Offriamo la nostra vita in sacrificio a Dio

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Paolo ai santi in Filippi scrisse: “E se anche io debba essere offerto a mò di libazione sul sacrificio e sul servigio della vostra fede, io ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi..”;1 Paolo era in prigione quando scrisse questa epistola e sarebbe stato contento se avesse dovuto morire per l’Evangelo. Lui annun­ciava l’Evangelo ai Gentili ed era per loro che lui pativa e sopportava tante sofferenze e tante privazioni, infatti disse ai Colossesi: “Ora io mi rallegro nelle mie sofferenze per voi”,2 e agli Efesini scrisse: “Io vi chieggo che non veniate meno nell’animo a motivo delle tribolazioni ch’io patisco per voi..”;3 Paolo era pronto a morire per il nome di Gesù, egli aveva messo se stesso sull’altare per sacrificare se stesso per gli eletti, e paragonava la sua morte al versamento della libazione su un sacrificio. Paolo era pronto e disposto a offrire se stesso quale libazione sul sacrificio della fede dei Filippesi; notate queste parole rivolte da Paolo ai Filippesi: “Sul sacrificio..della vostra fede”; egli chiamò la fede dei santi di Filippi ‘sacrifi­cio’, e questo fa intendere che la fede operante per mezzo dell’amore è un sacrificio accettevole a Dio il quale prende piacere in colui che lo offre.

Consideriamo Gesù, l’Agnello di Dio e il sacrificio che egli offrì a Dio per tutti noi; Paolo scrisse ai santi in Efeso che Cristo “ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio, qual profumo d’odor soave”.4

Gesù offrì se stesso in sacrificio a Dio per noi, Lui annichilì se stesso affinché noi fossimo innalzati, Egli ci ha dato l’esem­pio mostrandoci cosa significhi presentare il proprio corpo in sacrificio accettevole a Dio. Dio si compiacque nel suo Figliuolo perché gli disse: “Tu sei il mio diletto Figliuolo, in te mi sono compiaciuto”5 e Gesù stesso spiegò la ragione per cui il Padre l’amava dicendo: “Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita, per ripigliarla poi”.6 Gesù fu amato da Dio perché depose la sua vita per tutti noi; Dio sentì un profumo d’odor soave quando il suo Figliuolo offrì se stesso per noi, e Dio sentirà un profumo d’odor soave se anche noi diamo la nostra vita per i fratelli, perché offriremo il nostro corpo in sacrificio a Dio, come Gesù offrì il suo per noi.

Giovanni ha scritto: “Noi abbiamo conosciuto l’amore da questo: che Egli ha data la sua vita per noi; noi pure dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli”.7

Epafròdito era un collaboratore di Paolo ed ecco in che maniera offrì se stesso in sacrificio a Dio: Paolo rese questa testimo­nianza di lui ai santi di Filippi: “Per l’opera di Cristo egli è stato vicino alla morte, avendo arrischiata la propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi”.8

Aquila e Priscilla, collaboratori di Paolo per il Regno di Dio, offrirono la loro vita in sacrificio a Dio per Paolo, infatti l’apostolo dice ai Romani di loro: “Per la vita mia hanno esposto il loro proprio collo”;9 questo è il culto spirituale reso a Dio in cui Egli prende piacere.

Voi sapete che è molto più difficile sacrificarsi per il vantag­gio altrui, anzichè per il proprio, ma voi sapete pure che noi non dobbiamo vivere per noi stessi sulla terra, ma per Colui che è morto e risuscitato per noi, affinché il suo nome sia glorifi­cato mediante il sacrificio della nostra vita reso a Dio, a pro dei fratelli.


1 Fil. 2:17

2 Col. 1:24

3 Ef. 3:13

4 Ef. 5:2

5 Luca 3:22

6 Giov. 10:17

7 1 Giov. 3:16

8 Fil. 2:30

9 Rom. 16:4