Non era possibile che Gesù il Nazareno fosse ritenuto dalla morte [Audio Streaming]

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È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Non era possibile che Gesù il Nazareno fosse ritenuto dalla morte” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 13 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 13 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili: Ascoltate, quello che vi sto per leggere è una parte della predicazione che l’Apostolo Pietro rivolse a dei Giudei il giorno della Pentecoste e che troviamo troviamo scritta in al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli. A partire leggerò dal versetto 22 e terminerò con il versetto 28. Queste sono parole dell’Apostolo Pietro. Pietro disse questo:

“Uomini israeliti, udite queste parole: Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra voi mediante opere potenti e prodigî e segni che Dio fece per mezzo di lui fra voi, come voi stessi ben sapete, quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani, per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendo sciolto gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile ch’egli fosse da essa ritenuto. Poiché Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso. Perciò s’è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza; poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. Tu m’hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi riempirai di letizia con la tua presenza”.

Dunque Gesù il Nazareno fu da Dio accreditato in mezzo agli Ebrei con opere potenti e prodigi e segni che Iddio fece per mezzo di lui. Dopo che Gesù fu unto infatti di Spirito Santo e di potenza andò attorno per per Israele predicando l’Evangelo del Regno ed esortando le moltitudini a ravvedersi e la sua predicazione fu accompagnata dalla testimonianza di Dio, dell’Iddio e Padre Suo che lo aveva mandato sulla Terra. E difatti Iddio fece per mezzo di lui cose meravigliose. Moltitudini si radunavano attorno a lui venendo da diversi da diversi posti, tutti cercavano di toccarlo perché usciva da lui una virtù che sanava tutti.

Egli fece saltare lo zoppo; egli guarì i ciechi, cioè diede la vista ai ciechi; fece sentire i sordi, fece parlare muti, cacciò demoni, risuscitò i morti, mondò lebbrosi, guarì ogni sorta di malattia, sì, perché la potenza del Signore era con lui per compiere delle guarigioni.

Ma nonostante egli andò attorno facendo del bene, egli fu contraccambiato, il suo bene fu contraccambiato con il male. E difatti egli fu odiato, odiato dai Giudei, fu odiato senza ragione e fu arrestato dai Giudei, condannato a morte dal Sinedrio per avere dichiarato di essere il Cristo, il Figlio di Dio. Egli disse la verità, ma i Giudei lo condannarono a morte perché, secondo loro, aveva bestemmiato. Quindi la ragione della loro condanna a morte fu la bestemmia, considerate, mentre invece Gesù aveva dichiarato la verità.

Ebbene, egli fu dato nelle mani dei Giudei per il determinato consiglio di Dio e per la prescienza di Dio. Quindi, egli fu dato nelle mani dei Giudei perché così Iddio aveva innanzi determinato affinché si adempissero le Scritture profetiche secondo le quali egli doveva morire per i nostri peccati. Infatti, il Cristo, del quale avevano parlato i profeti da parte di Dio ab antico, avevano detto che egli avrebbe compiuto l’espiazione dei nostri peccati. E infatti, il profeta Isaia aveva detto del Cristo: “Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità”.

Infatti, i i Giudei, dopo averlo condannato a morte, lo consegnarono nelle mani di Ponzio Pilato, il governatore della Giudea, il quale aveva deciso di liberarlo ma acconsentì alla fine a quello che i Giudei gli chiesero, cioè che fosse crocifisso. E difatti Gesù fu crocifisso, fu menato al Golgota e là fu appeso al legno della croce in mezzo a due ladroni, perché egli doveva essere annoverato tra i malfattori. Così aveva detto il profeta, e quindi egli fu ucciso dai Giudei, i Giudei appunto che lo uccisero per mano dei Romani inchiodandolo sulla croce. Ma questo appunto avvenne perché Iddio così aveva decretato: si dovevano adempiere le Scritture.

Ma Iddio lo risuscitò, come dice Pietro: “avendo sciolto gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa ritenuto”. Quindi, Gesù il Nazareno, chiamato il Cristo perché l’Unto, non era possibile che fosse ritenuto dalla morte. In sostanza, egli doveva risuscitare dai morti; come doveva morire per i nostri peccati, così doveva risuscitare dai morti, perché si dovevano adempiere le Scritture. Sì, anche qui si dovevano adempiere le Scritture, perché aveva detto Davide per lo Spirito Santo, parlando del Cristo: “Anche la mia carne riposerà in isperanza; poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”.

Davide, antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. E questo avvenne, sì, si adempì in Gesù. Si adempì in Gesù perché Gesù fu risuscitato dai morti il terzo giorno e, dopo essere risuscitato, apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio, i quali mangiarono e bevvero con lui, lo toccarono, poterono accertarsi che egli era veramente risuscitato dai morti.

E dunque vi annunzio la buona novella: che Gesù Nazareno è il Cristo di cui parlarono i profeti antichi, che doveva venire nel mondo per salvare i peccatori. In che maniera? Morendo e risuscitando dai morti, affinché si adempissero le Scritture. E dunque vi esorto a ravvedervi e a credere nella buona novella che Gesù il Nazareno è il Cristo. La buona novella, infatti, è che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò dai morti il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio.

Questo è l’Evangelo, “potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede”.

Questo significa che, credendo nell’Evangelo, voi sarete salvati dai vostri peccati, affrancati dal peccato che ora vi sta dominando, e sarete anche giustificati, resi giusti per il sangue prezioso di Gesù Cristo che egli sparse sulla croce. Non solo: riceverete anche la vita eterna, perché è scritto che “Chi crede ha vita eterna”.

E quindi avrete la certezza che scamperete alle fiamme dell’inferno o dell’Ades, che è il luogo di tormento dove vanno tutti coloro che muoiono nei loro peccati. E sì, quindi, ricevendo la vita eterna, scamperete alle fiamme dell’inferno, perché all’inferno c’è il fuoco, c’è un vero fuoco non attizzato da mano d’uomo che arde, e là sono tormentate le anime di coloro appunto che vi scendono.

E scamperete appunto a questa orribile fine e, quando morirete, sarete accolti dal Signore o salvati dal Signore nel suo regno celeste, dove vi riposerete coscientemente, perché questo è quello che dice la Sacra Scrittura.

Quindi vi esorto, a voi che siete sotto il peccato, senza Cristo, senza Dio nel mondo: ravvedetevi! Credete che Gesù Nazareno è il Cristo, o Messia, di cui parlarono gli antichi profeti, secondo cui egli doveva venire nel mondo per morire per i nostri peccati e risuscitare il terzo il terzo giorno.

Credetelo fermamente e il Signore avrà misericordia di voi, avrà misericordia delle vostre iniquità, vi perdonerà come ha perdonato noi. Il Signore avrà misericordia di voi come ha avuto misericordia di noi, il Signore vi giustificherà perché egli è Colui che giustifica colui che ha fede in Gesù.

Quindi ravvedetevi e credete nella buona novella che Gesù è il Cristo. Chi ha orecchi da udire oda.