1. Che cosa è il battesimo con lo Spirito Santo?
Il battesimo con lo Spirito Santo è un battesimo che viene ministrato dal Signore Gesù Cristo a chi ha creduto secondo che è scritto: “Egli [Cristo] vi battezzerà con lo Spirito Santo ….” (Mat. 3:11), ed anche: ‘Voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni” (Atti1:5) parole queste che furono dette da Gesù ai suoi discepoli prima di ascendere in cielo. E’ un battesimo dunque che si sperimenta dopo essere nati da Dio.
Mediante questo battesimo il credente viene riempito di Spirito Santo perché questo è quello che successe il giorno della Pentecoste ai circa centoventi secondo che è scritto: “E tutti furono ripieni dello Spirito Santo ….” (Atti 2:4), quindi il credente mediante questo battesimo riceve una misura di Spirito Santo che si va ad aggiungere a quella che lui già possiede; secondo l’insegnamento biblico infatti il credente dal momento in cui ha creduto ha già una certa misura di Spirito Santo nel suo cuore, che gli permette di chiamare Dio ‘Padre’. In altre parole il credente quando nasce di nuovo riceve sì lo Spirito Santo ma non in maniera piena e traboccante, perché questa pienezza e abbondanza la si riceve in seguito appunto quando si viene battezzati con lo Spirito Santo.
Mediante il battesimo con lo Spirito Santo il credente viene rivestito di potenza dall’alto secondo che disse il Signore Gesù, poco prima di ascendere in cielo, ai suoi discepoli: “Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni. ….. voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:5,8). Questa potenza gli permette di essere un efficace testimone della grazia di Dio nella sua vita.
Infine va detto che quando un credente riceve il battesimo con lo Spirito Santo, egli comincia a parlare in altre lingue secondo che lo Spirito gli dà di esprimersi perché questo è quello che avvenne ai circa centoventi a Gerusalemme quando furono battezzati con lo Spirito Santo: “E tutti furono ripieni dello Spirito, e cominciarono a parlare in altre lingue secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi” (Atti 2:4). E non solo a loro, infatti avvenne la stessa cosa a Cornelio e a quelli di casa sua, e ai circa dodici discepoli di Efeso (cfr. Atti 10:44-46; 19:1-7). Il parlare in lingue è il segno esteriore che attesta che si è verificato il battesimo con lo Spirito Santo.
Questo battesimo si può ricevere sia tramite l’imposizione delle mani che senza, infatti nel libro degli Atti degli apostoli i circa centoventi a Gerusalemme e Cornelio e i suoi a Cesarea lo ricevettero senza l’imposizione delle mani di nessuno (cfr. Atti 2:1-4; 10:44-46; 11:15); mentre i circa dodici discepoli ad Efeso come anche l’apostolo Paolo lo ricevettero tramite l’imposizione delle mani (cfr. Atti 19:6: 9:17).
2. Esistono Cristiani falsamente battezzati con lo Spirito Santo?
Sì, ne esistono e pure in grande numero. Ci sono sia tanti pastori che tante pecore falsamente battezzati con lo Spirito Santo. Quando dico che sono falsamente battezzati con lo Spirito Santo, intendo dire che essi non sono stati affatto battezzati con lo Spirito Santo, quantunque apparentemente pare che lo siano stati perché parlano in lingue che lingue poi non sono appunto perchè non hanno sperimentato il battesimo con lo Spirito Santo.
Ora, la falsificazione del battesimo con lo Spirito Santo costoro l’hanno potuta perpetrare in virtù del fatto che le lingue sono il segno esteriore che attesta l’avvenuto battesimo con lo Spirito Santo, per cui è stato sufficiente per loro inventarsi qualche parola, cioè mettersi a proferire alcune vocali e sillabe, per dare l’impressione ai più di avere ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo. Questo è avvenuto in molti casi sotto la spinta o per la suggestione del pastore che con espressioni quali: ‘Comincia a dire una parola, poi un’altra, e vedrai che pian piano imparerai a parlar in lingue’, o: ‘Loda il Signore, dì Alleluia, Alleluia, e abbandonati al Signore e vedrai che comincerai a parlare in lingue’; o ancora: ‘Parla in lingue, parla in lingue’, li ha convinti a dire qualche cosa che paresse il parlare in altre lingue prodotto da un genuino battesimo con lo Spirito Santo.
Ma come avviene nel campo naturale, che prima o poi la mistificazione di un prodotto viene scoperta, anche nel campo spirituale avviene la stessa cosa, per cui prima o poi il falso battesimo con lo Spirito Santo si paleserà. Ma in che maniera si palesa falso? Da queste prove; innanzi tutto dal fatto che chi proferisce quelle che sembrano parole dette per lo Spirito non ha ricevuto potenza dall’alto, potenza che il Signore ha promesso avrebbero ricevuto i suoi discepoli quando lo Spirito Santo sarebbe disceso su di loro (cfr. Atti 1:8), per cui se non c’è potenza non ci può essere stato nessun battesimo con lo Spirito Santo. E poi dal fatto che chi proferisce quelle frasi non sperimenta nessuna edificazione al suo interno, edificazione che invece è prodotta da un genuino parlare in altre lingue infatti l’apostolo Paolo dice che “chi parla in altra lingua edifica se stesso” (1 Cor. 14:4); e sempre in riferimento a chi proferisce quelle parole costui si accorge che le sue frasi non vengono proferite da lui perché sospinto dallo Spirito Santo o secondo che lo Spirito gli dà di esprimersi, ma perché si sforza di pronunciarle, cioè non è un fenomeno spontaneo prodotto dallo Spirito Santo che avviene in lui quello di parlare in lingue, ma qualche cosa di macchinoso, di artificioso.
Naturalmente chi dà l’impressione di essere stato battezzato con lo Spirito Santo quando in realtà non lo è, inganna se stesso e gli altri. Il danno peggiore a mio giudizio lo fa verso se stesso, perché si priva volontariamente della potenza di Dio e di un fenomeno spirituale glorioso e utile quale quello del parlare in altre lingue che accompagna il vero battesimo con lo Spirito Santo. Per uscire da quest’inganno diabolico egli deve dunque smettere di proferire quelle parole senza senso e cominciare a bramare di essere veramente battezzato con lo Spirito Santo.
Siccome so che un falso battesimo con lo Spirito Santo spesso è prodotto dall’impazienza da cui si fanno prendere alcuni credenti, a quei credenti che ancora non sono battezzati con lo Spirito dico: ‘Abbiate fede in Cristo, aspettate con fede e pazienza che Egli vi battezzi con lo Spirito Santo. Sappiate che quando Egli lo farà, non vi inventerete proprio nulla, perché comincerete a parlar in altra lingua come lo Spirito vi darà di esprimervi’.
3. Molti Cristiani Evangelici dicono che il battesimo con lo Spirito Santo si riceve quando si crede: altri, invece, dicono che si riceve dopo che si ha creduto, chi ha ragione?
Hanno ragione quest’ultimi perché in base a quello che insegna la Scrittura il battesimo con lo Spirito Santo si riceve dopo avere creduto nel Signore Gesù Cristo.
A conferma di ciò ci sono vari esempi biblici. Il primo di questi è quello degli apostoli del Signore il giorno della Pentecoste, i quali quando furono battezzati con lo Spirito Santo in quel giorno erano già dei credenti e quindi erano già nati di nuovo. Questo lo si deduce in base a ciò che Gesù disse di loro al Padre la notte in cui fu tradito: “Ora hanno conosciuto che tutte le cose che tu m’hai date, vengon da te; poiché le parole che tu mi hai date, le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute, e hanno veramente conosciuto ch’io son proceduto da te, e hanno creduto che tu m’hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu m’hai dato, perché son tuoi; e tutte le cose mie son tue, e le cose tue son mie; ed io son glorificato in loro” (Giov. 17:7-10). Dunque i discepoli del Signore erano nati da Dio ancora prima che giungesse il giorno della Pentecoste in cui furono battezzati con lo Spirito Santo perché avevano creduto che Gesù era il Cristo mandato da Dio nel mondo. Non è forse scritto che “chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio” (1 Giov. 5:1)? E’ vero che essi poi ebbero tutti uno sbandamento, in particolare Pietro lo rinnegò per ben tre volte, è vero anche che quando Gesù risuscitò inizialmente essi non credettero che fosse risorto infatti quando le donne riferirono loro che avevano visto Gesù e che egli gli aveva parlato essi si mostrarono increduli pensando che esse vaneggiassero (cfr. Luca 24:8-11), ma è altresì vero che quando Gesù apparve loro essi credettero che egli era risorto; lo stesso Tommaso che inizialmente non era presente quando Gesù apparve ai suoi condiscepoli quando Gesù apparve anche a lui credette. Ed a proposito delle apparizioni di Gesù ai suoi discepoli è necessario fare notare che quando Gesù apparve ai discepoli disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo” (Giov. 20:22); questa è una cosa molto importante che conferma che i discepoli ancora prima del giorno della Pentecoste avevano lo Spirito Santo, o meglio una misura di Spirito Santo, per cui essi erano di Cristo perché la Parola di Dio dice che se uno non ha lo Spirito di Cristo egli non è di lui (cfr. Rom. 8:9). Come ho appena detto i discepoli prima del giorno della Pentecoste avevano una misura di Spirito Santo, che cosa avvenne quindi il giorno della Pentecoste quando essi furono battezzati con lo Spirito Santo? Avvenne che essi furono ripieni di Spirito Santo, e in virtù di questo riempimento cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro di esprimersi (cfr. Atti 2:4). Quindi il segno esteriore attestante che essi avevano ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo fu il parlare in altre lingue.
Un altro esempio biblico attestante la differenza tra nuova nascita e battesimo con lo Spirito Santo è quello dei credenti di Samaria che quando sentirono Filippo predicare loro il Cristo, gli credettero e furono battezzati in acqua (cfr. Atti 8:12). Filippo però siccome non aveva il dono di imporre le mani sui credenti affinché essi ricevessero il battesimo con lo Spirito Santo, si limitò a battezzarli in acqua. Gli apostoli che erano a Gerusalemme quando sentirono che la Samaria aveva ricevuto la Parola di Dio vi mandarono Pietro e Giovanni, affinché questi pregassero per quei credenti per fare ricevere loro lo Spirito Santo. E così avvenne, gli apostoli andarono là e gli imposero le mani, e quei credenti ricevettero lo Spirito Santo. Forse qualcuno farà notare che in questo caso non si dice che i credenti cominciarono a parlare in altre lingue. E’ vero che non sta scritto, ma avvenne perché è altresì scritto che un certo Simone che aveva anch’egli creduto vide “che per l’imposizione delle mani degli apostoli era dato lo Spirito Santo” (Atti 8:18). Da che cosa potè capire Simone che quei credenti avevano ricevuto lo Spirito Santo? Evidentemente dal fatto che li cominciò a sentir parlare in altre lingue.
L’altro esempio biblico che vogliamo prendere è quello dei circa dodici discepoli di Efeso. Ecco quanto racconta Luca: “Or avvenne, mentre Apollo era a Corinto, che Paolo, avendo traversato la parte alta del paese, venne ad Efeso; e vi trovò alcuni discepoli, ai quali disse: Riceveste voi lo Spirito Santo quando credeste? Ed essi a lui: Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo. Ed egli disse loro: Di che battesimo siete dunque stati battezzati? Ed essi risposero: Del battesimo di Giovanni. E Paolo disse: Giovanni battezzò col battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo che credesse in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù. Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù; e dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano. Erano, in tutto, circa dodici uomini” (Atti 19:1-7). Come si può vedere quegli uomini che Paolo incontrò ad Efeso erano dei discepoli del Signore, avevano quindi creduto nel Signore, ma ancora non erano stati battezzati con lo Spirito Santo infatti non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo. Per cui Paolo impose loro le mani affinché lo ricevessero, e anche qui come negli altri casi prima visti, il battesimo con lo Spirito Santo (o la ricezione della pienezza dello Spirito) fu accompagnato dal parlare in altre lingue.
4. Si può essere riempiti di Spirito Santo senza parlare in lingue?
No, perchè secondo la Scrittura dal giorno della Pentecoste in poi chi viene riempito di Spirito Santo comincia a parlare in lingue secondo che lo Spirito gli dà di esprimersi. E’ scritto infatti a proposito di quello che avvenne il giorno della Pentecoste ai circa centoventi che erano radunati: “E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi” (Atti 2:1-4).
Ho detto dal giorno della Pentecoste in poi perché prima di quel giorno si poteva essere riempiti di Spirito e non parlare in lingue. Ecco alcuni esempi tratti dalle Scritture del Nuovo Testamento. Zaccaria, il padre di Giovanni, fu ripieno di Spirito Santo ma non parlò in lingue, profetizzò solo. Giovanni il Battista fu ripieno di Spirito Santo e non parlava in lingue; Gesù fu ripieno di Spirito Santo ma non parlava in lingue.
Le lingue sono dunque, dal giorno della Pentecoste in avanti, il segno esteriore che attesta che si è stati riempiti di Spirito Santo, o detto in altre parole che si è stati battezzati con lo Spirito Santo perchè il riempimento di Spirito non è altro che il battesimo con lo Spirito Santo.
Si tenga presente a proposito delle lingue, che prima di quel giorno non erano mai state concesse da Dio ad alcuno; fu un qualcosa che Dio decise di concedere solo a partire da quel giorno.
5. E’ quando si viene battezzati con lo Spirito Santo che si entra a fare parte del Corpo di Cristo?
No, perché altrimenti si dovrebbe arrivare alla conclusione che gli apostoli prima che fossero battezzati con lo Spirito Santo non erano ancora membri del Corpo di Cristo. Possiamo dire una simile cosa riguardo a quegli uomini? No, perché Gesù aveva loro detto prima di essere arrestato: “Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, Egli lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più. Voi siete già mondi a motivo della parola che v’ho annunziata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me. Io son la vite, voi siete i tralci” (Giov. 15:1-5). In particolare vorrei che notaste che Gesù disse di essere la vite e che i suoi discepoli erano i tralci; se quindi i tralci fanno parte della vite è evidente che gli apostoli ancora prima di essere battezzati con lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste erano a tutti gli effetti dei credenti e come tali dei membri del Corpo di Cristo.
Queste appena citate sono parole che Gesù disse ai suoi discepoli prima di soffrire sulla croce, ma anche dopo che egli ebbe sofferto disse alcune cose che fanno capire come essi fossero dei membri del Corpo di Cristo. Per esempio quando Gesù apparve loro disse: “Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi. E detto questo, soffiò su loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti” (Giov. 20:21-23). Se quindi gli apostoli ricevettero lo Spirito Santo (una misura di Esso) prima della Pentecoste, è evidente che lo Spirito Santo attestava loro che essi erano dei figli di Dio e quindi membri della Chiesa, ancora prima che il giorno della Pentecoste fossero ripieni di Spirito Santo.
Nessuno dunque v’inganni con vani ragionamenti, fratelli, perché ancora prima di essere battezzati con lo Spirito Santo con l’evidenza del parlare in lingue si è a tutti gli effetti membri del Corpo di Cristo ossia della Chiesa di Dio. Chi ha creduto nel Signore Gesù Cristo, è nato da Dio, ossia è stato rigenerato mediante la Parola di Dio e lo Spirito dell’Iddio vivente; e quindi è un figliuolo di Dio, e se è un figliuolo è parte della Chiesa di Dio, cioè di quell’edificio spirituale che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito (cfr. Ef. 2:22). L’entrata nella Chiesa di Dio avviene dunque quando si crede, e non quando in seguito si viene battezzati con lo Spirito Santo e si comincia a parlare in lingue.
6. E’ giusto domandare il dono dello Spirito Santo allo Spirito Santo?
No, perché chi dona lo Spirito Santo è il Padre secondo che è scritto che è Lui che ci “comunica il dono del suo Santo Spirito” (1 Tess. 4:8; cfr. Atti 11:17). E difatti stando alle parole di Gesù lo Spirito Santo va domandato al Padre secondo che è scritto: “Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano!” (Luca 11:13).
7. E’ vero che le lingue del giorno della Pentecoste furono date per evangelizzare?
No, non è vero. Vediamo di spiegare perché.
Ora, Luca dice: “E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi. Or in Gerusalemme si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d’ogni nazione di sotto il cielo. Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio. E tutti stupivano e si maravigliavano, dicendo: Ecco, tutti costoro che parlano non son eglino Galilei? E com’è che li udiamo parlare ciascuno nel nostro proprio natìo linguaggio? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia Cirenaica, e avventizî Romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi ed Arabi, li udiamo parlar delle cose grandi di Dio nelle nostre lingue. E tutti stupivano ed eran perplessi dicendosi l’uno all’altro: Che vuol esser questo? Ma altri, beffandosi, dicevano: Son pieni di vin dolce” (Atti 2:1-13). Si noti innanzi tutto che quella moltitudine di Giudei si radunò presso il luogo dove sedevano i discepoli del Signore, all’udire il suono come di vento impetuoso che soffiava, per cui essi arrivarono in quel luogo quando i discepoli stavano già parlando in altre lingue per lo Spirito. E cosa dicevano in quelle lingue i discepoli? Furono sentiti parlare delle cose grandi di Dio. Questo fu constatato da quei Giudei che si radunarono e li ascoltarono perché si avvidero che quei Galilei parlavano nelle loro natie lingue delle cose grandi di Dio. Si noti che tutti coloro che parlavano in altre lingue parlavano delle cose grandi di Dio; chi in una lingua, chi in una altra, ma tutti parlavano delle cose grandi di Dio. Ma queste cose grandi di Dio possono riferirsi al Vangelo che quei Giudei avevano bisogno di ascoltare? No, il Vangelo in quel parlare in altre lingue non era proclamato. Perché diciamo questo? Perché il Vangelo fu predicato a quei Giudei nella lingua ebraica (nella lingua che essi tutti potevano capire) da Simon Pietro, quando questi si alzò assieme agli undici dopo che sentì che alcuni si facevano beffe di loro pensando che erano ubriachi. Ecco quello che disse Pietro in quella predicazione: “Ma Pietro, levatosi in piè con gli undici, alzò la voce e parlò loro in questa maniera: Uomini giudei, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, siavi noto questo, e prestate orecchio alle mie parole. Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno: ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele: E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno. E farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra; sangue, e fuoco, e vapor di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore. Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Uomini israeliti, udite queste parole: Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra voi mediante opere potenti e prodigî e segni che Dio fece per mezzo di lui fra voi, come voi stessi ben sapete, quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani, per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendo sciolto gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile ch’egli fosse da essa ritenuto. Poiché Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso. Perciò s’è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza; poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. Tu m’hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi riempirai di letizia con la tua presenza. Uomini fratelli, ben può liberamente dirvisi intorno al patriarca Davide, ch’egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al dì d’oggi fra noi. Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli avea con giuramento promesso che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti, antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. Questo Gesù, Iddio l’ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio, e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. Poiché Davide non è salito in cielo; anzi egli stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi. Sappia dunque sicuramente tutta la casa d’Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (Atti 2:14-36).
Ora, io dico, se i circa centoventi quando cominciarono a parlare in lingue si rivolgevano agli increduli annunciando il Vangelo che bisogno c’era che Pietro annunciasse loro il Vangelo in ebraico? Nessuno. Dunque quei credenti non potevano rivolgersi agli uomini increduli mediante il loro parlare in lingue. E questo è confermato dal fatto che i Giudei furono compunti nel cuore dopo aver ascoltato la predicazione di Pietro fatta nella loro lingua infatti è scritto: “Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore…” (Atti 2:37), e non quando sentirono i credenti parlare nel loro natio linguaggio. In quell’occasione rimasero meravigliati, perplessi, ma non compunti nel cuore. Il compungimento venne solo quando sentirono dire a Pietro che quell’uomo Gesù che i Giudei avevano crocifisso era stato risuscitato da Dio, e che egli era stato fatto da Dio Signore e Cristo. Ed è confermato non solo da questo fatto, ma anche dalle parole che quei Giudei rivolsero a Pietro e agli altri apostoli, cioè: “Fratelli, che dobbiam fare?” (Atti 2:37); infatti se quei Giudei avevano già sentito la predicazione nel loro nativo linguaggio avrebbero di certo sentito dire che si dovevano ravvedere e farsi battezzare nel nome di Cristo, mentre il fatto che dopo averli sentiti parlare in altre lingue ancora non sapevano cosa dovevano fare vuol dire che in quelle “cose grandi di Dio” non era menzionato quello che essi dovevano fare. Come d’altronde anche nella predicazione di Pietro non c’era quello che essi dovevano fare; quello che dovevano fare fu loro detto dopo che Pietro ebbe terminato di predicare il Vangelo.
Questo errore di pensare che le lingue sono date per l’evangelizzazione fu fatto da molti credenti all’inizio di questo secolo quando in America molti cominciarono ad essere battezzati con lo Spirito Santo. Infatti inizialmente molti pensarono che le lingue che si ricevevano col battesimo con lo Spirito Santo servivano a predicare e alcuni partirono per dei paesi stranieri pensando che là avrebbero predicato con quelle lingue, ma poco tempo dopo tornarono a casa delusi. Questo errore viene fatto tuttora da certi credenti perché essi ignorano le parole di Paolo ai Corinzi: “Chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio” (1 Cor. 14:2). Notate con quanta chiarezza Paolo spiega in che direzione è rivolto il parlare in altra lingua. Non è diretto verso gli uomini, ma verso Dio.
8. Esiste il dono di imporre le mani sui credenti affinchè ricevano lo Spirito Santo?
Sì. esiste. Questo si evince dalla risposta che Pietro diede a Simone (l’ex mago di Samaria che aveva creduto nel Vangelo) quando quest’ultimo offerse del denaro a Lui e a Giovanni per avere da loro la potestà che colui al quale imponesse le mani ricevesse lo Spirito Santo. Ecco le parole di Pietro: “Vada il tuo danaro teco in perdizione, poiché hai stimato che il dono di Dio si acquisti con danaro” (Atti 8:20). Pietro e Giovanni avevano dunque questo dono, cioè la potestà di imporre le mani per fare ricevere lo Spirito Santo ai credenti. Anche l’apostolo Paolo aveva questo dono infatti quando impose le mani ai circa dodici discepoli di Efeso essi ricevettero lo Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue (cfr. Atti 19:6), e tramite l’imposizione delle sue mani Timoteo ricevette lo Spirito Santo (cfr. 2 Tim. 1:6). Questo dono invece non l’aveva l’evangelista Filippo, che pure era un uomo ripieno di Spirito Santo che predicava con franchezza il Cristo e faceva miracoli nel nome di Gesù Cristo; questo lo si evince dal fatto che quantunque fosse stato tramite lui che i credenti di Samaria avevano creduto, quest’ultimi non ricevettero lo Spirito Santo se non dopo che Pietro e Giovanni vennero e pregarono per loro imponendo loro le mani.
9. E’ possibile essere riempiti con lo Spirito Santo oggi e cominciare a parlar in lingue dopo qualche giorno?
No, non è possibile perché il parlare in altre lingue segue immediatamente il riempimento con lo Spirito Santo.
Il giorno della Pentecoste è detto infatti che quando i circa 120 furono tutti ripieni di Spirito Santo “cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi” (Atti 2:4).
La stessa cosa avvenne a casa di Cornelio quando lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che stavano ascoltando la Parola predicata da Pietro secondo che è scritto: “Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio” (Atti 10:44-46). E la stessa cosa si ripetè ad Efeso quando Paolo impose le mani a quei circa dodici discepoli secondo che è scritto: “E dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano” (Atti 19:6). Il parlare in lingue quindi è il segno visibile immediato che appare in chi viene riempito di Spirito Santo.
10. Perché alcuni sotto la legge quando furono ripieni di Spirito Santo non cominciarono a parlare in altre lingue?
Non lo fecero perché la manifestazione del parlare in altre lingue quale segno immediato al riempimento di Spirito Santo era stata stabilita da Dio dover cominciare ad accompagnare il riempimento di Spirito Santo a partire dal giorno della Pentecoste in poi. Perché dal giorno della Pentecoste in poi? Perché in quel giorno Dio cominciò a spandere il suo Spirito sopra ogni carne. Fu infatti a partire dal giorno della Pentecoste che cominciò ad adempiersi la parola del profeta Gioele: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno ….” (Atti 2:17-18; Gioele 2:28-29).
Lo Spirito Santo, sotto la legge, non era ancora stato dato nel senso che non era ancora stato sparso come invece cominciò ad esserlo dopo che Gesù fu glorificato ossia dopo che Egli entrò nella sua gloria. (Sotto la legge però ci furono ugualmente degli uomini su cui si posò lo Spirito Santo o che furono ripieni di Spirito Santo). Questa cosa fu confermata da Gesù quando durante la festa delle Capanne disse: “Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giov. 7:37-38). Giovanni infatti spiega che Egli disse questo “dello Spirito, che doveano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato” (Giov. 7:39). Una volta però che Gesù fu esaltato dalla destra di Dio, che ricevette dal Padre lo Spirito Santo promesso, egli allora lo sparse (cfr. Atti 2:33).
Era necessario dunque un segno esteriore che accompagnasse sempre il riempimento di Spirito, a partire da quel giorno di Pentecoste, e questo segno fu il parlare in altre lingue. E questo è confermato da ben tre occasioni trascritte nel libro degli Atti in cui si dice esplicitamente che lo Spirito scese su dei credenti; il giorno della Pentecoste sui circa centoventi (cfr. Atti 11:15), a casa di Cornelio su lui, i suoi parenti e i suoi intimi amici (cfr. Atti 10:44-46) che stavano ancora ascoltando la Parola di Dio; e a Efeso – molti anni dopo – su circa dodici discepoli di Cristo (cfr. Atti 19:1-6).
Ho detto in precedenza che lo Spirito Santo sotto l’Antico Patto non era ancora stato dato quantunque ci furono degli uomini su cui si posò lo Spirito Santo e che furono ripieni di Spirito; va tuttavia fatta questa doverosa osservazione, e cioè che anche quando sotto la legge avvenne che lo Spirito si posò su qualcuno o investì qualcuno o riempì qualcuno, ci fu una manifestazione spirituale ben visibile ai presenti, che fu il mettersi a profetizzare. Questo è confermato dalle seguenti Scritture:
– “E l’Eterno scese nella nuvola e gli parlò; prese dello spirito che era su lui (su Mosè), e lo mise sui settanta anziani; e avvenne che, quando lo Spirito si fu posato su loro, quelli profetizzarono, ma non continuarono” (Num. 11:25).
– “E come giunsero a Ghibea, ecco che una schiera di profeti si fece incontro a Saul; allora lo Spirito di Dio lo investì, ed egli si mise a profetare in mezzo a loro” (1 Sam. 10:10).
– “E Saul inviò dei messi per pigliar Davide; ma quando questi videro l’adunanza dei profeti che profetavano, con Samuele che tenea la presidenza, lo Spirito di Dio investì i messi di Saul che si misero anch’essi a profetare” (1 Sam. 19:20).
– “E Zaccaria, suo padre fu ripieno dello Spirito Santo, e profetò…” (Luca 1:67).
– “E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, e a gran voce esclamò: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! E come mai m’è dato che la madre del mio Signore venga da me? Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto m’è giunta agli orecchi, il bambino m’è per giubilo balzato nel seno. E beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore, avranno compimento” (Luca 1:41-45).
Quindi anche il fatto che ora sotto la grazia quando lo Spirito scende su qualcuno, lo spinge a parlare in altre lingue non dovrebbe affatto meravigliare chi ha creduto nel Signore. E’ vero che le due manifestazioni sono diverse perché chi profetizza parla agli uomini, mentre chi parla in altra lingua parla a Dio, ma rimangono pur sempre delle manifestazioni concesse dallo stesso Spirito. Qualcuno allora domanderà: ‘Come mai Dio cambiò la manifestazione spirituale susseguente al riempimento di Spirito?’ Io ritengo che fu perché con la morte e la resurrezione di Gesù Cristo ebbe inizio un nuovo Patto, per cui anche lo spandimento dello Spirito Santo, operato da Cristo, aveva bisogno di un ‘segno’ nuovo mai verificatosi prima di allora. Per cui lo Spirito che scese sui circa centoventi era lo stesso Spirito che Dio posò sugli anziani di Israele nel deserto, ma la manifestazione che accompagnò questa discesa fu differente perché a Pentecoste quei credenti si misero a parlare in altre lingue. D’altronde noi sappiamo che con il Nuovo Patto sono mutate parecchie cose rispetto all’Antico; è mutato il sacerdozio, è mutata la legge, sono mutate le promesse; per cui non ci si deve meravigliare che sia cambiato anche il segno del riempimento dello Spirito Santo.
11. Tutti quelli che sono esistiti prima del movimento pentecostale fino al 1900 in base al tuo modo di credere che fine hanno fatto? hanno sempre sbagliato? ….
11. Che fine hanno fatto tutti quelli che sono esistiti prima della nascita del movimento pentecostale (cioè prima del 1900) in base al tuo modo di credere? Hanno sempre sbagliato? Ti sei mai chiesto se il parlare in lingue fosse di estrema importanza per ricevere lo Spirito Santo, o la manifestazione di esso? Perché si è verificato in solo tre occasioni e Paolo in tutte le sue epistole dottrinali non lo cita nemmeno una volta? Ti do la spiegazione, se mi permetterai di dartela secondo la Parola di Dio. Perché i Discepoli parlavano in lingue? Era assolutamente necessario che vi fosse un segno esteriore, altrimenti i discepoli non avrebbero potuto sapere che lo Spirito Santo era disceso e neppure che poteva essere dato anche ai pagani, ma noi che viviamo dopo quel periodo d’introduzione alla nuova dispensazione non possiamo affermare che il Battesimo dello Spirito Santo sia obbligatoriamente legato al parlare in lingue; anzi al contrario, Paolo afferma che non tutti parlano in lingue (1 Corinzi 12:13-30). Se fosse come tu vuoi far credere, perché allora lo stesso Spirito Santo non guidò Paolo a farlo scrivere anche nelle epistole dove si leggono le basi dottrinali del cristianesimo?E se a Paolo lo Spirito Santo non ritenne farglielo scrivere, perché oggi lo si vuole per forza fare diventare dottrina? Paolo quando si convertì perché non parlò in lingue (e come lui tanti ancora)? Perché Elisabetta, quando il bimbo le balzò nel grembo e fu ripiena di Spirito Santo, non parlò in lingue?
Risposta
Tutti quei credenti che a partire dal giorno della Pentecoste fino al 1900 hanno creduto e detto che il battesimo con lo Spirito Santo o il riempimento con lo Spirito Santo non è immediatamente seguito dal parlare in altra lingua hanno sbagliato nel credere ed affermare una simile cosa (come d’altronde sbagliano nel credere e dire questa stessa cosa, tanti credenti al giorno di oggi). Non importa quanto altisonanti siano i nomi di quei credenti, essi non credettero e non insegnarono una cosa giusta. Con questo non voglio assolutamente dire che essi non erano nati di nuovo, ma soltanto che su questo aspetto del consiglio di Dio denotarono una lacuna, una mancanza di conoscenza. Essi si trovarono in una situazione simile a quella in cui si trovò Apollo prima di incontrare Aquila e Priscilla, il quale – nonostante insegnasse con accuratezza le cose relative a Gesù Cristo – aveva conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni, ed Aquila e Priscilla accortisi di ciò gli esposero più appieno la via di Dio (cfr. Atti 18:24-26). Certamente essi furono salvati se perseverarono fino alla fine nella fede, ma su questo punto sbagliarono. Come sbagliarono per esempio anche quei credenti che insegnarono che il battesimo andava ministrato anche ai neonati, o che il battesimo rigenerasse, e così via. O forse ci metteremo a dire che costoro avevano ragione nel ministrare il battesimo anche agli infanti o nel credere che il battesimo rigenerasse chi lo riceveva?
Perché successe solo in tre occasioni che i credenti si misero a parlare in lingue, e perché Paolo quando si convertì non parlò in lingue? Ecco la risposta. Innanzi tutto il fatto che nel libro degli Atti siano riferiti solo 3 casi in cui dei credenti cominciarono a parlare in altre lingue quando lo Spirito scese su loro, non significa affatto che questo successe solo quelle tre volte in tutti quegli anni che vanno da dopo l’assunzione di Gesù in cielo al viaggio di Paolo a Roma. Sarebbe come dire che siccome nel libro degli Atti è scritto solo una volta, e ripeto una volta sola, che un credente fu battezzato per immersione, sto parlando dell’eunuco di cui viene detto che scese nell’acqua con Filippo il quale lo battezzò (cfr. Atti 8:38), a quei tempi il battesimo non era sempre ministrato per immersione e quindi noi non possiamo arrivare alla conclusione che il battesimo va ministrato necessariamente per immersione!! Ed ancora, sarebbe come dire che siccome nel libro degli Atti non è scritto neppure una volta, e ripeto neppure una volta, che i credenti venivano battezzati nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, come aveva ordinato di fare Gesù agli apostoli prima di essere assunto in cielo (cfr. Matt. 28:19), gli apostoli non battezzavano i credenti in questa maniera ma SOLO nel nome di Gesù Cristo. E proseguo dicendo anche questo; sarebbe come dire che siccome non è sempre scritto che dei credenti furono battezzati in acqua (vedi il caso dei credenti di Antiochia di Siria, del proconsole Sergio Paolo, dei credenti di Antiochia di Psidia, di Iconio, di Tessalonica e di Atene), non sempre i credenti di allora venivano battezzati in acqua per cui oggi il credente non è obbligato a farsi battezzare!! Ora, io ti domando: ‘Possiamo noi arrivare a tali conclusioni? Io non posso e credo che neppure tu possa farlo. Dunque, il fatto che negli Atti siano riferite solo tre occasioni in cui dei credenti parlarono in lingue quando furono riempiti di Spirito Santo non può in nessuna maniera indurre a pensare che questo fenomeno non si verificava ogni qual volta un credente veniva riempito di Spirito Santo, e che quindi anche oggi questo fenomeno non si deve verificare per forza di cose quando un credente viene riempito di Spirito Santo.
In riferimento a Paolo, occorre dire che quantunque negli Atti non c’è scritto che quando fu riempito di Spirito Santo tramite l’imposizione delle mani di Anania, egli si mise a parlare in lingue, si evince che lo fece dal fatto che ai santi di Corinto lui dice che parlava in lingue (cfr. 1 Cor. 14:18).
Tu dici che Paolo nelle sue epistole non parla mai del parlare in lingue come segno del battesimo con lo Spirito Santo. Questo è vero, ma se è per questo Paolo nelle sue epistole – dove tu dici si leggono le basi dottrinali del cristianesimo – non ha detto neppure che il battesimo si deve ministare per immersione, o che deve essere ministrato nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Che faremo allora? Ci mettiamo a battezzare anche per aspersione, e solo nel nome di Gesù Cristo (o solo nel nome del Figliuolo)?
Vengo adesso alla ragione che tu adduci per sostenere che adesso non c’è più il bisogno del segno esteriore delle lingue per attestare la discesa dello Spirito Santo. Ti confesso che pur sforzandomi non ho affatto capito questa ragione. Non capisco infatti come mai quel segno fosse necessario ai primi credenti per capire che lo Spirito Santo era disceso su di essi e per capire che poteva essere dato anche ai Gentili, e dopo un certo tempo esso abbia cessato di essere necessario PER CAPIRE LE MEDESIME COSE!!! Perché mai non dovremmo avere bisogno anche noi di questo segno visibile della discesa dello Spirito Santo sui credenti? A mio avviso, è logico pensare che quel segno esteriore sia necessario anche oggi per le stesse ragioni. Se fosse come dici tu poi, noi oggi non avremmo bisogno di avere qualcosa di cui invece ebbero assoluto bisogno i primi discepoli!! E allora ti domando: ‘Come facciamo allora noi a sapere se qualcuno è stato battezzato con lo Spirito Santo, Giudeo o Gentile che sia?’ Sicuramente, tu mi dirai, non dalle lingue! Bene, ma allora la stessa cosa avrebbe potuto valere anche per i primi discepoli!! Non ti pare? Non riesco infatti proprio a capire come mai noi oggi – secondo il tuo punto di vista – riusciamo a capire se uno è stato battezzato con lo Spirito Santo anche senza vedere il segno delle lingue, mentre i primi discepoli avevano per forza di cose bisogno di vedere quello specifico segno esteriore!!! Veramente tutto ciò è contraddittorio.
Paolo afferma che non tutti parlano in lingue; sì, ma se leggi bene il contesto, qui egli si riferisce alla diversità delle lingue (cfr. 1 Cor. 12:28), e quindi al dono dello Spirito Santo che si chiama così (e che consiste nella capacità di parlare più lingue straniere) che un credente può come anche non può avere perché nel corpo di Cristo non tutti hanno il medesimo dono. Lo stesso discorso vale per esempio per i doni di guarigioni, per il dono dell’interpretazione delle lingue (cfr. 1 Cor. 12:30), ecc. Il parlare in altra lingua (ossia la capacità di parlare una sola lingua straniera) invece è presente in tutti i credenti battezzati con lo Spirito Santo mentre è assente in tutti quei credenti non battezzati con lo Spirito Santo.
Riguardo alla domanda su Elisabetta vedi la mia risposta alla domanda ‘Perché alcuni sotto la legge quando furono ripieni di Spirito Santo non cominciarono a parlare in altre lingue?’.
12. E’ vero che un Cristiano che non parla in altre lingue non ha lo Spirito Santo?
No, non è vero e lo dimostreremo subito mediante le Scritture. Innanzi tutto però è necessario fare questa premessa. Quando si sente dire ad alcuni Cristiani che chi non parla in altre lingue non ha lo Spirito Santo, non bisogna intendere questa frase nel senso che chi non parla in altre lingue non ha per nulla lo Spirito Santo o che non è salvato, ma solo che egli non ha ancora ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo che è una esperienza susseguente alla nuova nascita. Questi Cristiani non vogliono dunque dire che un credente che non parla in altre lingue non è salvato o che non è un figlio di Dio, nella maniera più assoluta. Rimane tuttavia vero che essi usano un espressione impropria, anzi sbagliata, perché essa fa capire che chi non parla in altre lingue non è un figlio di Dio. E che molti capiscono questa espressione in questa maniera, lo si vede dalla reazione di molti credenti che sentendo dire una simile frase nei loro confronti, siccome che loro ancora non parlano in altre lingue, si arrabbiano sentendosi offesi. La suddetta espressione va dunque rigettata anche se da alcuni non viene usata per dire una cosa sbagliata.
Ci sono però altri che quando usano questa espressione vogliono dire proprio che chi ancora non parla in altre lingue non ha per nulla lo Spirito Santo per cui non è ancora di Cristo, e perciò è ancora perduto. Io dimostrerò la falsità di questa affermazione con questo senso. Per fare questo però occorre prima di tutto spiegare che cosa è il parlare in altre lingue; una volta spiegato ciò sarà più facile capire la falsità della suddetta affermazione.
Ora, secondo quanto insegna la Scrittura il parlare in altre lingue è un fenomeno spirituale prodotto dallo Spirito Santo nel credente quando questi viene battezzato (da Cristo) con lo Spirito Santo, in altre parole quando il credente viene riempito di Spirito Santo. Che essere battezzati con lo Spirito Santo ed essere riempiti con lo Spirito sia la stessa esperienza è confermato dal fatto che prima che Gesù ascendesse in cielo disse ai suoi discepoli che fra non molti giorni sarebbero stati battezzati con lo Spirito Santo (cfr. Atti 1:5) e poi, pochi giorni dopo quando si adempì questa promessa di Cristo essi furono ripieni di Spirito Santo secondo che è scritto: “E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi” (Atti 2:1-4). Ora, che cosa avvenne quando essi furono ripieni di Spirito Santo? Essi cominciarono (il che significa che prima ciò non avveniva) a parlare in altre lingue secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi. Ecco dunque comparire per la prima volta il parlare in altre lingue nella vita dei discepoli del Signore. Stabilito che il parlare in altre lingue segue immediatamente il riempimento di Spirito Santo, è evidente che esso è un segno che attesta che il credente ha sperimentato il riempimento di Spirito Santo. Se dunque questo fenomeno spirituale manca, ciò vuol dire che ancora il credente in questione non è ancora riempito di Spirito Santo o battezzato con lo Spirito Santo. Viene quindi da domandarsi; ‘Ma allora questo credente che ancora non parla in altre lingue non ha ancora lo Spirito Santo perché non ne è ripieno?’ No, qui bisogna fare una precisazione, non è che lui non ha lo Spirito Santo, lui non ne è ripieno, il che è differente. Facciamo un esempio; se io dico che il mio bicchiere non è pieno di acqua, non voglio certo dire con questo che dentro di esso non c’è una goccia di acqua, ma solo che non c’è abbastanza acqua all’interno da poterlo definire pieno. Un po’ d’acqua c’è dunque, ma non fino all’orlo o quasi. La stessa cosa vale per un cristiano che ancora non è ripieno di Spirito Santo, egli ha una certa misura di Spirito Santo ma non ne è ancora pieno. Tutto qua quindi. E che il credente che ancora non è battezzato con lo Spirito Santo, o ripieno di Spirito Santo, ha una misura di Spirito Santo in lui è attestato dal fatto che lui si sente di essere di Cristo, di essere un figlio di Dio e difatti chiama Dio Padre. Come può avere questa sicurezza al suo interno? In virtù della testimonianza dello Spirito Santo che è nel suo cuore. Paolo spiega questo ai Romani quando dice: “Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; e se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui” (Rom. 8:15-17). Stando dunque così le cose, il credente non ancora ripieno di Spirito Santo, è di Cristo, è un figlio di Dio, e ciò in virtù di quella misura di Spirito Santo che è in lui dal momento in cui ha creduto. Se egli non avesse neppure questa misura di Spirito Santo, allora sì non sarebbe di Cristo secondo che è scritto: “Or voi non siete nella carne ma nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (Rom. 8:9), ma dato che Egli ce l’ha perché nel momento in cui si è pentito dei suoi peccati ed ha creduto in Cristo lo Spirito Santo è venuto in una certa misura ad abitare in lui, allora egli è di Cristo.
A questo punto è spontanea la domanda: ‘Se egli ha lo stesso una certa misura di Spirito Santo, che cosa gli serve il battesimo con lo Spirito Santo?’ o in altre parole: ‘Che cosa ha di più di lui un credente che invece è ripieno di Spirito Santo?’ La risposta è la seguente: il battesimo con lo Spirito Santo gli è necessario per ricevere potenza dall’alto e questo perché Gesù disse ai suoi a riguardo del battesimo con lo Spirito Santo che avrebbero ricevuto: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Ecco dunque la cosa che contraddistingue chi ha ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo da chi ancora non lo ha ricevuto, la potenza. Su questo non c’è il benchè minimo dubbio. E le lingue? Evidentemente anche le lingue saranno un segno che contraddistinguerà il credente ripieno di Spirito Santo da quello che non lo è ancora. Ma a questo punto è necessario spiegare qualche cosa sulle lingue e precisamente sulla loro utilità che non viene quasi mai detta, e cioè che chi parla in altra lingua parla a Dio (cfr. 1 Cor. 14:2). E che cosa dice a Dio? L’apostolo Paolo spiega che egli in ispirito proferisce misteri (cfr. 1 Cor. 14:2). E di che specie siano questi misteri egli lo spiega quando fa capire che egli prega e intercede in altra lingua, rende grazie a Dio in altra lingua, canta in altra lingua. Non importa se il credente parla in una sola altra lingua straniera o in più lingue straniere (in questo caso egli ha anche il dono della diversità delle lingue), il credente parla a Dio. E’ utile parlare a Dio? Certo che lo è. In questo caso il credente intercede per i santi in altra lingua chiedendo a Dio delle cose per mezzo dello Spirito Santo (a lui sconosciute ma conosciute dallo Spirito), rende grazie a Dio per i suoi benefici, canta le sue lodi in lingue straniere con parole spirituali. Tutto ciò dunque avviene per lo Spirito Santo per bocca del credente; tutto questo in altra lingua, sì, in altra lingua. Chi può dire che queste cose non siano utili? Nessuno. Dunque la mancanza della capacità di parlare in altre lingue non fa altro che non permettere al credente di non pregare in altra lingua, di cantare in altra lingua, di rendere grazie in altra lingua. Qualcuno forse dirà: ‘Ma a me basta pregare e intercedere, rendere grazie e cantare a Dio in italiano in modo che capisco tutto’. Fratello, questo parlare non è retto, perché se Dio ha voluto provvedere ai suoi figliuoli la maniera per pregarlo, rendergli grazie e cantargli in altra o altre lingue, non si può dire che basta parlare a Dio in italiano.
E bada bene che chi ha stabilito ciò è Dio, quello stesso Dio che ha fatto tutte le cose con la sua infinita sapienza. Sarebbe come dire che io posso camminare anche con una gamba sola! Non dico che non posso farcela lo stesso a camminare, mi procuro delle stampelle e camminerò poi anch’io. Ma certamente non potrò correre, non avrò le stesse capacità di chi ha due gambe. Dunque, volendo, tu puoi pure continuare a pregare, rendere grazie a Dio e cantare a Dio solo in italiano, ma certamente avrai dei limiti, perché oltre un limite non potrai andare, cosa che invece potrà chi parla in altra lingua.
Dunque, non è l’appartenenza a Cristo che contraddistingue chi parla in altre lingue per lo Spirito da chi ancora non parla in lingue; non è la salvezza per cui il primo la possiede mentre il secondo no, ma tutt’altra cosa, cioè la potenza e la capacità di pregare, rendere grazie e cantare in altra lingua, in altre parole il pregare, rendere grazie e cantare per lo Spirito.
La giusta espressione dunque da usare nei confronti dei fratelli che ancora non parlano in altre lingue è: ‘Questi fratelli ancora non sono battezzati con lo Spirito Santo per cui ancora non hanno ricevuto potenza dall’alto, e la capacità di pregare, rendere grazie e cantare a Dio in altre lingue per lo Spirito Santo. Naturalmente anche questa espressione darà fastidio a qualcuno che ancora non è battezzato con lo Spirito Santo, ma in questo caso essa è vera.
Termino di rispondere a questa domanda dicendo quanto segue: chi è battezzato con lo Spirito Santo non è più salvato di chi ancora non è battezzato con lo Spirito; chi è battezzato con lo Spirito non è più importante agli occhi di Dio di chi ancora non lo è; chi è battezzato con lo Spirito non è un credente di prima categoria mentre chi non è ancora battezzato è di seconda categoria; il primo e il secondo sono ambedue fratelli, si devono accogliere in Cristo e rispettare, amare ed aiutare. Chi è già battezzato con lo Spirito deve però dire la verità anche su questa parte del consiglio di Dio e cioè che chi non parla in altra lingua non è ancora battezzato con lo Spirito; ciò lo deve dire a costo di offendere chi ancora non parla in altra lingua.
13. Caro Butindaro, sono un ragazzo di 24 anni e ho avuto una esperienza in una comunità chiamata ‘nuova pentecoste’ legata alla chiesa cattolica, mi hanno spinto a parlare in lingue e ho cacciato degli strani suoni. Mi hanno detto che è il dono delle lingue, ma io sono turbato e ho paura che sia un altro spirito che mi inganna. Cosa devo fare?
Ascolta. Se ti hanno spinto a parlare in lingue, ed hai emesso degli strani suoni che assomigliano ad una lingua straniera, devi smettere di emettere quei suoni essendo che sei stato ingannato, o meglio sei stato sottoposto ad un fenomeno di suggestione e ti hanno fatto credere che il tutto è opera dello Spirito Santo.
La Bibbia parla del parlare in altre lingue, come segno esteriore del battesimo con lo Spirito Santo, ma questo parlare è un parlare che si manifesta nel Cristiano per opera dello Spirito Santo, in altre parole perchè si viene sospinti dallo Spirito Santo a parlare in altre lingue. Il giorno della Pentecoste infatti i circa centoventi discepoli quando furono ripieni di Spirito Santo cominciarono a parlare in altre lingue secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi (Atti 2:4). Quindi smetti di emettere quei suoni.
Ma prima di ogni altra cosa, se non lo hai ancora fatto, pentiti dei tuoi peccati e credi nel Signore Gesù Cristo per ottenere la remissione dei tuoi peccati, e poi esci dalla Chiesa Cattolica Romana che è piena di idolatria, di superstizioni, di dottrine false ecc. e cerca una Chiesa Evangelica Pentecostale e comincia a frequentarla. E comincia a ricercare il battesimo con lo Spirito Santo, quando sarai battezzato ti metterai a parlare in lingue per opera dello Spirito Santo che si impadronirà della tua lingua e delle tue corde vocali e ti farà parlare in altre lingue come dice la Parola di Dio. Leggi sul nostro sito le domande sul battesimo con lo Spirito Santo, ed anche l’insegnamento a riguardo. Dio ti benedica.
14. Come mai questo parlare in lingue avviene solo nei movimenti pentecostali e carismatici?
Il parlare in lingue si verifica in seno al movimento pentecostale e al movimento carismatico (cioè in mezzo a quegli Evangelici che parlano in lingue, ma che non fanno parte di una denominazione pentecostale) perchè in questi movimenti non viene respinto. Dove invece viene mostrata incredulità verso questa manifestazione, lo Spirito non può manifestarsi. Per farti un esempio con la Parola di Dio, è come quando Gesù andò a Nazaret e non potè fare quivi molte opere potenti a cagione della loro incredulità (cfr. Matteo 13:58). Che cosa è che impedì al Signore di operare potentemente a Nazareth? L’incredulità. E così anche in tante Chiese evangeliche lo Spirito è impedito di manifestarsi con il parlare in lingue perchè c’è incredulità e vengono dette cose sul parlare in lingue che contristano lo Spirito Santo. In altre chiese evangeliche poi i credenti non sanno neppure che esista una tale manifestazione che accompagna il Battesimo con lo Spirito Santo, per cui in questo caso è la mancanza di conoscenza che impedisce il manifestarsi del parlare in lingue. Come avvenne ad Efeso dove quei circa dodici discepoli del Signore non sapevano neppure che esistesse lo Spirito Santo, e non parlavano ancora in lingue perchè non erano ancora stati battezzati con lo Spirito Santo (cfr. Atti 19:1-7). Va però anche detto che non perchè una chiesa si dica pentecostale ciò vuol dire che tutti i suoi membri parlano in lingue, perchè in molti casi ci sono credenti che ancora non parlano in lingue perchè non hanno ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo. Le ragioni possono essere varie, tra cui in alcuni casi c’è anche quella dell’incredulità.
15. Carissimi fratelli Giacinto e Illuminato, sono un fratello in Cristo …. Ho letto la confutazione sul vostro sito riguardante il fatto che parlare in lingue è il sintomo che evidenzia l’avvenuto Battesimo dello Spirito Santo. E’ da molto tempo che sono confuso, perchè non so se sono stato battezzato nello Spirito Santo o no ….
15. Carissimi fratelli Giacinto e Illuminato, sono un fratello in Cristo, …. Ho letto la confutazione sul vostro sito riguardante il fatto che parlare in lingue è il sintomo che evidenzia l’avvenuto Battesimo dello Spirito Santo. E’ da molto tempo che sono confuso, perchè non so se sono stato battezzato nello Spirito Santo o no. A sentire la vostra confutazione si direbbe di no perchè io non parlo in lingue. Anche nella mia Chiesa (che non frequento più in quanto non ne condivido più le false dottrine) mi veniva detto dal pastore: “Comincia a dire una parola, poi un’altra, e vedrai che pian piano imparerai a parlar in lingue’, o: ‘Loda il Signore, dì Alleluia, Alleluia, e abbandonati al Signore e vedrai che comincerai a parlare in lingue’; o ancora: ‘Parla in lingue, parla in lingue” proprio come avete scritto nella vostra confutazione. Devo ammettere però che questa situazione mi ha scoraggiato molto e mi ha anche profondamente deluso. Ormai ho smesso di chiedere il battesimo e i doni in preghiera e non riesco più a desiderarli…ho perso la speranza. E’ un anno che sono nato di nuovo e sinceramente sono anche un pò arrabbiato perchè non capisco perchè succede a tutti tranne che a me! So che mi risponderete di non guardare gli altri e di avere pazienza ma non ce la faccio!! Sentir parlare in lingue praticamente tutti mi deprime molto. Ho bisogno di capire se il problema sono io o cosa… Ammetto che tutto questo mi crea grandi problemi e complessi di inferiorità e non riesco a farmene una ragione se non che la colpa sia mia per qualche cosa che faccio di sbagliato anche se questo stona con il messaggio della grazia del Vangelo. Cosa ne pensate? Dio vi benedica
Risposta
Grazie per la tua lettera che ho apprezzato per la sincerità e chiarezza. Certamente il battesimo con lo Spirito Santo è accompagnato dal parlare in lingue, ma come hai letto nelle mie confutazioni ci sono molti che falsificano le lingue per fare credere che hanno ricevuto il battesimo con lo Spirito e questo è un comportamento da biasimare. Questo purtroppo avviene anche dietro sollecitazione di pastori che a loro volta hanno falsificato le lingue per fare credere la stessa cosa.
E’ comprensibile dunque che uno nel vedere molti che dicono di avere subito ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo e lui ancora lo brama e lo aspetta si scoraggi un po’. Ma io sono qui per incoraggiarti e quindi a dirti di non preoccuparti di quello che fanno gli altri, bada a te stesso e ricomincia a desiderare il battesimo con lo Spirito e i doni dello Spirito. E’ un desiderio che viene da Dio perché sia il battesimo con lo Spirito che i doni sono nella volontà Sua verso i suoi figliuoli. Tieni presente che una delle macchinazioni di Satana è proprio quella di non fare desiderare il battesimo con lo Spirito e i doni dello Spirito. Quindi stai attaccato alla parola di Dio e resisti al diavolo. Esamina le tue vie davanti a Dio e abbandona quelle che alla luce della Parola di Dio sono storte, confessa i tuoi peccati al Signore e abbandonali, vivi una vita santa, e non desistere dal ricercare il battesimo con lo Spirito e i doni dello Spirito. Chiedili con fede e abbi pazienza perché talvolta il Signore fa aspettare del tempo.
Nell’attesa di ricevere quello che hai chiesto, non sentirti inferiore a nessuno figliuolo di Dio, voglio dire, non sentirti un cristiano di seconda categoria, tu sei un figliuolo di Dio lavato nel prezioso sangue di Cristo in cui dimora lo Spirito della verità anche se ancora non sei ripieno di Spirito. Il Signore ti ha salvato per la sua grazia, tu gli appartieni e sei prezioso agli occhi suoi al pari di ogni suo figliuolo.
Persevera nella fede e nel timore di Dio.
La grazia del nostro Signore Gesù sia con te
16. ….. Credo di essere una di quelle persone cadute nell’inganno del parlare in lingue. Tutto è iniziato circa tre settimane fa …..
16. Innanzi tutto, mi voglio presentare: ….. vivo in Germania, da circa 2 anni mi sono convertito e cercando su Google in Italia informazioni sullo Spirito Santo e sui Doni Spirituali ho trovato il vostro sito, il più amplio che ho trovato e quello dove sono spiegate tante cose che fino ad oggi non ho mai sentito, ma adesso arriviamo al punto. Credo di essere una di quelle persone cadute nell’inganno del parlare in lingue. Tutto é iniziato circa tre settimane fa, quando nella nostra chiesa era stato invitato un pastore dell’Africa che doveva predicare sullo Spirito Santo. A parte il fatto che metà della sua predica l’ha spesa raccontando particolari della sua vita da peccatore, più che altro era il modo di come venivano presentate le sue “avventure”, che non mi sembrava molto cristiano, ma su questo non voglio fare altri commenti inutili. Alla fine della predica siamo andati tutti in avanti per ricevere il Battesimo dello Spirito Santo (per chi non l´aveva ricevuto) oppure una nuova unzione, però io non l´ho Ricevuto e sono andato a parlare con questo pastore per avere ulteriori informazioni sul perché non l´avevo ricevuto. Alla fine lui si é messo a pregare e mi ha detto di aprire la bocca e di iniziare a parlare in altre lingue, ed io ho iniziato a pronunciare delle sillabe e poi parole che poi non sono vere parole, da quanto ho capito, essendo che io non sento nessuna potenza dall’alto e nessuna edificazione. Io ringrazio grandemente Dio che mi ha fatto trovare il vostro sito, solo che adesso ho una grande confusione in testa; ho chiesto al Signore di darmi lucidità, non so cosa fare, mi sento come una bandierina agitata dal vento, anche sulle altre cose che ho letto nel sito, per quanto riguarda la decima, il velo, l´abbigliamento, il pastore che predica con le mani in tasca e via dicendo, ho una lunga lista. Quello che vi chiedo é di darmi una spiegazione reale sul Battesimo dello Spirito Santo, come viene, cos´é questa edificazione di sè stessi. Io spero di ricevere una vostra risposta. Voi siete il terzo sito evangelico che contatto, purtroppo fino ad oggi nessuno mi ha mai risposto. Normale, nel mondo si dice non c´é due senza tre, ma io credo che il Signore si userà di voi per darmi la risposta che cerco. Vi ringrazio anticipatamente. La pace del Signore abbondi nei Vostri cuori.
Risposta
Ascolta, la prima cosa che ti dico è questa, stai tranquillo e calmo, fiducioso nel Signore come se tutto quello che ti è accaduto non ti fosse accaduto. Quello che voglio dirti è non disperarti, quello che è avvenuto a te è avvenuto a tanti altri per mancanza di conoscenza e di discernimento. Io ho scritto molto sul battesimo con lo Spirito, per cui è inutile che ti scrivo di nuovo le stesse cose. Sul nostro sito potrai trovare molto anche nella sezione delle domande e delle risposte (voce ‘battesimo con lo Spirito Santo’), e nella sezione ‘confutazioni seconda serie’ (leggi il mio libro ‘confutazione del libro di Tommaso Heinze ….’. Comunque, sappi che il battesimo con lo Spirito Santo è una dottrina biblica, è una esperienza gloriosa che porta i benefici di cui parla la Bibbia. Per quanto riguarda l’edificazione si tratta di una sorta di ‘ricaricamento di batteria’, ‘di acquisizione di nuove forze spirituali’. Per esempio quando preghi sei edificato, non è vero? Quando canti sei edificato, non è vero? Quando senti una predicazione o un insegnamento o una esortazione sani sei edificato, non è vero? E così è quando parli in lingue per lo Spirito. L’edificazione consiste nel sentirsi più forti, e confermati nella fede. Ovviamente mi riferisco al vero parlare in lingue che comincia ad essere presente nella vita del credente dal momento che viene battezzato con lo Spirito Santo, è un parlare che è prodotto dallo Spirito di Dio per cui non è qualcosa che viene da te, lo Spirito si usa della tua bocca per pregare in altra lingua, per cantare in altra lingua, e per intercedere per altri in altra lingua. Non c’è proprio bisogno che un pastore ti dica di parlare in lingue, perchè quando lo Spirito verrà su di te tu ti sentirai riempito di esso ed Egli ti sospingerà a parlare in una altra lingua straniera o più lingue straniere. Aspetta fiducioso la potenza di Dio, lascia perdere quei comportamenti sbagliati che hai visto, e il Signore non ti deluderà. Ovviamente smetti di proferire quelle inutili parole che quel giorno, suggestionato da quel pastore africano, ti sei messo a proferire, ma probabilmente hai già smesso. Se hai ulteriori domande scrivimi. Per ciò che riguarda il velo, e le altre cose, quello che dici è la conferma che ormai in molte Chiese pentecostali molti precetti biblici sono sprezzati o ignorati (quello della decima invece è super ricordato e super onorato, per ovvi motivi), comunque tu farai bene ad osservare la Parola di Dio e a non lasciarti condizionare dalla condotta ribelle di alcuni credenti e pastori. Santificati nel timore di Dio, prendi seriamente la vita cristiana, onora Dio e vedrai che Dio ti onorerà grandemente. Sarai perseguitato dagli uomini, ma onorato da Dio. Aspetto una tua risposta. Stai saldo nella fede e combatti per essa. La grazia del nostro Signore sia con te
17. Il battesimo con lo Spirito Santo è necessario per essere salvati?
No, il battesimo con lo Spirito Santo non è necessario riceverlo per essere salvati perché per essere salvati è necessario solo credere in Gesù Cristo secondo che è scritto: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato” (Atti 16:31), ed ancora: “Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio” (Ef. 2:8). La salvezza dal peccato e dalla perdizione eterna quindi si ottiene mediante la fede nel nome del Figliuol di Dio, cioè credendo che Egli è morto a cagione dei nostri peccati e risuscitato per la nostra giustificazione (cfr. Rom. 4:25). Ma allora a che cosa serve il battesimo con lo Spirito Santo? Il battesimo con lo Spirito Santo serve per essere rivestiti di potenza perché consiste in un rivestimento di potenza dall’alto, secondo che disse Gesù ai suoi discepoli: “Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; quant’è a voi, rimanete in questa città, finché dall’alto siate rivestiti di potenza” (Luca 24:49) ed anche: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi” (Atti 1:8). E siccome quando si viene rivestiti di potenza mediante il battesimo con lo Spirito Santo si comincia a parlare a Dio in lingue, cioè a pregare o anche cantare a Dio in altra lingua (poiché chi parla in altra lingua si rivolge a Dio pregandolo o cantandogli un cantico; cfr. 1 Cor. 14:2,15,16-17) – e questo lo diciamo in base a ciò che avvenne il giorno della Pentecoste a Gerusalemme quando i discepoli furono battezzati con lo Spirito Santo (cfr. Atti 2:4) – è ovvio che il battesimo con lo Spirito serve per poter pregare o cantare a Dio in altra lingua o mediante lo Spirito Santo.
Stando così le cose, dunque, guardati da tutti quei credenti che dicono nella loro ignoranza che se uno non è battezzato con lo Spirito Santo non è salvato.
18. Sto pregando affinché il Signore mi battezzi con lo Spirito Santo. Posso averlo in un attimo di fede? oppure devo prima santificarmi? ….. Volevo essere battezzato con lo Spirito Santo perché molti che l’hanno ricevuto mi hanno detto che si ha sempre una grande gioia nel cuore, ed io ho bisogno di questa gioia perché sono sempre triste, riesco ad avere gioia solo nei pochi momenti che vado in Chiesa mentre al lavoro sto malissimo, perché questa mia gioia non è completa? Cosa mi consigliate?
Per ciò che concerne il quando puoi ricevere il battesimo con lo Spirito Santo, ti dico che lo puoi ricevere in ogni momento, naturalmente non quando lo vogliamo noi ma quando lo vuole Dio perché Dio rimane sovrano anche in questo: è Lui e solo Lui che decide il momento preciso quando donare lo Spirito Santo. Dal momento in cui una persona crede nel nome del Figliuol di Dio, quella persona è atta a ricevere lo Spirito Santo perché ha la fede. Sono quelli del mondo che non possono riceverlo (cfr. Giov. 14:17) perché non credono nel nome del Figliuolo di Dio, ma coloro che sono discepoli di Cristo possono riceverlo perché credono in Lui. Cornelio e quelli di casa sua lo ricevettero pochissimo tempo dopo che ebbero creduto nel Vangelo, infatti Pietro stava ancora parlando loro quando lo Spirito Santo scese su Cornelio e su quelli di casa sua (cfr. Atti 10:44-46). I credenti di Samaria lo ricevettero qualche tempo dopo avere creduto, ma a differenza di Cornelio e di quelli di casa sua lo ricevettero mediante l’imposizione delle mani e la preghiera degli apostoli (cfr. Atti 8:14-17). I circa dodici discepoli di Efeso, lo ricevettero anch’essi qualche tempo dopo avere creduto nel Signore, e anch’essi tramite l’imposizione delle mani (cfr. Atti 19:6). Come puoi vedere, in tutti questi casi fu dopo che essi credettero che ricevettero lo Spirito Santo, ma per ciò che concerne i tempi essi differiscono in tutti e tre i casi. Ma comunque alla fine quei credenti ricevettero tutti lo Spirito Santo.
E’ chiaro che dicendoti che dal momento che una persona crede essa è atta a ricevere lo Spirito Santo, non è detto che essa lo riceverà dopo che avrà raggiunto un certo grado di santificazione, ossia dopo che avrà capito che certe cose non le deve dire, o fare, o indossare. Cerco di farti capire questo con un esempio: se una donna crede nel Signore Gesù, e nel giorno che crede ha gli orecchini addosso e finanche una minigonna, questo non significa che in quel giorno non può essere battezzata con lo Spirito Santo, anzi ci sono casi di donne che prima hanno ricevuto lo Spirito Santo e poi hanno capito che gli orecchini e la minigonna non se li dovevano più mettere, ed hanno smesso di metterseli. Ti ho fatto questo esempio per farti capire che il dono dello Spirito Santo non si riceve per forza di cose dopo che si è capito che questa o quell’altra cosa non va fatta. Tuttavia una cosa deve essere chiara, che dal momento che una persona crede, deve procacciare la santificazione, cioè deve astenersi da qualsiasi male o apparenza di male, al fine di piacere al Signore. Chi è stato crocifisso con Cristo al peccato, non può e non è legittimato a vivere ancora nel peccato. Il salario del peccato è la morte, se egli quindi pensa di poter continuare a vivere nel peccato cioè a camminare secondo la carne egli morirà: “Se vivete secondo la carne, voi morrete” (Rom. 8:13). Non importa se ha già ricevuto o meno lo Spirito Santo, se egli camminerà secondo i desideri della carne quel credente morirà. Quindi la santificazione si deve ricercare sia mentre si aspetta di essere battezzati con lo Spirito Santo e sia dopo: non è lecito abbandonarsi ai piaceri della carne e ai piaceri della vita nè prima e nè dopo avere ricevuto lo Spirito Santo. Se dunque tu hai coscienza di peccati che hai commesso, e stai aspettando di essere battezzato con lo Spirito Santo, farai bene a confessarli al Signore, e ad abbandonarli. I peccati, sappilo questo, costituiscono sempre una barriera che si frappone tra noi e Dio. Le parole del profeta Isaia sono estremamente eloquenti a tale riguardo: “Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ma son le vostre iniquità quelle che han posto una barriera fra voi e il vostro Dio; sono i vostri peccati quelli che han fatto sì ch’egli nasconda la sua faccia da voi, per non darvi più ascolto. Poiché le vostre mani son contaminate dal sangue, e le vostre dita dalla iniquità; le vostre labbra proferiscon menzogna, la vostra lingua sussurra perversità. Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con verità; s’appoggiano su quel che non è, dicon menzogne, concepiscono il male, partoriscono l’iniquità. Covano uova di basilisco, tessono tele di ragno; chi mangia delle loro uova muore, e l’uovo che uno schiaccia, dà fuori una vipera. Le loro tele non diventeranno vestiti, né costoro si copriranno delle loro opere; le loro opere son opere d’iniquità, e nelle loro mani vi sono atti di violenza. I loro piedi corrono al male, ed essi s’affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri son pensieri d’iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla loro strada. La via della pace non la conoscono, e non v’è equità nel loro procedere; si fanno de’ sentieri tortuosi, chiunque vi cammina non conosce la pace. Perciò la sentenza liberatrice è lunge da noi, e non arriva fino a noi la giustizia; noi aspettiamo la luce, ed ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore del dì, e camminiamo nel buio. Andiam tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pien mezzogiorno come nel crepuscolo, in mezzo all’abbondanza sembriamo de’ morti. Tutti quanti mugghiamo come orsi, andiam gemendo come colombe; aspettiamo la sentenza liberatrice, ed essa non viene; la salvezza, ed ella s’allontana da noi. Poiché le nostre trasgressioni si son moltiplicate dinanzi a te, e i nostri peccati testimoniano contro di noi; sì, le nostre trasgressioni ci sono presenti, e le nostre iniquità, le conosciamo. Siamo stati ribelli all’Eterno e l’abbiam rinnegato, ci siam ritratti dal seguire il nostro Dio, abbiam parlato d’oppressione e di rivolta, abbiam concepito e meditato in cuore parole di menzogna… E la sentenza liberatrice s’è ritirata, e la salvezza s’è tenuta lontana; poiché la verità soccombe sulla piazza pubblica, e la rettitudine non può avervi accesso; la verità è scomparsa, e chi si ritrae dal male s’espone ad essere spogliato” (Is. 59:1-15).
Riguardo alle tue ultime domande, voglio dirti che non è che dopo che si riceve il battesimo con lo Spirito Santo non si può più essere tristi o abbattuti, nessuno ti inganni. L’apostolo Paolo era ripieno di Spirito Santo e parlava in lingue, eppure fu abbattuto e contristato varie volte. Ebbe bisogno di essere consolato anche lui in certe occasioni (cfr. 2 Tim. 1:16; 2 Cor. 7:6). Certamente però la gioia della salvezza che aveva ottenuto non lo abbandonò mai perché dice in un posto: “Contristati eppure sempre allegri” (2 Cor. 6:10).
L’allegrezza è il frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal. 5:22), per cui a prescindere che uno sia ripieno o meno di Spirito Santo, cioè a prescindere che uno sia battezzato o meno con lo Spirito Santo, egli ha questa gioia nel suo cuore. Non può essere altrimenti. Potrà essere abbattuto perché le persone gli fanno dei torti, lo perseguitano, e così via, ma la gioia del Signore continuerà a dimorare nel suo cuore come anche la pace. Certo però che – collegandomi a quanto ti ho detto prima – se il credente comincia ad abbandonarsi ai piaceri della carne e della vita, quella gioia e quella pace si dilegueranno (non importa se frequenta un locale di culto), perché egli permetterà al peccato di regnare nella sua carne, con le nefaste conseguenze che ne derivano. Il peccato porta tristezza e irrequietezza, appunto perché il suo salario è la morte, quindi per ciò che concerne i momenti di tristezza che ci sono nella tua vita, devi esaminare te stesso e vedere qual è la causa di questa tristezza. Se essa dovesse essere costituita da peccati, allora confessali e abbandonali. Vivi una vita santa, pia e giusta, e la benedizione di Dio regnerà nella tua vita. E rallegrati nel Signore che ci ha salvati.
19. Secondo voi e secondo la Parola di Dio, un credente battezzato nello Spirito Santo deve per forza parlare in lingue? E c’è differenza tra il segno delle lingue e il parlare in lingue?
Sì, un credente che è stato battezzato con lo Spirito Santo parla in lingue perché il parlare in altra lingua è parte integrante del battesimo con lo Spirito Santo che Gesù promise ai suoi discepoli prima di essere assunto in cielo alla destra della Maestà.
I circa centoventi discepoli infatti quando il giorno della Pentecoste furono battezzati con lo Spirito Santo cominciarono a parlare in lingue, ecco quello che si legge negli Atti: “E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi” (Atti 2:1-4). E la stessa cosa vale per Cornelio e quelli di casa sua quando furono battezzati con lo Spirito infatti anch’essi si misero subito a parlare in lingue secondo che è scritto: “Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio” (Atti 10:44-46), Pietro raccontando quel fatto dice: “E come avevo cominciato a parlare, lo Spirito Santo scese su loro, com’era sceso su noi da principio. Mi ricordai allora della parola del Signore, che diceva: ‘Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo’ (Atti 11:15-16).
Per ciò che concerne la tua domanda sulla differenza tra segno delle lingue e parlare in lingue, la domanda così come l’hai posta tu mi fa rispondere di no, perché quando uno viene battezzato con lo Spirito Santo comincia a parlare in altra lingua e quello è il segno esteriore del battesimo con lo Spirito Santo. La differenza per ciò che concerne le lingue, è quella tra chi parla in una sola lingua straniera e chi parla in più lingue straniere perché in questo secondo caso ci troviamo davanti ad un credente che oltre ad essere battezzato con lo Spirito ha il dono della diversità delle lingue (cfr. 1 Cor. 12:10) che è una capacità soprannaturale mediante la quale il credente parla varie lingue straniere, capacità che non tutti coloro che sono battezzati con lo Spirito hanno, ecco perché Paolo dice: “Parlano tutti in altre lingue?” (1 Cor. 12:30). Naturalmente, se questa capacità o questo dono il credente lo riceve quando viene battezzato con lo Spirito Santo egli comincerà a parlare varie lingue straniere sin dal momento in cui viene battezzato con lo Spirito Santo, per cui nel suo caso specifico il segno e il dono saranno considerati ‘uguali’ perché egli verrà sentito parlare più lingue straniere invece che una soltanto. Nel caso però il credente quando viene battezzato con lo Spirito Santo comincia a parlare in una sola altra lingua allora si deve parlare solo di segno perché è assente il dono della diversità delle lingue. Tuttavia una cosa deve essere chiara, il parlare in altra lingua, non importa se in una sola lingua o in più lingue, in sé stesso costituisce un segno per gli increduli perché Paolo dice che le lingue servono di segno non per i credenti ma per i non credenti (cfr. 1 Cor. 14:22). E’ evidente infatti che se un non credente che conosce sia l’arabo che l’ebraico, sente un credente italiano, che non conosce nessuna di queste lingue, lodare Dio in una sola di queste lingue o in ambedue le lingue, la cosa susciterà in lui eguale meraviglia. Ti faccio un altro esempio; è evidente che una guarigione di un credente malato non importa se fatta tramite un singolo fratello che ha i doni di guarigione o tramite gli anziani di una Chiesa che lo ungono d’olio nel nome del Signore e pregano su lui (e quindi anche se nessuno degli anziani ha dei doni di guarigione) costituisce un segno per un non credente che è testimone della guarigione e questo perché la guarigione di un infermo nel nome di Gesù Cristo è un segno. Gesù non ha forse detto che tra i segni che accompagneranno coloro che credono c’è quello che essi imporranno le mani agli infermi ed essi guariranno (cfr. Mar. 16:18)? Ha forse fatto distinzione tra un imposizione delle mani sull’infermo fatta da un credente con dei doni di guarigione e quella fatta da un credente che non ha questi doni? No, eppure il segno rimane. Così è nel campo delle lingue, o un credente parla per lo Spirito in una sola lingua straniera o in più lingue straniere con il dono della diversità delle lingue, quel parlare è un segno per i non credenti.
20. E’ indispensabile essere battezzati con lo Spirito Santo per poter evangelizzare nelle strade e per le piazze? Alcuni dicono infatti che Gesù disse ai suoi discepoli di non dipartirsi da Gerusalemme ma di aspettare di essere rivestiti di potenza dall’alto, poi sarebbero stati suoi testimoni in Gerusalemme, in Giudea, in Samaria e fino alle estremità della terra?
Ascolta, con tutta l’importanza che ha il battesimo con lo Spirito Santo per un credente perché consiste in un rivestimento di potenza dall’alto, io non lo reputo indispensabile per potere rendere testimonianza della grazia di Dio, lo reputo utile per evangelizzare ma non indispensabile. Con questo cosa voglio dirti dunque? Che un credente nell’attesa di ricevere il battesimo con lo Spirito Santo può benissimo evangelizzare in qualsiasi luogo, certamente però con il battesimo con lo Spirito Santo egli sarà aiutato nell’opera di evangelizzazione.
Per spiegarti questo ti ricordo che gli apostoli del Signore evangelizzarono ancora prima di essere battezzati con lo Spirito Santo, precisamente mentre Gesù era ancora con loro, infatti è scritto in Marco che “predicavano che la gente si ravvedesse” (Mar. 6:12) ed anche: “Ed essi, partitisi, andavano attorno di villaggio in villaggio, evangelizzando e facendo guarigioni per ogni dove” (Luca 9:6). Tuttavia è vero che Gesù prima di essere assunto in cielo ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre (cfr. Luca 24:49). Vorrei però farti notare che questo fu un ordine dato agli apostoli da Gesù, essi lo sentirono con le loro orecchie dalla sua bocca, e fu un ordine specifico per loro infatti ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme (cfr. Atti 1:4). Come anche gli apostoli sentirono personalmente Gesù dire loro che essi avrebbero ricevuto potenza quando lo Spirito Santo sarebbe venuto sopra di loro e gli sarebbero stati testimoni in Gerusalemme, e non solo in Gerusalemme ma anche in tutta la Giudea e Samaria e fino all’estremità della terra. Cosa questa che avvenne perché gli apostoli del Signore dopo che furono rivestiti di potenza resero testimonianza della resurrezione di Gesù prima in Gerusalemme, poi in tutta la Giudea e in Samaria e poi uscirono dai confini d’Israele per andare ad annunciare il Vangelo nelle altre nazioni. Pietro per esempio arrivò fino a Babilonia da cui scrisse anche una epistola. E’ evidente dunque che oggi se un credente dovesse sempre agire come gli apostoli, cioè se dopo avere creduto non dovesse dipartirsi dalla città o dal paese dove si trova per aspettarvi di ricevere il battesimo con lo Spirito Santo, egli dovrebbe ricevere un ordine simile direttamente dal Signore per non rendersi colpevole di avere testimoniato prima di essere rivestito di potenza. Un’altra cosa da tenere presente nel caso degli apostoli è che essi erano a conoscenza del battesimo con lo Spirito Santo perché Gesù gliene aveva parlato, sapevano in che cosa consistesse e sapevano anche che lo avrebbero ricevuto dopo non molti giorni dalla assunzione di Gesù in cielo. Ma oggi ci sono tanti credenti che credono nel Signore Gesù i quali non vengono a conoscenza di questa promessa se non dopo tanto tempo perché nella loro comunità non viene insegnato che esiste questa esperienza chiamata battesimo con lo Spirito Santo da farsi dopo avere creduto. Che faranno allora nel frattempo questi credenti che non sono a conoscenza del battesimo con lo Spirito? Renderanno testimonianza a piccoli e grandi del Vangelo della grazia di Dio perché l’amore di Cristo che è in loro li costringerà a rendere testimonianza della grazia di Dio. Che si può dire allora di quei credenti? Che peccano nell’evangelizzare per le strade e per le piazze e dovunque si trovano? Così non sia. Non giudichiamo ingiustamente i fratelli. O diremo forse che essi non sono dei testimoni di Cristo perché non sono stati ancora rivestiti di potenza dall’alto? Così non sia. Chi siamo noi da poter dire simili cose? Questo equivale ad offendere.
Ma oggi ci sono anche tanti credenti che dopo che credono nel Signore, benché nella loro comunità sentono parlare del battesimo con lo Spirito Santo, non lo ricevono subito ma dopo del tempo. Che devono fare dunque questi credenti? Stare zitti, tenere la bocca chiusa senza poter testimoniare della grazia di Dio, fino a che non saranno battezzati con lo Spirito Santo? Io non mi azzardo a dire loro una simile cosa, come non mi azzardo a dire loro di non andare in strada o in piazza ad evangelizzare se non dopo essere stati battezzati con lo Spirito Santo. Non reputo questo parlare un parlare saggio e sano. Io li incoraggio naturalmente a ricercare ardentemente il battesimo con lo Spirito Santo, ma vietargli di rendere testimonianza o di andare ad evangelizzare è qualcosa che non mi sento affatto di dire loro.
21. … Però d’altra parte come dite voi abbiamo chiari esempi Biblici che attestano che non appena si veniva battezzati con lo spirito Santo si parlava in lingue, forse il parlare in lingue si manifestava come prima conferma dello spirito Santo ed in seguito si riceve il dono che il Signore ha deciso per noi, oppure può essere possibile che quando si è battezzati con lo Spirito Santo si manifesta il dono che ci è stato dato qualsiasi esso sia, o forse nel caso dei battesimi con lo spirito Santo di cui fà riferimento la Bibbia alla folla convertita veniva dato il dono delle lingue perché non erano ancora pronti per altri doni?
21. …. volevo porvi una domanda: Sul vostro sito ho letto che quando si riceve il battesimo dello Spirito Santo si parla per forza in lingue, ma questo si riscontra solo in parte con le Scritture poiché viene anche detto: “Ora vi è diversità di carismi, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, carismi di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.” (1 Corinzi 12:4-11) Però d’altra parte, come dite voi, abbiamo chiari esempi Biblici che attestano che non appena si veniva battezzati con lo Spirito Santo si parlava in lingue. Il parlare in lingue si manifesta come prima conferma dello Spirito Santo ed in seguito si riceve il dono che il Signore ha deciso per noi? Oppure può essere possibile che quando si viene battezzati con lo Spirito Santo si manifesta il dono che ci è stato dato qualsiasi esso sia? O forse nel caso dei battesimi con lo Spirito Santo di cui fà riferimento la Bibbia alla folla convertita veniva dato il dono delle lingue perché non erano ancora pronti per altri doni?
Risposta
Fratello, quando si viene battezzati con lo Spirito si comincia a parlare in altra lingua, il che è il segno esteriore che attesta l’avvenuto battesimo con lo Spirito, ma non è detto che si ricevano altri doni in quel momento. Può succedere certamente che si riceva anche uno dei doni dello Spirito (come per esempio il dono della diversità delle lingue, la profezia, l’interpretazione, e così via) ma non è automatico. I circa dodici discepoli di Efeso per esempio ricevettero anche il dono di profezia quando lo Spirito scese su loro, ma degli altri credenti che furono battezzati con lo Spirito non viene detto che ricevettero questo dono (o che profetizzavano) subito dopo che lo Spirito scese su di essi. Molto spesso chi è stato battezzato con lo Spirito riceve in seguito i doni o il dono che Dio vuole dargli.
Butindaro Giacinto, Domande e Risposte (Volume 1). Roma 2006. Pagine 471. Vedi l’indice del libro