Grave perdita per la Società Biblica Palestinese

La polizia ha rinvenuto il corpo senza vita del responsabile della libreria cristiana di Gaza, Rami Ayyad, proprio nei pressi del negozio. Alcuni sconosciuti avevano prelevato Ayyad (30 anni) alle 16:30 di sabato 6 ottobre proprio mentre si apprestava a chiudere “La Libreria del Maestro”. La libreria è un’attività della Società Biblica Palestinese che gli estremisti islamici hanno ripetutamente minacciato. Il negozio aveva subito un attentato in aprile dopo numerose minacce. I danni maggiori erano stati riportati al primo piano. A febbraio del 2006 militanti non identificati avevano fatto esplodere due piccole bombe davanti al negozio, mandando in frantumi i vetri e la porta.
Il corpo di Ayyad, trafitto da numerose coltellate e da un colpo d’arma da fuoco alla testa, è stato rinvenuto dalla polizia affiliata ad Hamas. Le autorità di Gaza, sotto il governo di Hamas, hanno riferito ai giornali di avere aperto un’indagine per perseguire i colpevoli. Un comunicato della Società Biblica Palestinese riferisce che Ayyad si era accorto sabato mattina di essere seguito da un’auto senza targa. Alle 18:00 Ayyad ha contattato telefonicamente la famiglia per informarli che era stato prelevato da un gruppo di persone e che avrebbe fatto molto tardi. Ayyad ha chiamato nuovamente e a quel punto un collaboratore della Società Biblica a Gaza denunciò il fatto alla polizia. Alle 6:25 di domenica mattina, il corpo di Ayyad è stato rinvenuto vicino al negozio, riferisce il comunicato. Ayyad lascia due figli piccoli e la moglie Pauline, incinta.

Oltre al suo lavoro di gestore della libreria, Ayyad era anche responsabile del gruppo dei giovani della Chiesa Battista di Gaza. Si occupava anche della direzione dei campeggi estivi della chiesa. “Rami piaceva a tutti”, ha raccontato all’agenzia Compass un collaboratore cristiano di Gaza. “Era una persona di animo gentile. Tenero come un orsacchiotto”. Il clima di tensione era aumentato fra i cristiani di Gaza, particolarmente in seguito alla guerriglia fra fazioni politiche rivali, alle minacce e agli attacchi ai cristiani e alle istituzioni cristiane.

“C’è pochissimo margine di sicurezza per i cristiani a Gaza”, ha riferito il collaboratore. “Sono tutti sotto shock, non riescono a farsene una ragione, sono chiari presagi che la situazione non migliorerà. La comunità cristiana palestinese coesiste con i musulmani della zona più o meno ‘pacificamente’ da secoli come gruppo di minoranza. L’assassinio di questo giovane cristiano è un elemento assolutamente nuovo per i credenti palestinesi”. I cristiani di Gaza sono circa 3,000 su una popolazione di un milione e mezzo, la maggior parte di loro appartengono alle chiese greco ortodossa e cattolica. Durante la guerriglia estiva fra le fazioni rivali di Fatah e Hamas, un proiettile aveva infranto una finestra della casa di Ayyad. I frammenti avevano mancato di poco la moglie e avevano colpito Rami alla schiena.
“C’era più pericolo in ospedale che a casa”, ha raccontato a Compass il collaboratore di Rami, “pertanto Ayyad era tornato a casa senza ricorrere alle cure mediche. Credo che non sia mai stato sottoposto ad un intervento per rimuovere le schegge”.

David Maria Jaeger, un prete dei Francescani in Terra Santa, ha raccontato all’agenzia Asia News che Ayyad era un “intrepido cristiano, una medaglia d’onore appuntata sul petto di tutti i credenti in Cristo della sua terra natale. Non è la prima volta in questa regione che gli evangelici protestanti ci illuminano e ci insegnano col loro esempio ad avere fede in Cristo, libertà dai condizionamenti, dalle paure e da una presunta ‘prudenza’, che troppo spesso rende inattivi molti di noi cristiani”.

Fonte: Porte Aperte Italia – 9 ottobre 2007

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