Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Parole certe da ricordarsi
“Certa è questa parola: che se muoiamo con lui, con lui anche vivremo”.1
Cari fratelli, noi siamo morti con Cristo al peccato perché “il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato”,2 e perciò non siamo più schiavi del peccato che per molti anni abbiamo servito senza averne alcun giovamento; il peccato non ci signoreggia più e di questo siamo in obbligo di rendere grazie a Dio in Cristo Gesù. Ora, come servi dell’ubbidienza, serviamo la giustizia e dobbiamo consacrare il tempo che ci resta a passare in questo corpo, a fare la volontà di Dio, rinunziando all’empietà e alle mondane concupiscenze che guerreggiano contro l’anima nostra; ma in che maniera lo si può fare questo? Paolo disse: “Se mediante lo Spirito mortificate gli atti del corpo, voi vivrete”,3 quindi dobbiamo ridurre il nostro corpo in schiavitù per fargli servire la giustizia e non l’iniquità. Noi dobbiamo prestare le nostre membra non più al servizio dell’impurità, come facevamo quando eravamo lontani da Dio, ma al servizio della giustizia e questo affinché portiamo frutto alla gloria di Colui che ci ha affrancati.
È scritto: “Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria”;4 diletti, se noi facciamo questo allora vivremo con Cristo, allora andremo a vivere con lui nel suo Regno, quando ci dipartiremo da questa dimora terrena che è il nostro corpo. Mentre abitiamo in questo corpo studiamoci di piacere a Dio, camminando secondo lo Spirito; lo Spirito ci manterrà spiritualmente vivi, se camminiamo secondo i suoi desideri perché “ciò a cui lo Spirito ha l’animo è vita e pace”.5 Ma se noi camminiamo invece secondo i desideri della carne che si oppongono nettamente a quelli dello Spirito, (“perché ciò a cui la carne ha l’animo è morte” e “inimicizia contro Dio”)6 allora morremo, sì morremo spiritualmente perché è scritto: “Se vivete secondo la carne, voi morrete”.7
Fratelli, tutti coloro che muoiono nel Signore e per il Signore vanno ad abitare con il Signor Gesù nei luoghi celesti, nel paradiso di Dio, infatti Gesù disse: “Chi perderà la sua vita per amore di me e del Vangelo la salverà”8 ed anche: “Chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna”.9 Chi odia la sua vita in questo mondo è chi non fa alcun conto della sua vita quasi gli fosse cara ed è pronto a morire per il nome del Signore Gesù; egli ha messo la sua vita al servizio del Signore e preferisce essere vituperato e perseguitato per il nome di Gesù Cristo anzichè godere i piaceri del peccato. Per certo chi rimane fedele al Signore fino alla morte, va a vivere con il Signore.
“Se abbiamo costanza nella prova, con lui altresì regneremo”.10
Fratelli, dobbiamo essere pazienti nell’afflizione; dobbiamo essere costanti in mezzo alle svariate prove con le quali Dio prova la nostra fede. Il Signor Gesù rivolse queste parole all’angelo della Chiesa di Smirne: “Non temere quel che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, perché siate provati; e avrete una tribolazione di dieci giorni. Sii fedele fino alla morte, ed io ti darò la corona della vita”;11 fratelli, non temete quel che dovete soffrire a motivo del nome del Signore; sappiate che a noi ci è stato dato “anche di soffrire per lui”,12 ma noi siamo pieni di fiducia e siamo persuasi (come disse Paolo), “che le sofferenze del tempo presente non siano punto da paragonare con la gloria che ha da essere manifestata a nostro riguardo”.13 In mezzo alle tribolazioni noi non veniamo meno nell’animo, sapendo di avere il Signore a nostro fianco che ci sostiene in mezzo ad esse e poi che dire? Non è forse vero che Egli ci consola in ogni nostra afflizione? Certo è così, e quand’anche venissero a mancare dei consolatori Lui continuerà a consolarci. Abbiamo un Signore, che quando era sulla terra soffrì anch’egli; egli sa bene cosa significhi soffrire, piangere, essere contristati, perché pure lui sperimentò queste cose ed è per questo motivo che egli può comprenderci appieno e venirci in aiuto. Ah!…quante volte egli ci ha soccorso con le sue potenti consolazioni! È cosa grata a Dio che noi soffriamo facendo il bene, ma dobbiamo imparare a soffrire pazientemente e a non impazientirci nella sofferenza. Per mezzo delle sofferenze che noi patiamo a motivo di giustizia, Dio ci perfeziona e ci rende pazienti, perché “l’afflizione produce pazienza”14 e siccome che noi tutti abbiamo bisogno di pazienza, Dio ci prova “nel crogiolo dell’afflizione”.15
Fratelli, considerate quello che il Signore riserba a quelli che sono perseguitati a cagione di giustizia e allora capirete quanto valga la pena soffrire con pazienza in mezzo alla prova; Gesù disse: “Beati i perseguitati per cagione di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli”16 e noi abbiamo piena fiducia in queste parole. Dio ci ha “chiamati alla sua eterna gloria in Cristo”,17 considerate quindi quale gloriosa ricchezza Dio ha preparato per noi; Egli ci ha preparato un regno eterno, che non passerà sotto la dominazione di nessun regno, un regno che non è di questo mondo; ma prima di entrare nel suo Regno dobbiamo soffrire infatti gli apostoli dissero “che dobbiamo entrare nel Regno di Dio attraverso molte tribolazioni”18 ed è giusto che sia così perché pure Gesù soffrì molte cose prima di entrare nella sua gloria e noi come suoi discepoli dobbiamo seguire le sue orme che, noi sappiamo, conducono nel paradiso di Dio dove non ci sarà più dolore. Siate forti fratelli, coraggio, non manca molto, perché è scritto: “Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà”,19 non vi perdete d’animo, la nostra redenzione è vicina. Il Re di gloria tornerà dal cielo; dal cielo che lo ha accolto (e nel quale regna alla destra di Dio) e noi aspettiamo la sua apparizione; non saremo delusi, ci rallegreremo nel contemplare la sua bellezza, lo celebreremo ancora per la sua fedeltà e con lui regneremo…se soffriamo con costanza. A lui sia la gloria in eterno. Amen.
“Se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà”.20
Gesù disse ai suoi discepoli: “Chiunque adunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini anche io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli”.21 Fratelli, se vogliamo che Gesù confessi il nostro nome nel cospetto del Padre suo e nel cospetto degli angeli, noi dobbiamo confessare il suo in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, senza vergognarci di Cristo e né delle sue parole. Quello che l’avversario si propone di farci fare è questo, farci vergognare di Cristo e delle sue parole, per non perdere le vecchie e cattive amicizie, per essere ben visti e ben considerati dai peccatori. Se noi non ci vergogniamo di professare la fede in Cristo e la dottrina di Cristo, Gesù non si vergognerà di noi nel cospetto del Padre suo; ma se noi lo rinnegheremo cioè se noi dichiareremo di non volere più professare la fede in Cristo e di non volere più osservare i suoi comandamenti, allora per certo Cristo ci rinnegherà davanti a Dio, egli dirà di non conoscerci, ci dirà di andare via da lui. Gesù disse: “Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!”;22 ma per quale ragione uno si potrebbe scandalizzare di Cristo e tirarsi indietro? Alcuni potrebbero scandalizzarsi di Cristo, quando sono chiamati in mezzo alla persecuzione a soffrire per il suo nome.
Non c’è da meravigliarsi se alcuni in mezzo alla prova si tirano indietro perché Gesù parlando del seme caduto sulla roccia, disse: “E quegli che ha ricevuto la semenza in luoghi rocciosi è colui che ode la Parola e subito la riceve con allegrezza; però non ha radice in sè, ma è di corta durata; e quando venga tribolazione o persecuzione a cagione della Parola è subito scandalizzato”;23 Luca dice a proposito di quelli che ricevono la semenza in luoghi rocciosi, che “credono per un tempo, e quando viene la prova, si traggono indietro”.24 Chi decide in mezzo alla persecuzione a motivo della Parola di tirarsi indietro, lo fa perché non vuole soffrire a cagione di Cristo, egli ama la sua vita in questo mondo e cerca di salvarla, ma facendo così invece la perde e si condanna da sè; ecco perché Gesù ha chiamato felice l’uomo che non si scandalizzerà di lui perché quand’anche morisse ucciso a motivo del suo nome e del Vangelo, pure salverà la sua vita.
Gesù disse: “Faranno morire parecchi di voi e sarete odiati da tutti a cagione del mio nome; ma neppure un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre”,25 quindi in mezzo alla prova, noi dobbiamo perseverare nella fede, fino alla fine per guadagnare le anime nostre, perché se ci tireremo indietro rinnegando il Signore che ci ha riscattati e ci ha cosparsi col sangue del patto, allora andremo in perdizione, “ma noi non siamo di quelli che si traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvare l’anima”.26
“Se siamo infedeli, egli rimane fedele perché non può rinnegare sè stesso”.27
Gesù ha fatto questa promessa: “Se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi”,28 e Giovanni ha scritto: “Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità”.29
Fratelli, se noi camminiamo nella luce, cioè se osserviamo i suoi comandamenti, e ci amiamo gli uni gli altri, il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato. Ora, noi non dobbiamo peccare, però è altresì vero che “Se diciamo di non avere peccato lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi”,30 quindi che dobbiamo fare? Confessiamo i nostri peccati al Signore e lui nella sua fedeltà ce li rimetterà e ci purificherà da ogni peccato. Fratelli, è vero che “falliamo tutti in molte cose”,31 ma è anche vero che abbiamo un Dio fedele; sì, grande è la fedeltà di Dio e se non fosse per la sua fedeltà dove saremmo tutti noi? Ah!…quanti errori anche noi commettiamo, quante volte manchiamo il bersaglio, ma Dio è sempre pronto a perdonarci le nostre trasgressioni se gliele confessiamo e le abbandoniamo secondo che è scritto: “Chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia”.32 A Dio sia la gloria in eterno. Amen.
1 2 Tim. 2:11
2 Rom. 6:6
3 Rom. 8:13
4 Col. 3:5
5 Rom. 8:6
6 Rom. 8:6,7
7 Rom. 8:13
8 Mar. 8:35
9 Giov. 12:25
10 2 Tim. 2:12
11 Ap. 2:10
12 Fil. 1:29
13 Rom. 8:18
14 Rom. 5:3
15 Is. 48:10
16 Matt. 5:10
17 1 Piet. 5:10
18 Atti 14:22
19 Ebr. 10:37; Hab. 2:3
20 2 Tim. 2:13
21 Matt. 10:32,33
22 Matt. 11:6
23 Matt. 13:20,21
24 Luca 8:13
25 Luca 21:16-19
26 Ebr. 10:39
27 2 Tim. 2:13
28 Matt. 6:14
29 1 Giov. 1:9
30 1 Giov. 1:10
31 Giac. 3:2
32 Prov. 28:13