Il battesimo

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Paolo dice ai Corinzi: “Altrimenti, che faranno quelli che son battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque son essi battezzati per loro?”.[1]

Nella loro versione si legge invece: ‘Altrimenti, che faranno quelli che si battezzano allo scopo [di essere] dei morti? Se i morti non devono affatto essere destati, perché sono anche battezzati allo scopo di [esser] tali?’

Come si può ben vedere le parole di Paolo sono state stravolte. La ragione è per negare che in seno alla Chiesa di Corinto ci fossero alcuni che si facevano battezzare a favore dei morti, e per far diventare quel battesimo ‘vicario’[2] un battesimo che influisce sul futuro di chi viene battezzato. Essi affermano infatti: ‘Non si tratta di un battesimo a cui un cristiano si sottopone a favore di qualcuno già morto, ma è piuttosto qualcosa che influisce sul suo stesso futuro. In che senso dunque quei cristiani si battezzavano ‘allo scopo di essere dei morti’ o erano ‘battezzati nella sua morte’? Erano immersi in un modo di vivere che li avrebbe portati a morire fedeli, come Cristo, e con la speranza di una risurrezione simile alla sua alla vita spirituale immortale’.[3]

 


[1] 1 Cor. 15:29

[2] Sia ben chiaro comunque che Paolo non ha esortato i credenti di Corinto a farsi battezzare per i morti; diciamo questo perché i Mormoni prendono queste parole per sostenere il loro battesimo per i morti a cui sono obbligati i Mormoni al fine di salvare coloro che sono morti privi della conoscenza del Vangelo ‘restaurato’.

[3] Perspicacia nello studio delle Scritture, vol. I, pag. 303.