1. Come mai oggi non si sente quasi mai nessuno denunciare la mondanità così diffusa in seno alle Chiese?
Le ragioni sono le più svariate.
In molti casi chi deve e dovrebbe denunciarla è lui medesimo dato alla mondanità assieme a sua moglie e alla sua famiglia. Per cui gli è impossibile riprendere coloro che amano essere mondani; se lo facesse, immediatamente gli verrebbe puntato il dito da non pochi che gli direbbero che lui stesso è da riprendere perché fa le medesime cose che loro. Gli direbbero in altre parole: ‘Tu hai e guardi la televisione come noi, tu vai al mare a prenderti la tintarella come noi, tu permetti a tua moglie di mettersi la minigonna e di truccarsi, di mettersi dei gioielli e di vestirsi in maniera sfarzosa e attillata, tu vai ai parchi di divertimento, tu vai dietro alla moda, tu hai l’animo alle cose di questa terra; ipocrita, comincia prima a riprendere te stesso e tua moglie, metti a posto le cose di casa tua, e poi vieni a riprenderci!’. Questo ci insegna che affinché un ministro del Vangelo sia in grado di riprendere con sincerità e ogni autorità chi fa il male deve essere innanzi tutto lui un esempio. Voglio ricordare a tale proposito che Paolo ha sì detto a Timoteo: “Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù che ha da giudicare i vivi e i morti, e per la sua apparizione e per il suo regno: Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina… ” (2 Tim. 4:1-4), ma gli ha pure detto: “… ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità” (1 Tim. 4:11-12).
In altri casi invece è perchè c’è nei conduttori la paura di denunciare le mondane concupiscenze a cui sono dati molti credenti per non perdere il favore dei ribelli che può essere in alcuni casi il voto alle periodiche elezioni del pastore, in altri il denaro del loro portafoglio. Questa paura viene dal diavolo che ha tutto l’interesse che i Cristiani diventino e rimangano mondani. Sappia quel pastore o conduttore di Chiesa che cerca di piacere ai ribelli anziché a Dio che egli è diventato nemico di Dio; il giudizio contro di lui non sonnecchia, arriverà a suo tempo in maniera inesorabile se egli non smette di tollerare il male per suoi interessi personali.
In altri casi ancora è perchè i conduttori pensano e dicono che sarà il Signore a fare capire a questi ribelli che certi comportamenti non sono a lui graditi. Anche ciò è sbagliato perché se fosse così non si spiega il motivo per cui il Signore ha costituito i ministeri nella Chiesa. Non sono forse dati per il perfezionamento dei santi? Quindi ciò vuole dire che mediante i ministri i santi vengono perfezionati, e come possono esserlo se essi stanno zitti? Non potranno. Quindi i ministri del Vangelo devono alzare la loro voce contro le ipocrisie, le falsità, l’avarizia, la furbizia, l’ingiustizia, l’amore per le cose di quaggiù così tanto diffusi oggi in seno alle Chiese a tutti i livelli. Essi devono esortare chi si è allontanato dal Signore e dai sentieri antichi a ritornare al Signore, a ritornare a camminare nei sentieri antichi che sono quelli diritti in cui c’è abbondanza di gioia e pace. Chi ama il mondo deve arrossire, deve vergognarsi per le sue inique opere, deve pentirsi e fare frutti degni del ravvedimento. Nessuna pietà sia mostrata verso il peccato e le sue concupiscenze; come il peccato non ha pietà dei santi, così i santi non devono averne verso di esso. Che i ministri del Vangelo lottino strenuamente contro il peccato che in maniera subdola ha sedotto così tanti credenti. Che avvertino i credenti delle conseguenze amare a cui vanno incontro coloro che si mettono ad amare il mondo. Siano annunciati i terribili ma giusti giudizi di Dio contro i ribelli; che coloro che prendono piacere nella menzogna, nell’ipocrisia, nei divertimenti, nella moda, tremino nel sentirli parlare del giudizio di Dio, e abbandonino la caparbietà del loro cuore per piacere al Signore e non più a questo mondo. Suonino la tromba in Sion; avvertino il popolo dalle macchinazioni di Satana. Certamente nel fare ciò essi si attireranno l’inimicizia dei ribelli che lo affliggeranno con ogni sorta di menzogna e di comportamento iniquo; ma ciò avverrà loro per motivo di giustizia, per amore della verità, per cui saranno beati. Sì, beati perché soffrono per l’Evangelo, per il Signore.
2. Come mai nelle predicazioni si sente parlare così poco dell’inferno?
Perchè molti non ci credono che esiste ed alcuni di quelli che ci credono non pensano che alla fin fine sia un posto così terribile!!! Perchè dunque avvertire i peccatori da questo luogo se non esiste o se non vi si sta così male dopo morti? E poi, ‘è ora di smettere di terrorizzare le persone con l’annuncio di questo fuoco che brucia ininterrottamente nell’inferno con le anime dei peccatori avvolte in esse che piangono e stridono i denti!’, dicono alcuni. ‘Questa è una predicazione che si addiceva al medioevo’. E poi, ‘Dio ci ha chiamati ad annunciare il Vangelo alle anime perdute e non l’inferno!’, proseguono costoro. No, io non credo affatto che occorre smettere di avvertire solennemente i peccatori che se rifiuteranno di pentirsi dei loro peccati e di credere in Gesù Cristo quando moriranno se ne andranno all’inferno dove piangeranno e strideranno i loro denti in mezzo ad atroci sofferenze causate dalle fiamme del fuoco che si trova in esso, e questo perchè il rifiuto di credere nel Vangelo, come anche la sua accettazione, implica delle conseguenze non solo terrene ma anche ultraterrene. Se chi accetta il Vangelo riceve la vita eterna e quando morirà andrà nel paradiso a godere pace e gioia a sazietà, per forza di cose chi lo rifiuta dovrà andare in contro ad un dopo morte terribile e spaventoso dove i dolori e i patimenti terreni sono moltiplicati all’ennesima potenza. E’ così, e difatti Gesù Cristo ha detto spesso a riguardo della sorte degli empi che là dove andranno ci sarà il pianto e lo stridore dei denti. Queste parole però mettono paura ai peccatori e oggi anche chi crede che esista l’inferno preferisce non citarle appunto per non impaurire le persone. Costoro però hanno dimenticato che il Vangelo ci ha salvati non solo dal peccato ma anche dalla perdizione o dal fuoco dell’inferno, per cui è giusto fare sapere che chi lo rifiuta, un volta morto, non potrà scampare affatto al fuoco dell’inferno.
3. Ti vorrei chiedere se è possibile, come impostare una discussione con i Testimoni di Geova, visto che devo tenere un incontro con dei fuoriusciti dai Testimoni
Alla domanda che mi poni è un pò difficile rispondere, nel senso che non c’è una regola particolare da seguire con degli ex Testimoni di Geova (da come tu parli infatti dovresti parlare con delle persone che sono uscite dalla Torre di Guardia).
Ti posso dare comunque alcuni suggerimenti.
Innanzi tutto devi tenere presente che hai davanti dei peccatori che hanno bisogno di essere salvati, per cui la prima cosa che gli devi annunciare è Cristo e lui crocifisso e la via della salvezza, cioè la fede come solo mezzo per ottenere la salvezza da Dio. Loro non hanno mai gustato la bontà di Dio, non sanno cosa significa essere salvati, non sanno cosa significa avere la certezza della vita eterna, ecco perché gli devi spiegare cosa significa essere salvati, il perché sei certo di avere la vita eterna e di come quindi sei sicuro che una volta morto andrai con il Signore in cielo. E naturalmente nel contesto di questi discorsi ti suggerisco di raccontargli la tua personale testimonianza, cioè come hai invocato il Signore per la salvezza dell’anima tua e come lui ti ha salvato, ti ha perdonato, ti ha dato la vita eterna. Insisti molto sul perdono dei peccati mediante la sola fede in Cristo, e sulla gratuità della salvezza. Parlagli di Gesù Cristo in maniera reale e viva; loro tra i Testimoni di Geova sentivano parlare di Gesù in maniera ‘morta’ perché coloro che gli parlavano erano morti nei loro peccati.
Dato poi che queste persone sono state tra i Testimoni di Geova è bene che tu gli dimostri la falsità degli insegnamenti della Torre di Guardia (in questo senso ti può essere certamente utile il mio libro confutatorio sui Testimoni di Geova che trovi sul nostro sito nella sezione ‘Confutazioni (Prima serie)’. Spero che tu te lo sia già scaricato perché in esso trovi sia le dottrine della Torre di Guardia (la maggior parte) e la loro relativa confutazione. Queste persone potrebbero farti delle domande sulle dottrine della Torre di Guardia per cui è bene che tu sia preparato. Ricordati che i Testimoni di Geova sono molto preparati nel presentare le loro false dottrine; non farti trovare impreparato da questi ex testimoni di Geova perché la noterebbero subito la tua impreparazione.
Fratello, un ultimo consiglio (ma non per questo meno importante), prega Dio di darti di parlare apertamente, con saggezza, con amore a queste anime; perché solo con il suo aiuto possiamo annunciare nella maniera migliore il Vangelo della grazia di Dio ai peccatori.
4. Perché gli Evangelici non vanno di porta in porta a evangelizzare come fanno i Testimoni di Geova?
Innanzi tutto è bene precisare che i cosiddetti Testimoni di Geova non vanno di porta in porta ad evangelizzare perché essi non recano la Buona Notizia del Regno di Dio ma solo eresie di perdizione, il loro non è il Vangelo della grazia di Dio perché predicano una salvezza per opere meritorie. Salvezza per altro che non sono sicuri di possedere neppure comportandosi in maniera onesta e andando di porta in porta. Alla mia precisa domanda: ‘Sei salvato?’ ogni Testimone di Geova mi ha sempre risposto che lui tutto al più spera di esserlo ma non può dire di esserlo già!! Il che equivale a dire che neppure lui che esorta gli uomini a scampare ad Armaghedon (perché questa è la salvezza che intendono loro) è sicuro di scampare al giudizio di Dio contro i suoi nemici in quel giorno!!!! E questo la dice lunga su quanto ingannevole e inutile sia la dottrina della Torre di Guardia sulla salvezza. Ma se vuoi saperne di più su questo preciso argomento leggi il mio libro confutatorio sui Testimoni di Geova dove confuto in maniera sistematica tutte le loro eresie.
Ma veniamo adesso all’andare di porta in porta o di casa in casa; noi non andiamo di casa in casa perché la Scrittura ce lo vieta di fare infatti quando Gesù mandò i settanta ad annunciare il Regno di Dio disse espressamente: “Non passate di casa in casa” (Luca 10:7). Gesù stesso non andava di casa in casa, ma semmai di villaggio in villaggio e di città in città: “Egli andava attorno di città in città e di villaggio in villaggio, predicando ed annunziando la buona novella del regno di Dio” (Luca 8:1) dice Luca, il che è totalmente diverso. Certo, Gesù annunciò la Parola del Regno anche nelle case, ma questo perché lui spesso era invitato in casa degli altri e quindi coglieva l’occasione per evangelizzare. Anche noi qualche volta abbiamo evangelizzato nelle case perché talune persone del mondo ci hanno invitato e noi abbiamo annunciato loro la Parola di Dio. Quindi, questa è la ragione per cui noi non andiamo di casa in casa ad evangelizzare.
Va tuttavia detto che so di alcuni Evangelici che evangelizzano andando di casa in casa; io non condivido questo loro modo di evangelizzare.
Butindaro Giacinto, Domande e Risposte (Volume 1). Roma 2006. Pagine 471. Vedi l’indice del libro