Fonte: Jerusalem Post édition française – riprodotto con autorizzazione
Sabato 8 settembre la polizia ha annunciato di aver smantellato una cellula neonazista composta da nove immigranti dell’ex-Unione Sovietica, che operava nella regione di Petah Tikva. Secondo i primi elementi dell’inchiesta, i membri di questa cellula cercavano di diffondere l’ideologia di Adolf Hitler per le strade d’Israele e avevano anche stretto un legame con dei gruppi nazisti all’estero.
I membri del gruppo neonazista, tranne uno, sono cittadini israeliani che hanno fatto la loro aliyah grazie alla legge del Ritorno e sono di confessione cristiana. Eli Boanitov (il cui soprannome è Eli il nazista), il presunto cervello della gang, ha 19 anni ed abita a Petah Tikva. Selezionava i membri della gang e li incoraggiava ad “aggredire in modo crudele e brutale le persone appartenenti a gruppi diversi come asiatici, tossicomani, omosessuali, punk o anche ebrei che indossano la kippah”.
I sospetti portavano anche dei tatuaggi “White Power” (Potere bianco) accompagnati da croci celtiche e da filo spinato. Il numero 88 è tatuato sulle dita dei membri della gang. La polizia ha spiegato che la cifra “8” è collegata alla lettera “H” di Adolf Hitler. Il numero 88 significa quindi “HH” o “Heil Hitler”.
Il deputato di destra, Zevouloum Orlev (UN-PNR), presenterà alla ripresa dei lavori parlamentari una proposta di legge affinché i membri della gang siano privati della cittadinanza israeliana. Egli chiede anche la loro espulsione una volta scontata la pena carceraria.
Nella foto: un membro della gang neonazista. Photo: Israel Police