via Chi ha orecchi da udire oda by butindaro on 6/6/10
Le ADI permettono a quei loro membri a cui muore un coniuge o un genitore o un parente cattolico romano di partecipare al rito funebre cattolico romano, che prevede quanto segue: ‘Il giorno del funerale viene eseguita la Messa da Requiem: il corpo è trasportato dal luogo della veglia alla chiesa e le campane suonano con una tonalità molto grave e profonda per radunare la comunità al triste evento. Il corpo viene posto con la testa verso l’altare, la bara è ricoperta di fiori e contornata da ceri. Il sacerdote, vestito di nero e con una sciarpa viola, spolverizza la bara con acqua santa, chiede che sia dato il riposo eterno al defunto e che sia assolto da ogni peccato. Si prega affinché venga accolto nel regno di Dio e si raccomanda la sua anima ai santi del Paradiso. La Messa funebre comprende preghiere, letture delle Scritture, una omelia, l’eucaristia, canti per la resurrezione del corpo di fronte al Salvatore. Al termine della funzione, il sacerdote passa due volte intorno alla salma con acqua santa ed incenso’.
Ora, ai credenti nelle ADI non viene detto assolutamente nulla di contrario alla loro partecipazione alla messa funebre, anzi c’è il beneplacito dei pastori. Dirò di più, i pastori ADI esortano vivamente i credenti a partecipare alla messa funebre affermando che ciò va fatto per dare una buona testimonianza! Che direbbero infatti i Cattolici romani nel caso dei membri delle ADI si rifiutassero di partecipare alla messa funebre celebrata a pro di un coniuge o un loro genitore o zio o nonno Cattolico romano? Certamente essi direbbero che i membri delle ADI non sono dei buoni Cristiani!!
Io dico dunque ai pastori ADI: ‘Ravvedetevi. Ma sapete cosa è la messa? Sapete che la messa pretende di essere la ripetizione del sacrificio espiatorio di Cristo? Sapete che viene celebrata sia per i vivi che per i morti, per i loro peccati? Ma vi rendete conto che permettere a dei credenti di presenziare a questa funzione religiosa è molto grave, perché si permette loro di partecipare ad una opera infruttuosa delle tenebre? Ma non sapete voi che la Scrittura afferma: “Non siate dunque loro compagni; perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce (poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità), esaminando che cosa sia accetto al Signore. poiché egli è disonesto pur di dire le cose che si fanno da costoro in occulto” (Efesini 5:7-12)? Vedete, la buona testimonianza un figliuolo di Dio la dà proprio astenendosi dal fare quello che voi gli suggerite di fare, cioè non partecipando in nessuna maniera alla messa! Ed invece, voi che avete fatto? Avete messo sottosopra il consiglio di Dio!!
Ma allora ditemi un po’ questo: ‘Ma allora se un credente ha una madre che è una strega facente parte di una setta satanista o è una che professa la religione induista e questa muore, egli che deve fare?’ Seguendo il vostro modo di ragionare, egli dovrebbe partecipare alla funzione religiosa satanista o induista! E per quale ragione? Sempre naturalmente per dare una buona testimonianza!!’ Ma vi rendete conto che principio diabolico avete introdotto nella Chiesa dell’Iddio vivente? Se infatti la cosa è valida nel caso muoia un proprio parente cattolico romano, perché mai non dovrebbe essere altrettanto valido nel caso il parente che muore è un satanista o un induista?
A voi pastori ADI vi ricordo che 50 anni fa nelle ADI i credenti che avevano dei parenti cattolici romani, quando questi morivano non ci pensavano neppure ad andare alla messa funebre, perché questo avrebbe significato compromettere la loro buona testimonianza nel paese! Mi ha raccontato una sorella che a quel tempo viveva a Collesano (PA), che nei luoghi di culto della Chiesa Cattolica Romana i credenti non mettevano piede per nessun motivo, neppure quando moriva un loro parente! Era del tutto normale agire così, e i Cattolici Romani non domandavano loro neppure la ragione per cui non ci andavano, perché sapevano che gli ‘Evangelisti’ quelle cose non le facevano. Ed ella mi ha pure detto che quando in quel paese si tenevano delle processioni i credenti per andare al locale di culto facevano un giro più lungo proprio per evitare di assistere a quelle cose o di farsi vedere dai cattolici romani nel mezzo di quelle processioni!! Adesso invece voi li invogliate a recarsi nei luoghi di culto della chiesa cattolica romana, che sono alberghi di demoni e templi di idoli!! In verità non avete sapienza; e che sapienza potete avere voi che avete rigettato la Parola di Dio?
Ah, lo so, voi ricorrete alla Parola di Dio per giustificare questa vostra posizione, infatti dite: ‘Ma è scritto che l’idolo è nulla nel mondo (cfr. 1 Corinzi 8:4)!’ Strano, per davvero quello che dite, ma allora come mai per gli stessi pastori ADI 50 anni fa recarsi ad una messa funebre significava dare una cattiva testimonianza perché si partecipava ad una opera infruttuosa delle tenebre?
E poi, se è vero che l’idolo è nulla è altresì vero che i sacrifici che vengono offerti agli idoli sono offerti ai demoni (cfr. 1 Corinzi 10:20). Come è altresì vero che se un credente che ha conoscenza si reca in un tempio di idoli, il credente che non ha conoscenza vedendolo sarà incoraggiato a recarvisi e quindi gli sarà di intoppo, secondo che è scritto: “Se alcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio d’idoli, la sua coscienza, s’egli è debole, non sarà ella incoraggiata a mangiar delle carni sacrificate agl’idoli? E così, per la tua conoscenza, perisce il debole, il fratello per il quale Cristo è morto. Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, e ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo” (1 Corinzi 8:10-12).
In questo caso, se un Cristiano va alla messa funebre, sarà di intoppo sia a quei credenti deboli, che magari ancora non sanno qual è la differenza che c’è tra la messa cattolica romana e la cena del Signore che celebriamo noi, e sia ai Cattolici Romani perché con il suo esempio mostrerà loro che non c’è nessun male nella messa, e quindi in ambedue i casi incoraggerà il suo prossimo a partecipare ad una funzione religiosa che è un oltraggio al sacrificio di Cristo. La Scrittura dice chiaramente: “Non siate d’intoppo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio” (1 Corinzi 10:32). Dunque, pastori ADI abbandonate questa vostra posizione che è d’intoppo sia a credenti che increduli.
E poi dico, ma come fate ad avere questa attitudine quando sul vostro Manuale dal titolo Culti e Sette a proposito della messa si legge: ‘… la messa lascia pochissimo spazio alla Parola di Dio, quasi nessuno spazio …. Appare evidente, a chi ha letto i Vangeli, come né la forma, né gli scopi della messa siano in armonia con il messaggio biblico e con lo spirito dell’Evangelo’ (pag. 88). Appare evidente dunque, a chi legge queste vostre parole, che siete doppi nel parlare, perché da un lato riprovate la messa e poi incoraggiate i vostri membri ad andarci in talune occasioni!!
Ma c’è qualcosa d’altro da dire, e cioè che nelle ADI se un credente va alla messa funebre o anche alla messa di un matrimonio di un suo parente cattolico romano, nessuno – compreso il pastore – si permette di fiatare, mentre se si reca dietro invito al culto (non sto parlando né di culto per il funerale di qualcuno e neppure del culto dove qualcuno si sposa, ma semplicemente di una riunione di culto) presso il locale di culto di una chiesa pentecostale non ADI (preciso, una Chiesa magari che è molto simile a livello dottrinale a quelle delle ADI) allora subito si levano delle voci contrarie, con il pastore in testa. Come? Dai Cattolici Romani egli può andare, ad assistere ad una funzione che pretende di essere la ripetizione del sacrificio di Cristo (espiatorio per i peccati dei vivi e dei morti), dove viene perpetuato il culto dei morti, dove ci sono idoli di ogni genere, mentre da altri evangelici pentecostali no!! Ecco cosa si è costretti a vedere nelle ADI! E’ una vergogna tutto ciò, uno scandalo.
Giacinto Butindaro