1. Fratello, che male c’è se come donna credente continuo a portare gli orecchini, dei braccialetti e delle collane e altri pezzi di bigiotteria?
Il male c’è, sorella nel Signore, perché portare queste cose addosso per una donna che fa professione di pietà è proibito dalla Parola di Dio. L’apostolo Paolo infatti dice: “Similmente che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose” (1 Tim. 2:9), e similmente si pronuncia l’apostolo Pietro quando dice: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose” (1 Piet. 3:3).
Vedi, sorella, tutti questi oggetti di bigiotteria servono a rendere la donna attraente, seducente e altezzosa, tutte cose che tu devi evitare come figliuola di Dio. Vuoi forse attirare gli sguardi degli uomini su di te? Vuoi forse esser al centro dell’attenzione? Vuoi forse avere un’aria superba? Non credo che tu lo voglia, se ami veramente il Signore. Quindi, spogliati di tutti questi inutili ornamenti e valli a buttare. Non indugiare; fallo subito e ne avrai del bene.
Ricordati che Sara, di cui tu sei figliuola, non si adornava con gioielli addosso perché era una donna che temeva Dio (cfr. 1 Piet. 3:5).
2. Fratello, perchè mai secondo te non mi posso mettere la minigonna, o la gonna con lo spacco, o delle vesti sfarzose e attillate? Non è forse vero che Dio guarda al cuore?
Vedi, sorella, la ragione per cui tu non devi metterti la minigonna, o la gonna con uno o più spacchi o delle vesti sfarzose e attillate, è perchè tutte queste vesti non hanno le caratteristiche che devono avere le vesti di una donna che fa professione di pietà le quali devono essere vereconde e modeste secondo che è scritto: “Similmente che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose, ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà” (1 Tim. 2:9-10). Come fa una minigonna che mette in mostra le tue gambe e le tue cosce ad essere una veste vereconda? O come fa ad essere vereconda una gonna con spacco o spacchi che quando cammini mette in mostra le tue gambe? O una veste attillata che mette in risalto le forme del tuo corpo? E che dire poi di un vestito sfarzoso? Pensi che si possa definire umile e modesto?
A proposito del fatto che Dio guarda al cuore, questo è vero, ma occorre che tu sappia che quando Dio disse queste parole al profeta Samuele non intese affatto dire che a Lui non importa niente di come una donna che teme il suo nome vada vestita altrimenti non avrebbe poi mediante lo Spirito Santo sospinto Paolo a scrivere le suddette parole. Quelle parole di Dio significano che Dio quando sceglie qualcuno non guarda alla sua altezza, alla sua bellezza esteriore, alla sua forza fisica, alla sua istruzione, alla sua posizione sociale e ad altre cose esteriori a cui guardano gli uomini quando devono scegliere qualcuno per affidargli qualche particolare incarico soprattutto di comando, ma guarda al cuore, cioè vede se il suo cuore è onesto, buono, e sincero, ben disposto verso di lui. E poi, bada bene che quando Dio disse quelle parole disse anche poco prima: “L’uomo riguarda all’apparenza” (1 Sam. 16:7), perchè ti dico questo? Perchè se l’uomo guarda all’apparenza ciò vuol dire che lui guarda a come vesti, a come ti muovi, e se tu ti vesti in maniera provocante certamente attirerai i suoi penetranti e maliziosi sguardi inducendolo a peccare, perchè l’uomo quando vede una donna vestita in maniera seducente e provocante difficilmente non pensa cose cattive, e in alcuni casi si spinge anche al di là di pensare cose cattive cercando di violentare quella donna. Quindi, sorella, esamina attentamente i vestiti che ti metti addosso.
3. Giacinto, sono d’accordo con te che il “piercing” del corpo (qui in Nord America ormai è diffuso in ambo i sessi) è contrario alla parola di Dio. Però vorrei farti una domanda. Gli orecchini ai lobi delle orecchie delle donne, sono anch’essi, a tuo parere, contrari alla Bibbia?
Ascolta, io merito agli orecchini posti da una donna ai lobi delle sue orecchie io sono pienamente persuaso che in base all’insegnamento della Scrittura una donna che fa professione di pietà non deve metterseli perchè sono parte di quell’ornamento esteriore che una figliola di Dio non deve ricercare. L’espressione ‘mettersi addosso gioielli d’oro’ (1 Pietro 3:3) si riferisce pure al mettersi agli orecchi degli orecchini d’oro. Quindi la mia risposta è: ‘Sì, anche gli orecchini ai lobi delle orecchie delle donne sono contrari alla Bibbia.
4. Pace fratello. La mia domanda è un pò complicata: secondo te non si diventa religiosi nel giudicare e nel dichiarare alle sorelle di non portare pantaloni o piccoli bracciali, e truccarsi il viso in maniera modesta? Io credo che molte anime siano turbate e scandalizzate da questo fattore e che magari si siano allontanate dalla fede perchè si sono sentite giudicate. Tu cosa ne pensi a tal proposito? Io credo che chi trasforma è solo Gesù. L’uomo a volte non è tollerante verso i deboli nella fede ma certamente deve essere franco con le anime nuove nel dichiarare di non esagerare nell’ornamento (ma senza insistere o giudicare).
Fratello nel Signore, non so cosa intendi con il termine ‘religiosi’, comunque sappi che un ministro di Cristo Gesù non compie assolutamente niente di male e di contrario alla sana dottrina nell’esortare le sorelle a non mettersi i pantaloni, i braccialetti, il trucco ed altre cose che non si addicono a donne che fanno professione di pietà. Anzi egli fa qualcosa di giusto, di accettevole agli occhi di Dio perché così dicendo esorta le sorelle ad onorare la dottrina di Dio, dottrina che oggi è poco onorata e molto disonorata in mezzo alla Chiesa perché tanti pastori stanno zitti e tollerano il vestiario femminile indecente (minigonne, pantaloni, gonne attillate, camicette attillate e trasparenti, ecc.), e i rossetti, i belletti, gli anelli, i braccialetti, le collane, ecc. Invece di riprovare queste cose le tollerano, le accettano!! Ma non ha forse detto Paolo: “Similmente che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose, ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà” (1 Tim. 2:9-10), e Pietro gli fa eco dicendo: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo” (1 Piet. 3:3-4)? Perché dunque si devono tollerare quegli abiti indecenti e quell’ornamento esteriore indecente costituito da oro, perle ecc, tutte cose che la donna si mette per rendersi attraente e sedurre gli uomini? E tutte cose che portano l’uomo a desiderare ancora maggiormente di guardare una donna, di starle vicino, e che in maniera inevitabile portano l’uomo ad avere cattivi pensieri verso quella donna che si veste in maniera seducente e provocatoria?
Che poi ci siano delle donne che quando hanno sentito qualche esortazione ad abbandonare certe vesti e altre cose, si sono turbate e scandalizzate, è normale; ma il problema è il loro non è di chi esorta. Peggio per loro se si sono allontanate dalla fede; beate invece quelle donne che non si scandalizzano di queste sane esortazioni e non abbandonano la comune adunanza. Si sono sentite giudicate? Ma è normale, perché nel momento in cui viene rivolta una esortazione a non fare o a non dire certe cose che sono sconvenienti, chi ancora quelle cose sconvenienti le fa o le dice, si sente ripreso dalla sua coscienza che per lo Spirito lo riprende. Ma questo non significa che il ministro di Dio le ha giudicate, le avrebbe giudicate se avesse detto loro che non sono delle figliuole di Dio, o che vanno all’inferno, ma esortandole a non mettersi addosso certe cose non le ha giudicate affatto. In questo caso, la Parola di Dio proferita dal ministro di Dio ha avuto l’effetto di fare sentire quelle sorelle giudicate come disubbidienti, e loro si sono arrabbiate e se ne sono andate. Ma ripeto, peggio per loro, il problema è il loro, e non certamente di chi esorta.
Certo fratello che chi trasforma è Gesù Cristo, ma è altresì vero che se un credente indura il suo cuore, si getta la riprensione alle sue spalle, egli la trasformazione non la subirà ma rimarrà sempre attaccato alle sue solite concupiscenze. Il ministro di Dio comunque deve essere longanimo cioè paziente verso le pecore perché alcune pecore certe cose non le capiscono subito ma dopo del tempo e deve quindi esortare con pazienza, non deve però essere tollerante perché non si addice ai santi tollerare il peccato e il malvagio. Insistendo, sì, insistendo, perché Paolo dice a Timoteo che era un ministro di Cristo Gesù: “Insisti a tempo e fuori di tempo” (2 Tim. 4:2). E poi la sua predicazione ed esortazione deve essere sempre chiara, in modo che chi ascolta eviti di fraintendere il ministro del Vangelo. Il suo parlare insomma non deve essere sibillino, come spesso purtroppo si sente in molti locali di culto quando vengono affrontati certi argomenti.
So anche che alcuni sostengono persino che queste cose non vanno per nulla dette alle sorelle perché chi trasforma è Gesù Cristo!! Ma che senso ha una simile espressione? Ma allora perché non si dice anche che il Vangelo non va predicato ai peccatori perché tanto chi salva è il Signore? Perché non si dice anche che è meglio non annunciare agli uomini che tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio e che possono essere giustificati soltanto mediante la fede in Gesù Cristo, per paura che gli uomini si sentano giudicati e si scandalizzino e poi non vengano più ad ascoltarci? Ma allora, io dico, le sentinelle a che servono? Che devono fare le sentinelle quando vedono arrivare il nemico? Non devono forse suonare la tromba? Certo, la città la protegge Dio, tutto è nelle mani di Dio e lui può in un istante liberare la città dall’esercito nemico che si avvicina ad essa, ma rimane il fatto che le sentinelle hanno il compito di fare la guardia affinché il nemico non penetri nella città e devono suonare la tromba. Altrimenti che sentinelle sono? La stessa cosa vale nella Chiesa. I pastori sono una sorta di sentinelle che devono avvertire i credenti sulle macchinazioni di Satana, non è che perché i pastori sanno che il Signore ci libera dal maligno, essi hanno il diritto di non avvertire i santi sulle macchinazioni del diavolo!! Niente affatto, essi hanno l’obbligo di suonare la tromba, e di avvertire le pecore che certe cose non si dicono e non si fanno perché la Parola di Dio le vieta. Chi ubbidirà alle loro sane esortazioni ne avrà del bene, ma chi le disprezzerà ne avrà solo del male perché avrà disprezzato la Parola di Dio. Ma d’altronde se così non fosse, per quale ragione Dio ha costituito dei pastori sul suo gregge? Per accarezzarle e per dare loro da mangiare e basta? E quando le pecore cominciano a battere dei sentieri tortuosi e pericolosi, che devono fare i pastori? Non devono forse fare di tutto per fare tornare le pecore sui sentieri diritti e tranquilli? Certo che lo devono fare, altrimenti che pastori sono? E così è per ciò che riguarda l’ornamento esteriore delle donne, se il pastore vede che le sorelle non ubbidiscono alla Parola di Dio, le deve scongiurare ad ubbidire alla Parola di Dio per il loro bene e per il bene di tutta la Chiesa. Non deve fare finta di niente, non deve stare zitto per paura che poi le sorelle si arrabbino e non vengano più al locale di culto perché non piace loro quel tipo di predicazione.
Ma ahimè, purtroppo questa è la linea generale adottata da molti pastori, e questo si vede dal fatto che nelle loro predicazioni non ci sono mai riferimenti chiari e inequivocabili a certi passi della Scrittura, e certi argomenti non vengono mai menzionati. Magari alcuni sanno pure che certe vesti le sorelle non le dovrebbero mettere, ma stanno zitti per paura della reazione dell’uditorio femminile. Altri invece non pensano affatto che certe vesti le sorelle non le devono mettere, perché dicono che Dio guarda al cuore!!! Questa è un’altra maniera di ragionare sbagliata.
5. Egr. Fratello Giacinto, vorrei gentilmente sapere perchè le ragazze non possono indossare i pantaloni, specialmente quelli attillati. La ringrazio
Le ragazze non possono indossare i pantaloni perché non sono un capo vestiario che si addice alle ragazze o alle donne adulte. La legge dice: “La donna non si vestirà da uomo, né l’uomo si vestirà da donna; poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio” (Deut. 22:5), non è abbastanza chiaro? Perché dunque le ragazze devono mettersi i pantaloni? Per altro il pantalone addosso ad una donna mette in risalto il suo fondo schiena e le sue gambe, cosa questa che diventa particolarmente accentuata quando i pantaloni sono attillati. E’ sufficiente vedere camminare una ragazza con dei pantaloni attillati per capire tutto ciò, che naturalmente piace allo sguardo di molti uomini che tanto è vero non di rado fanno pure degli apprezzamenti sulle forme corporali di quella ragazza. I pantaloni sono dunque un capo vestiario indecoroso per una donna da indossare. Va però anche detto che non a tutte le ragazze piacciono i pantaloni attillati; alcune li detestano, preferiscono la gonna. I pantaloni addosso ad una donna la privano della sua femminilità e la fanno apparire più uomo che donna; come la gonna o un gonnellino addosso ad un uomo lo fanno apparire più donna che uomo.
6. Egregio Giacinto Butindaro, ….. desidererei porLe un quesito: a me piace una ragazza molto carina (una compagna di classe), che usa vestire in jeans e stivaletti col tacco alto. Secondo Lei, questa ragazza sbaglia, perchè non rispetta quanto dice Timoteo, ma, secondo Lei, che male fa se vuole attrarre fisicamente i ragazzi? Voglio dire, non ci dovrebbe essere alcun male nel mostrare la propria femminilità, che, del resto, è stata data anch’essa da Dio. E io, posso permettermi di guardarla oppure commetto peccato?
Ma dimmi un po’, se io ti domandassi: ‘Che male fa un ragazzo se d’estate va in giro con quattro bottoni della sua camicia slacciati per fare vedere il suo muscoloso e villoso petto alle ragazze e attirarle a sé fisicamente?’ Tu che mi risponderesti? Che non fa alcun male? Non penso, ma mi diresti che egli sbaglia perché manifesta la sua carnalità, i suoi desideri carnali. E così è con questa ragazza, per certo ella sbaglia nel vestirsi in quella maniera per attirare fisicamente i ragazzi perché mostra la sua carnalità. Il corpo va conservato in santità ed onore, non può essere usato per attirare fisicamente le persone dell’altro sesso mettendone in mostra le sue forme. Cosa questa che per altro è anche molto pericolosa per una ragazza perché rischia di eccitare l’uomo a tal punto da spingerlo a violentarla. Questo infatti è un punto che molti ignorano o sottovalutano; il modo di vestire di una donna può eccitare i sensi di un uomo fino al punto da accecargli la mente e trascinarlo a violentare la donna. L’uomo infatti in questi casi è come se sentisse dire alla donna che veste in maniera provocante: ‘Ti desidero, ti cerco, voglio giacermi con te!’ Lo so che questo può sembrare assurdo, ma la realtà mi dà ragione perché molte ragazze sono state violentate proprio perché mostravano in maniera marcata agli uomini la loro femminilità. Cosa che si può fare non solo con dei pantaloni molto attillati e dei tacchi a spillo, ma anche con minigonne, con gonne con spacchi, con calze a rete ecc. La donna sa in che maniera. Per altro posso dirti che ci sono fotomodelle che posano senza vestiti per tanti fotografi e che alla domanda se non ci trovano niente di male in quello che fanno rispondono di ‘no’ perché esse non fanno altro che mostrare agli uomini il corpo che ha donato loro Dio, o madre natura come dicono!! Anche queste donne pensano quindi di mostrare la femminilità che gli ha dato Dio!! E la stessa cosa dicono quelle donne che vanno sulle spiagge dei nudisti, anche loro non ci trovano niente di male ad andare nude perché mostrano agli uomini la femminilità che ha dato loro Dio!! Che diremo quindi a queste donne? Che possono perseverare in questa cosa? Così non sia.
Ascolta, una ragazza nubile non ha bisogno di usare pantaloni attillati, tacchi a spillo, minigonne e quant’altro per attirare i ragazzi: ella infatti li attira comunque perché l’uomo si sente attirato alla donna per natura, non importa come essa sia vestita. L’uomo cerca una moglie comunque tra le donne. Il fatto è però che la ragazza se si mette addosso certi capi d’abbigliamento li attira ancora maggiormente, e non solo li attira, ma li eccita a tal punto da far sorgere nell’uomo dei desideri impuri e quindi li fa intoppare cosa questa che ella non deve fare verso gli uomini, come noi uomini non dobbiamo fare intoppare con il nostro abbigliamento nessuna donna. Senza poi parlare, che una ragazza vestendosi con dei pantaloni attillati e con dei tacchi a spillo, rischia di eccitare gli uomini a tale punto che qualcuno cercherà di molestarla e di violentarla. Tante volte infatti la ragione per cui certi uomini fanno delle ‘avance’ verso certe ragazze che poi scaturiscono in una violenza carnale è proprio perché costoro erano vestite veramente in maniera molto provocatoria (per esempio con pantaloni attillati e tacchi a spillo).
Una volta una neoconvertita mi disse che lei si metteva gli orecchini e certi vestiti addosso per mostrare la sua femminilità; anni fa ho sentito che ha abbandonato il marito per mettersi con un altro uomo. Evidentemente la sua femminilità aveva attirato molto quest’altro uomo!!!
Bada bene a te stesso, non farti ingannare da vani ragionamenti.
Rispondo alla tua ultima domanda, dicendoti che in base alla Scrittura non ti è vietato di guardare questa ragazza, ma ti è vietato guardarla per appetirla in cuore tuo.
7. ….. quando ero piccola e fino a non molti anni fa (ora ho 24 anni), spesso facevo voti o promesse a Dio per obbligarmi a migliorare (anche per cose ridicole: ex.: promesse a Dio di non mangiare tanto per riuscire a dimagrire), ora non ricordo neanche più il contenuto di queste promesse, ma il pastore mi ha detto che può eventualmente sciogliermi da tutti questi legami che mi sono creata da sola! Probabilmente (dico ‘probabilmente’ perchè non ne sono affatto sicura) ho anche fatto voto o promessa a Dio di smettere piano piano di truccarmi (so che per lei truccarsi è peccato, ma per il pastore no!). Io voglio sapere se lei pensa che il pastore possa sciogliere anche questo voto o promessa! Il pastore naturalmente mi ha detto di sì.
Ora, innanzi tutto voglio fare questa premessa: fare voti a Dio non è una cosa sbagliata, la cosa sbagliata è fare voti e poi non mantenerli, infatti è scritto nella legge: “Quando avrai fatto un voto all’Eterno, al tuo Dio, non tarderai ad adempirlo; poiché l’Eterno, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto, e tu saresti colpevole; ma se ti astieni dal far voti, non commetti peccato. Mantieni e compi la parola uscita dalle tue labbra; fa’ secondo il voto che avrai fatto volontariamente all’Eterno, al tuo Dio, e che la tua bocca avrà pronunziato” (Deut. 23:21-23). Quindi, fare voti non è una cosa contraria alla sana dottrina, tanto è vero che l’apostolo Paolo fece un voto secondo che è scritto: “Quanto a Paolo, ei rimase ancora molti giorni a Corinto; poi, preso commiato dai fratelli, navigò verso la Siria, con Priscilla ed Aquila, dopo essersi fatto tosare il capo a Cencrea, perché avea fatto un voto” (Atti 18:18).
Dopo questa breve ma necessaria premessa rispondo alla tua specifica domanda sul tuo voto di non truccarti più, partendo dal presupposto che tu hai creduto nel Signore e quindi sei una nuova creatura in Cristo, e che non truccarsi è giusto (sia nel caso della donna che nel caso dell’uomo). Se tu hai promesso a Dio di non truccarti più hai promesso a Dio di fare una cosa giusta che si addice ad una donna che è in Cristo, devi quindi rispettare l’impegno da te preso, se non vuoi essere trovata colpevole davanti a Dio. Può il pastore sciogliere questo tuo voto? No, non può farlo. Secondo la legge infatti le uniche persone che hanno il potere nei confronti di una donna di annullarle i suoi voti sono il padre, nel caso ella faccia il voto in casa del padre durante la sua giovinezza, e il marito nel caso questa si sposi con dei voti già fatti innanzi o li faccia da maritata. Ecco quanto dice la legge a riguardo: “Quand’uno avrà fatto un voto all’Eterno od avrà con giuramento contratta una solenne obbligazione, non violerà la sua parola, ma metterà in esecuzione tutto quello che gli è uscito di bocca. Così pure quando una donna avrà fatto un voto all’Eterno e si sarà legata con un impegno essendo in casa del padre, durante la sua giovinezza, se il padre, avendo conoscenza del voto di lei e dell’impegno per il quale ella si è legata, non dice nulla a questo proposito, tutti i voti di lei saranno validi, e saranno validi tutti gli impegni per i quali ella si sarà legata. Ma se il padre, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutti gl’impegni per i quali si sarà legata, non saranno validi; e l’Eterno le perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione. E se viene a maritarsi essendo legata da voti o da una promessa fatta alla leggera con le labbra, per la quale si sia impegnata, se il marito ne ha conoscenza e il giorno che ne viene a conoscenza non dice nulla a questo proposito, i voti di lei saranno validi, e saranno validi gl’impegni per i quali ella si è legata. Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto ch’ella ha fatto, e la promessa che ha proferito alla leggera per la quale s’è impegnata; e l’Eterno le perdonerà. Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l’impegno per il quale si sarà legata, rimarrà valido. Quando una donna, nella casa di suo marito, farà dei voti o si legherà con un giuramento, e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice nulla a questo proposito e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi, e saran validi tutti gl’impegni per i quali ella si sarà legata. Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza li annulla, tutto ciò che le sarà uscito dalle labbra, siano voti o impegni per cui s’è legata, non sarà valido; il marito lo ha annullato; e l’Eterno le perdonerà. Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale ella si sia impegnata a mortificare la sua persona. Ma se il marito, giorno dopo giorno, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gl’impegni per i quali ella si è legata; li ratifica, perché non ha detto nulla a questo proposito il giorno che ne ha avuto conoscenza. Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, sarà responsabile del peccato della moglie’. Tali sono le leggi che l’Eterno prescrisse a Mosè, riguardo al marito e alla moglie, al padre e alla figliuola, quando questa è ancora fanciulla, in casa di suo padre” (Num. 30:2-16).
Ma poi vorrei dirti anche questo. Quello di non truccarsi per una donna in Cristo è un ordine che ella deve IN OGNI CASO osservare, quindi o tu fai il voto di non truccarti più o non lo fai, devi UGUALMENTE smettere di truccarti per compiere la tua santificazione nel timore di Dio. Ti spiego questo concetto facendoti un esempio: mettiamo il caso che una donna, prima di convertirsi a Cristo, era una meretrice, quindi una donna che metteva in vendita il proprio corpo. Una volta convertita ella non deve fare nessun voto di non vendere più il proprio corpo, perché questo non le è più consentito ora che il suo corpo è diventato il tempio dello Spirito Santo, a prescindere che ella faccia o non faccia il voto. Ma ti faccio un altro esempio. La Scrittura ci ordina di non rubare più; ci metteremo forse a fare voto di non rubare più? Che senso avrebbe quando è un qualcosa che noi dobbiamo COMUNQUE fare? Quello che voglio dire con questo è che un Cristiano o una Cristiana, non ha bisogno di fare certi voti perchè certe cose le deve COMUNQUE fare per piacere a Dio. Altra cosa è invece quando un Cristiano o una Cristiana, fa un voto in cui promette di rinunciare a qualcosa a cui la Scrittura non ordina di rinunciare, per esempio per l’uomo i capelli (come nel caso di Paolo che si era fatto tosare il capo in seguito ad un suo voto).
Comunque, mi è parso di capire che tu stessa non sei ancora affatto sicura di avere fatto questo voto a Dio, quindi neppure io posso dire che tu abbia fatto questo particolar voto. Nel caso però tu lo faccia mantienilo. Concludo rivolgendoti queste parole di Salomone: “Quand’hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; poich’egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto. Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli. Non permettere alla tua bocca di render colpevole la tua persona; e non dire davanti al messaggero di Dio: ‘È stato uno sbaglio.’ Perché Iddio s’adirerebbe egli per le tue parole, e distruggerebbe l’opera delle tue mani? Poiché, se vi son delle vanità nella moltitudine de’ sogni, ve ne sono anche nella moltitudine delle parole; perciò temi Iddio!” (Eccl. 5:4-7).
Butindaro Giacinto, Domande e Risposte (Volume 1). Roma 2006. Pagine 471. Vedi l’indice del libro