Verona (PA) – Le tensioni fra le comunità cristiane ed i sik sono cresciute dopo la conversione al cristianesimo di 22 appartenenti all’etnia sik nello stato di Chattisgarh. Un dirigente sik ha ingiunto alla comunità cristiana di interrompere le riunioni di evangelizzazione ed ha accusato i missionari di usare i loro medici di cercare di convertire le famiglie povere della regione. Ma le autorità hanno confermato che i nuovi convertiti, come richiede la legge, hanno firmato una dichiarazione di conversione volontaria. Vincent Concessao, presidente del Consiglio nazionale delle Chiese, ha vivamente rigettato l’accusa che le chiese avrebbero pagato per queste conversioni: “Le chiese non ricevono nessuno che non conosca la fede cristiana e non l’abbia accettata in libertà d’animo e di coscienza”.
Comunque, in questi giorni, si sta attuando una campagna mediatica in India. Ogni giorno ci sono articoli sulle conversioni di massa al cristianesimo, destinata a spaventare gli indù e a discreditare la comunità cristiana. Dall’inizio di agosto, il giornale Raigad Times, pubblica “Rapporti d’investigazioni esclusivi” fortemente anti cristiani, che hanno un impatto notevole sulla popolazione. Certi leader indù hanno vietato ai cristiani, impegnati nel soccorso sociale, l’accesso a molti villaggi, provvedimento che ha comportato la chiusura di centri medici per bambini e dei programmi di formazione.
Fonte: Porte Aperte Italia – 4 ottobre 2002