In Lombardia ed Emilia Romagna il maggior numero di «incenerimenti»

A Milano il 59% dei morti viene fatto cremare; la media nazionale è dell’8% Pratica poco diffusa al Sud

da Milano
Andrea d’Agostino

Lombardia ed Emilia Romagna ai primi posti per numero di cremazioni. Le due regioni sono state infatti le prime ad approvare una loro legge in materia. Con un successo notevole: a fronte di una media nazionale di cremazioni che si aggira intorno all’8%, nel capoluogo lombardo il 59% dei defunti viene fatto incenerire. Cifre rilevanti, che confermano come Milano sia ai primi posti per numero di cremazioni. A dichiararlo è Luigi Balladore, direttore dei servizi funebri (Assessorato ai servizi al cittadino del Comune di Milano). «Su circa 15mila funerali l’anno – spiega – 9.000 corpi vengono poi riesumati e cremati. Spetta al familiare più prossimo al defunto decidere cosa fare delle ceneri. A Lambrate, ad esempio, esiste un giardino dei ricordi. Oppure si può decidere di spargerle in montagna o in mare: in questo caso è il Comune interessato a dare l’assenso, d’accordo con la Asl locale. Esiste anche la pratica dell’affido dell’urna, ma sono ancora in pochi a sceglierla». Diversa la situazione al Centro-Sud, dove prevale ancora il rito della sepoltura tradizionale nelle tombe di famiglia. Ma c’è anche un altro motivo di ordine pratico: a Napoli, e in tutta la Campania, mancano gli spazi per cremare le salme. «L’unico impianto, che si trova a Ponte Cagnano (Salerno), è stato posto sotto sequestro – spiegano dall’assessorato alla Memoria del comune partenopeo Siamo in attesa di uno nuovo nel cimitero di Poggioreale. I familiari che desiderano cremare i loro cari, per ora, devono recarsi a Roma o a Bari».

Fonte: Avvenire.it – 01 novembre 2007

“…Per ciò che concerne la cremazione (che consiste nel ridurre in cenere, mediante il fuoco e un grande calore, le spoglie mortali raccogliendole in un’apposita urna) sono contrario perché la Scrittura mi insegna che sia mentre Gesù era in terra che sia dopo ai giorni degli apostoli, i discepoli del Signore venivano seppelliti e non cremati e ridotti in polvere per mezzo del fuoco. Lazzaro fu seppellito in un sepolcro (cfr. Giov. 11:17); Giovanni Battista fu anch’egli seppellito (cfr. Mat. 14:12); Stefano fu seppellito (cfr. Atti 8:2). Ma potrei pure citare tanti esempi ancora più antichi, come per esempio quelli di Abrahamo, Isacco e Giacobbe, tutti e tre seppelliti (cfr. Gen. 25:9; 35:29; 50:12-13). E che dire poi dell’esempio di Mosè del cui seppellimento viene detto quanto segue: “E l’Eterno lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, dirimpetto a Beth-Peor; e nessuno fino a questo giorno ha mai saputo dove fosse la sua tomba” (Deut. 34:6)? Nota molto bene che in questo caso fu Dio stesso a seppellirlo!!! Ma di esempi di santi uomini che furono seppelliti ne potrei fare degli altri.
Quindi la maniera corretta di trattare i cadaveri è quella di seppellirli. Ma io dico: ‘Ma perché mai dovremmo ridurre noi in polvere i corpi morti dei santi, invece di farli ridurre in polvere da Dio col passare del tempo? Sì, da Dio perché è scritto nei Salmi: “Tu fai tornare i mortali in polvere e dici: Ritornate, o figliuoli degli uomini” (Sal. 90:3). Perché voler fare quello che Dio ha stabilito di fare lui stesso, cioè fare tornare in polvere i mortali? In verità, non c’è nessuna ragione, almeno io non ne vedo nessuna.
Forse qualcuno dirà che in questa maniera si risolve il problema dei cimiteri che sono strapieni! Ciance, solo ciance. Qualche cimitero disposto ad accogliere il cadavere di qualcuno ci sarà sempre. Qualcun’altro dirà che in questa maniera vuole conservare in casa le ceneri del suo morto, allora egli è da riprendere perché simili cose non si addicono ai santi; la polvere dei morti deve rimanere al cimitero. Ci potrebbe poi essere chi dice che ha deciso di farsi cremare perché oggi la cremazione rappresenta la forma di sepoltura più economica; ma anche in questo caso egli è da riprendere perché non si può andare contro la Parola di Dio neppure per risparmiare del denaro.
Recentemente la Chiesa Cattolica Romana si è schierata a favore della cremazione, e un suo noto esponente per appoggiare questa decisione ha detto che tanto per Dio risuscitare uno che è stato cremato e uno che non è stato cremato, non cambia nulla!!! La stessa cosa, nella sostanza che dicono tutti quegli Evangelici che sono anch’essi a favore della cremazione. Ma certo che non cambia nulla, perché Dio è onnipotente! Ma non è questo il punto, cioè qui non c’entra la resurrezione dei morti che non si può impedire certo cremando i cadaveri dei morti; il punto è di non intromettersi in qualcosa che spetta solo a Dio, cioè nel fare tornare in polvere il cadavere.
Colgo l’occasione quindi per esortare i credenti a rifiutare di farsi cremare e di cremare dei loro parenti. Lasciamo che siano i pagani che non conoscono Dio a fare queste cose con i loro cadaveri o con quelli dei loro cari, ma noi figliuoli di Dio asteniamocene.” (tratto da: www.lanuovavia.org)

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