Le autorità, che hanno annunciato la liberazione di qualche decina di prigionieri, hanno chiamato la popolazione a registrarsi promettendo un iter facilitato. Solo i fedeli di religioni diverse dal buddismo – spesso anche membri delle minoranze etniche – incontrano grandi ostacoli, perché considerati “stranieri”. Si teme che così il regime voglia negare loro i propri diritti. Prima di tutto quello al voto.
Yangon – In Myanmar i generali della giunta militare annunciano la liberazione di qualche decina di persone imprigionate per aver preso parte alle manifestazioni di protesta, ma intanto i fedeli di religioni differenti dal buddismo stanno affrontando grandi problemi e ostacoli per poter ottenere la propria carta d’identità.