Israele: I cristiani sudanesi temono di essere espulsi

Fonte: Journal Chrétien/ Jerusalem Post édition française – riprodotto con autorizzazione

Aida è una dei 100 sudanesi cristiani ad essere aiutati dall’organizzazione evangelica basata a Gerusalemme, che ha dedicato quasi 50.000 dollari per la sua campagna di assistenza ai rifugiati.

I rifugiati sudanesi venuti in Israele in questi ultimi due anni passando per l’Egitto hanno espresso i loro timori lunedì 20 agosto, dopo l’annuncio della nuova politica del governo che prevederebbe di rimandare in Egitto i richiedenti asilo del Darfur.

“Se io ritorno in Egitto o in Sudan non mi metteranno in prigione, mi uccideranno”, ha assicurato Aida, una sudanese cristiana di 28 anni che è fuggita in Israele quasi due anni fa con suo marito e suo figlio. Ella vive a Gerusalemme con la sua famiglia in un appartamento pagato dall’ambasciata cristiana internazionale. Aida è una dei 100 sudanesi cristiani ad essere aiutati dall’organizzazione evangelica basata a Gerusalemme, che ha dedicato quasi 50.000 dollari per la sua campagna di assistenza ai rifugiati. L’organizzazione ha già permesso a 60 rifugiati di installarsi in fattorie comunali attraverso il paese.

Il cambiamento di politica annunciato domenica risponde ad un aumento del numero di sudanesi in Israele, che attraversano la frontiera porosa del sud del paese con l’Egitto. In questi ultimi due anni, quasi 2.800 persone sono entrate illegalmente attraverso il deserto del Sinai, quasi tutti provenienti dall’Africa, e tra loro 1.200 venivano dal Sudan.

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