Il battesimo dev’essere ministrato a persone che hanno creduto e per immersione

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Questa dottrina della chiesa romana sul battesimo é falsa perché innanzi tutto secondo la Scrittura il battesimo dev’essere ministrato a persone che si sono ravvedute dai loro peccati ed hanno creduto nel Signore Gesù Cristo, e perciò non può essere ministrato a degli infanti che ancora non discernono il bene dal male e che ancora non possono credere col cuore nel Signore. Le seguenti Scritture confermano che coloro che devono essere battezzati devono prima ravvedersi e credere nel Vangelo che viene loro annunziato, e perciò non possono essere battezzati dei neonati.

–  “Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli, che dobbiam fare? E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battez­zato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri pecca­ti…. Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati….”;[1]

–  “Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella relativa al regno di Dio e al nome di Gesù Cristo, furon battezzati, uomini e donne”;[2]

–  “E molti dei Corinzî, udendo Paolo, credevano, ed eran battez­zati”.[3]

Come potete ben vedere in questi tre passi le espressioni: “accettarono la sua parola”, “quando ebbero creduto”, e “credeva­no” precedono l’atto del battesimo, e attestano in maniera chiara che anticamente per ricevere il battesimo la persona doveva prima credere nel Vangelo.

Tutto questo è in perfetta armonia con le parole di Gesù: “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato”.[4] Il battesimo dunque è lecito che lo riceva solo chi ha creduto. Ma per potere credere la persona deve prima ascoltare la parola di Cristo perché Paolo dice che la fede viene dall’udire e l’udi­re si ha per mezzo della parola di Cristo, ed anche: “Come crede­ranno in colui del quale non hanno udito parlare?”,[5] e perciò ci deve essere chi predica il Cristo perché sempre Paolo dice: “Come udiranno, se non v’è chi predichi?”.[6] E questo è in perfetta armonia con le seguenti parole di Gesù: “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato”;[7] e: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzando­li…”.[8] Notate infatti che la predicazione e l’ammaestramento precedono l’atto del battesimo perché gli apostoli prima dovevano predicare la Parola, e dopo dovevano battezzare coloro che avevano creduto in essa. Questo è l’ordine che gli apostoli seguirono, difatti il giorno della Pentecoste prima Pietro predicò, poi gli uditori accettarono la sua parola e gli apostoli li battezzarono secondo che è scritto: “Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati”.[9] E questo è quello che avvenne anche a Filippi nel caso della famiglia di Lidia secondo che è scritto prima: “E postici a sedere, parlavamo alle donne ch’eran quivi radunate”,[10] poi dopo che il Signore le aprì il cuore per renderla attenta alle cose dette da Paolo “fu battezzata con quei di casa”;[11] ed anche nel caso della famiglia del carceriere secondo che è scrit­to, prima: “Poi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua”,[12] e poi, che “fu battezzato lui con tutti i suoi”;[13] ed a Corinto dove molti sentendo parlare Paolo credevano ed erano battezzati.[14] E siccome che la predicazione del Vangelo non poteva essere rivolta a dei neonati (e da quest’ultimi accettata) perché essi quantunque potevano sentire non potevano però discernere quello che veniva detto e in loro non poteva dunque venire la fede, deduciamo che essi non venivano battezzati. Abbiamo dunque visto che anticamente il battesimo veniva, in obbedienza al comando di Cristo, ministrato solo a coloro che credevano, il che esclude che venissero battezzati anche dei neonati che non potevano ancora credere.

Oltre a ciò bisogna dire che il battesimo citato in queste Scrit­ture consisteva nell’immergere nell’acqua chi aveva creduto, e non in un versamento di acqua sulla sua testa. D’altronde la stessa parola greca baptizo significa ‘immergere’, ‘tuffare’, e non versare o aspergere. Le seguenti Scritture attestano che il battesimo con acqua è per immersione e non per infusione.

–  Giovanni il Battista battezzava per immersione (quantunque il suo battesimo fosse solo un battesimo di ravvedimento) secondo che é scritto: “Allora Gerusalemme e tutta la Giudea e tutto il paese d’intorno al Giordano presero ad accorrere a lui; ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati”,[15] ed anche: “Or anche Giovanni stava battezzando a Enon, presso Salim, perché c’era là molt’acqua; e la gente veniva a farsi battezzare”;[16]

–  Gesù fu battezzato all’età di circa trenta anni; quando fu battezzato da Giovanni nel Giordano, fu immerso nell’acqua, secondo che é scritto in Mat­teo: “E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua…”;[17] ed anche in Marco: “Fu battezzato da Giovanni nel Giordano. E ad un tratto, com’egli saliva fuori dell’acqua, vide fendersi i cieli, e lo Spirito scendere su di lui…”;[18]

–  l’eunuco fu battezzato da Filippo per immersione secondo che é scritto: “E discesero ambedue nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò. E quando furon saliti fuori dell’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo..”.[19]

Che dire allora di quei ragionamenti papisti quali: ‘Il giorno della Pentecoste furono battezzate circa tremila persone e noi sappiamo che a Gerusalemme non c’è nessun fiume che permettesse un battesimo di immersione’, e: ‘Il carceriere fu battezzato con tutta la sua famiglia nel carcere e qui non c’era un fiume o una piscina per fare un battesimo per immersione; quindi in questi casi il battesimo fu ministrato per infusione’? Diremo che essi sono solo delle ciance che servono solo a gettare polvere negli occhi dei Cattolici che non conoscono le Scritture. Dio non era obbligato a fare trascrivere ogni volta dove e come venivano battezzati tutti coloro che accettavano il Vangelo. Una cosa è certa, in quei casi in cui Egli non ha voluto che fosse trascritto dove e come venne ministrato il battesimo ai credenti non è perché quel battesimo fu loro ministrato per infusione!

E poi, seguendo questo modo di ragionare si dovrebbe anche dire che in quei casi dove non c’è scritto che dei credenti ricevettero il battesimo essi non furono per nulla battezzati come nel caso di quelle migliaia di persone che dopo che Pietro guarì lo zoppo a Gerusalemme credettero, dei Tessalonicesi, o di coloro che credettero ad Atene; per cui il battesimo non era necessario! Ma questo evidentemente significherebbe fare dire alla Parola ciò che essa non dice e costituirebbe una contraddizione.

Abbiamo quindi provato che il battesimo istituito da Cristo dev’essere ministrato a persone che si sono ravvedute ed hanno credu­to ed anche che esso è per immersione e non per infusione. Quando dunque un Cattolico romano si ravvede e crede con il suo cuore nel Vangelo della grazia deve essere battezzato; non ribattezzato perché in realtà quello che lui ha ricevuto da fanciullo (o magari da adulto) nella chiesa cattolica romana non è affatto un battesimo ma un qualche cosa che ha solo il nome di battesimo.

Per quanto riguarda poi le parole da usare nel battesimo bisogna dire al battezzando: ‘Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo’ perché Gesù così ha comandato: “…battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo”.[20] Nel nome del Padre perché è Lui che lo ha attirato al suo Figliuolo,[21] nel nome del Figliuolo perché Lui lo ha accolto e gli ha rivelato il Padre,[22] e nel nome dello Spirito Santo perché è Lui che lo ha convinto quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.[23]

 


[1] Atti 2:37,38,41

[2] Atti 8:12

[3] Atti 18:8

[4] Mar. 16:16

[5] Rom. 10:14

[6] Rom. 10:14

[7] Mar. 16:15,16

[8] Matt. 28:19

[9] Atti 2:41

[10] Atti 16:13

[11] Atti 16:15

[12] Atti 16:32

[13] Atti 16:33

[14] Cfr. Atti 18:8

[15] Matt. 3:5,6

[16] Giov. 3:23

[17] Matt. 3:16

[18] Mar. 1:9,10

[19] Atti 8:38,39

[20] Matt. 28:19

[21] Cfr. Giov. 6:37,44,65

[22] Cfr. Luca 10:22

[23] Cfr. Giov. 16:8