Secondo i Giudei Gesù violava il sabato

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Quando si parla del sabato non si può non parlare del fatto che Gesù fu perseguitato dai Giudei perché, secondo loro, lui violava il sabato, in altre parole, secondo loro, Gesù profanava ciò che era sacro a Dio. Ma che cosa fece Gesù di sabato per essere accusato dai Giudei di profanarlo?

Queste opere:

–  nella sinagoga di Capernaum, liberò un indemoniato che si mise a gridare contro di lui mentre insegnava;[1]

–  in una sinagoga, guarì un uomo che aveva la mano secca;[2]

–  in un altra sinagoga, guarì una donna tutta curva, che Satana aveva tenuto legata per diciotto anni;[3]

–  a Gerusalemme, guarì un uomo che era nato cieco;[4]

–  sempre a Gerusalemme, guarì un uomo che era stato paralitico per trentotto anni.[5]

Ecco, perché i Giudei perseguitavano Gesù; perché lui in giorno di sabato faceva del bene guarendo e liberando tutti coloro che erano sotto il dominio del diavolo!

Per farvi capire quanto odio Gesù si attirò col compiere guarigioni in giorno di sabato citiamo questi esempi: dopo che egli guarì l’uomo dalla mano secca “i Farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, col fine di farlo mori­re”;[6] dopo che guarì quel cieco nato, a Gerusalemme, alcuni dei Farisei dissero a colui che era stato cieco: “Quest’uomo non é da Dio perché non osserva il sabato”.[7]

Ma Gesù non trasgredì il sabato secondo la legge di Mosè perché lui in giorno di sabato adempì la volontà del Padre suo guarendo coloro che avevano bisogno di guarigione. E poi bisogna dire che era il Padre suo che compiva quelle opere in giorno di sabato perché Gesù disse: “Il Padre che dimora in me, fa le opere sue”,[8] ed ancora: “Il Padre mio opera fino ad ora, ed anche io opero”.[9] Quindi Gesù fu accusato e perseguitato ingiustamente dai Giudei.

Gesù dimostrò ai Giudei di non essere colpevole per le opere buone che faceva in giorno di sabato sia con le Scritture e sia con delle altre parole piene di sapienza; vediamole da vicino.

– Ai Giudei che si erano adirati contro di lui perché aveva guarito un paralitico di sabato egli disse: “Mosè v’ha dato la circoncisione (non che venga da Mosè, ma viene dai padri); e voi circoncidete l’uomo in giorno di sabato. Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché la legge di Mosè non sia viola­ta, vi adirate voi contro a me perché in giorno di sabato ho guarito un uomo tutto intero? Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio”.[10]

Secondo quello che Dio disse ad Abramo, ogni maschio nato doveva essere circonciso l’ottavo giorno, perciò anche quando l’ottavo giorno cadeva di sabato la circoncisione doveva essere fatta egualmente per non rendersi colpevoli di un peccato davanti a Dio. I Giudei circoncidevano i fanciulli anche di sabato, ma per questo non erano colpevoli, perché in giorno di sabato eseguivano un ordine divino. Gesù non li condannò perché loro circoncidevano i bambini di sabato perché egli giudicò con rettitudine il loro operato; ma i Giudei condannarono Gesù perché guariva gli infermi di sabato per ordine di Dio, perché essi giudicarono Gesù secondo l’apparenza.

– Alla domanda dei Giudei: “E’ egli lecito far delle guarigioni in giorno di sabato?”,[11] Gesù rispose: “Chi é colui fra voi che, avendo una pecora, s’ella cade in giorno di sabato in una fossa non la prenda e la tragga fuori? Or quant’é un uomo da più d’una pecora! E’ dunque lecito di far del bene in giorno di sabato”;[12] significando che se una pecora era degna di essere tirata fuori da una fossa in giorno di sabato, quanto più era degno di essere guarito un uomo malato in giorno di sabato.

– Dopo che il capo della sinagoga (sdegnato che Gesù avesse guarito quella donna tutta curva in giorno di sabato) disse: “Ci son sei giorni ne’ quali s’ha da lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato”,[13] Gesù gli rispose e disse: “Ipocriti, non scioglie ciascun di voi, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per menarlo a bere? E costei, ch’è figliuola d’Abramo, e che Satana avea tenuta legata per ben diciott’anni, non doveva esser sciolta da questo legame in giorno di sabato?”;[14] significando che se era giusto in giorno di sabato sciogliere il proprio asino od il proprio bue dalla mangiatoia per menarlo a bere, era giusto a maggiore ragione che quella donna, che Satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni, fosse sciolta da quel legame in giorno di sabato.

A tutte queste parole del Signore i Giudei non poterono replicare perché ebbero la bocca chiusa; questo, a conferma che Gesù aveva ragione nel fare il bene di sabato.

Una volta i Farisei condannarono i discepoli di Gesù perché li videro svellere delle spighe e mangiarle in giorno di sabato; essi gli dissero: “Ecco, i tuoi discepoli fanno quel che non é lecito di fare in giorno di sabato. Ma egli disse loro: Non avete voi letto quel che fece Davide, quando ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? Come egli entrò nella casa di Dio, e come mangiarono i pani di presentazione i quali non era lecito di mangiare né a lui, né a quelli ch’eran con lui, ma ai soli sacerdoti? Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei giorni di sabato, i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne son colpevoli? Or io vi dico che v’è qui qualcuno più grande del tempio”.[15] Con queste parole Gesù ricordò a quei Farisei che Davi­de, che non era un sacerdote, aveva mangiato i pani della presen­tazione che non era lecito a lui mangiare, e benché ciò non fu punito da Dio. Egli si trovò nel bisogno e Ahimelec gli diede del pane consacrato perché non aveva pane comune da dargli; il sommo sacerdote sapeva che secondo la legge di Mosè il pane della presentazione era lecito mangiarlo solo ai sacerdoti perché è scritto: “I pani apparterranno ad Aaronne e ai suoi figliuoli, ed essi li mangeranno in luogo santo”,[16] ed ancora: “Nessun estraneo al sacerdozio mangerà delle cose sante”;[17] ma nel vedere Davide e quelli che erano con lui nel bisogno non si trattenne dal dar­glieli. Egli usò misericordia verso Davide, e Davide poté mangiare e fortificarsi. Gesù disse pure che i sacerdoti nel tempio violavano il sabato e non erano colpevoli; vediamone la ragione. Secondo la legge di Mosè, di sabato i sacerdoti dovevano offrire nel tempio dei sacrifici perché è scritto: “Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell’anno, senza difetti; e, come oblazione, due decimi di fior di farina intrisa con olio, con la sua libazione. E’ l’olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre l’olocausto perpe­tuo e la sua libazione”;[18] quindi essi dovevano compiere un lavoro, ma esso era prescritto dalla medesima legge che vietava di lavo­rare il sabato, perciò non erano colpevoli di trasgredire il sabato.

Gesù ha detto che: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato; perciò il Figliuol dell’uomo è Signore anche del sabato”;[19] significando che l’uomo non deve diventare schiavo del sabato perché il sabato é stato fatto per l’uomo e non viceversa. Purtroppo però anche in questa generazione vi sono coloro che fanno diventare alcuni schiavi del sabato, perché gli fanno servire uno di quei poveri e deboli elementi della legge che rendono difficile la vita a quelli che li servono, e tra questi ci sono gli Avventisti del settimo giorno. E’ risapu­to che coloro che impongono il sabato ai credenti mettono sul loro collo un giogo pesante da portare; perché pesante? Perché gli ordinano di non fare nessun lavoro di sabato; le donne così non possono cucinare, non possono fare i lavori domestici, non possono andare a fare la spesa, gli uomini pure sono obbligati ad astenersi da qualsiasi lavoro, e tutto ciò non fa altro che aggravare la loro vita.

Infine, considerando che per i Giudei quella del sabato era una delle leggi principali da osservare, siamo giunti alla conclusio­ne che quando gli apostoli e gli anziani si radunarono a Gerusa­lemme (per esaminare la questione che era sorta), se astenersi dal profanare il sabato (non facendo in esso alcun lavoro come dice la legge di Mosè) fosse stato un ordine necessario da rivol­gere pure ai Gentili in Cristo Gesù sotto il Nuovo Patto esso sarebbe stato dato senza difficoltà. Ma gli apostoli e gli anzia­ni, riuniti di comune accordo, deliberarono, sospinti dallo Spirito Santo, di non imporre anche questo peso ai Gentili; però bisogna dire che mentre loro non c’imposero altro peso all’infuo­ri di queste cose, cioè che ci asteniamo dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazio­ne,[20] sono sorti nel corso del tempo uomini che hanno preso questo peso del sabato e lo hanno messo sulle spalle di alcuni credenti facendogli credere che osservando il sabato si sarebbero resi particolarmente graditi agli occhi di Dio, ma nello stesso tempo rendendogli la vita molto difficile in giorno di sabato. Torno a dirvelo: fratelli, guardatevi dagli Avventisti che ordinano di osservare il sabato come lo dovevano osservare gli Israeliti sotto la legge.

 


[1] Cfr. Mar. 1:21-28

[2] Cfr. Mar. 3:1-6

[3] Cfr. Luca 13:10-17

[4] Cfr. Giov. 9:1-38

[5] Cfr. Giov. 5:1-16

[6] Matt. 12:14

[7] Giov. 9:16

[8] Giov. 14:10

[9] Giov. 5:17

[10] Giov. 7:22-24

[11] Matt. 12:10

[12] Matt. 12:11-12

[13] Luca 13:14

[14] Luca 13:15-16

[15] Matt. 12:2-6

[16] Lev. 24:9

[17] Lev. 22:10

[18] Num. 28:9-10

[19] Mar. 2:27-28

[20] Cfr. Atti 15:1-32