La Sacra Scrittura – La sua ispirazione

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La dottrina dei teologi papisti

Gli apostoli non scrissero per ordine del Signore.

I teologi romani affermano che la Scrittura è ispirata da Dio; ecco infatti cosa dice il Perardi: ‘La Sacra Scrittura è la raccolta dei libri scritti per ispirazione di Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, e ricevuti dalla Chiesa come opera di Dio stesso’.[1] Ma nello stesso tempo fanno un discorso tutto particolare in relazione agli scritti del Nuovo Testamento. Il discorso è questo: ‘Il cristianesimo, invece, fin da principio poggiò unicamente sull’insegnamento orale; non era e non fu mai una religione del ‘libro’ (…) Ai suoi discepoli Gesù diede il mandato di predicare, non di scrivere (…) Se più tardi, dopo trenta o qua­rant’anni venne loro l’idea di mettere in iscritto gli insegna­menti e le azioni del Signore, lo fecero certamente per provvi­denziale disposizione, al fine di edificare i fedeli e di dimo­strare la Divinità di Cristo e della sua parola (Giov. 20,31); ma non per ordine di Gesù’.[2] Ma che cosa vogliono dire i teologi papisti con queste parole? Perché parlano in questa maniera? E’ vero quello che essi dicono? Ora, quello che i teologi romani vogliono dire è questo: Gesù non scrisse nulla e non lasciò nessun libro ai suoi apostoli, che essi potevano distribuire ai fedeli. Gesù comandò loro d’inse­gnare quello che egli aveva loro comandato a voce e questo essi fecero, e questi insegnamenti coloro che li ricevevano dalla viva voce degli apostoli li trasmettevano a loro volta ad altri, quindi inizialmente gli insegnamenti del Signore venivano tra­smessi a voce e non per iscritto. Gli scritti degli apostoli comparvero solo dopo molti anni da che la chiesa era nata; ma essi comparvero non per riformarla ma per aiutarla, perché la chiesa era già pienamente costituita e possedeva il suo patrimo­nio di verità. E questi scritti non furono scritti dagli apostoli per ordine di Cristo Gesù, ma per provvidenziale disposizione.

 


[1] Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 373

[2] Bernardo Bartmann, Manuale di Teologia Dogmatica, Alba 1950, vol. I, pag. 48