La Chiesa Cattolica Romana – Indice > Il papato > Colui che viene chiamato papa non ha il potere di fare santo nessuno
L’Enciclopedia Cattolica alla voce canonizzazione afferma: ‘La canonizzazione è un atto o sentenza definitiva, con la quale il Sommo Pontefice decreta che un servo di Dio, già annoverato tra i beati, venga iscritto nel catalogo dei santi e si veneri nella Chiesa universale con il culto dovuto a tutti i canonizzati’.[1] Colui che viene chiamato papa quindi ha pure il potere di dichiarare santi taluni che durante la loro vita si sono contraddistinti per delle virtù eroiche o per delle loro qualità particolari.
Ma che dice la Scrittura? Innanzi tutto la Scrittura dice che Colui che santifica e dichiara santi è Cristo secondo che è scritto: “Poiché e Colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno”;[2] e poi essa insegna che tutti i credenti sono santi (sia coloro che vivono sulla terra e sia coloro che sono morti e sono ora alla presenza del Signore), e questo perché essi sono stati santificati “mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre”.[3]
Le seguenti Scritture attestano che noi figliuoli di Dio siamo stati santificati e perciò siamo i santi che sono sulla terra.
– Paolo scrisse ai Corinzi: “Paolo, chiamato ad essere apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Sostene, alla chiesa di Dio che é in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù”,[4] ed ancora: “Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro”;[5]
– ai Filippesi: “Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi”;[6]
– ai Colossesi: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse..”;[7]
– ai Romani: “Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio”,[8] ed anche: “Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi”.[9]
Come potete vedere da voi stessi i santi non sono quelli canonizzati dal capo dello Stato del Vaticano ma quelli resi tali da Dio mediante lo Spirito, perciò la canonizzazione fatta in seno alla chiesa romana é una pratica che si oppone alla Scrittura e che non ha nessun valore.[10]
[1] Enciclopedia Cattolica, vol. 3, 569. La prima canonizzazione, di cui esiste ancora il documento pontificio, è quella di Udalrico, vescovo di Augusta, eseguita da Giovanni XV nel 993 durante il Sinodo celebrato al Laterano. Secondo l’Enciclopedia Cattolica il merito di avere indirizzata la procedura canonica della canonizzazione a quella austerità e sicurezza che vige ancora spetta a Urbano VIII (1623-1644) il quale fece pubblicare in un volumetto tutti i decreti e i successivi schiarimenti emanati durante il suo lungo governo in materia di canonizzazione, che porta il titolo Urbani VIII Pont. O. M. Decreta servanda in canonizatione et beatificatione sanctorum.↩
[2] Ebr. 2:11↩
[3] Ebr. 10:10↩
[4] 1 Cor. 1:1,2↩
[5] 1 Cor. 6:9-11↩
[6] Fil. 1:1↩
[7] Col. 1:1,2↩
[8] Rom. 8:27↩
[9] Rom. 15:25↩
[10] Vedi anche ‘Coloro che la chiesa cattolica romana fa santi non erano altro che dei peccatori che ora sono all’inferno’ e ‘I miracoli falsi operati dalle reliquie dei loro santi’.↩