La stella apparsa in Oriente in occasione della nascita del re dei Giudei

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La dottrina dei Testimoni di Geova.

Gli ‘astrologi (che) vennero da luoghi orientali’, quindi dalle vicinanze di Babilonia, la cui visita al re Erode dopo la nascita di Gesù provocò la strage di tutti i bambini maschi di Betleem, evidentemente non erano servitori o adoratori del vero Dio. (…) A motivo del fatto che praticavano l’astrologia, benché fosse condannata, e dei pessimi risultati della loro visita, che mise in pericolo la vita del futuro Messia, è certo consentito, anzi opportuno, ritenere che fossero guidati da una fonte avversa ai propositi di Dio relativi al promesso Messia. E’ certo ragionevole chiedersi se colui che ‘continua a trasformarsi in angelo di luce’, il cui operato è contrassegnato da ‘ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna’, che fu in grado di far sembrare che un serpente parlasse, e che fu definito da Gesù ‘omicida quando cominciò’, non avrebbe potuto far ‘vedere’ agli astrologi un oggetto simile a una stella che prima li guidò non a Betleem, ma a Gerusalemme, dove risiedeva un acerrimo nemico del promesso Messia’.[1]

Confutazione.

Anche questo insegnamento della Torre di Guardia è falso. Adesso lo dimostreremo.

Non può essere vero che i magi provenienti dall’Oriente furono guidati dal diavolo prima a Gerusalemme e poi a Betlemme dove era nato in quel tempo Gesù, per questa ragione. Perché quando essi arrivarono a Gerusalemme chiesero dove era il Re dei Giudei che era nato perché essi avevano veduto la sua stella in Oriente ed erano venuti per adorarlo, e difatti questo fecero quando andarono a Betleem e lo trovarono in fasce nella casa. E noi sappiamo che il diavolo non avrebbe mai guidato degli uomini al posto dove era nato Gesù per adorarlo. Perché egli non vuole che Gesù sia adorato. Egli vuole che Egli sia schernito, oltraggiato, odiato, ma non adorato. La stella quindi che apparve loro in Oriente e li condusse al luogo preciso dove si trovava il bambino Gesù non apparve per opera del diavolo ma per opera di Dio. Essi non furono guidati da una forza avversa a Cristo; semmai sono i Testimoni di Geova guidati da una forza avversa a Cristo perché rifiutano di adorarlo.

A questo punto rispondiamo all’asserzione secondo cui l’apparizione di quella stella mise a repentaglio la vita di Gesù e quindi non poteva essere da Dio. Per confutare questo ragionamento umano diciamo che il tutto rientrava nel disegno di Dio infatti Dio aveva stabilito di far sapere a Erode, per mezzo dei magi, che in Giudea era nato il Re dei Giudei; e aveva altresì stabilito di farlo infuriare per mezzo del comportamento dei magi che dopo aver adorato Gesù ed avergli offerto i doni che avevano portato “essendo stati divinamente avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, per altra via tornarono al loro paese”.[2] I motivi sono i seguenti. Egli doveva mandare Giuseppe con sua moglie e il bambino in Egitto ed adempiere così la parola detta tramite il profeta Osea: “Fuor d’Egitto chiamai il mio figliuolo”.[3] Come voi sapete infatti, dopo che i magi furono partiti da Betlemme un angelo del Signore apparve a Giuseppe e gli disse di fuggire in Egitto finché non fossero morti coloro che cercavano la vita del fanciullino. E poi si doveva compiere la strage dei bambini maschi ch’erano in Betleem e dintorni perché questo era stato predetto dal profeta dicendo: “Un grido è stato udito in Rama; un pianto ed un lamento grande; Rachele piange i suoi figliuoli e ricusa d’esser consolata perché non sono più”.[4]

I Testimoni di Geova quindi errano per mancanza di conoscenza anche a proposito dei magi d’Oriente e dell’apparizione della stella in Oriente.

 


[1] Perspicacia nello studio delle Scritture, vol. II, pag. 1049-1050

[2] Matt. 2:12

[3] Matt. 2:15; cfr. Osea 11:1

[4] Matt. 2:18