange nel vedere una parte del popolo che non vuole volgersi al Signore, altre volte è tentato a non parlare più di quelle cose che non piacciono ai ribelli, altre volte riceve delle minacce; però una cosa è certa: Facendo così, cioè inse­gnando tutto il consiglio di Dio, salverà se stesso e quelli che lo ascoltano, ed in quel giorno potrà gloriarsi di non avere faticato per nulla, perché vedrà il frutto della sua opera.


1 Giov. 3:20

2 Giov. 15:25; Sal. 69:4

3 Is. 53:9

4 Giov. 7:7

5 Giov. 5:16

6 Giov. 5:18

7 Matt. 12:12

8 Matt. 12:11,12

9 Matt. 12:14

10 Matt. 12:3-5

11 Sal. 107:42

12 Giov. 10:30

13 Giov. 10:34-36; Sal. 82:6

14 Luca 11:37-54

15 Matt. 11:11

16 Matt. 11:18

17 Luca 3:18-20

18 Mar. 6:18

19 Mar. 6:19

20 Atti 6:8

21 Atti 6:10

22 Atti 7:51-53

23 Atti 7:54

24 Atti 7:57,58

25 Atti 9:23,24

26 Atti 9:25

27 Atti 9:29,30

28 Atti 19:23-29

29 Amos 5:12; 2:12

30 Amos 5:14,15

31 Amos 5:10

32 Amos 7:10,11

33 Amos 7:12,13

34 2 Cron. 16:7-9

35 2 Cron. 16:10

36 2 Cron. 24:20

37 2 Cron. 24:21

38 Ger. 11:18,19

39 Ger. 11:21

40 Ger. 15:10

41 Ger. 38:4

42 2 Tess. 1:1

43 1 Giov. 5:20

44 1 Giov. 5:19

45 Giov. 8:44

46 Giov. 8:44

47 1 Giov. 3:13

48 Giov. 8:44

49 Giov. 8:47

50 1 Giov. 4:5

51 1 Giov. 4:6

52 Mar. 1:15

53 2 Cor. 6:17,18; Is. 52:11

54 Giov. 3:20

55 Prov. 29:27

56 Giob. 24:13-17

57 1 Giov. 2:15

58 Gal. 4:16

59 1 Giov. 2:15