Zanzibar: islamisti riducono in cenere due luoghi di culto di chiese cristiane

Sabato scorso, nel primo pomeriggio, degli islamisti hanno ridotto in cenere un luogo di culto delle Evangelical Assemblies of God-Tanzania (EAGT) che si trova sull’isola di Zanzibar (al largo della costa della Tanzania, un arcipelago al 99,9% musulmano), secondo il pastore Leonard Massasa, responsabile delle EAGT per tutta la Tanzania. Gli incendiari urlavano: “Abbasso la chiesa! Non vogliamo che gli infedeli contaminino la nostra terra e soprattutto i nostri figli!“.

Il 27 luglio anche il luogo di culto della Free Evangelical Pentecostal Church in Africa era stato ridotto in cenere dagli islamisti a Kianga, una città a circa dieci chilometri da Zanzibar.

Via | christianophobie.fr

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Tanzania, Zanzibar: Lodare Dio in ogni tempo

“Si inizia a pregare e cantare e improvvisamente si sentono delle pietre cadere sul tetto”, è una scena di vita descritta da un pastore a Zanzibar. La scena potrebbe far pensare ad un conflitto di vicinato, in realtà si tratta di attacchi contro i cristiani di chiese evangeliche della regione di Tunguu.

Questi cristiani sono abituati ai rumori assordanti dei proiettili lanciati sul tetto del loro luogo di culto mentre lodano Gesù Cristo.

Questi atti incivili hanno come unico scopo quello di distrarre, ma invano, come spiega un pastore: “Quando ciò inizia preghiamo ancora più forte, invocando il Signore e, in genere gli aggressori ci lasciano tranquilli dicendo: “Questi cristiani sono coraggiosi”.

Ma ecco che una Domenica, il fuoco ha avvolto un luogo di culto in Tunguu. I mobili, le Bibbie, tutto è stato ridotto in cenere. Ignota l’origine dell’incendio.

La comunità cristiana non si è lasciata scuotere da questo fatto. Mentre questi cristiani ricostruiscono il luogo di culto, continuano il loro culto domenicale sotto un albero. Nulla sembra in grado di impedirgli di lodare il loro Dio. Né le pietre, né il fuoco.

I cristiani di questa chiesa non sono turbati, sono sempre pronti a parlare delle loro convinzioni religiose alla popolazione locale, a prescindere dei problemi.

Essi trovano la loro forza nei Vangeli che li aiutano a rimanere saldi nella prova.

Continuando a cantare per la gloria del loro Dio, nonostante le difficoltà che devono affrontare, la testimonianza di questi cristiani ricorda un versetto della Bibbia, quello del Salmo 34:1

“Io benedirò l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà del continuo nella mia bocca”.

via Portes Ouvertes France

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Tanzania, Zanzibar: Bruciati due edifici di culto di Chiese Evangeliche

tanzania-ungujaDue edifici di culto nella periferia di Unguja Township, sull’isola di Zanzibar in Tanzania, sono stati bruciati da sospetti musulmani radicali il 28 giugno, secondo un rapporto di Compass Direct del 30 giugno. Un volantino con questo messaggio, “Non vogliamo Chiese nella nostra strada. Oggi bruceremo la chiesa, e se continuerete bruceremo anche la vostra casa”, è stato lasciato a casa dell’uomo che ha donato l’appezzamento di terreno per l’edificio di culto della chiesa The Evangelical Assemblies of God che è stato poi bruciato. L’edificio di culto della Pentecostal Evangelical Fellowship in Africa, a pochi chilometri di distanza, è stato anch’esso bruciato. La settimana prima, l’assistente di uno sceicco si era avvicinato al responsabile della chiesa e gli aveva detto che l’edificio, che era in fase finale di costruzione, sarebbe stato distrutto a meno che non avessero interrotto la costruzione.

Via | Persecution.net

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Tanzania: Evangelici pentecostali espulsi dal locale di culto a Zanzibar

unguja-ukuuLo scorso 9 maggio i membri della Zanzibar Pentecostal Church, una chiesa domestica nel villaggio di Unguja Ukuu nei sobborghi di Zanzibar, in Tanzania, sono stati espulsi dai locali presi in affitto per celebrare il culto da parte di militanti musulmani, secondo un rapporto di Compass Direct del 26 maggio. Circa 20 credenti sono fuggiti per salvarsi la vita quando degli estremisti musulmani si sono raccolti all’esterno dell’edificio gridando: “Non vogliamo la Chiesa nella nostra zona”. I musulmani erano arrabbiati a causa delle attività evangelistiche dei cristiani ed avevano rivolto minacce ai membri della Chiesa. Secondo le ultime informazioni, i cristiani non sono ancora in grado di utilizzare i locali presi in affitto per il culto e stanno raccogliendo i soldi per comprare un terreno dove costruire un edificio.

Via | Persecution.net

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