Indonesia: Nord Sumatra, bruciati due luoghi di culto di Chiese pentecostali

Nord Sumatra: bruciate due chiese protestanti

Almeno 1000 persone hanno appiccato l’incendio contro i luoghi della comunità pentecostale a Sibuhuan (distretto di Padang Lawas, North Sumatra). Secondo i musulmani locali, i due edifici non avevano i permessi legali come “chiese”. Il Nahdlatul Ulama ammette le violenze di islamici radicali contro i cristiani. Nel 2009 in Indonesia, su 35 casi di violazione alla libertà religiosa, 28 sono contro i cristiani.
Entrambe le chiese bruciate appartengono al Sinodo della Chiesa protestante di Batak (Huria Kristen Batak Protestan, Hkbp), e sono chiese pentecostali, i cui fedeli appartengono in maggioranza all’etnia Batak.
Secondo testimonianze locali, le prime schermaglie sono avvenute lo scorso Natale, quando un folto gruppo di residenti di Sibuhuan ha fatto un sit-in di protesta contro l’esistenza delle due chiese, che ha “troppi membri e disturbano i vicini”.
La comunità della Hkbp di Sibuhuan esiste fin dal 1982 e ancora oggi non riesce ad avere il permesso per trasformare i suoi edifici in vere e proprie chiese riconosciute.
Il rev. Gomar Gultom, segretario esecutivo del Sinodo delle Chiese cristiane in Indonesia (Pgi), sostiene che le violenze contro i cristiani avvengono perché alcuni gruppi islamici radicali si oppongono in ogni modo alla costruzione di luoghi di culto cristiani o cercano di frenare l’espressione pubblica delle altre fedi. “In Indonesia il cristianesimo è legale – dice – ma spesso i cristiani vengono minacciati”.
Said Agil Siradj, del Nahdlatul Ulama, la più grande organizzazione musulmana (moderata) del Paese, ha presentato negli scorsi giorni a Jakarta un rapporto del Wahid Institute per promuovere il pluralismo in Indonesia. Il rapporto mostra che nel 2009, su 35 casi di violazione alla libertà religiosa, 28 sono contro i cristiani.

Fonte: Voce Evangelica / AsiaNews

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