La cresima (o confermazione)

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La dottrina dei teologi papisti

La cresima fa ricevere lo Spirito Santo in una misura abbondante. Viene ministrata dal vescovo con l’imposizione delle mani sui cresimandi, e con l’unzione fatta con il sacro crisma sulla fronte dei cresimandi. I bambini la devono ricevere quando giungono all’età della discrezione.

‘La Cresima o Confermazione è il Sacramento che ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo, e ce ne imprime il carattere’.[1] Detto in altre parole la cresima per i Cattolici romani è il sacramento che completa e rende perfetta l’inserzione del cri­stiano nel corpo mistico di Cristo operata dal battesimo perché il cresimato riceve l’abbondanza dello Spirito Santo che lo fortifica interiormente e gli dà la grazia di testimoniare nel mondo il Vangelo di Cristo. Secondo loro infatti mediante la cresima avviene l’effusione dello Spirito Santo sui cresimandi come il giorno della Pentecoste avvenne sui discepoli del Signore. Rino Fisichella ha affermato: ‘Risulta dalla celebrazione che l’effetto del sacramento della Confermazione è la piena effusione dello Spirito Santo, come già fu concessa agli Apostoli il giorno di Pentecoste’.[2]

Questo loro sacramento viene ministrato dal vescovo (per gravi motivi il vescovo può concedere la facoltà di amministrare la cresima a dei sacerdoti), il quale, stese le mani sopra i cresimandi, invoca lo Spirito Santo, poi col sacro Crisma[3] (olio d’oliva mischiato con balsamo, consacrato dal vescovo il giovedì santo) unge in forma di croce la fronte di ciascuno, pronunziando le parole della forma (che sono per l’occasione: ‘Ricevi il sigillo del dono dello Spirito Santo’) e alla fine benedice solennemente tutti i cresimati. Per sostenere biblicamente l’imposizione delle mani del vescovo i teologi papisti prendono i passi della Scrittura che si riferiscono all’imposizione delle mani che gli apostoli facevano sui credenti affinché ricevessero lo Spirito Santo. In particolare essi prendono questi versetti degli Atti degli apostoli: “Allora imposero loro le mani, ed essi ricevette­ro lo Spirito Santo”;[4] “E dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro…”.[5] L’età più conveniente per ricevere la cresima, secondo il cate­chismo cattolico, è quella di sette anni circa.

Il concilio di Trento, ritenuto infallibile dalla teologia roma­na, ha decretato quanto segue in difesa della cresima: ‘Se qual­cuno afferma che la confermazione dei battezzati è una vana cerimonia, e non, invece, un vero e proprio sacramento (….) sia anatema’.[6]

 


[1] Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 463

[2] Rino Fisichella, Il Cate­chismo della Chiesa cattolica, Casale Monferrato 1993, pag. 257. Siccome dunque alla cresima avverrebbe l’effusione dello Spirito Santo sui cresimandi, per capire che cosa è il battesimo con lo Spirito Santo per i carismatici cattolici, molti dei quali affermano di aver cominciato a parlare in lingue quando lo hanno ricevuto da adulti molto tempo dopo la cresima, si veda la parte dove parlo della loro dottrina sul battesimo con lo Spirito Santo.

[3] Il termine deriva dal greco chrisma che significa ‘unzione’, da cui è venuto il nome di cresima dato a questo loro rito. Nel Nuovo Testamento questo termine è presente in questo versetto: “Ma quant’è a voi, l’unzione (chrisma) che avete ricevuta da lui dimora in voi… ma siccome l’unzione (chrisma) sua v’insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui come essa vi ha insegnato” (1 Giov. 2:27).

[4] Atti 8:17

[5] Atti 19:6

[6] Concilio di Trento, Sess. VII, can. 1