I Testimoni di Geova – Indice > L’anima, l’Ades, la Geenna > L’Ades
I Testimoni di Geova insegnano che l’inferno non esiste; o meglio, per loro l’inferno è la tomba e non un luogo dove arde il fuoco e dove vanno le anime dei peccatori quando muoiono, difatti affermano: ‘E’ così evidente che l’inferno della Bibbia è la tomba, il sepolcro, che persino un bimbo innocente può capirlo; ma non lo capiscono però i teologi religionisti’.[1] Per sostenere che le cose stanno così come dicono loro essi affermano che la parola ebraica Sheol (tradotta con inferno o soggiorno dei morti, e la cui parola greca corrispondente è Ades) significa sempre ‘sepolcro’, e fanno questo ragionamento: ‘Giobbe offrì a Dio la seguente preghiera: Oh volessi tu nascondermi nel soggiorno dei morti (ebraico, Sheol….), tenermi occulto finché l’ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!..’. Se sheol significasse un luogo di tormento e di fuoco, avrebbe Giobbe desiderato di andarci e passarvi il tempo fino a che Dio si sarebbe ricordato di lui?’[2]
Anche per Russell lo sheol non era un luogo di tormento infatti disse: ‘Il termine sheol non racchiude alcuna idea di fuoco o di fiamme o di tormenti, né di chicchessia della specie, ma significa semplicemente l’oblio, l’estinzione della vita’.[3]
[1] Sia Dio riconosciuto verace, pag. 72-73↩
[2] Ibid., pag. 71. Come potete vedere essi quando pensano allo sheol sotto l’Antico Testamento pensano subito ad un luogo di soli tormenti, ma essi dimenticano che sotto l’Antico Patto nello sheol andavano sia i giusti che i peccatori perché esisteva nel mondo invisibile un luogo di conforto – chiamato seno d’Abramo -, sopra quello di tormento, dove andavano le anime dei giusti. Questo è quello che si apprende dalla storia del ricco e di Lazzaro raccontata da Gesù. Questo luogo dopo la morte di Cristo è stato tolto perché i giusti che vi erano sono stati portati in cielo. Su questo argomento però per ora non ci soffermiamo, ci torneremo più avanti.↩
[3] Russell, op. cit., serie V, pag. 320↩