I protestanti, come confessione religiosa cristiana, hanno già raggiunto la parità numerica con i cattolici, grazie soprattutto alla crescita del Movimento Pentecostale in America Latina (e in Asia e Africa); questo è motivo di preoccupazione per i cardinali cattolici radunati in Vaticano.
Lo dimostra il fatto che la crescita dei Movimenti pentecostali presenti dall’inizio del XX secolo in America Latina è stato uno dei temi trattati durante la riunione straordinaria tenutasi venerdì scorso in Vaticano, da oltre cento cardinali cattolici provenienti da tutto il mondo. I cardinali radunati nella Sala del Sinodo, in una sorta di pre-concistoro, hanno celebrato sabato scorso il II Concistoro del pontificato di Benedetto XVI, convocato per la consacrazione di 23 nuovi porporati.
Nel corso della discussione i cardinali si sono anche impegnati a proseguire nel proposito di “purificazione della memoria” iniziato dal precedente pontefice Giovanni Paolo II sul ruolo ambiguo della Chiesa Cattolica nel corso della sua storia. I cardinali desiderano altresì “fare attenzione alla forma di comunicazione da usare, per evitare di ferire la sensibilità degli altri cristiani” sostiene una nota diffusa dal Vaticano, in risposta alla critica provocata da un recente documento ufficiale del Vaticano con il quale la Chiesa Cattolica si definisce come la “sola vera chiesa di Cristo”.
I PROTESTANTI RAGGIUNGONO I CATTOLICI
I protestanti in tutto il mondo hanno già raggiunto la parità numerica con i cattolici, con tutte le difficoltà che comporta quantificare una fede universale, e definire, identificare, quantificare i veri cattolici o protestanti sul totale dei paesi del pianeta. Tuttavia sebbene in modo approssimativo ciascuna confessione, tanto quella cattolica, che quella evangelica, o protestante, somma in tutto il mondo un miliardo circa di fedeli ciascuna. Per il raggiungimento di questa parità numerica hanno inciso in modo determinante i soli pentecostali, che si ritiene abbiano raggiunto i 400 milioni.
Al terzo posto, si situa la religione cristiana ortodossa con circa 250 milioni di fedeli. Alla presenza del Papa Benedetto XVI, il cardinale tedesco Walter Kasper, presidente del “Pontifico Consiglio Per l’Unità dei Cristiani” ha manifestato la sua preoccupazione per la “crescita esponenziale” dei gruppi pentecostali. “Permangono con questi le difficoltà a causa dei loro metodi missionari molto aggressivi” ha commentato il porporato che ha presentato una relazione sui vari gruppi protestanti, carismatici ed ortodossi.
LA FORZA PENTECOSTALE
Il cardinale Kasper, ha sottolineato che i pentecostali oggi raccolgono 400 milioni di persone, e la cosa “non può essere ignorata”. Le chiese pentecostali sono il gruppo evangelico con la maggior crescita in America Latina raggiungendo l’80%, 85% delle diverse comunità protestanti. “E’ necessario anzitutto che ci facciamo un esame di coscienza pastorale, e ci domandiamo in modo autocritico perché tanti cristiani lasciano la nostra chiesa”, ha affermato il porporato cattolico-romano.
La “sfida” rappresentata da tale movimento per il Vaticano è stato tema di discussione in varie riunioni di vescovi, teologi e laici in Africa, Asia e in modo particolare, in vari incontri in Brasile e Argentina, i cui risultati figurano nel documento finale dell’assemblea generale dell’episcopato latinoamericano tenutasi in Aparecida (Brasile) nel mese di maggio di quest’anno, a cui ha preso parte il papa. “Non dobbiamo chiederci che cosa non funziona con i pentecostali, ma quali siano le nostre mancanze pastorali”, ha affermato Kasper.
“Possiamo reagire a questa nuova sfida, con un rinnovamento della liturgia, del catechismo, pastorale o spirituale?” si è domandato il prelato cattolico. Il religioso ha ricordato che da oltre 20 anni Giovanni Paolo II ha riconosciuto la forza di questo fenomeno, “che non deve essere considerato negativamente, perché al di là degli innegabili problemi, testimonia il desiderio di una esperienza spirituale”. Il Movimento Pentecostale raggiunse l’America Latina nel 1909, diffondendosi con forza specialmente nei paesi caraibici e nel nord del Sudamerica e in Brasile.
Fonte: TorreAngela-news/AFP/ACPress.net – ROMA, 28 novembre 2007