I cherubini d’oro ed il serpente di rame non furono costruiti per essere serviti

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Quando si parla contro le statue e le immagini con i Cattolici romani non é difficile sentirsi rispondere da alcuni di loro: ‘Ma anche Mosè fece costruire due cherubini d’oro sull’arca del patto; anche Mosè fece un serpente di rame e lo mise su un’anten­na affinché coloro che venivano morsi dai serpenti lo guardassero e scampassero alla morte!’. (Queste sono parole che i preti mettono in bocca ai loro fedeli).

Cosa dobbiamo dire dunque a queste persone per fargli capire che i cherubini d’oro e il serpente di rame non possono essere paragonati alle loro statue e immagini? Dobbiamo dirgli questo. Certo che questo é quello che Mosè fece, ma egli lo fece in ubbidienza alla parola che Dio gli aveva rivelato infatti nel caso dei cherubini Dio gli disse: “E farai due cherubini d’oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio…”,[1] e per quanto riguarda il serpente egli gli disse: “Fatti un serpente ardente, e mettilo sopra un’antenna; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, scamperà”.[2] Quindi Mosè non fece quelle cose di testa sua, ma in ubbidienza alla udibile voce di Dio. La stessa cosa non si può dire però di coloro che costrui­scono statue raffiguranti Maria, o qualcun altro personaggio del passato, e che si prostrano davanti ad esse per pregarle! E poi né Mosè e neppure il popolo si misero a pregare o ad adora­re i cherubini o il serpente di rame o ad accendergli davanti delle candele; mentre da parte cattolica bisogna dire che essi offrono il loro culto alle loro statue e alle loro immagini pregandole, adorandole ed accendendogli davanti delle candele.

Per quanto riguarda il serpente di rame bisogna dire che esso fu costruito da Mosè per ordine di Dio affinché chiunque veniva morsicato dai serpenti velenosi, guardandolo, potesse scampare dalla morte. Ma gli Israeliti, dopo che entrarono nella terra promessa, cominciarono ad offrirgli dei profumi e questo continuò fino al regno di Ezechia perché è scritto che questo re quando cominciò a regnare “fece a pezzi il serpente di rame che Mosè avea fatto; perché i figliuoli d’Israele gli aveano fino a quel tempo offerto profumi”.[3] Come potete vedere quindi, quel pezzo di rame che non aveva in sé nessun potere di fare alcun bene agli uomini diventò oggetto di culto da parte degli Israeliti, e per questo fu distrutto da quel re, affinché non fosse più occasione di peccato. E questo è quello che dovrebbe fare il papa dei Cattolici, ordinare di distruggere tutte le loro cosiddette immagini e statue sacre che sono occasione di peccato per i Cattolici romani in tutto il mondo.

Vi ricordo inoltre che l’apostolo sì ha detto che l’idolo è nulla, ma ha anche detto che “le carni che i Gentili sacrificano, le sacrificano ai demonî e non a Dio”.[4] La stessa cosa si può dire del culto che viene reso a Maria o a qualcuno dei loro santi; esso è rivolto ai demoni e non a Dio, e coloro che lo rivolgono hanno comunione coi demoni e non con Dio.

Per questo noi credenti abbiamo in abominio tutte le loro statue e le loro cosiddette immagini sante, ed il loro culto che gli rivolgono, perché per mezzo di tutte queste cose essi si mettono in contatto con il diavolo che si nasconde abilmente dietro questa loro cosiddetta venerazione.

La sapienza dice che “non c’é sapienza, non intelligenza, non consiglio che valga contro l’Eterno”,[5] per questo ogni ragionamen­to che viene fatto dai Cattolici romani per difendere la loro idolatria risulta vano.

Che dire poi della domanda: ‘Chi é che non conserva appeso al muro o sul comodino con rispetto e venerazione il ritratto delle persone defunte?’ Questa è una domanda fattaci per difendere la loro idolatria! Per ciò che ci concerne, non siamo affatto d’accordo a mettere fotografie o ritratti di persone morte appesi al muro o appoggia­ti sul comodino per rievocarne la loro memoria. Per rievocare la memoria di qualcuno è sufficiente pensarci o fare il suo nome.

 


[1] Es. 25:18

[2] Num. 21:8

[3] 2 Re 18:4

[4] 1 Cor. 10:20

[5] Prov. 21:30