Pregare e digiunare

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Nella sacra Scrittura, diverse volte la preghiera viene menziona­ta assieme al digiuno (vi ricordo che digiunare significa aste­nersi dal mangiare e dal bere per un determinato tempo).

– Nel libro di Esdra, a proposito del ritorno degli esuli Israe­liti da Babilonia assieme ad Esdra, è scritto: “E colà, presso il fiume Ahava, io bandii un digiuno per umiliarci nel cospetto del nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva…Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo proposito, ed egli ci esaudì”1

– Nel libro di Nehemia è scritto che dopo che Nehemia venne a sapere, da alcuni Giudei che erano arrivati presso a lui, in che condizioni si trovavano sia i superstiti della cattività che le mura di Gerusalemme, egli si mise a digiunare e a pregare, infat­ti egli stesso scrisse: “Com’ebbi udite queste parole, io mi posi a sedere, piansi, feci cordoglio per parecchi giorni, e digiunai e pregai dinnanzi all’Iddio del cielo”.2 La preghiera di Nehemia fu esaudita da Dio, perché il re Artaserse, presso il quale egli serviva, gli concesse di tornare a Gerusalemme per un determinato tempo, per ricostruire le mura della città santa.

Questi sono degli esempi tratti dalle Scritture dell’antico patto che mostrano come sotto la legge, in alcune circostanze, alla preghiera era associato il digiuno.

Anche sotto la grazia è giusto pregare e digiunare nello stesso tempo. Le Scritture del nuovo patto che confermano ciò sono le seguenti:

– Nel libro degli atti degli apostoli è scritto: “Or nella chiesa d’Antiochia v’erano dei profeti e dei dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, fratello di latte di Erode il tetrarca, e Saulo. E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani, e li acco­miatarono”.3

– Degli apostoli Paolo e Barnaba è detto che “fatti eleggere per ciascuna chiesa degli anziani, dopo aver pregato e digiunato, raccomandarono i fratelli al Signore, nel quale avevano creduto”.4

– Paolo, prima di ricevere lo Spirito Santo per l’imposizione delle mani di Anania, rimase tre giorni senza mangiare e senza bere, e quando ricevette la visione in cui vide Anania entrare e imporgli le mani affinché egli ricuperasse la vista, egli era in preghiera.

– Cornelio, benché questo episodio si riferisca al tempo in cui ancora non era salvato, stava pregando e digiunando quando ebbe la visione dell’angelo che gli disse di mandare a chiamare Pie­tro. Fu lui stesso a dirlo a Pietro quando questi venne da lui, infatti gli disse: “Quattro giorni sono, che io fino a quest’ora era digiuno, e alle nove ore io faceva orazione in casa mia; ed ecco un uomo si presentò davanti a me, in vestimento risplenden­te”.5

– Paolo scrisse ai Corinzi: “Non vi private l’un dell’altro, se non di comune consenso, per un tempo, affin di darvi al digiuno e alla preghiera”.6

Come potete constatare anche voi, ci sono diverse Scritture che attestano che è giusto digiunare e pregare nel cospetto di Dio anche oggi sotto il nuovo patto.


1 Esd. 8:21,23

2 Neh. 1:4

3 Atti 13:1-3

4 Atti 14:23

5 Atti 10:30 (Diod.)

6 1 Cor. 7:5 (Diod.)