Il logo della pagina Facebook del M.A.D. (Ministero Assemblee di Dio)

Apparentemente sembra non ci sia niente di strano nel logo presente sulla pagina facebook del M.A.D. (Ministero Assemblee di Dio) ma in realtà non è così, infatti il logo non è altro che ‘la tavola rotonda di re Artù’ con una forma rotonda (su cui è scritto in grande M.A.D) che copre il centro della tavola dove c’è una croce celtica. Osservate attentamente l’originale dell’immagine alla vostra sinistra e il logo del M.A.D alla destra.

Che cosa è la tavola rotonda di re Artù? ‘Nel ciclo arturiano, la Tavola Rotonda era il tavolo del castello di Camelot a cui i Cavalieri e Re Artù sedevano per discutere questioni di cruciale importanza per il reame. In alcune versioni, anche il Mago Merlino aveva un posto. Alcune opere del ciclo arturiano attribuiscono la creazione della Tavola Rotonda allo stesso Merlino, ma non mancano altre versioni. La circolarità della tavola ha evidentemente il significato che tutti i Cavalieri della Tavola Rotonda erano uguali e nessuno godeva di particolari privilegi; l’uso di simili soluzioni per evitare conflitti presso i gruppi Celtici antichi è documentato anche da altre fonti. Secondo la tradizione, un posto alla tavola, detto siège périlleux (“seggio pericoloso”) era riservato da Merlino al cavaliere di purissimo cuore destinato a trovare il Graal; chiunque altro vi si sedesse era condannato a morte istantanea. La sedia rimase vuota a lungo, fino a essere occupata da Galahad, figlio illegittimo di Lancillotto. Dalla tradizione non emerge in modo chiaro e univoco quanti fossero i cavalieri che sedevano alla Tavola, né alcuna indicazione su quanto fosse grande’.
Da: http://www.comprensivocarpinord.it/studenti/di_cavaliere_in_cavaliere/testi/C_arturiano.htm

Il Graal o Santo Graal sarebbe la coppa utilizzata da Gesù quando instituì la Cena nella notte in cui fu tradito.

Come ho detto prima, al centro della tavola c’è una croce celtica che negli ambienti esoterici ha un significato occulto. Ecco infatti cosa si legge su mitiemisteri.it nella sezione esoterismo-simboliesoterici:
La croce celtica, detta anche druidica, rappresenta il più alto simbolo della conoscenza iniziatica degli antichi druidi, ed il massimo compendio della loro scienza simbolo contemplato dai Druidi come sigillo del Sapere e dei 4 elementi della natura che confluiscono al centro di un cerchio che è simbolo del quinto elemento, della quinta essenza. Si tratta di un classico pentacolo, agente attivamente in corrispondenza con il cosmo. Questo emblema cimrico è costruito sul rapporto sacro dei numeri. É anche una ruota solare o ruota di Luce. La croce rappresenta sia i quattro punti cardinali, sia le due vie sacre che ogni popolo o individuo può percorrere. I quattro punti cardinali rappresentano: l’Est, dove sorge il sole, è il potere spirituale, la luce, la vita stessa e la conoscenza; il Sud, con i suoi venti caldi, la buona stagione, le cose che crescono; l’Ovest il tramonto il buio i misteri ma anche la rinascita; il Nord il freddo, le prove materiali che ci temperano e migliorano. Le due linee che si incrociano e il loro punto di intersezione rappresenta l’equilibrio. Le due vie sacre: quella orizzontale, percorribile materialmente e quella verticale, percorribile spiritualmente (che unisce la terra al cielo). La croce nel cerchio (croce indiana) unisce le due precedenti simbologie in un unico simbolo. Il simbolo della croce è ricollegabile al numero tre, un potente simbolo esoterico legato alla nascita-crescita-morte, uomo-donna-prole, ecc. che ritroviamo nell’idea della fecondità simboleggiata dalla croce, ed esemplifica come le energie e le forme materiali si muovano spesso in un sistema binario o doppio, capace di generare una terza energia molto potente. La raffigurazione stilizzata di due persone di sesso diverso che si uniscono intimamente fra loro per dar vita a una nuova creatura, ci induce a riflettere su un altro significato della Croce, e cioè la risoluzione dialettica degli opposti (maschio/femmina; vita/morte; verticale/orizzontale; razionalità/intuizione, ecc.). Tali opposti sono le due braccia della croce, che venendo assorbite in un unico contesto, cioè la Croce stessa, appaiono non più antitetici, bensì complementari fra loro’.
Da: http://www.mitiemisteri.it/esoterismo/simboli_esoterici.html

Su Wikipedia si legge quanto segue sul suo significato: ‘Il significato più comunemente assegnato a questo simbolo è quello solare, unito ad un significato di tramite e collegamento tra mondo terreno e mondo celeste, dovuto al fatto che sovente l’asse orizzontale viene ricondotto alla rappresentazione della dimensione terrena mentre quello verticale alla dimensione celeste. Nell’analisi del simbolo della croce celtica è importante porre attenzione al centro della croce, il punto fisso che tutte le tradizioni sono concordi a designare simbolicamente come il Polo, perché è attorno ad esso che si effettua la rotazione del mondo, rappresentata generalmente dalla ruota, sia presso i Celti sia presso i Caldei e gli Indù. Il centro, il punto fisso, è il Chakravarti o monarca universale: letteralmente è colui che fa girare la ruota, colui cioè che, posto al centro di tutte le cose, ne dirige il movimento senza parteciparvi egli stesso, o che secondo l’espressione di Aristotele, ne è il motore immobile. Secondo René Guenon si tratta di un simbolo di movimento, che indica una rotazione intorno ad un centro immobile. La forza vorticosa di rivoluzione ciclica sviluppatasi dal centro, motore immobile, porta ad una trasposizione in chiave metapolitica che rimanda al capo di un popolo, che deve essere l’Essere puro per ordinare in modo sacro la società che è destinato a governare senza che, però, gli umori e le pulsioni inferiori della massa lo possano turbare
Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Croce_celtica

Ecco un ingrandimento del centro della foto originale dove si vede bene la croce celtica.

A questo punto le seguenti domande sono inevitabili: ‘Come mai quelli del M.A.D. hanno preso proprio l’immagine della tavola rotonda di Re Artù per rappresentare la loro organizzazione? Come mai, dico, hanno fatto ricorso all’immagine che rappresenta una leggenda, perchè poi in definitiva si tratta di una leggenda o di un mito? Come mai un simbolo di una leggenda che peraltro comprende non pochi lati oscuri, che hanno a che fare con l’occultismo?’

Concludo dicendo questo: la Parola di Dio ci comanda di schivare le favole profane e da vecchie (1 Timoteo 4:7), come anche di astenerci da ogni mala apparenza (1 Tessalonicesi 5:22), per cui è doveroso da parte di noi figliuoli di luce attenerci a quello che dice la Parola.

Giacinto Butindaro