Turchia: Negato il riconoscimento legale ad una chiesa evangelica

Verona (P.A.) – La richiesta del riconoscimento legale alla chiesa evangelica della città di Diyarbakir in Turchia è stata respinta da un comitato locale del Ministero della Cultura. Il mese scorso, il pastore Ahmet Guvener è stato informato che la legge turca richiede che la proprietà dei locali di culto copra una superficie di almeno 2.500 mq. La chiesa evangelica di Diyarbakir purtroppo copre soltanto 116 mq.
Per ironia della sorte, la notizia è giunta il 12 maggio scorso, tre giorni dopo che il pastore Guvener è stato assolto nel processo che lo vedeva accusato di “cercare di aprire una chiesa illegale”. Nel processo, lo stesso Pubblico Ministero ha chiesto la sua assoluzione asserendo che gli accordi con l’Unione Europea garantiscono a tutti i cittadini il diritto di tenere culti di adorazione privati e pubblici. In un appello inviato al Ministero della Giustizia l’undici giugno scorso, Guvener ha scritto: “…ogni ostacolo alla libera espressione dei credenti e all’apertura di locali di culto e dell’esercizio della loro fede deve essere eliminato”.
Delle 175 moschee presenti sul territorio di Diyarbakir solo una (la grande moschea) ha una superficie che supera i 2.500 mq.

Fonte: Porte Aperte Italia – 24 giugno 2004

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Turchia: Chiusura di una chiesa protestante

12.07.2002 – (Portes Ouvertes) – La polizia turca ha ordinato la chiusura di una chiesa protestante che si riuniva da quaranta anni nella città portuaria di Iskenderun, nel sud-est del paese. Motivi invocati: la chiesa non avrebbe “base legale” e le sue attività sarebbero “nocive alla società”.

“Noi non siamo nemici dello Stato”, ha commentato il pastore Yusuf Yasmin, sbalordito dalla notizia. “Noi amiamo il nostro paese. Perché ci fanno questo?”

Il signor Yasmin, il 14 giugno scorso, ha ricevuto l’ordine di togliere via la targa della chiesa così come l’orario dei culti dalla facciata dell’edificio il giorno stesso prima delle 17. La comunità si riuniva in questo posto da sette anni senza che nessuno si fosse mai lamentato.

La chiesa ha assunto un avvocato che si appresta ad avviare una procedura davanti ai tribunali amministrativi al fine di difendere il diritto alla libertà religiosa garantito dalla costituzione turca.

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