Alcune delle menzogne dette da Roberto Benigni sui Dieci Comandamenti

benigni-dieci-comandamentiFratelli nel Signore, mi sono trovato costretto a scrivere in merito a quanto detto di recente dall’attore Roberto Benigni in televisione su RAI 1 (durante il programma «Roberto Benigni – I Dieci Comandamenti andato in onda il 15 e 16 dicembre 2014), perché ho visto che in ambito evangelico non pochi hanno accolto con entusiasmo i suoi discorsi sui Dieci Comandamenti. Il che è scandaloso e vergognoso perché Roberto Benigni in questi suoi discorsi ha inserito molto abilmente delle menzogne, mescolandole con alcune cose giuste. Ha compiuto una opera diabolica quindi che va smascherata pubblicamente, in difesa della Parola di Dio e della Chiesa di Dio in mezzo alla quale sappiamo si sono insinuati non pochi empi che amano e praticano la menzogna.

Ecco qui di seguito alcune di queste menzogne dette da Roberto Benigni durante la seconda serata, confutate mediante la Sacra Scrittura:

– «E poi c’è Dio che è il Babbo e la Mamma di tutti ….». Fermo restando che secondo la Scrittura Dio è solo Padre, e non anche Madre; Dio è il Padre soltanto di coloro che credono nel Suo Figliuolo Gesù Cristo, secondo che è scritto: “A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio” (Giovanni 1:12-13), ed ancora: “Siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù” (Galati 3:26). Dio quindi è il Creatore di tutti gli uomini, ma è il Padre solo di coloro che hanno la fede nel Figlio di Dio, che Egli ha generati di Sua volontà mediante la Parola affinché siano in un certo modo le primizie delle Sue creature (Giacomo 1:18). Coloro che non hanno la fede in Gesù sono figli d’ira. La Scrittura peraltro parla di coloro che sono figli del diavolo che a suo tempo saranno gettati nel fuoco eterno (Matteo 13:38-42; Apocalisse 21:8). Da notare che Roberto Benigni dicendo che tutti gli uomini sono figli di Dio ha diffuso il principio massonico della fratellanza universale come anche quello dell’uguaglianza.

– «Spesso, attenti, questo comandamento [Onora tuo padre e tua madre] viene confuso con l’obbedienza ai genitori. Ma guardate che non è così: onorare i genitori, non vuol dire vivere in funzione loro, o esserne schiavi, o fare decidere loro sulle scelte della nostra vita, il nostro lavoro, i nostri sentimenti. No, onorare i genitori qui vuol dire prendersi cura di loro semplicemente, soprattutto in un tempo in cui possono essere più fragili, quando ritornano bambini ….».
E invece il comandamento “Onora tuo padre e tua madre” ha a che fare anche con l’obbedienza nei confronti dei propri genitori, infatti l’apostolo Paolo lo cita nella sua epistola ai santi di Efeso proprio in relazione all’ubbidienza che i figli devono mostrare nel Signore verso i genitori: “Figliuoli, ubbidite nel Signore a’ vostri genitori, poiché ciò è giusto. Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo comandamento con promessa) affinché ti sia bene e tu abbia lunga vita sulla terra” (Efesini 6:1-3). Come dunque si onora Dio ubbidendogli (e invece lo si disonora trasgredendo i Suoi comandamenti), così si onorano i propri genitori, ubbidendogli nel Signore.

– «Quando noi siamo usciti dal paradiso terrestre, diciamo nella Bibbia, il Signore ci ha detto: ‘Siete liberi, andate, vi do il libero arbitrio, potete fare quello che decidete voi, fate voi».
Dio non ha mai detto queste parole agli uomini, ma piuttosto ha dato dei comandamenti affinché gli uomini li osservino, e coloro che li violano si costituiscono debitori nei Suoi confronti e devono quindi ravvedersi e credere in Gesù Cristo per ottenere la remissione dei loro peccati (che sono debiti) altrimenti andranno in perdizione. Gli uomini che li violano sono anche degli schiavi, in quanto ” chi commette il peccato [e il peccato è la violazione della legge] è schiavo del peccato” (Giovanni 8:34), e per essere affrancati da esso devono ravvedersi e credere in Gesù. Dio non ci ha mai detto che noi abbiamo il diritto di peccare, ma ci ha comandato di osservare i Suoi comandamenti. Dio è il Sovrano, e noi siamo chiamati ad ubbidirgli. Peraltro, in questa circostanza, Benigni ha diffuso il principio massonico della libertà, secondo cui l’uomo è libero di credere e fare quello che vuole. Quindi, tenendo presente che Benigni ha anche detto che Dio è il Padre di tutti gli uomini, egli ha diffuso i principi massonici di ‘libertà, uguaglianza e fratellanza’. E aggiungo, che in questa circostanza Benigni ha usato il nome di Dio invano, mettendo in bocca a Dio cose che Lui non ha mai detto e che contrastano apertamente la Sua Parola.

– «Dio può perdonare le colpe commesse contro di lui, ma non può perdonare per conto terzi, diciamo. Non può perdonare le colpe commesse contro … gli uomini. Solo la vittima può perdonare colui che gli ha fatto del male, ma se la vittima è morta, nessuno ti potrà mai perdonare al suo posto, nessuno, nemmeno Dio. Se uccidi, quel male è irreparabile, eterno, …».
Quindi, secondo Benigni, gli omicidi non possono essere perdonati da Dio! Falso, perché invece Dio perdona anche gli omicidi che si ravvedono. Davide per esempio, dopo che si rese colpevole di omicidio, in quanto aveva fatto uccidere Uria lo Hitteo, e riconobbe davanti al profeta Nathan di avere peccato, fu perdonato da Dio. Secondo che è scritto: “Allora Davide disse a Nathan: ‘Ho peccato contro l’Eterno’. E Nathan rispose a Davide: ‘E l’Eterno ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai” (2 Samuele 12:13). E poi Giacomo nella sua epistola riprende coloro che uccidevano e dice loro: “Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi. Nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo! Siate afflitti e fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegrezza in mestizia! Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà” (Giacomo 4:8-10). Quindi Dio può perdonare coloro che si rendono colpevoli di omicidio!

– «C’è un crimine ancora più grande, che è quello di chi pur non uccidendo, permette che si uccida, e questo guardate vale anche per la pena di morte, che questo comandamento espelle, la cancella, non la permette. Guardate che la pena di morte è sempre, sempre, stata prevista per motivi economici, strategici, politici o religiosi, ma mai per giustizia, mai».
Non è affatto vero che il comandamento di non uccidere cancella la pena di morte, tanto è vero che nella legge che Dio diede al popolo d’Israele era prevista la pena di morte per alcuni peccati. Per esempio nel caso di un omicidio premeditato, l’omicida doveva essere messo a morte, secondo che è scritto: “Se alcuno con premeditazione uccide il suo prossimo mediante insidia, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire” (Esodo 21:14). Quindi in questo caso la pena di morte era applicata per ordine di Dio per motivo di giustizia in quanto all’omicida doveva essere fatto quello che aveva fatto al suo prossimo. Noi Cristiani ovviamente siamo sotto la legge di Cristo, che non prevede l’applicazione della pena di morte da parte della Chiesa verso coloro che invece sotto la legge di Mosè dovevano essere messi a morte per certi peccati.

– «Il comandamento [Non commettere adulterio] dice di non separare l’amore dalla fedeltà, di essere fedeli, che non è un obbligo, per carità, deve essere un desiderio, se non c’è, non c’è, non ti dice niente nessuno».
Falso, quello di essere fedeli al proprio coniuge è un obbligo, e non deve essere soltanto un desiderio. E se manca il desiderio di essere fedeli al proprio coniuge, certamente ciò porta all’atto pratico di infedeltà, che è peccato agli occhi di Dio. E difatti la donna adultera è anche chiamata infedele, perché non ha il desiderio di essere fedele al proprio marito e lo tradisce, secondo che è scritto nei Proverbi: “Ti scamperà dalla donna adultera, dalla infedele che usa parole melate, che ha abbandonato il compagno della sua giovinezza e ha dimenticato il patto del suo Dio. Poiché la sua casa pende verso la morte, e i suoi sentieri menano ai defunti” (Proverbi 2:16-18). Non le dice niente nessuno? Non mi pare, perché Dio la biasima per il suo comportamento infedele. E poi Dio comanda di fuggire la fornicazione e l’adulterio, perché giudicherà i fornicatori e gli adulteri, secondo che è scritto: “Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri” (Ebrei 13:4), i quali infatti passeranno l’eternità nel fuoco eterno.

– «Voi mi direte: Ma questo comandamento [Non attestare il falso contro il tuo prossimo] quindi ordina di dire sempre la verità? No, perché sarebbe tremendo, dire sempre la verità come un dovere, renderebbe impossibile non solo vivere, ma proprio ogni forma di vita. Sarebbe la cosa più violenta, più disumana, no, anzi ci sono delle situazioni in cui non dire la verità è proprio una benedizione, non è contro il prossimo ma per il prossimo che a volte non si dice il vero, lo sappiamo. Ci sono delle bugie necessarie, sacrosante. E poi ci sono momenti in cui è addirittura eroico non dire la verità. In situazioni di tirannia politica, nella lotta per la libertà, sotto tortura, in questi casi, queste persone, anche quelle sotto tortura, non dicono la verità proprio per non tradire la verità. E pensate a quanti non credenti anche sono morti, sotto tortura, per noi, per la nostra libertà, senza credere in Dio, senza aspettarsi nessuna ricompensa, per loro la vita è eterna se si lascia agli altri un esempio. Queste persone hanno una fede profonda nella continuità della vita, e danno la loro vita per lasciare qualcosa che possa apparire bello a coloro che verranno. E’ una cosa immensa, commovente, guardate, fa venire da piangere. Solo un idiota può pensare che queste persone, se c’è un paradiso, non saranno accolte, come a volte ho sentito dire …»
Quante falsità. Andiamo per ordine. La Parola di Dio dice: “Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri” (Efesini 4:25), ed anche che Dio ha in abominio la lingua bugiarda (Proverbi 6:16-17). Quindi dire menzogne non è ammesso in alcuna circostanza. Non esistono bugie necessarie, o sacrosante, come le chiama Benigni. La menzogna non è mai sacra, in quanto è sempre un opera del diavolo, che è bugiardo e padre della menzogna. E difatti la parte di tutti i bugiardi sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda (Apocalisse 21:8), che è lo stesso luogo di tormento dove sarà gettato a suo tempo il loro padre, cioè il diavolo (Apocalisse 20:10). Quindi Roberto Benigni anche in questo frangente ha mostrato la sua natura, che è quella dei figli d’ira che sono sulla via della perdizione, i quali essendo sotto la potestà di Satana incoraggiano gli uomini a trasgredire la Parola di Dio e ad andare in perdizione. Sì, perché Benigni anche se ci definisce idioti deve sapere che la verità è che i bugiardi e gli increduli non entreranno nel regno dei cieli: anche quei bugiardi che non credevano in Dio, che hanno lottato per la libertà. Tra cui ci sono i suoi amici e fratelli Massoni, naturalmente. Infatti i Massoni, da quando esiste la Massoneria moderna, sono in prima fila nella lotta per la libertà. Infatti nel diabolico libro Morals and Dogma il massone Albert Pike (1809-1891) afferma rivolgendosi ai massoni del 32°: ‘Vi hanno insegnato a superare la paura della morte, a dedicarvi alla grande causa della libertà civile e religiosa …’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2011, Vol. 3, pag. 285 – 32° Sublimi Principi del Real Segreto), e invece rivolgendosi ai massoni del 4° afferma: ‘A editti che vengano dal solo arbitrio di una forza dispotica, contrastanti con la legge di Dio o con la grande legge della natura, contrari ai veri diritti dell’uomo, che violano il diritto del libero pensiero, libera parola, libere coscienze, è legittimo ribellarsi, e sforzarsi di abrogarli’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2011, Vol. 2, pag. 8 – 4° Maestro Segreto). Benigni ovviamente ha voluto pensare pure a loro in questo discorso, e dire che i massoni sotto la tirannia politica nella loro lotta per la libertà sono autorizzati a mentire. Ma i massoni sono autorizzati a mentire dalla Massoneria anche in regimi democratici. La loro fine quindi sarà la perdizione. Nessuno si illuda, gli increduli e i bugiardi non entreranno nel regno di Dio, come invece suggerisce Benigni. La loro lotta per la libertà non potrà salvarli in alcuna maniera, perché per essere salvati gli uomini devono ravvedersi e credere nel Signore Gesù Cristo, cioè credere che Egli è morto per i nostri peccati e risuscitato a cagione della nostra giustificazione, perché “in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:12).

– «Non desiderare la donna d’altri non vuol dire che è proibito o che si fa peccato a guardare una donna così, a pensare delle cose, non è un divieto nei confronti di un impulso, di una passione istintiva di fronte a una bella donna; no. Il comandamento non condanna appunto una reazione spontanea davanti alla bellezza o al fascino. Sarebbe troppo, sarebbe impossibile. No? Il comandamento così com’è scritto, vieta di desiderare la moglie del prossimo, ma non così, ma con tutto un piano nella testa di attivarsi, di elaborare con il pensiero tutta una strategia di conquista, per impossessarsi di quella donna. Un piano, una macchinazione per raggiungere quello scopo, senza badare a leggi morali, a niente, proprio la mente, la volontà e l’azione, tutte in moto per conquistare e appropriarsi della moglie del prossimo. Ma non per una volta così, una avventura, no, farla diventare sua, appropriarsene, perché all’epoca erano proprietà del marito, prima del padre e poi del marito, e quindi è un discorso sulla proprietà».
Altra menzogna, perché l’apostolo Paolo afferma: “Io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire. Ma il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto” (Romani 7:7-8), per cui concupire – ossia desiderare ardentemente – la moglie del prossimo è peccato. Non è necessario quindi elaborare un piano mentale per impossessarsi della donna degli altri, per infrangere questo comandamento della legge, ma basta solo desiderarla ardentemente. Peraltro, Gesù Cristo ha detto: “Voi avete udito che fu detto: Non commettere adulterio. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:27-28). Per cui nel momento in cui uno guarda una donna così e pensa delle cose – per usare le parole di Benigni – egli pecca. Ma come abbiamo visto, secondo Benigni si può anche avere un’avventura con la moglie del prossimo («una volta così»): non si infrange nessun comandamento divino infatti neppure in questo caso. Basta solo non appropriarsene per sempre. E’ chiaro dunque qui l’incitamento di Benigni alla fornicazione, che è peccato agli occhi di Dio. La Parola di Dio dice infatti: “Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo” (1 Corinzi 6:18)

Per concludere, vi dico, fratelli, che non dovete solo guardarvi dal lievito di Roberto Benigni, ma anche da tutti coloro che in mezzo alle Chiese lo celebrano come se avesse fatto l’opera di un giusto, o come se fosse stato ispirato da Dio, perché sono molto pericolosi in quanto privi di discernimento spirituale, e fanno passare un messaggio distruttivo per un messaggio edificante o addirittura che porta le anime a ravvedersi dei loro peccati, mentre in realtà Benigni – sembra incredibile ma è così, come ho dimostrato – ha incitato a trasgredire i comandamenti di Dio, annullandoli con i suoi vani ragionamenti, mostrando così disprezzo verso Colui che ha dato i comandamenti, cioè Dio.
Nessuno vi seduca in alcuna maniera quindi.

Come dice l’apostolo Giovanni: “Costoro sono del mondo; perciò parlano come chi è del mondo, e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore” (1 Giovanni 4:5-6).

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Se qualcuno non fosse ancora persuaso di cosa pensa veramente Benigni di Dio guardi questo video che risale al 1983

2 commenti su “Alcune delle menzogne dette da Roberto Benigni sui Dieci Comandamenti”

  1. Hai ragione fratello Butindaro, Benigni ha interpretato certe cose contro l’evangelo di Dio. Ha cercato accomodare tutti i peccatori che non vogliono ravvedersi col detto Fate da voi.
    Io ho perduto di vedere la seconda parte, ma un mio intimo fratello che l’ha visto tutto, e’ pienamente d’accordo al tuo dire.

  2. Grazie mille! Non avevo colto tutte queste menzogne ma solo le più “per me” eclatanti. Devo dire però, che quello di Roberto è stato uno show che ha portato anche degli atei ad occuparsi di cose di Dio. Questo lo sto usando “correggendo quei punti chiave che hai messo ben in evidenza” per mettere in luce la grandezza e l’attualità della legge divina a quelle persone che ignorantemente ritengono Dio obsoleto.
    Ti ringrazio ancora perché sei stato di forte aiuto, che il Signore ti guidi e benedica, un fraterno saluto da Orfeo della Chisa di Cristo.

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