La donna sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore, e nella santificazione con modestia

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Dopo aver detto che Adamo non fu sedotto, ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione, Paolo dice: “Nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia”.1 Ma che significa che la donna sarà salvata partorendo figliuoli? Significa che ella sarà salvata dopo aver partorito dei figli. State attenti che queste parole non significano che una donna sterile che non può avere figli, quando morirà andrà all’inferno! E neppure che se una giovane moglie muore senza avere il tempo di partorire figli, andrà all’inferno! Se una donna credente per essere salva­ta deve per forza di cose avere figli, ciò significherebbe che tutte le donne sarebbero obbligate a sposarsi per avere figli, ma noi sappiamo che ci sono delle vergini che rimangono per tutta la loro vita in questa condizione, cioè non si maritano, perché il padre loro ha determinato di serbarle vergini e di non darle a marito (come dice Paolo ai Corinzi). Che dobbiamo dire allora di queste donne? Che non saranno salvate perché non hanno avuto figli? Così non sia.

Innanzi tutto bisogna dire che Paolo non ha detto che la donna sarà salvata se partorirà figli, ma ‘partorendo figliuoli’, e poi che subito dopo spiega a quali condizioni ella sarà salvata, dicendo: “Se persevererà nella fede, nell’amore, e nella santifi­cazione con modestia”;2 questo ‘se’ all’inizio della frase spiega chiaramente che cosa deve fare qualsiasi donna credente, sia maritata che non maritata, per essere salvata: Ella deve perseve­rare nella fede, nell’amore, e nella santificazione compiuta nel timore di Dio.

“La donna sarà salvata partorendo figliuoli”,3 significa che Dio vuole che la donna maritata abbia figliuoli; lo stesso Paolo a Timoteo disse: “Io voglio dunque che le vedove giovani si mariti­no, abbiano figliuoli…”,4 e questo conferma che colei che si sposa deve volere avere figli e partorirli. Dico che deve volere, perché ci sono alcune donne che non vogliono avere figli.

Lo ripeto: Dio vuole che la donna partorisca figliuoli, infatti Dio disse all’uomo e alla donna, al principio della creazione: “Crescete e moltiplicate”.5 Ora, qualcuno dirà: ‘Fratello, ma tu stai parlando di parole che non concernono la coppia moderna, perché esse risalgono a troppo tempo fa, quando ancora la terra aveva bisogno di essere popolata; ora, non c’è bisogno di molti­plicare per riempire la terra, perché essa è già troppo piena secondo i calcoli fatti!’ Innanzi tutto vi dico che non è come dite voi, perché la parola di Dio è vivente e permanente, e poi, se è così come dite voi, non capisco perché non accettate queste parole di Dio ma accettate quelle che dicono: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne”,6 le quali furono anch’esse pronunciate da Dio dopo avere fatto il primo uomo e la prima donna.

Ora voglio dirvi qualcosa: Noi non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia, ma questo non significa che la legge non sia più buona a nulla, perché Paolo dice a Timoteo: “Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno l’usa legittimamente, riconoscendo che la legge è fatta non per il giusto, ma per gl’iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per gli scellerati e gl’irreligiosi, per i percotitori di padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i ladri d’uomini, per i bugiar­di, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina”.7 Ora, se qualcuno vi domanda: ‘Un uomo può avere rela­zioni carnali con un altro uomo?’, voi gli rispondete di no perché sta scritto nella legge: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole”,8 e fate bene a rispondergli in questa maniera servendovi della legge. Se un altro vi domanda: ‘Un uomo può avere relazioni carnali con una donna che non è sua moglie?’ voi gli rispondete di no perché sta scritto nella legge:”L’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a sua moglie, e i due diverranno una stessa carne”,9 ed anche in questo caso fate bene a rispondergli in questa maniera servendovi della legge. Ma ora io vi domando: ‘Ma se qualcuno vi domanda: ‘È giusto impedire il concepimento per non avere figli o per non averne più di un certo numero? che gli rispondete? Se impedire il concepimento è una cosa contraria alla sana dottrina, ci deve per forza di cose essere scritto qualcosa nella legge che dice o sta a dimostrare che non è giusto farlo nel cospetto di Dio. Io non uso la legge per imporvi l’osservanza del sabato, di noviluni, di feste giudaiche, o per imporvi di pagare la decima, o per farvi osservare delle pratiche relative a vivande, perché se lo facessi userei la legge in maniera illegittima e la mia coscienza mi riprenderebbe, ma io uso la legge per dimostrarvi come impedire il concepimento è una cosa contraria alla sana dottrina di Dio. Voglio ricordarvi che spesso, l’apostolo Paolo, scrivendo ai Gentili in Cristo, ha fatto uso della legge di Mosè, ma ne ha fatto un uso legittimo e saggio per confermare la sana dottrina e non per far ricadere i Gentili sotto la schiavitù della legge. Per esempio; quando scrisse ai Corinzi, per confer­mare che “il Signore ha ordinato che coloro i quali annunziano l’Evangelo, vivano dell’Evangelo”,10 egli citò la legge, dicendo: “Nella legge di Mosè è scritto: Non mettere la musoliera al bue che trebbia il grano”.11 Voglio ricordarvi anche che Gesù Cristo, quando i Farisei gli domandarono se era lecito al marito mandar via la moglie per una qualsiasi ragione, rispose loro citando la legge, infatti disse loro: “Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e s’unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne?”.12 Quando poi i Farisei gli domandarono perché Mosè comandò di darle un atto di divorzio e di mandarla via, Gesù disse loro: “Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli, ma da principio non era così”.13 Gesù, per dimostrare ai Farisei che mandar via la propria moglie per qualsiasi ragione, tranne che per ragione di fornicazione, era farla adultera, citò le parole che Dio proferì al principio del creato. Se su un argomento così importante Gesù citò le parole che Dio proferì al principio della creazione per spiegare che al principio non era permesso di dare un atto di divorzio alla propria moglie e mandarla via, ritengo che per dimostrare che impedire il concepimento per non avere figli sia una violazione della legge di Dio, quindi peccato, noi dobbiamo citare quello che Dio disse al principio. Egli disse all’uomo e alla donna: “Crescete e moltiplicate”;14 questo ordine lo rivolse ad ambedue, quindi non importa se chi vuole impedire il concepi­mento e non avere figli è solo l’uomo o solo la donna, o ambedue assieme, perché chi lo trasgredisce si attira l’ira di Dio. Sì fratelli, la legge è fatta per qualsiasi cosa contraria alla sana dottrina, e pure il non volere figli è cosa contraria alla sana dottrina.

La Scrittura narra un fatto accaduto al tempo di Giacobbe, che è scritto per nostro ammonimento; questo avvenne ancora prima che la legge fosse promulgata sul monte Sinai. È scritto: “E Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie che aveva nome Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: Và dalla moglie del tuo fratello, prenditela come cognato, e suscita una progenie al tuo fratello. E Onan, sapendo che quella progenie non sarebbe sua, quando s’accostava alla moglie del suo fratello, faceva in modo d’impedire il concepimento, per non dare progenie al fratello. Ciò che egli faceva dispiacque all’Eterno, il quale fece morire anche lui”.15

Notate che è scritto chiaramente che Onan impediva il concepimen­to, il che sta a dimostrare che quello di impedire il concepimen­to è una cosa che risale a tanto tempo fa. Onan non volle dare figli a Tamar, e per questo Dio lo fece morire. Paolo, dopo aver parlato degli uomini che non hanno ritenuto la conoscenza di Dio, dice di loro che “pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose sono degni di morte, non soltanto le fanno ma anche approvano chi le commette”;16 quindi se Dio reputò che Onan fosse degno di morire per quello che faceva, ciò significa che la sua trasgressione fu grave. Notate un altra cosa, e cioè che le parole: “Ciò che egli faceva dispiacque all’Eterno”,17 sono molto simili a quelle che sono trascritte nel libro di Samuele, dopo la narrazione dell’adulterio di Davide e dell’omicidio di cui lui si rese colpevole facendo morire il marito di Bath-Sheba, infatti è scritto: “Ma quello che Davide aveva fatto dispiacque all’Eterno”.18 Anche questo dovrebbe farvi riflettere sulla gravità dell’impedire il concepimento.

È scritto nei salmi: “Ecco, i figliuoli sono un eredità che viene dall’Eterno; il frutto del seno materno è un premio. Quali le frecce in man d’un prode, tali sono i figliuoli della giovi­nezza. Beati coloro che ne hanno il turcasso pieno! Non saranno confusi quando parleranno coi loro nemici alla porta”.19 Che cosa sono i figli? Sono un’eredità che viene dall’Eterno; mentre “casa e ricchezze sono un’ eredità dei padri”,20 i figli sono un eredità che viene da Dio perché essi sono donati da Dio. Avere figli non significa essere sventurati, ma significa ricevere una eredità preziosa da Dio. Molti sono felici e disposti a ricevere un eredità dai genitori o dai nonni, quali case, campi e ricchezze, ma non sono affatto disposti a ricevere in eredità da Dio dei figli; alcuni perché non ne vogliono proprio, altri invece perché non vogliono sorpassare il limite consentito; ma non il limite consentito dalla legge di questa nazione o dalla legge del Signo­re, (che non esiste) ma quello consentito dall’orgoglio e dall’egoismo che ci sono in loro.

“Il frutto del seno materno è un premio”;21 ma ditemi: ‘Sapete che cosa è un premio? Il premio è una ricompensa, è un segno di onore dato a chi ha compiuto un azione coraggiosa o a chi si è distinto in una competizione sportiva. Ma che cosa pensate sia un premio? Un disonore per chi lo riceve? Chi viene premiato viene onorato, viene lodato, viene rispettato dal suo prossimo: nel mondo coloro che si distinguono in guerra per il loro eroismo, coloro che nelle competizioni sportive si contraddistinguono con i migliori risultati vengono premiati, e quando vengono premiati si commuo­vono e alcuni di loro piangono pure dalla gioia davanti a tutti; ora invece, se una donna rimane incinta del suo marito invece di benedire Dio e di gioire di grande allegrezza, comincia dal dolore a piangere, comincia a maledire il proprio marito ed il giorno in cui si è sposata. Ma non vi rendete conto quanto sia perversa una tale condotta?

I figliuoli della giovinezza sono come le frecce in mano d’un prode; sapete che cosa sono le frecce? Sapete a cosa servono le frecce in mano d’un arciere? Le frecce sono degli strumenti di guerra che l’arciere usa in guerra contro i suoi nemici. Quando un arciere va alla guerra si accerta che il suo turcasso sia pieno di frecce perché se fosse vuoto come guerreggerebbe contro i suoi nemici? Le frecce sono importanti per un guerriero, hanno un gran valore proprio per l’uso che ne deve fare, e più ne ha più sicuro si sente. Fratelli, i figli sono come le frecce in mano d’un prode, quindi sono utili e preziosi, ma non solo quando sono pochi ma anche quando sono molti (“Beati coloro che ne hanno il turcasso pieno!”).22

Certo, è Dio che stabilisce il numero di figli da dare ad una coppia, però da parte della coppia non deve essere mostrata nessuna opposizione a Dio, che è colui che li dona.

Sappiate inoltre che quando una donna rimane incinta dal proprio marito, viene visitata da Dio, e questo lo insegna la Scrittura, infatti essa dice che “l’Eterno visitò Sara”23 e che “l’Eterno visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figliuoli e due figliuole”.24 Essere visitati da Dio è una cosa bella e meraviglio­sa, ma non essere visitati da Dio è una cosa triste, molto tri­ste.

Una cosa orrenda viene perpetrata in seno al popolo di Dio; uomini e donne mediante operazione chirurgica si fanno steriliz­zare per non avere figli superiori alla media, e per, come dicono loro, ‘essere sicuri’. Ma sicuri da che cosa? Qual’è il pericolo di morte dal quale vi volete mettere al sicuro? Qual’è la sciagu­ra dalla quale non volete essere colpiti? Ma come è possibile che dei credenti si mettano allo stesso livello delle meretrici e degli uomini che si prostituiscono? Quelli che fanno così sono stati sedotti dal serpente e non si mettono affatto al sicuro, perché solo “il giusto se ne sta sicuro come un leone”.25 Vi esorto a risvegliarvi dal sonno nel quale siete caduti e a riprovare codeste opere infruttuose delle tenebre.

A voi ora che dite: ‘La vita è cara, i figli costano e noi non possiamo permetterci tanti figli!’ È vero che per mantenere i figli occorre del danaro, ma credete che Dio non lo sappia que­sto? Credete forse che Dio non possa supplire a tutti i bisogni di una famiglia numerosa? La mano dell’Eterno è forse raccorcia­ta?

“Dio fece moltiplicare grandemente il suo popolo”26 in Egitto, dopodiché lo trasse dal paese d’Egitto e lo menò per quarant’anni attraverso un deserto arido, pieno di serpenti e di scorpioni; e badate che in base al censimento degli Israeliti fatto nel deser­to, il numero degli uomini dai vent’anni in su era di seicento­tremila cinquecentocinquanta, senza contare le donne e i bambini. Ora, la Scrittura ci insegna che Dio riuscì a supplire a tutti i bisogni di quella gran moltitudine in mezzo ad un deserto arido, non facendogli mancare nulla per lo spazio di quarant’anni infat­ti Mosè disse ad Israele, prima che questo entrasse nella terra di Canaan: “L’Eterno, il tuo Dio, è stato teco durante questi quarant’anni, e non t’è mancato nulla”.27 Quindi, se Dio con la sua potenza supplì a tutti i bisogni di un popolo intero in mezzo ad un deserto per quarant’anni, noi crediamo che Egli, oggi, è potente da supplire a tutti i bisogni di una famiglia numerosa. Paolo scrisse ai Filippesi: “L’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù”;28 non è scritto: ‘Solo a certi bisogni, e non a tutti, perché troppi’, ma: “Ad ogni vostro bisogno”;29 quindi abbiate fiducia in Dio e nelle sue fedeli promesse, non dubitate della sua fedeltà. Ricordatevi che nel deserto, durante quei quarant’anni, non ci fu un solo Israelita che morì di fame o di sete, perché Dio “fece piovere su loro manna da mangiare, e dette loro del frumento del cielo”,30 e “fece scaturire ruscelli dalla roccia”.31 Ricordatevi di quello che disse Asa a Dio, quando si trovò nella distretta: “O Eterno, per te non v’è differenza tra il dare soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza..”,32 affinché inten­diate che per il nostro Dio non c’è differenza tra aiutare una famiglia numerosa ed una famiglia piccola.

Prendiamo per esempio Giobbe, il quale ebbe sette figli e tre figlie, di cui Dio rese testimonianza che era un uomo integro che temeva Dio e fuggiva il male. Alcuni sostengono che Giobbe generò molti figli perché se li poteva permettere essendo molto ricco e senza problemi economici. Ma questo non è vero, perché Giobbe generò molti figli perché temeva Dio e lo spaventava il suo castigo. Oggi ci sono persone molto ricche che non temono Dio e non vogliono avere figli o ne vogliono uno solo e basta, mentre ci sono persone povere che temono Dio e hanno molti figli. E poi fratelli, ma la causa di questi problemi economici qual’è? La Scrittura dice che “chi ama godere sarà bisognoso”;33 certo è che se le proprie entrate uno le spende, anzichè per comprare cose necessarie e utili, per comprare cose inutili perché amante del mondo e dei piaceri della vita, allora sì che sarà bisognoso e con seri problemi economici…ma per colpa sua. Se uno lavora onestamente e amministra con giustizia le sue entrate avrà pane da saziarsi con tutta la famiglia. Se cominciaste a rinunziare a tante mondane concupiscenze a cui ancora non volete rinunziare e a tanti piaceri della vita a cui ancora vi date, vi accorgereste di poter avere a disposizione più di quello che avete. Se comin­ciaste a lasciarvi attirare dalle cose umili e cessaste di avere l’animo alle cose alte sono convinto che sperimentereste una maggiore abbondanza che servirebbe a voi medesimi e ai bisognosi fra i santi.

Ed ora a voi che dite: ‘Ma se facciamo tanti figli, abbiamo paura che la gente dirà di noi che siamo come le bestie!’ Innanzi tutto non dovete per nulla spaventarvi degli insulti che potranno rivolgervi alcune persone nel vedervi fare molti figli; ma poi, anche se la gente vi insultasse e vi schernisse perché fate molti figli, beati voi! Pietro ha detto: “Nessuno di voi patisca come omicida, o ladro, o malfattore, o come ingerentesi nei fatti altrui…”;34 quindi siccome che avere molti figli non è un reato punito da Dio e neppure dalle leggi di questa nazione, non vedo di che cosa bisogna avere paura. Lo so, sulla terra “vi sono dei giusti i quali sono trattati come se avessero fatto l’opera degli empi”,35 ma vi ricordo che questo trattamento lo ricevono dagli uomini ripieni d’ingiustizia, e non certamente da Dio.

Una cosa è certa: La Scrittura dice di quelli che hanno molti figli: “Non saranno confusi quando parleranno coi loro nemici alla porta”.36

Se voi pensate che generare tanti figli secondo la carne è male, allora pensate che è male pure generare molti figli in Cristo Gesù mediante l’Evangelo! Ma quando vi renderete conto di avere dato ascolto alla menzogna e non alla verità! Speriamo che leg­gendo queste parole siate persuasi da Dio e riconosciate la verità.

Dal punto di vista spirituale, voi sapete che noi credenti in Cristo Gesù generati da Dio Padre mediante la Parola di verità, abbiamo una madre, che è la Gerusalemme di sopra, secondo che è scritto: “Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre”.37 Noi, quando ci siamo ravveduti dai nostri peccati e abbiamo creduto nel Vangelo siamo stati partoriti dalla nostra madre che è libera. Noi siamo i suoi figliuoli perché siamo stati affrancati dal peccato e resi liberi. Ma quanti sono i figli della libera, di colei che per molto tempo fu sterile, ma a suo tempo ha partorito? Molti, perché la Scrittura dice: “Saranno più numerosi di quelli di colei che aveva il marito”;38 per questo è scritto: “Rallegrati, o sterile che non partorivi! Prorompi in grida, tu che non avevi sentito doglie di parto!”.39 Sapete che cosa è avvenuto in cielo il giorno che siamo stati partoriti da nostra madre e per la grazia di Dio siamo nati dall’alto? È avvenuto che gli angeli di Dio si sono rallegrati (perché Gesù disse: “V’è allegrezza dinnanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede”);40 la nostra madre si è rallegrata; e Dio pure si è rallegrato, secondo che è scritto: “Egli si ralle­grerà con gran gioia per via di te…esulterà, per via di te, con gridi di gioia”;41 qualcuno dirà: ‘Ma che vuoi dire con questo?’ Voglio dire: ‘Rallegriamoci quando vediamo le famiglie dei cre­denti moltiplicare, perché è scritto nei salmi: “Egli..fa molti­plicare le famiglie a guisa di gregge. Gli uomini retti lo vedono e si rallegrano, ed ogni iniquità ha la bocca chiusa”.42 Anche l’iniquità parla, ma ha la bocca chiusa, mentre la sapienza che scende dall’alto parla e grida senza che nessuno possa turargli la bocca, perché dice la verità.

Sorelle in Cristo, termino, esortandovi a perseverare nella fede, nell’amore, ed a continuare a santificarvi con modestia fino alla fine, “poiché così vi sarà largamente provveduta l’entrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”.43 A Lui sia la gloria in eterno. Amen.


1 1 Tim. 2:15

2 1 Tim. 2:15

3 1 Tim. 2:15

4 1 Tim. 5:14

5 Gen. 1:28

6 Gen. 2:24

7 1 Tim. 1:8-10

8 Lev. 18:22

9 Gen. 2:24

10 1 Cor. 9:14

11 1 Cor. 9:9; Deut. 25:4

12 Matt. 19:4,5; Gen. 2:24

13 Matt. 19:8

14 Gen. 1:28

15 Gen. 38:6-10

16 Rom. 1:31

17 Gen. 38:10

18 2 Sam. 11:27

19 Sal. 127:3-5

20 Prov. 19:14

21 Sal. 127:3

22 Sal. 127:5

23 Gen. 21:1

24 1 Sam. 2:21

25 Prov. 28:1

26 Sal. 105:24

27 Deut. 2:7

28 Fil. 4:19

29 Fil. 4:19

30 Sal. 78:24

31 Sal. 78:16

32 2 Cron. 14:10

33 Prov. 21:17

34 1 Piet. 4:15

35 Ecc. 8:14

36 Sal. 127:5

37 Gal. 4:26

38 Gal. 4:27; Is. 54:1

39 Gal. 4:27; Is. 54:1

40 Luca 15:10

41 Sof. 3:17

42 Sal. 107:41,42

43 2 Piet. 1:11