I Mormoni – Indice > Il peccato, la salvezza, la giustificazione e la nuova nascita > La salvezza > Il battesimo in acqua a pro di coloro che sono morti nei loro peccati è inutile
La dottrina mormone che afferma che il battesimo per i defunti da la salvezza agli uomini morti nei loro peccati è falsa perché non trova nessuna conferma né negli insegnamenti di Gesù, né in quelli degli apostoli e si oppone nettamente alla sana dottrina. Ora, la confutiamo. Gesù disse ai Giudei: “Perciò v’ho detto che morrete ne’ vostri peccati; perché se non credete che sono io (il Cristo), morrete nei vostri peccati”,[1] ed anche: “Se non vi ravvedete, tutti al par di loro[2] perirete”.[3] A Nicodemo egli disse: “Chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio”;[4] ed ai suoi discepoli disse: “Chi non avrà creduto sarà condannato”;[5] mentre Giovanni il Battista disse: “Chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui”.[6] Dunque chi rifiuta di ravvedersi e di credere nel Vangelo sulla terra, quando muore, essendo che muore nei suoi peccati se ne va all’inferno nel tormento in attesa del giudizio. Ecco perché Paolo dice ai Corinzi: “Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza!”,[7] perché egli sapeva che dopo morti per coloro che muoiono nei loro falli non c’è più nessuna possibilità di riconciliarsi con Dio.
Vi sono molte altre Scritture che fanno capire che i peccatori quando muoiono se ne vanno nel soggiorno dei morti in attesa del giudizio e che non rimane più alcuna speranza di salvezza per loro; eccone alcune.
– “Quale speranza rimane mai all’empio quando Iddio gli toglie, gli rapisce l’anima?”.[8]
– “Gli empi se n’andranno al soggiorno de’ morti, sì, tutte le nazioni che dimenticano Iddio”.[9]
– “Son cacciati come pecore nel soggiorno de’ morti; la morte è il loro pastore; ed al mattino gli uomini retti li calpestano. La lor gloria ha da consumarsi nel soggiorno de’ morti, né avrà altra dimora”.[10]
– “Passano felici i loro giorni poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti”.[11]
– “Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà”.[12]
– “Chi ama la sua vita, la perde..”.[13]
– “E’ stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”[14] (per gli empi è un giudizio di condanna).
Il battesimo dei viventi in favore dei peccatori morti quindi non può in nessuna maniera salvarli né dal fuoco in cui si trovano e neppure dalla condanna eterna che riceveranno in quel giorno dal Signore. Per certi versi questa eresia dei Mormoni che offre la possibilità di essere salvati ai peccatori impenitenti morti assomiglia a quella dei Cattolici romani che afferma che mediante preghiere, messe e offerte, le anime dei morti che si trovano a penare nel purgatorio[15] possano essere salvate nel Paradiso di Dio! Certo è che se fosse così come dicono loro gli uomini vivi diventerebbero i salvatori dei morti e che quest’ultimi in fin dei conti dovranno essere riconoscenti per tutta l’eternità a loro e non a Cristo!!
Per quanto riguarda le parole di Paolo che fanno accenno al battesimo dei viventi in favore dei defunti che i Corinzi praticavano bisogna dire che con esse Paolo non insegnò affatto a battezzare i vivi per i morti. Infatti se si leggono attentamente le sue parole si noterà che lui fece riferimento a questa pratica dei Corinzi in riferimento alla risurrezione per domandare ai Corinzi che se era come dicevano alcuni fra loro che non c’era risurrezione dei morti perché mai alcuni si facevano battezzare per i morti? Ma non è che Paolo disse loro che facevano bene a battezzare i vivi per i morti e li incoraggiò a proseguire; certo non possiamo dire neppure che egli con le sue parole disse loro di smettere di battezzare per i morti; ma comunque queste sue parole non hanno il significato che i Mormoni gli danno perché la salvezza la si può ottenere solo sulla terra mentre si è vivi e non anche dopo morti in virtù di qualche opera compiuta da qualche vivente. Se fosse così non ci sarebbe bisogno di predicare né il ravvedimento e neppure la parola della fede ai peccatori, e neppure di pregare per loro affinché Dio li salvi essendo che per loro rimarrebbe sempre la possibilità di essere salvati anche dopo morti. Noi dal canto nostro, sapendo che questa dottrina della possibilità di essere salvati dopo morti è una eresia, continueremo a dire agli uomini quello che disse Pietro ai Giudei il giorno della Pentecoste e cioè: “Salvatevi da questa perversa generazione”,[16] e a pregare per loro affinché siano salvati.
E poi noi diciamo ancora: ma come poteva Paolo ritenere che il battesimo dei vivi per i morti potesse salvare gli uomini morti nei loro falli quando lui insegnava che neppure quello amministrato ai vivi per loro stessi rimettesse i peccati? Come avrebbe potuto predicare il battesimo per i morti quando diceva che Cristo non lo aveva mandato a battezzare (quantunque ciò lui battezzò alcuni) ma ad evangelizzare?[17]
[1] Giov. 8:24↩
[2] Al pari di quei diciotto sui quali era caduta la torre in Siloe.↩
[3] Luca 13:5↩
[4] Giov. 3:18↩
[5] Mar. 16:16↩
[6] Giov. 3:36↩
[7] 2 Cor. 6:2↩
[8] Giob. 27:8↩
[9] Sal. 9:17↩
[10] Sal. 49:14↩
[11] Giob. 21:13↩
[12] Matt. 16:25↩
[13] Giov. 12:25↩
[14] Ebr. 9:27↩
[15] Che sono coloro morti con dei peccati ‘veniali’ da espiare e qualche residuo di pena di qualche peccato ‘mortale’, perché come voi sapete chi muore in stato di peccato ‘mortale’ va all’inferno senza più alcuna speranza.↩
[16] Atti 2:40↩
[17] Cfr. 1 Cor. 1:17↩