Viene diffusa la fede nell’uomo

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Albert Pike, massone e satanista, ha scritto nel suo Morals and Dogma: ‘La Massoneria ed il Massone debbono sempre lavorare per diffondere fede nell’uomo, ….’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 1, pag. 136 – 3° Maestro Massone), ed anche: ‘Dobbiamo anche avere fede in noi stessi, nei nostri compagni e nella gente ….’ (Albert Pike, Morals and Dogma, pag. 30 – 2° Compagno d’Arte – http://www.sacred-texts.com/mas/md/md03.htm).

E non è forse quello che fanno nelle ADI? Non è forse vero che tanti pastori sia con le loro parole che con le loro opere incoraggiano i credenti ad avere fede nell’uomo? Quando dei pastori trascinano una denominazione all’ombra dello Stato, o meglio a fare una intesa con lo Stato, che nella sostanza non è altro che un alleanza con lo Stato; o quando si mettono a far ‘discretamente’ ed ‘elegantemente’ politica (come ha fatto per esempio Paolo Lombardo a Catania nel novembre del 2010 in occasione di un culto evangelistico durante il quale ha chiamato sul palco un politico del posto e gli ha fatto fare un discorso) per appoggiare un determinato candidato politico da cui poi avere favori, non stanno forse diffondendo fede nell’uomo anziché fede in Dio? E che dire del fatto che in una maniera o nell’altra nelle ADI i credenti vengono incitati a confidare in persone importanti che contano nella società per avere questa o quell’altra cosa? Cosa hanno fatto infatti Gorietti, Bracco e gli altri nel dopoguerra se non confidare nell’uomo per ottenere la fine della persecuzione?

Sì, fratelli, nelle ADI i santi nella pratica vengono esortati ad avere fede nel braccio dell’uomo, anziché nel braccio di Dio. Costoro sono quelli che “scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggian su cavalli, e confidano ne’ carri perché son numerosi, e ne’ cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno!” (Isaia 31:1), perchè hanno deciso di violare l’ordine divino: “Non confidate nei principi, né in alcun figliuol d’uomo, che non può salvare” (Salmo 146:3). Giudicate voi quello che dico da persone intelligenti.

E che dire del fatto che molti se non tutti i pastori ADI incoraggiano ed esortano gli ammalati ad avere fede nell’uomo, anziché in Dio? Non è forse vero infatti che per la guarigione i credenti vengono incitati a chiamare i medici e farsi prescrivere le medicine (che peraltro fanno male all’organismo, cosa questa che gli stessi medici affermano chiaramente), anzichè a fare quello che dice Giacomo il fratello del Signore nella sua epistola: “C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi” (Giacomo 5:14-15). I fatti parlano dunque molto chiaro, nelle ADI viene diffusa la fede nell’uomo.

C’è dunque una chiara influenza massonica nelle ADI, o comunque si è fatto strada il pensiero massonico, pensiero che è diabolico e quindi condannato dalla Parola di Dio che dice molto chiaramente: “Così parla l’Eterno: Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae dall’Eterno! Egli è come una tamerice nella pianura sterile; e quando giunge il bene, ei non lo vede; dimora in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti” (Geremia 17:5-6). Avete notato? Chi confida nell’uomo dimora in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti: e questa è la condizione dei massoni quindi i quali confidano nell’uomo, e la condizione in cui il diavolo anche tramite di essi vuole trascinare la Chiesa.

Quindi, fratelli nel Signore, vegliate e pregate per non cadere vittima di questa seduzione satanica presente anche nelle ADI. Tenete davanti a voi sempre la Parola che dice: “Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno! Egli è come un albero piantato presso all’acque, che distende le sue radici lungo il fiume; non s’accorge quando vien la caldura, e il suo fogliame riman verde; nell’anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portar frutto” (Geremia 17:7-8).