La tristezza secondo Dio e la tristezza del mondo

L’apostolo Paolo scrivendo ai santi di Corinto dice queste parole: “Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte” (2 Cor. 7:10).

Ho sperimentato ambedue queste tristezze.

La tristezza secondo Dio la sperimentai per la prima volta una sera di Agosto del 1983 in Burgess Hill (Inghilterra), quando dopo avere sentito per l’ennesima volta l’invito ad accettare Cristo come mio personale Salvatore e Signore, convinto dallo Spirito Santo di essere un peccatore perduto mi misi a piangere a motivo dei miei peccati che avevo commesso; in quei momenti fui veramente contristato. Questa tristezza però, dato che procedeva da Dio, produsse in me il ravvedimento infatti avvedutomi di avere peccato contro Dio lo invocai affinché avesse misericordia di me e perdonasse tutti i miei peccati e nello stesso tempo credetti che Cristo era morto sulla croce per i miei peccati. Quando feci ciò mi sentii liberato dal peccato che mi aveva dominato fino a quel momento; mi sentii salvato dalla perdizione eterna che sapevo mi aspettava se fossi morto nei miei peccati. Sono passati oramai 17 anni, e non mi sono mai pentito di essermi ravveduto davanti a Dio. Ho detto poco fa che la tristezza secondo Dio la sperimentai la prima volta in quella sera perché l’ho sperimentata altre volte in seguito, e precisamente quando ho commesso degli errori e contristato da Dio mi sono ravveduto ed ho abbandonato l’errore commesso.

Prima che mi convertissi al Signore invece sperimentai tante volte la tristezza del mondo, per delusioni varie avute da amici o da amiche, per partite perse (io giocavo a pallacanestro nella squadra di Lavena Ponte Tresa, Varese), per non essere riuscito in questa o quell’altra cosa, ma questa tristezza produceva in me solo morte, non mi portava a niente di buono.

Tra le due tristezze dunque certamente quella migliore è la prima perché porta la persona a ravvedersi e ad andare al Signore a chiedergli perdono dei suoi peccati.

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro