1. Un cristiano deve pagare la decima?
No, un cristiano non deve osservare il precetto della decima e questo perchè egli è sotto la grazia e non sotto la legge di Mosè (cfr. Rom. 6:14). E difatti negli Scritti del Nuovo Testamento non c’è un solo passo che comandi di pagare la decima, ripeto neppure uno. Ci sono sì dei passi che parlano della decima, ma essi non comandano di pagare la decima. Vediamoli da vicino questi passi.
- Gesù disse agli scribi e ai Farisei: “Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre” (Matt. 23:23). Si noti innanzi tutto che Gesù parlava a persone che erano sotto la legge, e poi che Gesù dicendo ‘senza tralasciare le altre’ non si è limitato a dire che gli Ebrei dovevano pagare la decima ma anche che dovevano osservare gli altri precetti della legge. Se noi quindi dovessimo fare nostro questo passo dovremmo non solo metterci a pagar la decima ma anche ad osservare il sabato, astenerci dai cibi impuri della legge, osservare tutte le feste ebraiche, ecc. ecc. Ma a questo punto noi ricadremmo sotto il giogo della legge da cui siamo stati affrancati. Vuole questo il Signore? No, infatti Paolo dice ai Galati: “Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della schiavitù!” (Gal. 5:1). Occorre dunque stare attenti affinché tramite il precetto della legge sulla decima non cadiamo sotto il giogo pesante della legge. Il fatto che si dica da parte di alcuni che il Signore non ha mai disapprovato il precetto della decima non è una buona ragione per doverlo osservare infatti se è per questo Gesù non ha detto neppure di non osservare il sabato, di non festeggiare la Pasqua, di non fare circoncidere i propri figli maschi. Che faremo allora? Ci metteremo ad osservare il sabato, le feste ebraiche, e la circoncisione perchè Gesù non li disapprovò? Così non sia, sapendo che tutte queste cose sono solo un ombra di cose che dovevano avvenire.
- Lo scrittore agli Ebrei dice: “Or quelli d’infra i figliuoli di Levi che ricevono il sacerdozio, hanno bensì ordine, secondo la legge, di prendere le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli.. e poi qui, quelli che prendono le decime son degli uomini mortali; ma là le prende uno di cui si attesta che vive” (Ebr. 7:5,8). Innanzi tutto bisogna dire che “quelli che qui prendono le decime” (Ebr. 7:8), erano dei Leviti (quindi dei Giudei di nascita), che, quando la epistola fu scritta, ancora prendevano le decime dagli altri Giudei, secondo l’ordine della legge di Mosè, quindi, siccome che noi non siamo dei Giudei di nascita che sono sotto la legge e fra di noi Gentili non ci sono dei discendenti della tribù di Levi, questo non ci riguarda. Qualcuno dirà: ‘Ma qui è scritto: “Qui, quelli che prendono le decime”, perciò se il verbo è al presente, significa che anche sotto la grazia i santi in Cristo dovevano pagare la decima!’; vi rispondo dicendovi che il verbo non è al presente solo quando la Scrittura parla della decima, ma anche quando parla dei doni e dei sacrifici i quali venivano ancora offerti (in quel tempo) nel santuario terreno in Gerusalemme dai sacerdoti Giudei, infatti nella stessa epistola è scritto: “Ci sono quelli che offrono i doni secondo la legge, i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti..” (Ebr. 8:4,5) ed ancora: “Ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati…” (Ebr. 10:11); oltre a ciò, notate in queste scritture l’espressione “secondo la legge”, perchè essa si riferisce alla legge di Mosè e non a quella di Cristo, infatti i Leviti prendevano le decime dal popolo per ordine di Mosè, e i sacerdoti offrivano i doni e i sacrifici nel tempio, sempre secondo la legge di Mosè, ma ricordatevi che quelli che facevano ciò erano dei Giudei di nascita che erano ancora sotto la legge e che non erano ancora stati affrancati da essa come invece lo siamo stati noi da Cristo Gesù. Ma allora a questo punto, siccome che anche in relazione ai sacrifici di becchi offerti dai Giudei per i loro peccati, il verbo è al presente, noi pure dovremmo presentare su qualche altare ed in qualche santuario terreno dedicato al culto di Dio sacrifici di bestie grasse per i nostri peccati! Così non sia, perchè è altresì scritto nella medesima epistola: “Si offrono doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto..” (Ebr. 9:9), ed anche: “Poiché la legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, rendere perfetti quelli che s’accostano a Dio” (Ebr. 10:1), ed ancora che “noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo” (Ebr. 13:10). Il fatto dunque che i sacerdoti e i Leviti anche dopo che Gesù fu assunto in cielo, offrivano doni e sacrifici per i peccati e prendevano le decime dal popolo, non significa affatto che i Gentili, sotto la grazia, facevano o dovevano fare (in quel tempo) quelle medesime cose, benchè quelle cose venivano da loro eseguite in ubbidienza alla legge che Dio diede a Mosè per tutto Israele.
Vorrei ora ritornare brevemente sul fatto dei sacerdoti Leviti, perché? Perché quando si parla della decima si rischia di dimenticare che secondo la legge erano i Leviti che dovevano riscuotere le decime dalle mani del popolo e nessun altro. Non si può dunque separare la riscossione della decima dal sacerdozio Levitico perché sono cose unite. E’ come un pò la riscossione di certe tasse che compie lo Stato Italiano, non si può parlarne senza fare riferimento agli Uffici e alle persone preposti dalla legge italiana a compierla. Così è della decima, non si può parlarne senza parlare dei sacerdoti Leviti preposti da Dio sotto la legge a riscuoterla dalle mani del popolo. Dio aveva infatti detto a Mosè: “E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: ‘Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno: una decima della decima; e l’offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che vien dall’aia e come il mosto che esce dallo strettoio. Così anche voi metterete da parte un’offerta per l’Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d’Israele, e darete al sacerdote Aaronne l’offerta che avrete messa da parte per l’Eterno. Da tutte le cose che vi saranno donate metterete da parte tutte le offerte per l’Eterno; di tutto ciò che vi sarà di meglio metterete da parte quel tanto ch’è da consacrare. E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell’aia e come il provento dello strettoio. E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno” (Num. 18:25-31). Stando dunque così le cose, per imporre la decima ai credenti occorrerebbe che ci fossero nel nostro mezzo dei sacerdoti Leviti perchè è a loro che Dio aveva ordinato di prelevare le decime, da cui a loro volta essi dovevano prelevare una decima. Ci sono questi sacerdoti che svolgono le funzioni prescritte dalla legge? No, quindi la decima non va imposta ai credenti. La cosa si potrebbe fare se noi fossimo ancora sotto la legge e avessimo dei sacerdoti leviti nel nostro mezzo, ma siccome non ci sono queste condizioni nessuno ha il diritto di imporre la decima. E a questo punto vorrei farvi notare che neppure Gesù Cristo impose il pagamento della decima ai suoi discepoli, e questo perchè Gesù era della tribù di Giuda e non di Levi, e quindi se lo avesse fatto avrebbe trasgredito la legge. Gesù avrebbe commesso un peccato se avesse comandato ai suoi discepoli di pagargli la decima delle loro entrate, non aveva il diritto di farlo. Avete mai pensato a questo? Se non lo avete mai fatto, pensateci attentamente. E non solo Gesù Cristo, ma neppure Paolo impose la decima e questo perchè egli era della tribù di Beniamino. Volere dunque fare credere che l’apostolo Paolo comandava la decima per vivere del Vangelo è qualcosa che trova una secca smentita dal fatto che lui come Ebreo era della tribù di Beniamino e non della tribù di Levi. Ma innanzi tutto la cosa viene smentita dal fatto che Paolo non era sotto la legge e perciò non comandava ai Gentili di osservare la legge di Mosè. Paolo ha sì detto che coloro che annunciano il Vangelo devono vivere del Vangelo, ma vivere del Vangelo non significa vivere delle decime perchè le decime fanno parte della legge e non del vangelo. A me pare invece che alcuni che predicano il Vangelo vogliono vivere della legge imponendo la decima. E’ un controsenso questo che però purtroppo alcuni non vedono.
2. … Ma ricordo male, o Abramo decimò?…
2. In relazione alla FAQ (bisogna pagare la decima?) del vs. sito, la prima frase in risposta dice testualmente: “No, un cristiano non deve osservare il precetto della decima e questo perché egli è sotto la grazia e non sotto la legge di Mosè (cfr. Rom. 6:14).” Ma ricordo male o Abramo decimò? Egli non era sotto la legge ed è il precursore di coloro che vivono per fede nella grazia di Dio.
Risposta
Non ricordi male. Abramo pagò la decima (la diede a Melchisedec cfr. Gen. 14:18-20), anzi ti dirò di più, pagò la decima pure Giacobbe (cfr. Genesi 28:20-22) e (Giacobbe) lo fece in seguito ad un voto che fece. Leggi attentamente quello che disse quando fece il voto.
Ti voglio tuttavia ricordare che Abramo che è il nostro padre secondo che gli fu detto che sarebbe diventato padre di molte nazioni si sottopose pure alla circoncisione e questo dopo che credette nel Signore e la sua fede gli fu messa in conto di giustizia. Che faremo allora? Ci faremo circoncidere perché Abramo si fece circoncidere DOPO avere creduto? Così non sia, perché Paolo dice a coloro che sono stati chiamati essendo incirconcisi di non farsi circoncidere (cfr. 1 Cor. 7:18). Pensi che Paolo non lo sapesse il valore della circoncisione? Eppure ha detto quelle parole. E così è con la decima; il fatto che Abramo la diede non legittima la sua imposizione e osservanza SOTTO LA GRAZIA.
Ti invito comunque a leggere attentamente la mia risposta sulla decima, e anche altri miei scritti sul sito dove tratto il precetto della decima (l’imposizione della decima; vedi nel libro sugli Avventisti e in quello sui Mormoni, come anche nelle ‘confutazioni seconda serie’). Leggi attentamente il Nuovo Patto e vedrai che l’imposizione della decima (come anche quella del sabato) non è autorizzata in nessun luogo.
3. Desideravo avere un chiarimento sulla decima. Molti predicatori sostengono che è un’azione che va fatta obbligatoriamente alla propria Chiesa di appartenenza, altri che si è liberi di gestirla come si crede, secondo i bisogni che vediamo; altri ancora sostengono che ormai è qualcosa di superato, appartiene all’Antico Testamento ed ognuno può gestire la cosa come crede più opportuno. Voi cosa ne pensate?
Ti rispondo molto brevemente perché ho già parlato abbondantemente e in maniera approfondita della decima nei miei scritti (Leggiti in particolare il mio trattato ‘Non è giusto sotto la grazia imporre il pagamento della decima ai santi’)
Il precetto della decima, come tanti altri precetti mosaici, non va imposto sotto la grazia appunto perché noi non siamo più sotto la legge ma sotto la grazia. Altra cosa è se qualcuno fa un voto di dare la decima per certe necessità, egli è libero di fare questo voto ma sappia che sarà obbligato a tenere bene a mente tutte le sue entrate per potere dare esattamente la decima su di esse. Questo perché una volta che si è fatto un voto, si è obbligati ad adempierlo se non ci si vuole rendere colpevoli davanti a Dio. Noi quindi non ordiniamo il pagamento della decima, esortiamo però i santi a dare secondo che hanno deliberato in cuore loro per le necessità dei bisognosi, esortiamo coloro che vengono ammaestrati nella Parola a fare parte dei loro beni a coloro che li ammaestrano affinché nulla manchi loro perché essi ne sono degni perché il Signore ha ordinato che coloro che predicano il Vangelo vivano del Vangelo, e nello stesso tempo mettiamo in guardia i santi da ogni avarizia perché gli avari non erediteranno il regno di Dio, e perché come disse Gesù chi non raccoglie con lui disperde il che significa che se uno rifiuta di seminare i suoi beni per amore del Signore, per certo Dio gli farà perdere quello che ha, in altre parole Dio per vendicarsi della sua avarizia gli forerà la borsa e gli farà disperdere i suoi beni. Attenzione quindi, non essere più obbligati a dare la decima perché si è sotto la grazia, non significa che si può disconoscere il diritto dell’orfano o della vedova o del povero o di coloro che predicano il Vangelo perché chi fa questo male gli incoglierà perché Dio è giusto e fa trovare all’ingiusto il salario della sua condotta.
Butindaro Giacinto, Domande e Risposte (Volume 1). Roma 2006. Pagine 471. Vedi l’indice del libro