Il governo sudcoreano ha confermato di voler aumentare i suoi rapporti, ufficiali e non, con il gruppo di estremisti che tiene in ostaggio dal 19 luglio scorso 21 cristiani della chiesa presbiteriana di Saemmul. Il leader sunnita Mohammed Sayed Tantawi condanna il rapimento e chiede il rilascio degli ostaggi.
Seoul – Il governo sudcoreano ha confermato oggi di voler negoziare direttamente, in maniera ufficiale e non, con il gruppo di talebani afgani che il 19 luglio scorso ha rapito 23 cristiani della chiesa presbiteriana di Saemmul. Due di questi sono stati uccisi nei giorni successivi al sequestro, mentre le 16 donne del gruppo sarebbero “in pessime condizioni”.
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