Myanmar, la giunta tenta di “cancellare” cristiani e musulmani

Le autorità, che hanno annunciato la liberazione di qualche decina di prigionieri, hanno chiamato la popolazione a registrarsi promettendo un iter facilitato. Solo i fedeli di religioni diverse dal buddismo – spesso anche membri delle minoranze etniche – incontrano grandi ostacoli, perché considerati “stranieri”. Si teme che così il regime voglia negare loro i propri diritti. Prima di tutto quello al voto.

Yangon – In Myanmar i generali della giunta militare annunciano la liberazione di qualche decina di persone imprigionate per aver preso parte alle manifestazioni di protesta, ma intanto i fedeli di religioni differenti dal buddismo stanno affrontando grandi problemi e ostacoli per poter ottenere la propria carta d’identità.

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Birmania e Somalia i paesi più corrotti

Secondo Transparency International, Birmania e Somalia sono i paesi più corrotti, con un indice di 1,4. All’altro capo della scala figurano Danimarca, Finlandia e Nuova Zelanda con 9,4. L’organizzazione con base a Berlino evidenzia altresì i progressi compiuti quest’anno da diverse nazioni africane quali Namibia, Sudafrica e Swaziland, le cui autorità hanno dato prova di una reale volontà di cambiamento. Miglioramenti riscontrati, in misura ancor maggiore, in alcuni paesi dell’ Est europeo (Cechia, Croazia, Macedonia, Romania) galvanizzati dall’ingresso, già avvenuto o in programma, nell’UE.

Fonte: Swiss TXT – 26.09.2007 12.44

Nella tabella qui sotto i primi trenta. (Tratto da: http://www.transparency.org/)

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Birmania: tre missionari lodano Dio dal fondo della loro prigione

Incarcerati nella stessa cella tre evangelisti originari dell’India e in missione in Birmania hanno dato prova di una fede fuori dal comune: nonostante la promiscuità, la fame e i maltrattamenti non hanno cessato di pregare e di cantare!

I tre evangelisti si recavano al raduno annuale dell’associazione cultuale GFA (Gospel for Asia) quando sono stati arrestati dalla polizia poi condotti alla casa circondariale più vicina.

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Sofferenze di un pastore del Myanmar

Le sofferenze di un pastore del Myanmar fanno di lui un più forte testimone di Dio. Maung, predicatore cristiano, è stato arrestato, legato e percosso dalla polizia locale davanti al suo villaggio, poi condotto in prigione. “Durante questa prova, il Signore m’ha parlato” dice egli. “M’ha ricordato le Sue sofferenze alla croce per me. Ho quindi deciso di non cessare di predicare, dovessi morirne”.

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