Gli Avventisti del Settimo Giorno – Indice > Altri loro insegnamenti > La politica > Confutazione – Un discepolo di Cristo deve essere apolitico
Un discepolo di Cristo, cioè chi si è messo al seguito di Gesù e segue le sue orme, non si deve interessare di politica. Questo significa che non deve dare il voto a nessun candidato o partito politico (può recarsi alle urne però se ritiene necessario farlo per annullar la sua scheda elettorale), come anche non deve candidarsi a cariche politiche nella nazione in cui Dio lo ha posto.
Dopo aver detto ciò vogliamo dire su quali Scritture noi credenti ci appoggiamo per sostenere che non ci si deve immischiare in nessuna maniera in cose politiche, in altre parole che noi credenti siamo chiamati ad essere apolitici (il termine apolitico significa che la persona non si interessa di politica).
Gesù un giorno disse al Padre dei suoi discepoli: “Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo”.[1] Con queste parole Gesù ha chiaramente fatto capire che noi suoi discepoli non facciamo più parte di questo sistema di cose come lui nei giorni della sua carne non era parte di esso. Badate, nella stessa maniera: la differenza è che Gesù veniva dal cielo mentre noi veniamo dalla terra. La politica è di questo mondo: il credente no. Chi fa politica ha l’animo alle cose di questo mondo, il credente invece ha l’animo alle cose del cielo di cui è cittadino. Sono cose opposte tra di loro che non si possono conciliare in nessun modo.
Sempre Gesù ebbe a dire: “Il mio regno non è di questo mondo”[2] e questo lo dimostrò ampiamente, tanto è vero che quando un giorno seppe che stavano per venire a rapirlo per farlo re si ritirò sul monte tutto solo.[3] Con questo suo gesto dimostrò di non volersi per nulla mischiare in questioni politiche. Eppure di problemi tra la popolazione in Israele ce ne erano molti anche ai giorni di Gesù; certamente c’erano i disoccupati, gli oppressi, i malati, ecc.; Gesù avrebbe potuto accettare di essere eletto loro re e mettersi a risolvere i problemi della società. E Gesù di sapienza ne aveva molta, certamente la sua sapienza sarebbe valsa molto messa al servizio della società di allora. Ma come abbiamo visto, egli rifiutò di essere eletto re da quelle migliaia di Ebrei. Non è chiaro l’atteggiamento che dobbiamo tenere in questo mondo riguardo alla politica? In questo caso a riguardo del volersi candidare a cariche pubbliche per risolvere i problemi della società. Alcuni credenti aspirano a governare in questo mondo, ma si sono dimenticati che i santi regneranno con Cristo sulla terra quando egli tornerà. Avranno così tanto tempo per governare nel nuovo mondo a venire (il regno millenario); perché affaccendarsi per volere mettersi a governare sulla terra adesso? Ah, quanti soldi, quanto tempo, quante energie, che potrebbero essere utilizzati per compiere opere buone a favore dei bisognosi e della predicazione dell’Evangelo ed invece vengono sprecate in questa maniera, facendo politica, candidandosi, facendo propaganda per l’uno o per l’altro! Questa è una vergogna, uno scandalo, un peccato che Dio non lascia impunito.
Infine voglio dire questo. Tanti credenti parlano più delle elezioni politiche che delle elezioni degli anziani e dei diaconi che sono prescritte chiaramente dalla Scrittura e che concernono il governo della chiesa. Ah, se mostrassero lo stesso interesse verso questo tipo di elezioni; le cose andrebbero meglio nelle chiese, perché eleggerebbero alla carica di anziani e di diaconi uomini irreprensibili e santi. Ma che cosa avviene invece? Avviene che da un lato dicono di volere il buon governo nella nazione, ma dall’altro non vogliono il buon governo nella chiesa. E difatti eleggono alla carica di anziano e di diacono proprio coloro che non hanno i requisiti necessari per essere eletti tali, coloro che assecondano i loro desideri carnali. Non c’è spazio per gli uomini santi e giusti. E poi costoro ci vengono a parlare di andare a votare per chi garantisce la nostra libertà religiosa? No, non è la libertà religiosa che vogliono salvaguardare costoro, ma piuttosto la libertà di poter fare quello che vogliono, cioè la libertà secondo la carne. Le elezioni di uomini carnali e arroganti alla carica di anziano e di diacono nelle loro chiese confermano che questa è la libertà che essi vogliono mantenere.