Arriva la sartoria per i ‘preti del ritorno’
Gerusalemme, 7 lug. (Ap) – La ricostruzione del Tempio del Monte resta un miraggio; o un incubo, a seconda dei punti di vista. Ma Gerusalemme c’è chi si prepara. Cucendo i vestiti per i ‘nuovi preti’ del luogo simbolo dell’ebraismo che duemila anni fa le legioni romane distrussero per la seconda volta (cinquecento anni prima lo avevano fatto i babilonesi, ma allora fu ricostruito).
La sartoria del Terzo Tempio, al quale “col volere di Dio” dovrebbero lasciar spazio la Moschea di Al Aqsa e gli altri santuari islamici edificati nella Città Vecchia, è entrata ufficialmente in funzione la scorsa settimana. Prima, lavorava solo a scopo didattico-museale, producendo a mano e secondo tutti i dettami dei Libri Antichi. Adesso è arrivata l’autorizzazione dei rabbini a utilizzare un telaio meccanico e “siamo impegnati a realizzare praticamente e a tutti gli effetti i Comandamenti divini”, spiega il direttore del Temple Institute.
Volgarmente detto, i vestiti old-fashion adesso sono in vendita. I sarti lavorano su ordinazione, la clientela è quella dei discendenti di Aaron, gli eredi di quelli che furono i preti del Tempio e che dovrebbero essere gli officianti del Terzo. Per il momento, ne tengono viva la memoria e per poco più di 500 euro possono mettere nel loro armadio la veste da indossare ‘quando’ (il ‘se’ non è in questione) Dio vorrà.
Solo una piccola provocazione? Nel dubbio, l’ex massima autorità religiosa islamica di Gerusalemme e ora consigliere del presidente palestinese Abu Mazen per le questioni che riguardano la Città Santa, tuona: “Se parlano di costruire il Terzo tempio, significa che vogliono distruggere le Moschee. E se lo fanno – commenta Adnan Husseini – di troveranno 1 miliardo e mezzo di nemici. E’ per volontà di Dio che questo è un luogo dove i muslamni pregano: devono rispettarla”.
Fonte: Alice Notizie
Foto: The Temple Institute