Prime elezioni democratiche in Bhutan

L’unico paese buddista al mondo ha avuto le sue prime elezioni democratiche il 25 marzo scorso. Due milioni di abitanti sono andati alle urne per eleggere dei rappresentanti al nuovo parlamento. Dal 1907 questa monarchia era unicamente governata dalla dinastia ereditaria dei Wangchuck.
I nuovi eletti costituiranno il Consiglio Nazionale che avrà il compito di istituire una costituzione ed un governo di tipo democratico.
Il presidente di Gospel for Asia, K.P. Yohannan, ha dichiarato che è troppo presto per dire se questo governo in formazione sarà favorevole alla libertà di religione.
In Bhutan è illegale predicare l’evangelo. Meno dell’1% della popolazione dichiara di seguire Cristo.

Fonte: Christianisme Aujourd’hui – riprodotto con autorizzazione

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In Bhutan, piccolo regno isolato dell’Asia centro-meridionale, confinante a nord con il Tibet e a sud con l’India, sul versante meridionale della catena montuosa dell’Himalaya, il 29 luglio scorso la polizia ha rilasciato due cristiani di origine nepalese, fratelli tra loro, arrestati in gennaio con l’accusa di proselitismo e condannati a giugno a tre anni di reclusione. I due fratelli, che appartengono ad una chiesa pentecostale che conta molti fedeli in Bhutan, sono stati arrestati per aver fatto vedere una videocassetta su Gesù a casa di persone non cristiane. A denunciarli è stato un ragazzo presente alla proiezione,

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Anche le altre chiese hanno subito analoghe restrizioni dopo che nel 2000 il governo ha vietato le manifestazioni religiose “non buddiste”. Diversi di coloro che hanno contravvenuto queste disposizioni sono stati arrestati.
Il Bhutan, un piccolo stato dell’Himalaya, è stato devastato da un conflitto fra il suo esercito e il Fronte Unito di Liberazione d’Assam, che è scoppiato nel dicembre del 2003. I cristiani locali sperano che la persecuzione non s’intensifichi a seguito del conflitto e chiedono ai cristiani di tutto il mondo di pregare per loro.

Fonte: Porte Aperte Italia – 30 aprile 2004

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