La dottrina sull’uomo e sulla salvezza

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Che cosa è l’uomo, che cosa deve scoprire per ‘salvarsi’ e diventa­re felice, come può fare questa scoperta, e che cosa lo aspetta dopo morto per il New Age

Per il New Age l’uomo possiede all’interno una scintilla divina che è il ‘cristo interiore’, l’energia cosmica universale, e se vuole sperimentare questo cristo interiore deve mettersi in contatto con questa energia che è nascosta al suo interno. In altre parole egli si deve fondere con essa; allora e solo allora diventerà cristo e scoprirà di essere Dio. E potrà così mettersi a dire come fa di già Shirley MacLaine – l’attrice americana che da anni diffonde il New Age mediante film, libri e programmi televisivi -: ‘Io sono Dio’. Alla fin fine dunque quello che si propone di fare il New Age è di fare scoprire all’uomo la sua natura divina e le sue illimitate potenzialità! Ma nella pratica come può avvenire che l’uomo scopra ciò? Tramite una trasformazione (o ampliamento) della coscienza ottenibile facendo ricorso alle tante e svariate tecniche – naturalmente ogni gruppo del New Age proporrà la sua o le sue tecniche – che esso offre al suo interno. Ed il peccato? E’ un concetto rifiutato perché fa parte dell’era dei Pesci, ed è stato sostituito con la nozione di malattia; quindi l’uomo non è più un peccatore ma uno che ha limitazioni psichiche, insomma una sorta di malato menta­le, che però può guarire appunto tramite la trasformazione della sua coscienza. Ecco alcune dichiarazioni sul peccato fatte da alcuni esponenti del New Age: ‘L’idea del ‘peccato originale’ è completamente falsa (…) L’Alta Religione non ha niente a che fare con il peccato, ma solo con lo sviluppo spirituale dell’uomo’[1] ha detto J. R. Price. ‘Non si deve parlare del peccato. Questo è pensie­ro negativo, e il pensiero negativo è l’elemento che blocca la nostra strada verso la trasformazione spirituale’, ha affermato Barbara Marx Hubbard. Ma allora l’uomo è innocente per il New Age? Sì, proprio così; ‘Nessuno è colpevole. Siamo tutti innocenti’,[2] ha detto Leo Buscaglia. Il suo unico peccato – se di peccato si può parlare per il New Age – consisterebbe nell’ignorare di essere Dio. E questa ignoranza costituisce una grande tragedia: Shirley MacLaine ha detto infatti: ‘Che la tragedia della specie umana consistesse nell’aver dimenticato che ognuno è divino? E se tornavamo a rendercene conto, ecco che avremmo scacciato la paura dalle nostre esistenze e scacciare la paura avrebbe significato togliere di mezzo l’odio. E molto altro ancora’.[3] Quindi per caduta dell’uomo il New Age non intende la ribellione dell’uomo contro Dio, ma bensì l’essere caduto nell’errore – e quindi egli è vittima di un in­ganno – di credere di essere distinto da Dio. Questa è la causa di tutti i problemi dell’uomo!

E la dottrina della salvezza per mezzo della fede in Gesù Cristo? E’ stata annullata e sostituita con un’altra dottrina; ha detto infat­ti una scrittrice del New Age che ‘il mito del Salvatore là fuori è stato sostituito dal mito dell’eroe qui dentro’. Ed un’altra donna seguace del New Age, Gina Cerminara, è stata ancora più esplicita affermando che la salvezza per fede nel sacrificio di Gesù ‘è un crimine psicologico perché pone la responsabilità della redenzione su qualcosa che è al di fuori di noi: rende la salvezza una realtà che poggia sulla credenza nella divinità di un’altra persona, piuttosto che nella trasformazione che avviene quando crediamo nella divinità insita in noi stessi’.[4] L’uomo del New Age dunque per salvarsi e diventare felice deve solo acquisire un nuovo paradigma, una nuova consapevolezza del sè; in altre parole deve giungere a rendersi conto di essere Dio, di avere dentro di sè sconfinate potenzialità in grado di supplire a tutti i suoi bisogni.

Vediamo adesso quali sono alcune di queste tecniche che si propongono di produrre l’ampliamento e la trasformazione della coscienza dell’uomo (mettendolo in contatto con l’energia cosmica e facendogli conoscere-scoprire il suo vero sè, che è il Divino in lui), e di provocare così in lui il cambiamento di paradigma indispensabile alla sua ‘salvezza’.

La meditazione.

Lo yoga.

Le arti marziali.

L’agopuntura.

La macrobiotica.

Il biofeedback.

Il training autogeno.

Il rebirthing.

La cristalloterapia.

La cromoterapia.

L’omeopatia.

La musicoterapia.

Le droghe allucinogene.

L’ipnosi e l’autoipnosi.

Il Silva Mind Control.

Le tecniche sciamaniche.

Le tecniche magiche.

L’astrologia.

Il channeling.

Tra tutte queste tecniche sopra citate va detto che alcune (e precisamente il biofeedback, il training autogeno, l’ipnosi e l’autoipnosi, il rebirthing, lo yoga, l’agopuntura, la macrobiotica, la meditazione, la musicoterapia, la cromoterapia, la cristalloterapia e l’omeopatia) fanno parte della medicina alternativa o olistica che il New Age ritiene essere uno dei suoi più forti alleati. Questa medicina si chiama olistica – dal greco olon, ‘intero’ – perché si accosta al paziente malato considerandolo nella sua totalità, cioè tenendo presente delle interrelazioni esistenti tra il corpo, la mente e lo spirito, e non invece come fa la medicina tradizionale che si preoccupa solo del corpo – considerandolo come una macchina – intervenendo su di esso con farmaci e interventi chirurgici. Nella pratica, per quasi tutte le terapie alternative presenti nel New Age la malattia è dovuta alla presenza di uno squilibrio energetico, per cui per guarire occorre ristabilire l’equilibrio energetico nel corpo. Questo perché viene detto che all’interno e tutto intorno all’organismo vivente esiste un flusso continuo di energia sottile; se questo flusso viene disturbato l’organismo si ammala, se invece viene riequilibrato e torna a scorrere liberamente l’organismo torna sano. E le terapie alternative hanno come scopo proprio quello di ristabilire il flusso dell’energia vitale (che assume un nome diverso a secondo della pratica) nell’ammalato; alcune cercano di ristabilirlo con il contatto con la pelle come l’agopuntura (ed anche l’agopressione, la riflessiologia, e la digitopressione, il Reiki, il Rolfing ed altre); la macrobiotica con l’ingerimento di particolari cibi, e altre mediante il potere della concentrazione e quindi della mente (lo yoga, lo zen, la meditazione trascendentale, la visualizzazione crea­tiva, l’ipnosi, l’autoipnosi, il biofeedback ecc..), il che implica il riconoscimento che la malattia è di fatto collegata alla mente dell’uomo per cui basta dirigere il pensiero della mente in una determinata dire­zione che il corpo malato guarirà. Quindi in questo caso viene esaltato il potere che possiede la mente sul corpo umano. Una cosa deve essere ben chiara, il malato secondo il New Age ha al suo interno le risorse necessarie per guarire, in altre parole egli ha il potere di autoguarire. Naturalmente la medicina olistica è vista dal New Age come un mezzo tramite cui la persona malata può ‘convertirsi’ al sistema di pensiero del New Age (in cui troviamo l’olismo, il monismo, il panteismo, la reincarnazione e così via) ed acquisire così il nuovo paradigma. Non pochi ‘cospiratori dell’Acquario’ affermano di avere cominciato a vedere le cose in una maniera totalmente diversa dopo avere praticato alcune di queste terapie; o che in seguito al risultato positivo ottenuto tramite una di esse hanno cominciato ad interessarsi di altre terapie alternative (e delle idee su cui esse si fondano); esse, in altre parole, per molti hanno costituito una specie di trampolino di lancio verso la trasforma­zione della propria coscienza, un qualcosa che li ha catapultati nel New Age.

Come si può bene vedere il New Age offre diverse tecniche che hanno come fine quello di fare uscire l’uomo dall’ignoranza nella quale si trova (il non sapere di essere Dio) e di liberarlo dall’illusione (la convinzione di non essere uno con il Tutto). Sta all’adepto scegliere quella o quelle che ritiene meglio per lui; la via più sicura però – così viene detto da molti in quegli ambienti – è quella della medita­zione di matrice orientale.

Ecco dunque il rimedio proposto dal New Age per la soluzione dei problemi dell’uomo, sia essi fisici che spirituali, esso consiste in una vasta gamma di pratiche tese ad alterare la consapevolezza dell’uomo e fargli perdere il contatto con la realtà materiale e immergerlo in un’altra dimensione; quella in cui lui realizzerà di essere Dio e uno con il Tutto. Quando questa realizzazione avverrà si verificherà in lui una sorta di risveglio da un lungo sonno; e da lui cominceranno a fuoriuscire energie mai utilizzate prima che erano nascoste in lui che risolveranno i suoi bisogni spirituali, fisici e materiali; esse infatti gli apporteranno, pace, gioia, amore, salute e successo nella vita! E cambierà interamente il suo modo di vedere la realtà; tutto è Dio, e Dio è tutto; l’uomo è divino e buono; la risposta ai problemi dell’uomo è nell’uomo stesso; ognuno possiede la sua verità e così via. Che gli rimane di fare a questo punto? Questo, comunicare agli altri la sua scoperta affinché anche altri come lui siano indotti a intraprendere la stessa ricerca ed essere risvegliati come lui, e la società sia trasformata; questa è la cospirazione. Il piano dunque è struttu­rato in questa maniera; il New Age promette all’uomo un’esperien­za (che può avvenire anche tramite una terapia intesa a curare una malattia corporale) in grado di metterlo in contatto con una Realtà ultima chiamata Dio al suo interno; questa esperienza gli farà trovare finalmente la rispo­sta ai suoi problemi, e rivoluzionerà la sua vita perché il suo modo di pensare e di vedere le cose cambierà interamente, egli non sarà mai più lo stesso. E dopo che l’adepto ha fatto questa esperienza il New Age lo fa sentire partecipe di una missione planetaria, di una cospirazione, che ha come obbiettivo la trasformazione della società in vista della Nuova Era. Non è allettante tutto ciò? Certo che lo è; per questo molti ci hanno creduto.

Ma il New Age offre all’uomo anche un rimedio per liberarsi dalla paura della morte, e questo rimedio è la fiducia nella reincarnazio­ne e nella ‘legge’ del karma (la stessa fiducia che avevano anche due precursori del New Age, ossia i medium Allan Kardec e Helena P. Blavatsky). Difatti – essi dicono – che paura si deve avere della morte se dopo morti ci si va ad reincarnare in un altro essere vivente e si torna a vivere sulla terra? L’uomo quindi non deve preoccuparsi; quello che avrà seminato in questa vita lo raccoglierà nell’altra (sia per quel che concerne il bene che per il male); il bene che non ha avuto occasio­ne di fare o non ha voluto fare in questa vita lo potrà sempre fare nelle sue vite future e potrà acquistare una maggiore consapevo­lezza, potrà progredire spiritualmente fino a che non si ricongiungerà con Brahman. Va detto che la credenza nella reincarnazione con la relativa legge del karma oltre che a dare una risposta sul dopo la morte e a ‘tranquillizzare’ chi è angosciato dal pensiero di essa, serve ai New Agers a queste cose: a spiegare la sofferenza sulla terra perché secondo la ‘legge’ del karma chi sulla terra soffre molto è perché deve scontare un grosso debito contratto in una vita preceden­te; a combattere il razzismo perché se nella vita precedente uno è sicuro di essere stato cinese o ebreo o negro, o nella vita seguente egli potrà essere cinese o ebreo o negro questo lo porta a rispettare tutte le razze; a fargli domandare chi erano prima di venire in questo mondo, e chi saranno in quella futura, e perciò stimola la loro immaginazione. Per quanto riguarda il volere sapere chi erano nelle vite precedenti porta molti a consultare i medium del New Age che in virtù del fatto che hanno accesso ai ‘registri akascici’ possono rivelare pure questo. O anche gli ipnotisti che li sottoporranno a sedute di regressione ipnotica e gli faranno rivivere eventi delle loro vite passate.

Come si può ben vedere il quadro che emerge da tutto ciò è che l’uomo del New Age non ha bisogno affatto di pentirsi dai suoi peccati e credere in Gesù Cristo per essere salvato dai suoi peccati e per ottenere pace, e non ha neppure bisogno di credere in Gesù Cristo per essere guarito dalle sue malattie, in altre parole egli non ha per nulla bisogno né della grazia e né della potenza di Dio potendo egli autoredimersi, autoguarire, e procu­rarsi la pace e la serenità attingendole da quell’inesauribile ma nascosto potenziale che è al suo interno che è costituito dal suo vero sè, dal divino. Quello dunque che egli deve fare è mettersi alla ricerca del suo sè e non del Signore del cielo e della terra. Non c’è dunque da meravigliarsi se l’uomo del New Age pensa di potere fare benissimo a meno della salvezza fornita da Cristo con la sua morte sulla croce e risurrezione, anzi la disprezza apertamente; come anche della guarigione per mezzo della sola fede in Cristo Gesù; perché lui e solo lui è il salva­tore di se stesso e non un altro all’infuori di lui: d’altronde, è comprensibile questo loro perverso ragionamento perché se egli avesse bisogno di un salvatore esterno allora non sarebbe più Dio e non dovrebbe più porre la propria fiducia in se stesso, come afferma il New Age, ma bensì in un Dio fuori di lui; e di conse­guenza sarebbe inutile per lui mettersi a ricercare la divinità nascosta in lui, perché dovrebbe mettersi a cercare colui nel quale abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità, cioè Gesù Cristo, Dio benedetto in eterno. Anche per il dopo la morte poi l’uomo del New Age non ha bisogno di credere in Cristo per scampare all’inferno prima, e poi dalla futura resurrezione di giudizio perché c’è la reincarnazione ed il karma; in altre parole egli non deve cercare il perdono di Dio per i suoi misfat­ti e scampare alle fiamme dell’Ades prima e poi a quelle dello stagno ardente di fuoco e di zolfo, perché di esso non ce n’è bisogno dato che il karma dice che l’uomo dovrà nelle vite seguenti sulla terra pagare tutti i suoi debiti; egli non deve rendere conto a nessuno dei suoi atti all’infuori di lui stesso. La credenza nella reincarnazione annulla pure il paradiso perché la beatitudine il reincarnazionista la sperimenterebbe quando si ricongiunge con Brahman, a differenza del cristiano che la sperimenterà sia quando morirà fisicamente perché andrà in cielo a riposarsi delle sue opere sia quando risusciterà o quando sarà mutato alla venuta di Cristo perché otterrà un corpo incorruttibile con il quale erediterà il regno.

 


[1] John Randolph Price, Superbeings (Superesseri): citato da Texe Marrs in Dark Secrets of the New Age, pag. 196

[2] Leo Buscaglia, Personhood; citato da Texe Marrs in Dark Secrets of the New Age, pag. 197

[3] Shirley MacLaine, Là fuori su un ramo, Milano 1985, pag. 364

[4] Citato da F. LaGard Smith in Out on a Broken Limb (Là fuori su un Ramo Rotto), Eugene, Oregon 1986, pag. 179