Il New Age – Indice > La dottrina su Dio
Il New Age parla anch’esso di Dio. Ma chi è questo Dio? ‘Nella emergente tradizione spirituale Dio non è il personaggio della mentalità della nostra Scuola-domenicale (our Sunday-school mentality) (…) Dio è la coscienza che si manifesta sotto forma di lila, il gioco dell’universo. Dio è la matrice organizzativa che noi possiamo sperimentare ma non dire, e che dà vita alla materia’,[1] dice la Ferguson nel suo libro. E sempre lei parla di un romanzo in cui un bambino di nome Teddy, che si è sviluppato precocemente dal punto di vista spirituale, ricorda come osservando la sorellina bere il latte aveva sperimentato la immanenza di Dio: ‘Tutto d’un tratto vidi che lei era Dio e che il latte era Dio. Voglio dire che tutto quello che ella stava facendo era versare Dio in Dio’.[2] Anche altri esponenti del New Age quando parlano di Dio ne parlano come la Ferguson, cioè identificando Dio con il tutto e il tutto con Dio; Benjamin Crème per esempio definisce Dio così: ‘In un senso non esiste un qualcosa che si possa chiamare Dio; Dio non esiste. Eppure, in un altro senso, non esiste niente che non sia Dio – esiste solo Dio (…) Tutto è Dio. E, siccome tutto è Dio, non c’è Dio’.[3] Da ciò deriva che Dio – per il New Age – non è più il Creatore dell’universo ma bensì l’universo stesso. E l’uomo non è più una creatura distinta nettamente da Dio ma uno con Dio e perciò Dio stesso (ma l’uomo lo ignora o lo ha dimenticato – essi dicono – e perciò deve scoprirlo). Ecco infatti come si esprime Ruth Montgomery sull’uomo: ‘..Noi siamo tanto Dio come Dio è parte di noi (..) ciascuno di noi è Dio (..) assieme noi siamo Dio….’.[4] Per quelli del New Age la distinzione tra Creatore e creazione, tra Dio e il mondo, tra l’uomo e la terra – che caratterizza l’era dei Pesci – sarebbe la causa dei gravi problemi ecologici contemporanei perché ha portato l’uomo a considerarsi distinto da Dio ed inferiore a Dio, e distinto dalla natura e superiore ad essa, da qui la loro avversione verso la Parola di Dio. In questa maniera il New Age ha depersonalizzato Dio e ne ha fatto una Coscienza cosmica, una Energia cosmica, un Tutto, un Dio impersonale; questo costituisce un attacco sfrontato contro Dio perché significa disconoscerlo come il Creatore dotato di personalità, di sentimenti, di conoscenza e di sapienza, che si contraddistingue nettamente da tutta la creazione. Questa dottrina del New Age che identifica Dio, inteso come principio immanente al mondo, con il mondo è chiamata panteismo (dal greco pan ‘tutto’, e theòs ‘Dio’).
Secondo la sacra Scrittura, che è la Parola di Dio, vi è un solo Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo secondo che è scritto in Isaia: “Io sono il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non v’è Dio”[5] ed ai Corinzi: “… per noi c’è un Dio solo, il Padre …”,[6] chiamato anche “l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe”.[7] Egli è un Essere spirituale secondo che è scritto: “Iddio è spirito”,[8] infinitamente potente e saggio secondo che è scritto nei salmi: “…immenso è il suo potere, la sua intelligenza è infinita”,[9] conoscitore di ogni cosa secondo che è scritto: “L’Eterno è un Dio che sa tutto”,[10] e presente in ogni luogo secondo che è scritto: “Se salgo in cielo tu vi sei; se mi metto a giacere nel soggiorno dei morti, eccoti quivi”.[11] Egli vede secondo che è scritto: “Gli occhi dell’Eterno sono in ogni luogo, osservando i cattivi ed i buoni”;[12] sente secondo che è scritto: “… ascolta la preghiera dei giusti”;[13] parla secondo che è scritto: “Quando fa udire la sua voce v’è un rumor d’acque nel cielo”;[14] ricorda secondo che è scritto: “Egli si ricorda in perpetuo del suo patto…”;[15] è pieno di pietà, di benignità e di misericordia secondo che è scritto: “L’Eterno è pietoso e clemente, lento all’ira e di gran benignità”[16] ed anche: “..il nostro Dio è misericordioso”;[17] è giusto e perciò premia coloro che fanno ciò che è giusto ai suoi occhi secondo che è scritto: “Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono”[18] e punisce chi lo merita secondo che è scritto: “… rende immediatamente a quelli che l’odiano ciò che si meritano, distruggendoli”;[19] protegge secondo che è scritto: “L’Eterno protegge i semplici”;[20] e guida secondo che è scritto: “…mi guida lungo le acque chete”.[21](Ho enumerato solo alcune delle virtù di Dio e delle cose che Egli fa). Questo Dio ha creato dal nulla, mediante la Parola, tutte le cose visibili (come anche quelle invisibili) secondo che è scritto che “per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla Parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti”;[22] ed esse sussistono tutte ai suoi ordini secondo che è scritto: “Tutto sussiste anche oggi secondo i tuoi ordini, perché ogni cosa è al tuo servigio”.[23] Quindi l’universo che noi vediamo non è Dio ma l’opera sua; Egli sì lo riempie, dice infatti Dio in Geremia: “Non riempio io il cielo e la terra?”,[24] ma rimane sempre distinto da esso essendone il Creatore. Gesù Cristo, il Figlio di Dio che scese dal cielo per rivelarci Dio, in tutti i suoi insegnamenti non accennò mai al panteismo. Lui, prima di venire in questo mondo, era presso Dio lassù nel cielo, anzi egli era presso Dio ancora prima che ogni cosa fosse fatta, Egli conosceva appieno Dio, ma non identificò mai Dio con l’universo o con il mondo. Difatti quando Egli disse di non giurare disse di non giurare per il cielo “perché è il trono di Dio”,[25] e neppure per la terra “perché è lo sgabello dei suoi piedi”.[26] Come potete vedere Gesù chiamò il cielo il trono di Dio e la terra lo sgabello dei suoi piedi, e noi sappiamo che c’è una grande differenza tra chi siede su un trono e il trono su cui siede, tra lui e lo sgabello dei suoi piedi. Da come parlano i New Agers invece Dio è uno con il trono e lo sgabello dei suoi piedi, ossia per loro dire trono o sgabello dei piedi è lo stesso che dire Colui che vi siede sopra. Questa è follia; in verità dobbiamo dire che dicendosi savi sono diventati stolti! Essi non conoscono Dio. E poi, noi diciamo ancora: Se fosse così come dicono i New Agers perché mai Dio ha detto nella legge: “Vegliate diligentemente sulle anime vostre … affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito celeste, tu non sia tratto a prostrarti davanti a quelle cose e ad offrire loro un culto”?[27] Non è forse appunto perché le cose da lui create non sono Dio, ma solo le opere delle sue mani? Certo, esse sono state fatte con sapienza ed è piacevole meditare su di esse ma rimane il fatto che noi dobbiamo adorare e servire il Creatore e non le opere delle sue mani. Noi credenti in Cristo Gesù quindi, quantunque crediamo che Dio riempie l’universo, non facciamo della natura una divinità, perché crediamo che la natura rimanga sempre distinta dal suo Creatore e subordinata a Lui. La natura non è la Divinità ma porta solo l’impronta della Divinità che l’ha fatta; come dice infatti Paolo “le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue”.[28] Dunque, la terra e tutte le piante e tutti gli animali che essa contiene, il sole, il cielo, le stelle, i pianeti, sono parte della creazione di Dio ma non sono parte del Creatore. E con questo così grande Iddio separato dalla creazione ma presente in ogni luogo gli uomini possono instaurare una relazione spirituale tramite il suo Figliuolo Gesù Cristo che siede alla sua destra nei luoghi altissimi; ossia lo possono conoscere, servire, pregare e lodare. Noi lo abbiamo conosciuto e attestiamo ciò per esperienza. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.
Vediamo adesso di parlare dell’uomo, perché il New Age con questa dottrina panteista ne ha fatto un dio. L’uomo senza Dio non ha Dio in se stesso perché non è stato ancora reso partecipe della sua natura divina, e non è per nulla parte di Dio o Dio. Egli è solo una creatura umana, e perciò è del tutto inutile che cerchi Dio in se stesso perché non lo troverà mai in se stesso. Invece l’uomo che è diventato un figlio di Dio perché ha trovato Dio (al di fuori di lui e non dentro di lui) è stato fatto partecipe della sua natura divina secondo che è scritto: “Egli ci ha largito le sue preziose e grandissime promesse onde per loro mezzo voi foste fatti partecipi della natura divina dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza”[29] perché Dio è venuto a dimorare in lui secondo che è scritto: “Chi confessa che Gesù è il Figliuol di Dio, Iddio dimora in lui…”;[30] ma questo non significa affatto che egli sia diventato Dio o parte di Dio, ma solo che Dio lo ha rigenerato ed è venuto ad abitare in lui. In ambedue i casi quindi l’uomo non è né Dio né parte di Dio, ma solo una creatura umana fatta da Dio; la differenza tra l’uomo senza Dio e l’uomo nel quale dimora Dio sta nel fatto che nel primo è assente lo Spirito che procede da Dio, mentre nel secondo Egli è presente[31] e lo rende partecipe della natura divina pur rimanendo uomo in tutti i sensi.[32]
[1] Marilyn Ferguson, op. cit., pag. 420↩
[2] Ibid., pag. 420↩
[3] Benjamin Crème, The Reappearance of the Christ (La riapparizione del Cristo), London 1980, pag. 110↩
[4] Ruth Montgomery, A World Beyond (Un mondo lontano), New York 1972, pag. 12↩
[5] Is. 44:6↩
[6] 1 Cor. 8:6↩
[7] Es. 3:15↩
[8] Giov. 4:24↩
[9] Sal. 147:5↩
[10] 1 Sam. 2:3↩
[11] Sal. 139:8↩
[12] Prov. 15:3↩
[13] Prov. 15:29↩
[14] Ger. 10:13↩
[15] Sal. 105:8↩
[16] Sal. 103:8↩
[17] Sal. 116:5↩
[18] Sal. 145:19↩
[19] Deut. 7:10↩
[20] Sal. 116:6↩
[21] Sal. 23:2↩
[22] Ebr. 11:3↩
[23] Sal. 119:91↩
[24] Ger. 23:24↩
[25] Matt. 5:34↩
[26] Matt. 5:35↩
[27] Deut. 4:15,19↩
[28] Rom. 1:20↩
[29] 2 Piet. 1:4↩
[30] 1 Giov. 4:15↩
[31] Cfr. Rom. 8:9; Rom. 8:15,16; Gal. 4:6; 1 Giov. 3:24↩
[32] Cfr. Atti 10:25,26; 14:13-15↩